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grediente idoneo per entrare a far parte della<br />

composizione di un cosmetico come ad esempio<br />

un deodorante. Oltre alle argille cationiche<br />

anche quelle anioniche o idrotalciti trovano<br />

oggi largo impiego in cosmetica e il moltiplicarsi<br />

degli studi sugli idrossidi lamellari doppi<br />

nell’area dell’human health, in questa ultimo<br />

decennio, lascia capire che questi materiali saranno<br />

sempre più utilizzati nel campo farmaceutico,<br />

salutistico e cosmetico (1). La loro dimensione<br />

colloidale, la struttura cristallina, la<br />

microstruttura lamellare, la notevole capacità<br />

di scambio ionico e l’elevata area superficiale<br />

conferiscono a questi materiali delle proprietà<br />

davvero interessanti. Solo le ottime caratteristiche<br />

reologiche e la capacità di assorbimento<br />

bastano da sole per renderli utili in un vasto<br />

campo di applicazione (1). Tutto ciò, unito alla<br />

stabilità e all’inerzia chimica, alla bassa o nulla<br />

tossicità (1) all’ottima biocompatibilità (2) e alla<br />

purezza, sia chimica che microbiologica nel<br />

caso di idrotalciti sintetiche (HTlc), oggi disponibili<br />

anche in commercio (Prolabin&Tefarm),<br />

aumenta notevolmente l’interesse verso questi<br />

versatili materiali che si prestano a molte applicazioni<br />

cosmetiche (1-4). In particolare le<br />

HTlc possono rappresentare un ingrediente<br />

attivo polivalente in un deodorante e, a tal proposito,<br />

ci sono già industrie cosmetiche che<br />

producono deodoranti con molte componenti<br />

inorganiche come cloridrato di alluminio, silice,<br />

talco, anche con gli stessi componenti di<br />

HTlc, e ci sono studi scientifici, come quelli<br />

riportati da alcuni autori giapponesi (5) e da<br />

Lin et al. (6), e che propongono proprio HTlc<br />

per deodoranti sottoascellari, per la pelle in<br />

generale e anche per capelli e cuoio capelluto,<br />

in quanto capace di assorbire sudore, sebo,<br />

odori e prodotti di rifiuto.<br />

HTlc per le proprietà legate alla sua struttura<br />

lamellare, per l’elevata capacità di scambio<br />

ionico, per la sua natura basica e per la presenza<br />

di metalli bivalenti e trivalenti (magnesio,<br />

zinco e alluminio in quelle più largamente<br />

impiegate) può svolgere molteplici funzioni in<br />

una formulazione deodorante.<br />

Funzione assorbente/adsorbente<br />

Le caratteristiche assorbenti di HTlc sono<br />

ampiamente conosciute e vengono descritte<br />

anche funzioni particolari come nel caso di<br />

assorbimento di sudore, detriti cellulari, steroidi<br />

volatili e sostanze di rifiuto (4, 5). Oltre<br />

a queste capacità è interessante sottolineare<br />

anche quella adsorbente acqua. Tra le lamelle<br />

di HTlc, accanto agli anioni presenti per con-<br />

Kosmetica • febbraio 2010<br />

trobilanciare le cariche positive dei piani (Al+)<br />

ci sono anche molecole di acqua che sono libere<br />

di muoversi e il grado di idratazione è<br />

funzione dei trattamenti termici seguiti. Mano<br />

a mano che HTlc adsorbe nuove molecole di<br />

acqua, e le immagazzina tra le sue lamelle, si<br />

osserva un aumento progressivo della distanza<br />

interstrato o altezza della galleria (fig.1). Questo<br />

fenomeno è evidenziabile tramite l’analisi<br />

diffrattometrica dei raggi X che permette di<br />

misurare proprio la distanza tra le lamelle. Le<br />

argille quindi possono adsorbire naturalmente<br />

acqua meritandosi, forse per questo, l’appellativo<br />

di microspugne.<br />

Quanto descritto avviene a partire dall’uso di<br />

HTlc in forma lamellare ma le straordinarie<br />

proprietà di queste particolari argille permettono<br />

anche un altro uso idoneo a “sequestrare”<br />

contemporaneamente sia acqua che prodotti<br />

del sudore, soprattutto di natura anionica.<br />

