Difficoltà e disturbi specifici del linguaggio - master disturbi ...
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Cosa faremo oggi<br />
• Mappatura <strong>del</strong> territorio (cosa)<br />
• Strumenti di lavoro (come)<br />
• La mappa non è il territorio (quando e<br />
perché)
Come lo faremo<br />
SE ASCOLTO, DIMENTICO<br />
SE VEDO, RICORDO<br />
SE FACCIO, IMPARO
La fonologia studia l’organizzazione e la<br />
funzione dei foni nella struttura di una<br />
determinata lingua, la loro categorizzazione e<br />
standardizzazione da parte <strong>del</strong> parlante<br />
• Suoni distintivi di una lingua, suoni al cui<br />
cambiamento corrisponde un cambiamento<br />
di significato (pane, cane, tane)<br />
• Tali unità distintive sono i fonemi
• Le rappresentazioni dei suoni così come noi<br />
le utilizziamo sono il risultato di un<br />
processo di standardizzazione degli<br />
elementi fonetici che percepiamo.<br />
• I suoni prodotti da ciascun parlante non<br />
sono mai perfettamente identici tra loro ma<br />
siamo capaci di riconoscerli come uguali<br />
all’interno di un intervallo di tolleranza che<br />
ci siamo costruiti sulla base <strong>del</strong>l’esperienza<br />
fonetica (/-f/ /-v/)
Cos’è la pragmatica<br />
• Meccanismi e rappresentazioni mentali che<br />
permettono di interpretare il <strong>linguaggio</strong> nel<br />
contesto verbale e non verbale<br />
a. Sviluppo di competenze conversazionali<br />
(attenzione, alternanza dei turni)<br />
b. Capacità di considerare il punto di vista<br />
<strong>del</strong>l’interlocutore e necessita comunicative<br />
Classe aperta, si arricchisce degli usi e<br />
consuetudini dei diversi ambienti in cui il<br />
<strong>linguaggio</strong> è utilizzato
Come si sviluppa il <strong>linguaggio</strong><br />
verbale<br />
Il <strong>linguaggio</strong> verbale non si insegna, si acquisisce,<br />
si apprende, EMERGE se sussistono alcune<br />
condizioni:<br />
- Contesto comunicativo<br />
- Esposizione ad una lingua<br />
- Integrità dei sistemi di input e di output
Comunicazione e <strong>linguaggio</strong><br />
La comunicazione è un prerequisito indispensabile per<br />
lo sviluppo <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong>.<br />
- veicola le intenzioni e gli scopi<br />
- attribuisce senso al codice<br />
Contesto comunicativo<br />
Competenza comunicativa
Contesto comunicativo<br />
Attenzione verso il bambino<br />
Attenzione condivisa<br />
Contatto corporeo<br />
Riprese linguistiche<br />
Ridondanza
Nei primi mesi di vita i bambini sono in grado di<br />
produrre suoni vocalici e di segnalare/esprimere i<br />
loro bisogni ed emozioni (ad.es pianto o sorriso)<br />
Fase <strong>del</strong>la Lallazione (6 mesi) successivamente<br />
imparano ad accoppiare una consonante con una<br />
vocale ed a ripetere più volte questo suono con<br />
intonazioni diverse
Intorno ai 10/12 mesi compaiono le prime parole:<br />
vaghe approssimazioni di 1 o 2 sillabe alle parole<br />
adulte. I bambini discriminano parole semplici ed<br />
esprimono le loro intenzioni attraverso la<br />
comunicazione gestuale<br />
• Intorno alla fine <strong>del</strong> primo anno compaiono le frasi<br />
di una parola (olofrasi). Sono espressioni<br />
significative che indicano una persona, un oggetto e<br />
relazioni (ad es. pù = non c’è più). A differenza <strong>del</strong>le<br />
parole, nelle olofrasi l’intenzione comunicativa è<br />
molto chiara ed è strettamente legata al contesto<br />
<strong>del</strong>l’interazione
• Intorno alla metà <strong>del</strong> secondo anno di vita i bambini<br />
cominciano a combinare due parole insieme con un grande<br />
arricchimento semantico che distingue l’agente, l’azione,<br />
l’oggetto, la localizzazione, il possesso. Il bambino<br />
produce frasi di due parole che prendono il nome di<br />
“telegrammi” ad esempio:<br />
• Agente-azione: “mamma baccio”= mamma prendimi<br />
• in braccio<br />
• Agente-oggetto: “mamma palla”= la mamma prende la<br />
palla
• Intorno ai 18/24 mesi si sviluppa lentamente la<br />
fase <strong>del</strong>l’inclusione dei morfemi.<br />
Nella produzione spontanea dei bambini compaiono<br />
i marker grammaticali che arricchiscono e<br />
specificano i significati <strong>del</strong>le parole<br />
Ad esempio compaiono la distinzione singolare/<br />
plurale ed i tempi dei verbi
• A partire dai 30/36 mesi compaiono quelle che<br />
possiamo definire le trasformazioni sintattiche. I<br />
