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Argille anioniche come<br />
deodoranti e assorbi-odori<br />
Una delle attività più antiche<br />
dell’uomo è stata la produzione<br />
di aromi, deodoranti e<br />
profumi e già molti millenni<br />
fa nell’isola di Creta esisteva<br />
un vero e proprio laboratorio di profumeria.<br />
L’esigenza di deodorare il corpo e renderlo più<br />
gradevole all’olfatto è un’usanza antichissima,<br />
praticata per i defunti ma anche per i sacerdoti<br />
e gli appartenenti ai ceti sociali più alti.<br />
Un deodorante molto utilizzato nell’antichità<br />
era l’argilla, veniva cosparsa su tutto il corpo<br />
per far assorbire le esalazioni fisiologiche e<br />
per favorire la detersione della pelle. Gli antichi<br />
Egizi furono tra le prime popolazioni che<br />
fecero uso di deodoranti, come l’allume, che<br />
utilizzavano per purificare la pelle prima di<br />
applicare oli profumati. Gli antichi Cinesi o,<br />
più recentemente i Francesi, al tempo del Re<br />
Sole, avevano un altro concetto di deodorante<br />
e facevano largo uso di profumi per mascherare<br />
gli odori sgradevoli; non associavano però<br />
la profumazione del corpo alla deodorazione<br />
o, più in generale, alla sua pulizia. Solo nel<br />
XVIII secolo si iniziò a parlare di deodoranti<br />
veri e propri poiché si cercò di capire come<br />
il nostro corpo potesse produrre sudore e sostanze<br />
maleodoranti e, grazie allo studio della<br />
fisiologia delle ghiandole sudoripare, emerse<br />
anche il coinvolgimento della presenza di batteri<br />
e si capì l’importanza della riduzione dell’umidità<br />
corporea per ridurre il loro sviluppo.<br />
Il primo vero e proprio deodorante fu creato<br />
negli USA nel XIX secolo; un prodotto a base<br />
30<br />
Studio e sperimentazione<br />
■ Luana Perioli e Elena Massetti - Dipartimento di Chimica e Tecnologia del Farmaco-Università degli Studi di Perugia<br />
L’accurata igiene periodica è essenziale per<br />
la cura della pelle e anche per prevenire la<br />
proliferazione batterica nel film idrolipidico, per<br />
eliminare o limitare gli odori sgradevoli dovuti<br />
al sudore e ai suoi effetti, ma comunque è<br />
necessario a posteriori l’impiego di un cosmetico<br />
che aiuti in questo senso<br />
di zinco che, efficace e gradito al pubblico,<br />
fu largamente commercializzato. Da questo<br />
momento in poi si moltiplicarono le tipologie<br />
che cominciarono a diventare dei cosmetici<br />
assolutamente necessari ed entrarono in tutte<br />
le case, usati da uomini e donne. In Italia l’uso<br />
dei deodoranti è andato crescendo dopo la seconda<br />
guerra mondiale. Cominciarono a diminuire<br />
i lavori all’aperto mentre aumentarono<br />
gli impieghi in ufficio, ambiente chiuso ad alta<br />
densità abitativa. Deodoranti cominciarono<br />
dunque a invadere gli scaffali di profumerie,<br />
farmacie e successivamente anche di supermercati.<br />
Varie sono anche le composizioni dei<br />
vari deodoranti e negli anni ’50-’60 apparve<br />
anche il cloruro di alluminio che entrò come<br />
ingrediente attivo dei moderni deodoranti.<br />
Deodoranti o antitraspiranti?<br />
Il deodorante è un preparato finalizzato alla<br />
prevenzione degli odori corporei, principalmente<br />
associati alla zona delle ascelle, in grado<br />
di contrastarli prima ancora che si formino, mediante<br />
un’azione che prima di tutto prevenga e<br />
in seconda luogo porti anche una profumazione.<br />
Se invece nella formulazione si concentra<br />
l’attenzione soprattutto sul profumo, è ovvio<br />
che il prodotto non sarà efficace ma riuscirà<br />
solo a mascherare il problema senza esplicare<br />
alcuna azione sulla sua eziologia. Il deodorante<br />
quindi non è concepito per eliminare il sudore<br />
ma per neutralizzarne gli eventuali suoi effetti<br />
negativi senza alterare alcun equilibrio fisiologico.<br />
Formule aggressive, infatti, potrebbero<br />
indurre modificazioni del pH della pelle, dell’attività<br />