Quando HTlc lamellari vengono calcinate,<br />

ovvero trattate in muffola con alte temperature,<br />

maggiori di 500°C, si verifica dapprima la<br />

perdita di acqua e poi dei gruppi OH - che fanno<br />

parte della struttura lamellare a cui segue la<br />

completa perdita dell’organizzazione “a strati”.<br />

Il prodotto calcinato finale che si ottiene<br />

è costituito da una miscela di ossidi, amorfa<br />

e non organizzata (7) che grazie all’ “effetto<br />

memoria” riesce a ripristinare la struttura lamellare<br />

quando si trova in presenza di acqua<br />

(fig.2). Durante questo processo, noto anche<br />

come trattamento idrotermale delle HTlc,<br />

sono necessari degli anioni che si vadano a<br />

frapporre tra gli strati per controbilanciare<br />

le cariche positive presenti sui piani e quindi<br />

consentire la riorganizzazione della struttura<br />

lamellare. In questo momento quindi, assieme<br />

a molecole di acqua, si intercaleranno tra<br />

i piani ioni OH- in quanto provvisti dell’idonea<br />

carica. Questi anioni non sono però molto<br />

affini per la struttura lamellare e tendono a<br />

sfuggire velocemente cercando di scambiarsi<br />

con altri anioni presenti nel mezzo. Se questa<br />

ricostituzione lamellare avviene ad esempio<br />

nella zona sottoascellare, o comunque in qualsiasi<br />

altro distretto corporeo ricco di acqua e<br />

sudore, il prodotto lamellare finale che si verrà<br />

Figura 1<br />

a formare avrà intercalate molecole di acqua e<br />

molecole anioniche, spesso le responsabili del<br />

cattivo e tipico odore, normalmente presenti<br />

nel sudore (fig.2).<br />

Assorbenti, come ossido di zinco magnesio<br />

e calcio, sono già utilizzati in deodoranti in<br />

forma di polvere per la loro funzione di assorbenti<br />

degli eccessi di umidità e delle sostanze<br />

volatili maleodoranti che si formano dalla<br />

degradazione enzimatica del sudore, contrastandone<br />

l’evaporazione, senza però bloccare<br />

il meccanismo fisiologico della traspirazione<br />

e lo sviluppo della flora batterica. Per le HTlc<br />

vale la stessa cosa con il vantaggio che questi<br />

particolari ossidi catturano più tenacemente<br />

acqua e altre sostanze grazie alla ricostituzione<br />

lamellare. Le polveri assorbenti, in linea<br />

di massima, sono sempre da preferire perché<br />

non agiscono con meccanismi tossici e pericolosi<br />

e sono particolarmente indicate nei casi di<br />

eccessiva sudorazione alle mani e ai piedi. La<br />

somministrazione di deodoranti, soprattutto<br />

in polvere, deve avvenire su pelle ben depilata<br />

in modo da favorire il contatto polvere-pelle<br />

e perché la presenza di peli favorisce l’annidamento<br />

di batteri e non permette un’idonea<br />

detersione. Altra avvertenza da seguire per<br />

un corretto uso dei deodoranti è quella di non<br />

applicarli sulla pelle umida o appena depilata;<br />

nel caso delle polveri, questo non è necessario<br />

perchè esse sono in grado di assorbire l’umidità<br />

della pelle e non producono fenomeni irritativi<br />

anche se la pelle è sprovvista del film<br />

idrolipidico protettivo (dopo la depilazione).<br />

Nel caso di impiego di polveri calcinate di HTlc<br />

nella miscela di ossidi possono essere presenti<br />

ossido di alluminio, noto astringente, ossido di<br />

zinco, noto eudermico e antisudorale e ossidi<br />

di magnesio con attività rimineralizzante.<br />

Funzione di scambio ionico: assorbimento,<br />

assorbimento e rilascio. Il sudore è ricco<br />

di molecole di natura acida (anioni) spesso<br />

maleodoranti. Oltre a cloruro, acido urico e<br />

acido lattico, si formano in situ altre sostanze,<br />

generalmente responsabili dell’odore acre<br />

e pungente del sudore, a opera di batteri ed<br />

enzimi quali proteasi e lipasi (8-10).<br />

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