bambini mostrano di possedere i mezzi linguistici<br />
necessari per marcare le relazioni sintattiche,<br />
semantiche e pragmatiche.<br />
• In questo periodo i bambini sono così sensibili alle<br />
regole <strong>del</strong>la loro lingua che compiono molti errori di<br />
“sovra-generalizzazione” e “regolarizzazione”
• Con il progredire <strong>del</strong>l’età i bambini<br />
accedono a costruzioni complesse in cui la<br />
frase si articola in subordinate e tiene ben<br />
presente le eccezioni<br />
• Infine i bambini mostrano interesse per la<br />
rappresentazione grafica <strong>del</strong> <strong>linguaggio</strong>.<br />
Compare l’interesse per l’alfabeto, le lettere e<br />
le parole isolate
Il parlato<br />
Il <strong>linguaggio</strong> verbale non coincide con<br />
il parlato (speech)<br />
La parola è la capacità <strong>del</strong> soggetto di<br />
produrre fisicamente i suoni di una<br />
lingua
Disturbi <strong>del</strong>la comunicazione<br />
Disturbi <strong>del</strong>la relazione<br />
Psicosi autistiche<br />
Mutismo elettivo
Disturbi <strong>del</strong> parlato<br />
Disfluenza: balbuzie,tachilalia<br />
Disturbo articolatorio: incapacità di<br />
articolare in modo adeguato le parole<br />
Disturbo dislalico : anomalie <strong>del</strong>le<br />
labbra, <strong>del</strong>la lingua, <strong>del</strong> palato
Diagnosi<br />
• E’ un’impresa particolarmente difficile distinguere<br />
la normalità dalla patologia nei primi anni di vita.<br />
• In particolare sembra molto importante<br />
distinguere:<br />
• Tra ritardo e disturbo di <strong>linguaggio</strong><br />
• Tra difficoltà che possono manifestarsi in<br />
associazione con altre condizioni patologiche<br />
(deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi o<br />
relazionali) o presenti in forma isolata.
Late Talkers<br />
• I bambini parlatori tardivi (PT) appartengono a<br />
quella categoria di bambini che sviluppano il<br />
<strong>linguaggio</strong> a 24/36 mesi, età in cui la maggior<br />
parte dei bambini utilizza il <strong>linguaggio</strong> per<br />
comunicare e per costruire conoscenze sul mondo.<br />
• In assenza di deficit: uditivi, cognitivi, relazionali<br />
• Percentuale: 13%-20%
Indici di rischio:<br />
• Produzioni fonologiche caratterizzate da un repertorio<br />
ristretto di gesti articolatori e immaturità nella struttura<br />
sillabica <strong>del</strong>le lallazioni<br />
Criteri definitori:<br />
• Dimensione <strong>del</strong> vocabolario = inferiore alle 50 parole<br />
differenti (10 percentile) a 24 mesi<br />
• Mancanza <strong>del</strong>la combinazione di più parole in un unico<br />
Enunciato (<strong>linguaggio</strong> combinatorio) a 30 mesi
• Molti bambini che iniziano a parlare più<br />
tardi rientrano successivamente in un range<br />
di normalità<br />
• Tuttavia numerose evidenze indicano parte<br />
dei bambini Late Talkers sono a rischio per<br />
successivi problemi nello sviluppo <strong>del</strong><br />
<strong>linguaggio</strong>
Fattori extralinguistici di rischio<br />
• Familiarità per problemi di <strong>linguaggio</strong><br />
• Sesso (prevalenza nei maschi)<br />
• Presenza di otiti ricorrenti nei primi anni di<br />
vita
• Possibili traiettorie<br />
a. Bambini con ritardo transitorio,cioè con<br />
recupero entro 36-40 mesi (late bloomers)<br />
b. Bambini con recupero tardivo (entro i 4<br />
anni)<br />
c. Bambini con evoluzione in DSL<br />
E’ importante valutare deficit di comprensione<br />
(assente nei primi due) e entità <strong>del</strong> ritardo<br />
lessicale
Indicazioni operative<br />
• Parlare al b.no in modo appropriato al sul<br />
livello sostenendo e incoraggiando ogni<br />
tentativo di comunicazione<br />
• Linguaggio strettamente ancorato al<br />
contesto, dirigendo l’att.ne sugli oggetti<br />
reali, così da favorire l’organizzazione <strong>del</strong>la<br />
rete di significati codificati dalle parole<br />
• Linguaggio semplice, chiaro accompagnato<br />
da geti per sostenere la comunicazione e<br />
facilitare la comprensione
• Se intorno ai 34-36 mesi non si registrano<br />
modificazioni significative <strong>del</strong> quadro<br />
linguistico, è opportuno iniziare un<br />
trattamento riabilitativo diretto<br />
• Se c’è accelerazione <strong>del</strong> ritmo di sviluppo,<br />
sono sufficienti controlli trimestrali per<br />
verificare la costanza <strong>del</strong> ritmo e la stabilità<br />
<strong>del</strong>le nuove acquisizioni.