delle ghiandole sudoripare, dei delicati<br />
equilibri fisiologici che stanno alla base della<br />
sudorazione rischiando di aggredire la pelle<br />
senza risolvere il problema. I deodoranti possono<br />
esplicare la loro azione tramite i) riduzione<br />
della sudorazione ii) azione antibatterica iii)<br />
adsorbenza e iv) deodorazione mediante azione<br />
enzimatica e possono quindi contenere una<br />
miscellanea di sostanze come battericidi, batteriostatici,<br />
assorbenti, adsorbenti, antiossidanti,<br />
antienzimi. Diversa è invece la funzione dell’antiperspirante<br />
che è concepito per minimizzare<br />
la secrezione sudorifera controllando il flusso<br />
di sudore ascellare e nascondendo l’odore corporeo.<br />
Agisce attraverso un’azione irritante che<br />
provoca un rigonfiamento (edema) delle cellule<br />
dei dotti di escrezione sudorale ostruendo il<br />
lume stesso del dotto. Può ovviamente risultare<br />
irritante. Generalmente i prodotti (polvere, soluzione,<br />
gel o crema) contengono cloridrato di<br />
alluminio, tetracloridrato di alluminio, zirconio<br />
e glicina.<br />
Argille anioniche nei deodoranti:<br />
funzioni<br />
Tra gli ingredienti di alcuni deodoranti si<br />
trovano argille, come ad esempio la zeolite,<br />
poiché questi composti lamellari fungono<br />
principalmente da assorbenti di odori e/o da<br />
neutralizzanti. L’argilla, oltre a essere un efficace<br />
antisudorifico, svolge anche un’azione<br />
rimineralizzante, eutrofica cutanea e migliora<br />
anche gli stati infiammatori: è dunque un in-<br />
Kosmetica • febbraio 2010
grediente idoneo per entrare a far parte della<br />
composizione di un cosmetico come ad esempio<br />
un deodorante. Oltre alle argille cationiche<br />
anche quelle anioniche o idrotalciti trovano<br />
oggi largo impiego in cosmetica e il moltiplicarsi<br />
degli studi sugli idrossidi lamellari doppi<br />
nell’area dell’human health, in questa ultimo<br />
decennio, lascia capire che questi materiali saranno<br />
sempre più utilizzati nel campo farmaceutico,<br />
salutistico e cosmetico (1). La loro dimensione<br />
colloidale, la struttura cristallina, la<br />
microstruttura lamellare, la notevole capacità<br />
di scambio ionico e l’elevata area superficiale<br />
conferiscono a questi materiali delle proprietà<br />
davvero interessanti. Solo le ottime caratteristiche<br />
reologiche e la capacità di assorbimento<br />
bastano da sole per renderli utili in un vasto<br />
campo di applicazione (1). Tutto ciò, unito alla<br />
stabilità e all’inerzia chimica, alla bassa o nulla<br />
tossicità (1) all’ottima biocompatibilità (2) e alla<br />
purezza, sia chimica che microbiologica nel<br />
caso di idrotalciti sintetiche (HTlc), oggi disponibili<br />
anche in commercio (Prolabin&Tefarm),<br />
aumenta notevolmente l’interesse verso questi<br />
versatili materiali che si prestano a molte applicazioni<br />
cosmetiche (1-4). In particolare le<br />
HTlc possono rappresentare un ingrediente<br />
attivo polivalente in un deodorante e, a tal proposito,<br />
ci sono già industrie cosmetiche che<br />
producono deodoranti con molte componenti<br />
inorganiche come cloridrato di alluminio, silice,<br />
talco, anche con gli stessi componenti di<br />
HTlc, e ci sono studi scientifici, come quelli<br />
riportati da alcuni autori giapponesi (5) e da<br />
Lin et al. (6), e che propongono proprio HTlc<br />
per deodoranti sottoascellari, per la pelle in<br />
generale e anche per capelli e cuoio capelluto,<br />
in quanto capace di assorbire sudore, sebo,<br />
odori e prodotti di rifiuto.<br />
HTlc per le proprietà legate alla sua struttura<br />
lamellare, per l’elevata capacità di scambio<br />
ionico, per la sua natura basica e per la presenza<br />
di metalli bivalenti e trivalenti (magnesio,<br />
zinco e alluminio in quelle più largamente<br />
impiegate) può svolgere molteplici funzioni in<br />
una formulazione deodorante.<br />
