27.05.2013 Views

Intervento Marialuisa Coppola - Regione Veneto

Intervento Marialuisa Coppola - Regione Veneto

Intervento Marialuisa Coppola - Regione Veneto

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CONVEGNO<br />

LA FISCALITA’ REGIONALE<br />

NEL VENETO<br />

Lunedì 14 FEBBRAIO 2005<br />

Ore 9,00<br />

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista<br />

Venezia<br />

<strong>Intervento</strong> di <strong>Marialuisa</strong> <strong>Coppola</strong><br />

Assessore alle Politiche di Bilancio e di Sviluppo<br />

LA POLITICA FISCALE<br />

DELLA REGIONE VENETO<br />

1


<strong>Intervento</strong> dell’Assessore alle Politiche di Bilancio e di Sviluppo della <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong>,<br />

<strong>Marialuisa</strong> <strong>Coppola</strong>, al Convegno La fiscalità regionale nel <strong>Veneto</strong><br />

1. LA POLITICA FISCALE DEL VENETO<br />

Parlare di politica fiscale non è sicuramente una cosa semplice, e di certo<br />

non è tra le più gradite per un Amministratore, soprattutto per l’Assessore<br />

al bilancio che ha l’infelice compito di “trovare i soldi e non poterli<br />

spendere”.<br />

La politica fiscale della <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong><br />

Per molti anni, in un sistema di finanza derivata dal bilancio statale,<br />

l’autonomia tributaria delle Regioni è stata praticamente assente. Dal 2001<br />

in poi si sono aperti spazi di flessibilità fiscale prima mai sperimentati, in<br />

coincidenza con l’effettivo coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali<br />

al perseguimento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica.<br />

Alle Regioni in particolare è stato richiesto, con gli Accordi Stato-Regioni<br />

in materia sanitaria dell’agosto 2000 e 2001 che hanno adeguato in modo<br />

più congruo i finanziamenti statali a copertura dei livelli essenziali di<br />

assistenza, uno sforzo maggiore nel controllo della spesa sanitaria e<br />

l’obbligo della copertura degli eventuali disavanzi di esercizio con la leva<br />

tributaria e/o con razionalizzazioni di spesa.<br />

2


E le Regioni e le autonomie locali hanno risposto se non con entusiasmo,<br />

certo con grande senso di responsabilità alla sfida della stabilità e del rigore<br />

finanziario.<br />

La <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong> non si è certo tirata indietro. Il rigore delle nostre<br />

politiche finanziarie è attestato dal conseguimento degli obiettivi del Patto<br />

di stabilità interno, dal confortante esito delle verifiche della Corte dei<br />

Conti e delle Agenzie di rating, dal superamento dei tavoli di monitoraggio<br />

della sanità. La trasparenza delle scelte finanziarie regionali è inoltre oggi<br />

testimoniata dalle recenti iniziative del Bilancio sociale, e del Bilancio di<br />

mandato che stiamo ultimando in queste ore.<br />

La politica fiscale della <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong> si è mossa. Ma lo ha fatto per<br />

rispondere per due obiettivi importanti: il consolidamento dell’alta qualità<br />

dei servizi sanitari veneti e l’avvio di importanti investimenti nelle<br />

infrastrutture viarie.<br />

Gli obiettivi strategici riflettono inoltre quelli perseguiti dal programma di<br />

Governo di questa legislatura:<br />

• limitare e diversificare la leva tributaria;<br />

• semplificare gli adempimenti ai quali sono soggetti i contribuenti;<br />

• avere caratteristiche di equità.<br />

È evidente che questi obiettivi non sempre sono tra loro facilmente<br />

compatibili. Dopo il 2002, anno della prima manovra fiscale<br />

sull’addizionale regionale Irpef, l’intento dell’amministrazione è stato<br />

quello di rimodulare annualmente la manovra per adattarla alle contingenti<br />

esigenze di finanziamento del servizio sanitario. Il profilo quantitativo delle<br />