Classificazione dei <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>linguaggio</strong><br />
(Rapin 1996)<br />
DISTURBI MISTI (RECETTIVO-ESPRESSIVI)<br />
- Agnosia uditiva verbale<br />
- Disordine fonologico-sintattico<br />
DISTURBI ESPRESSIVI<br />
- disprassia verbale<br />
- deficit di programmazione fonologica<br />
DISTURBI NEI PROCESSI LINGUISTICI INTEGRATIVI<br />
-deficit lessicale<br />
-deficit semantico-pragmatico
Quando la capacità di codificare tutte , o<br />
alcune componenti <strong>del</strong> sistema linguistico si<br />
manifesta in ritardo, si sviluppa troppo<br />
lentamente o in maniera alterata, allora si<br />
parla di Disturbi <strong>del</strong> Linguaggio
Disturbi <strong>specifici</strong> di <strong>linguaggio</strong><br />
(DSL)<br />
Disturbi <strong>del</strong>la codifica fonologica, sintattica e<br />
lessicale (valutati attraverso test standardizzati) che<br />
si manifestano in soggetti indenni dal punto di vista<br />
-neurologico (epilessia,PC,lesioni),<br />
-cognitivo (QIP >85),<br />
-sensoriale (apparato uditivo e orale, otiti, motricità<br />
oro-bucco-linguale)<br />
-relazionale
• Grado di ritardo sia nella comparsa che nel<br />
successivo sviluppo<br />
• Presenza di plateau<br />
• Profili anomali<br />
• Frequenza anormale di errori<br />
• Presenza di errori anomali
Disturbo fonologico espressivo<br />
Buona fluenza verbale con realizzazioni<br />
fonologiche spesso poco intelleggibili;<br />
errori fonemici stabili<br />
Prognosi benigna<br />
Conosciuto in passato come ritardo semplice di<br />
<strong>linguaggio</strong>
4 aa.<br />
5 aa.<br />
6 aa.<br />
8 aa.<br />
Possibile evoluzione<br />
Realizzazioni poco intelleggibili<br />
Miglioramento <strong>del</strong>la produzione verbale<br />
<strong>Difficoltà</strong> di analisi fonologica Diff. Di letto-scrittura<br />
<strong>Difficoltà</strong> di accesso lessicale
Conseguenze relazionali e sociali dei DSL<br />
• Spesso i genitori sono gli unici in grado di<br />
interpretare le produzioni <strong>del</strong> bambino/a<br />
• Possibile isolamento, evitamento <strong>del</strong>la<br />
comunicazione o condotte aggressive<br />
• Studi sui DSL adulti evidenziano<br />
scolarizzazione ridotta, lavori praticomanuali,<br />
autostima bassa
Somministrare uno strumento<br />
• Conoscenza<br />
• Ottenere la massima performance<br />
• Flessibilità
Strumenti di osservazione diretta<br />
- - Prova di Imitazione/Produzione Verbale e Gestuale dai 18 ai 30 mesi<br />
(Thal e Bates, 1988)<br />
- - Schema di osservazione<br />
per i bambini tra i 9 e i 12 mesi<br />
(Letizia e Sabbadini; in Caselli e Capirci, 2002)<br />
- - Prove per la valutazione <strong>del</strong>la prassia evolutiva (4-14 anni) (Zoia,<br />
1999; Zoia et al., 2002)
Strumenti di osservazione indiretta<br />
• Questionario sullo Sviluppo Comunicativo e<br />
Linguistico nel secondo anno di vita<br />
(Camaioni L., Caselli M.C., Volterra V., Luchenti S.,1992)<br />
• Il Primo Vocabolario <strong>del</strong> Bambino – PVB<br />
(Caselli e Casadio, 1995; Caselli, Pasqualetti, Stefanini, 2007)<br />
• Qpoint: questionario sul gesto di indicazione nel<br />
bambino (Perucchini e Camaioni, 1999)
Lessico<br />
Peabody Picture Vocabulary Test<br />
(Stella,Pizzoli,Tressoldi,2000)<br />
Boston Naming test (Nichelli,Devoti,<br />
2000)
• Token test<br />
Sintassi recettiva<br />
• Test di ripetizioni di frasi (Caselli, De<br />
Vescovi)<br />
• TCGB (Chilosi,Cipriani), TROG 2<br />
(Suraniti, Ferri, Neri, 2009 O.S. Giunti),<br />
Rustioni (O.S. Giunti1994)
Testi da consultare<br />
• Camaioni “Psicologia <strong>del</strong>lo sviluppo <strong>del</strong><br />
<strong>linguaggio</strong>” Il Mulino<br />
• Vicari,Caselli “ I <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong>lo sviluppo” Il<br />
Mulino<br />
• Mariani,Marotta Pieretti “Presa in carico e<br />
intervento nei <strong>disturbi</strong> <strong>del</strong>lo sviluppo”<br />
Erickson<br />
• Vicari,Caselli “ Neuropsicologia <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo” Il Mulino