Funzione assorbente/adsorbente<br />
Le caratteristiche assorbenti di HTlc sono<br />
ampiamente conosciute e vengono descritte<br />
anche funzioni particolari come nel caso di<br />
assorbimento di sudore, detriti cellulari, steroidi<br />
volatili e sostanze di rifiuto (4, 5). Oltre<br />
a queste capacità è interessante sottolineare<br />
anche quella adsorbente acqua. Tra le lamelle<br />
di HTlc, accanto agli anioni presenti per con-<br />
Kosmetica • febbraio 2010<br />
trobilanciare le cariche positive dei piani (Al+)<br />
ci sono anche molecole di acqua che sono libere<br />
di muoversi e il grado di idratazione è<br />
funzione dei trattamenti termici seguiti. Mano<br />
a mano che HTlc adsorbe nuove molecole di<br />
acqua, e le immagazzina tra le sue lamelle, si<br />
osserva un aumento progressivo della distanza<br />
interstrato o altezza della galleria (fig.1). Questo<br />
fenomeno è evidenziabile tramite l’analisi<br />
diffrattometrica dei raggi X che permette di<br />
misurare proprio la distanza tra le lamelle. Le<br />
argille quindi possono adsorbire naturalmente<br />
acqua meritandosi, forse per questo, l’appellativo<br />
di microspugne.<br />
Quanto descritto avviene a partire dall’uso di<br />
HTlc in forma lamellare ma le straordinarie<br />
proprietà di queste particolari argille permettono<br />
anche un altro uso idoneo a “sequestrare”<br />
contemporaneamente sia acqua che prodotti<br />
del sudore, soprattutto di natura anionica.<br />
Quando HTlc lamellari vengono calcinate,<br />
ovvero trattate in muffola con alte temperature,<br />
maggiori di 500°C, si verifica dapprima la<br />
perdita di acqua e poi dei gruppi OH - che fanno<br />
parte della struttura lamellare a cui segue la<br />
completa perdita dell’organizzazione “a strati”.<br />
Il prodotto calcinato finale che si ottiene<br />
è costituito da una miscela di ossidi, amorfa<br />
e non organizzata (7) che grazie all’ “effetto<br />
memoria” riesce a ripristinare la struttura lamellare<br />
quando si trova in presenza di acqua<br />
(fig.2). Durante questo processo, noto anche<br />
come trattamento idrotermale delle HTlc,<br />
sono necessari degli anioni che si vadano a<br />
frapporre tra gli strati per controbilanciare<br />
le cariche positive presenti sui piani e quindi<br />
consentire la riorganizzazione della struttura<br />
lamellare. In questo momento quindi, assieme<br />
a molecole di acqua, si intercaleranno tra<br />
i piani ioni OH- in quanto provvisti dell’idonea<br />
carica. Questi anioni non sono però molto<br />
affini per la struttura lamellare e tendono a<br />
sfuggire velocemente cercando di scambiarsi<br />
con altri anioni presenti nel mezzo. Se questa<br />
ricostituzione lamellare avviene ad esempio<br />
nella zona sottoascellare, o comunque in qualsiasi<br />
altro distretto corporeo ricco di acqua e<br />
sudore, il prodotto lamellare finale che si verrà<br />
Figura 1<br />
a formare avrà intercalate molecole di acqua e<br />
molecole anioniche, spesso le responsabili del<br />
cattivo e tipico odore, normalmente presenti<br />
nel sudore (fig.2).<br />
Assorbenti, come ossido di zinco magnesio<br />
e calcio, sono già utilizzati in deodoranti in<br />
forma di polvere per la loro funzione di assorbenti<br />
degli eccessi di umidità e delle sostanze<br />
volatili maleodoranti che si formano dalla<br />
degradazione enzimatica del sudore, contrastandone<br />
l’evaporazione, senza però bloccare<br />
il meccanismo fisiologico della traspirazione<br />
e lo sviluppo della flora batterica. Per le HTlc<br />
vale la stessa cosa con il vantaggio che questi<br />
particolari ossidi catturano più tenacemente<br />
acqua e altre sostanze grazie alla ricostituzione<br />
lamellare. Le polveri assorbenti, in linea<br />
di massima, sono sempre da preferire perché<br />
non agiscono con meccanismi tossici e pericolosi<br />
e sono particolarmente indicate nei casi di<br />
eccessiva sudorazione alle mani e ai piedi. La<br />
somministrazione di deodoranti, soprattutto<br />