3


manovre con riferimento all’addizionale regionale all’IRPEF, è andato<br />

progressivamente riducendosi.<br />

Queste slides illustrano come il numero dei contribuenti a cui la <strong>Regione</strong> ha<br />

chiesto di contribuire, sia diminuito nel corso del quadriennio 2002-2005<br />

di oltre l’80%.<br />

Tabella 4 - NUMERO DI CONTRIBUENTI ASSOGGETTATI ALL'ADDIZIONALE<br />

REGIONALE IRPEF<br />

3.000.000<br />

2.500.000<br />

2.000.000<br />

1.500.000<br />

1.000.000<br />

500.000<br />

-<br />

2.484.572<br />

1.860.586<br />

1.488.182<br />

432.038<br />

2002 2003 2004 2005<br />

4


Anche il gettito e la pressione fiscale regionale sono diminuiti tra il 30 e il<br />

40% negli stessi quattro anni.<br />

0,200%<br />

0,000%<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

-<br />

203<br />

IL GETTITO IMPUTABILE ALLA MANOVRA<br />

SULL'ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF<br />

(Valori in milioni di euro)<br />

168<br />

160<br />

116<br />

2002 2003 2004 2005<br />

LA PRESSIONE FISCALE DELL'ADDIZIONALE REGIONALE ALL'IRPEF<br />

(Incidenza del gettito imputabile alla manovra regionale sul PIL nominale del <strong>Veneto</strong>)<br />

0,179%<br />

0,143%<br />

0,132%<br />

Elaborazioni SAPER <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong><br />

0,091%<br />

2002 2003 2004 2005<br />

Elaborazioni SAPER <strong>Regione</strong> <strong>Veneto</strong><br />

5


2. GLI STRUMENTI ANALITICI PER IL GOVERNO DELLA<br />

POLITICA FISCALE ED IL FEDERALISMO DELLE<br />

INFORMAZIONI<br />

Il governo delle politiche fiscali non può prescindere dalla disponibilità di<br />

informazioni aggiornate e sistematiche. Sin dal 1998, con l’istituzione<br />

dell’Irap e dell’Irpef, la <strong>Regione</strong> ha investito nella ricerca di un apparato<br />

analitico adeguato. Il SAPER “Sistema di Analisi per la Politica<br />

Economico fiscale Regionale” è lo strumento di cui il <strong>Veneto</strong> si è dotato<br />

per prevedere il gettito delle principali entrate tributarie regionali e per la<br />

verifica dell’impatto sul bilancio regionale di differenti scenari<br />

macroeconomici o di differenti quadri legislativi a livello nazionale.<br />

Il SAPER ci ha supportato validamente nella conduzione delle manovre<br />

tributarie in questi anni. All’inizio le informazioni fiscali disponibili erano<br />

rappresentate da una tabella molto aggregata dei dati fiscali regionali. Di<br />

recente invece il Ministero dell’Economia, consapevole delle esigenze di<br />

conoscenza delle Regioni, ha inviato sistematicamente le dichiarazioni Irap<br />

e Irpef dei contribuenti veneti, che sono state analizzate e interpretate dalla<br />

<strong>Regione</strong>. Ritengo si tratti di un “patrimonio di conoscenza” importante per<br />

la comprensione della struttura delle basi imponibili dei tributi regionali e<br />

per l’efficacia delle politiche fiscali della <strong>Regione</strong>, ma anche per l’utilizzo<br />

di esso per le politiche settoriali della <strong>Regione</strong> e per il coordinamento delle<br />

politiche fiscali regionali e locali.<br />

6


Sui contenuti specifici dell’analisi vi intratterrà meglio di me il prof.<br />

Zanette che ha collaborato con la <strong>Regione</strong>. A me pare che la disponibilità<br />

di queste informazioni sia innanzitutto un segno tangibile del fatto che il<br />

federalismo fiscale non è tale senza il federalismo dell’informazione<br />

fiscale, scusate il bisticcio di parole.<br />

In tale ottica appare importante la piena attivazione della Convenzione<br />

firmata a fine anno scorso con il Ministero nell’ottica della pariteticità del<br />