in polvere, deve avvenire su pelle ben depilata<br />
in modo da favorire il contatto polvere-pelle<br />
e perché la presenza di peli favorisce l’annidamento<br />
di batteri e non permette un’idonea<br />
detersione. Altra avvertenza da seguire per<br />
un corretto uso dei deodoranti è quella di non<br />
applicarli sulla pelle umida o appena depilata;<br />
nel caso delle polveri, questo non è necessario<br />
perchè esse sono in grado di assorbire l’umidità<br />
della pelle e non producono fenomeni irritativi<br />
anche se la pelle è sprovvista del film<br />
idrolipidico protettivo (dopo la depilazione).<br />
Nel caso di impiego di polveri calcinate di HTlc<br />
nella miscela di ossidi possono essere presenti<br />
ossido di alluminio, noto astringente, ossido di<br />
zinco, noto eudermico e antisudorale e ossidi<br />
di magnesio con attività rimineralizzante.<br />
Funzione di scambio ionico: assorbimento,<br />
assorbimento e rilascio. Il sudore è ricco<br />
di molecole di natura acida (anioni) spesso<br />
maleodoranti. Oltre a cloruro, acido urico e<br />
acido lattico, si formano in situ altre sostanze,<br />
generalmente responsabili dell’odore acre<br />
e pungente del sudore, a opera di batteri ed<br />
enzimi quali proteasi e lipasi (8-10).<br />
31
32<br />
Studio e sperimentazione<br />
Il sudore è principalmente costituito da lipidi,<br />
proteine, derivati azotati e glucidi ed è pertanto<br />
un ottimo terreno per il metabolismo batterico.<br />
Le proteasi batteriche permettono la<br />
formazione di ammoniaca, ammine e derivati<br />
solforati (idrogeno solforato e mercaptani)<br />
mentre le lipasi batteriche, degradando i trigliceridi,<br />
formano acidi grassi a corta catena<br />
quali acidi valerico, caprilico, caproico/capronico,<br />
caprico, enantico, pelargonico, butirrico<br />
e propionico [8-10]. HTlc è una base debole e,<br />
a contatto con il sudore, può innalzare leggermente<br />
il valore del suo pH favorendo la ionizzazione<br />
della funzione acida di questi prodotti<br />
che più agevolmente si possono scambiare<br />
con i controioni presenti tra le lamelle di HTlc.<br />
Molti studi, tesi a mettere a punto dei buoni<br />
deodoranti, puntano sull’importanza della<br />
profumazione di un deodorante ma se la profumazione<br />
è l’unico requisito richiesto a questo<br />
prodotto, esso avrà la sola funzione di coprire<br />
i cattivi odori e non di avere un effetto attivo<br />
nella prevenzione o rimozione di molecole maleodoranti.<br />
Sarebbe quindi molto interessante<br />
e innovativo realizzare un deodorante a base<br />
di HTlc, con molecole odorose tra le lamelle,<br />
così che il profumo in fase di applicazione, non<br />
si troverebbe a diretto contatto con la pelle<br />
e non sarebbe in grado di provocare reazioni<br />
allergiche; sarebbe rilasciato gradatamente,<br />
per scambio ionico, a seguito dell’ingresso di<br />
una molecola maleodorante (fig.3). Potrebbe<br />
dunque essere proprio la sottrazione di prodotti<br />
indesiderati che attiva il meccanismo di<br />
deodorazione del deodorante.<br />
Funzione di scambio ionico: impiego di<br />
idrotalciti con “carico misto”<br />
Nell’HTlc è possibile alloggiare anche molecole<br />
diverse tra loro (cointercalazione) e quindi<br />
sarebbe realizzabile una HTlc con “carico<br />
misto” in cui, accanto amolecole odorose si<br />
potrebbero inserire antimicrobici (es. acidi<br />
undecilenico e usnico), inibitori enzimatici<br />
(es. trietilcitrato) e sostanze assorbenti odori.<br />
L’effetto sinergico di più sostanze conferirebbe<br />
al deodorante sicuramente un’azione polivalente.<br />
Se nella cointercalazione si mettessero<br />
anche prodotti “rinfrescanti” come mentolo,<br />
o suoi simili più moderni, si potrebbe anche<br />
ottenere un “effetto fresco” prolungato.<br />
Htlc e Sicurezza di impiego<br />
L’impiego di HTlc, anche se contenenti metalli<br />
tra cui anche l’alluminio, offre garanzie<br />
dal punto di vista dell’assenza di tossicità. È<br />
importante sottolineare questo aspetto perché<br />
recentemente è nato il sospetto che l’impiego<br />
di deodoranti (antiperspiranti) a base di alluminio<br />
sia correlato all’insorgenza di irritazioni<br />
e infiammazioni e anche di tumori al seno (11).<br />
Come precedentemente accennato, l’alluminio<br />
agisce provocando un rigonfiamento parziale<br />
dei dotti di sbocco delle ghiandole sudoripare,<br />
probabilmente tramite la formazione di<br />
un “tappo gelatinoso”, che si oppone alla fuoriuscita<br />
del sudore sulla superficie cutanea.<br />
Bloccando il processo della traspirazione, si<br />
verifica un accumulo dei prodotti di scarto<br />
del metabolismo cellulare e degli organi nelle<br />
ghiandole o nell’interstizio tissutale limitrofo<br />
che può scatenare irritazioni, infiammazioni e<br />
infezioni. Sembra inoltre che i sali di alluminio<br />
siano in grado di danneggiare il DNA delle cellule<br />
del seno, stimolando la loro degenerazione<br />
in cellule cancerose, sia negli uomini che nelle<br />
donne (11); la pericolosità di questi antitraspiranti<br />
aumenterebbe in seguito ad applicazione<br />
ascellare subito dopo la depilazione (11).<br />
Sebbene gli antiperspiranti siano dei prodotti<br />
graditi per la loro efficacia è bene però che<br />
vengano utilizzati con moderazione, in maniera<br />
discontinua e alternati con altre pratiche<br />
deodoranti più semplici, delicate e meno invasive.<br />
È lecito supporre che tutti questi pericoli<br />
non esistano in caso di utilizzazione di idrotalciti<br />
perché i metalli costituenti di questo solido<br />
lamellare anche alluminio, non sono liberi ma<br />
altamente concatenati, sottoforma di idrossidi<br />
ottaedrici, nel piano delle lamelle e non sono<br />
liberi di muoversi e tantomeno di liberarsi.<br />
Htlc e miglioramento delle<br />
proprietà reologiche<br />
Le idrotalciti sintetiche, oltre a essere pure<br />
dal punto di vista chimico e microbiologico,<br />
hanno anche il vantaggio di essere delle<br />
polveri microfini facilmente incorporabili e<br />
disperdibili. La loro presenza in formulazioni<br />
Figura 2<br />
liquide e semisolide può svolgere inoltre una<br />
funzione adiuvante che migliora l’usability del<br />
prodotto. È noto infatti che queste HTlc influiscono<br />
sulle proprietà reologiche del prodotto<br />
finito aumentandone la scorrevolezza, aspetto<br />
molto importante soprattutto per le forme rollon,<br />
stick e creme (12). Recenti studi (13, 14),<br />
infatti, hanno dimostrato che la presenza di<br />
idrotalciti in formulazioni topiche, come geli e<br />
creme-gel, migliora le loro performances sia a<br />
fini della stabilità che dell’applicazione (estrudibilità,<br />
scorrevolezza e spalmabilità). Grazie<br />
al’introduzione di HTlc infatti veicoli rigidi dal<br />
punto di vista strutturale, poco scorrevoli e<br />
con un comportamento plastico assumono un<br />
comportamento pseudoplastico. Ciò significa<br />
che si mostrano abbastanza viscosi in condizioni<br />
di riposo, proprietà desiderabile in fase<br />
di conservazione al fine di evitare fenomeni<br />
di separazione di fase o di sedimentazione, e<br />
diminuiscono la loro viscosità a seguito di sollecitazioni,<br />
caratteristica desiderabile in fase<br />
di estrusione/prelevamento e applicazione. I<br />
veicoli pseudoplastici inoltre non presentano<br />
un limite di scorrimento (al di sotto del quale<br />
non scorrono) risultando maneggevoli e gradevoli<br />
per l’utilizzatore.<br />
Deodoranti per il trattamento delle<br />
fibre (tessuti) e altri impieghi<br />
Il potere assorbente/deodorante delle idrotalciti<br />
è stato sfruttato per mettere a punto dei<br />
particolari deodoranti idonei al trattamento di<br />
fibre, calzature, rifiuti domestici (15). Questi<br />
deodoranti hanno mostrato buona efficacia<br />
ed effetto duraturo, infatti fibre di cotone deodorate<br />
con questo prodotto hanno mantenuto<br />