ruolo statale e regionale in materia di sistema informativo fiscale e di<br />

indirizzo della regione nell’amministrazione e nel controllo dei tributi<br />

regionali.<br />

Spero che questo nuova consapevolezza di uguale dignità fiscale e<br />

finanziaria e questo rinnovato rapporto contrattuale porti anche<br />

all’ampliamento delle informazioni che attualmente ci sono messe a<br />

disposizione. Penso ad es. all’integrazione dei dati contenuti nelle forniture<br />

delle dichiarazioni annuali IRPEF e IRAP con informazioni ulteriori sulla<br />

struttura del nucleo familiare, in modo da poter ricostruire il dato relativo<br />

alla struttura e al reddito della famiglia ai fini delle politiche fiscali di<br />

sostegno.<br />

3. FINANZA REGIONALE E FEDERALISMO FISCALE OGGI E<br />

DOMANI<br />

Parallelamente a queste prime esperienze di politica fiscale attiva mi sono<br />

trovata a vivere una travagliata esperienza di avvio del federalismo fiscale.<br />

Devo dire che in Italia tutto è molto più difficile per i differenziali di<br />

reddito tra le regioni e per il fardello del debito pubblico. Sull’applicazione<br />

7


del decreto legislativo 56/2000 si sono registrate posizioni conflittuali mai<br />

registrate in precedenza. D’altra parte il federalismo, per essere di<br />

vantaggio all’efficacia ed all’efficienza del paese, deve implicare un po’ di<br />

sana competizione ed una ragionevole differenziazione nelle scelte e nella<br />

disponibilità di risorse, in un contesto di forte solidarietà interregionale.<br />

Non c’è quindi molto da meravigliarsi sulla presenza di questi intoppi in un<br />

paese come l’Italia abituato fino a qualche anno fa alla<br />

deresponsabilizzante realtà dei trasferimenti statali. Certo bisognerà<br />

mettere in conto, se non si vuole rimenare immobili, che ogni cambiamento<br />

rilevante può comportare che qualcuno possa perdere nel breve termine, ma<br />

quel che conta nel complesso delle regioni è che il sistema di<br />

finanziamento assicuri nel tempo la sostenibilità delle spese, in particolare<br />

di quelle rivolte alla copertura dei livelli essenziali delle prestazioni<br />

pubbliche e che gradualmente ci si dimentichi delle rendite di posizione<br />

assicurate nel tempo dalla spesa storicamente realizzata in passato. E quindi<br />

bisogna far tesoro del dibattito acceso in cui le Regioni si confrontano oggi<br />

per pervenire ad un sistema di relazioni finanziarie chiaro, stabile e<br />

condiviso che attui presto l’art. 119 della Costituzione e nel quale non<br />

possono mancare l’applicazione di principi fondamentali quali per citarne<br />

qualcuno:<br />

1. la concertazione tra Stato, regioni ed Enti locali sulle politiche fiscali<br />

ai fini del coordinamento della pressione fiscale;<br />

2. la limitazione degli interventi statali in materia di basi imponibili<br />

regionali ai soli casi di riforma generale del sistema tributario o di<br />

rilevanti problemi congiunturali e l’automatica compensazione degli<br />

eventuali minori gettiti con aumento delle risorse compartecipate;<br />

8


3. l’assicurazione di risorse certe e programmabili per impostare<br />

politiche finanziarie di medio-lungo termine;<br />

4. il riconoscimento di entrate adeguate alla copertura delle proprie<br />

spese ordinarie, per evitare che le politiche fiscali debbano servire per<br />

coprire il “peccato” delle inadeguatezze originarie per l’esercizio<br />

delle nuove funzioni devolute a Regioni ed Enti locali;<br />

5. la corretta considerazione nelle perequazione finanziaria delle<br />

capacità fiscali potenziali e l’attenzione a non premiare l’inefficienza<br />

di alcuni a scapito dell’efficienza di altri. Oggi purtroppo non è più<br />

possibile “infischiarsene delle pulci del vicino”.<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!