il profumo anche dopo 100 lavaggi, probabilmente<br />
perché l’ HTlc si è fissata intimamente<br />
al tessuto e continua a rilasciare lentamente<br />
la molecola odorosa (16-19).<br />
A proposito di tessuti “funzionalizzati”, sono<br />
state preparate anche delle fibre di lana arric-<br />
Kosmetica • febbraio 2010
chite con ciclodestrine, la cosiddetta “maglia<br />
antifumo” in grado di catturare molecole responsabili<br />
di cattivi odori, non consentendo<br />
il loro legame alle fibre (20). Un sistema analogo<br />
sarebbe realizzabile anche con l’impiego<br />
di HTlc che incorporata nei filati potrebbe<br />
“attivare” i tessuti permettendogli di assorbire<br />
e mascherare cattivi odori e ciò potrebbe<br />
essere utile nella produzione di assorbenti intimi,<br />
assorbenti sottoascellari, imbottiture per<br />
scarpe, solette, ecc. sarebbe possibile anche<br />
progettare dei tessuti “intelligenti” in grado di<br />
diffondere nell’ambiente circostante molecole<br />
odorose o con attività particolari come ad<br />
esempio agenti insetto-repellenti utili su tende,<br />
zanzariere, teloni ecc.<br />
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12. L. J. Fraser, J. L. Burba. Pseudoplastic mixed metal layered hydroxide fluid<br />
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913108650 (1991).<br />
Kosmetica • febbraio 2010<br />
Figura 3<br />
Per quanto riguarda l’impiego di materiali inorganici<br />
nel campo degli assorbenti è noto l’utilizzo<br />
di argille, in particolare zeolite, in prodotti<br />
non destinati all’uso cosmetico come nel caso<br />
di filtri per cappe da cucina (21), assorbi odori<br />
per frigoriferi a uso alimentare (21), detersivi<br />
per lavatrice (16, 17, 19), lettiere per i gatti<br />
per assorbire e neutralizzare l’odore agliaceo<br />
derivante dalle urine (15), rifiuti organici per<br />
assorbire l’odore tipico di benzene, idrogeno<br />
solforato e mercaptani. HTlc agisce con un<br />
meccanismo fisico molto simile alla zeolite<br />
ma, grazie anche al suo meccanismo di scambio<br />
anionico, è anche un assorbente chimico.<br />
E’ noto che HTlc è un assorbente migliore del<br />
carbone attivo e presenta il vantaggio di poter<br />
contenere molecole profumate da rilasciare al<br />
momento dell’assorbimento di quelle maleodoranti<br />
(scambio anionico) (22) inoltre può assorbire<br />
anche acroleina, formaldeide, anidride<br />
carbonica (21) quindi potrebbe svolgere anche<br />
un ruolo attivo come ingrediente di deodoranti<br />
ambientali.<br />
Conclusioni<br />
Dall’analisi di tutte le proprietà possedute da<br />
HTlc risultano evidenti le numerose possibilità<br />
applicative di questi materiali, sia in campo<br />
cosmetico che in settori diversi, legate alla<br />
loro spiccata attività assorbente. Queste argille<br />
anioniche lamellari, meno conosciute e<br />
sfruttate delle loro sorelle cationiche, sono<br />
degli assorbenti molto specifici in grado di<br />
trattenere in modo più stabile e duraturo le<br />
molecole assorbite poichè queste vengono<br />
fissate tra le lamelle con un legame chimico.<br />
Altro vantaggio inoltre è rappresentato dalla<br />
loro duplice funzione di assorbimento/rilascio<br />
(scambio ionico) in quanto, se si utilzzano HTlc<br />
“caricate”, contestualmente alla sottrazione di<br />
cattivi odori, si può avere il rilascio di profumi<br />
o di sostanze funzionali per il prodotto. Tutto<br />
ciò lascia intravedere numerose e interessanti<br />
applicazioni future.<br />
13. L. Perioli, V. Ambrogi, C. Pagano, E. Massetti, M. Nocchetti, L. Latterini, C.<br />
Rossi. Studi preformulativi a base di acido retinoico immobilizzato in strutture<br />
lamellari. 49° SIMPOSIO AFI, 196, (2009).<br />
14. L. Perioli, V. Ambrogi, C. Pagano, E. Massetti, M. Nocchetti, L. Latterini, C.<br />
Rossi. Nuove strategie formulative per l’applicazione topica di ketoprofen. 21°<br />
SIMPOSIO ADRITELF, 158, (2009).<br />
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