VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

agazzo robusto e simpatico. VASCO. Salivamo nella sua macchina
senza nessun imbarazzo. Tutti e tre molto contenti dal primo impatto.
Ridendo, scherzando eravamo arrivati vicino a un muro, quel muro
altissimo folto di pietra grezza. La nostra allegria spariva di colpo, noi
non facevamo "entrare" le nostre farfalle là dentro! Avevamo ancora
la possibilità di fuggire, di salvarsi intanto che VASCO andava ad
aprire il cancello.- Vuoi che corriamo veloce, veloce via da qua?chiedevo
a EDEL. Lei rispondeva, ma cosi non scopriremo mai cosa
ci aspetta là, fino all'ultimo giorno della mia vita mi tormenterò- cosa
era là... Io ero molto d'accordo con lei, perchè l'odore che sentivo
qua1 questa volta era di patria, d'infanzia, non poteva tradirmi.
VASCO arrivava seduto sopra carro, trascinato da un cavallo. Ci
mettevamo vicino a lui.- Fai la faccia come fosse niente, volevi la
bicicletta allora pedala! - sussurravo a EDEL, che era smarrita. Era la
nostra presentazione alla società agricola del posto, ci incontravano
con forti applausi e fischi d'approvazione. Capivo subito che non era
il nostro pubblico. Uno con capelli rossi e arruffati diceva a noi due,vi
avevamo osservato da tempo care farfallino. Eravate veramente
carine, piacevate a tutti, cosi abbiamo deciso di fare la festa. La cena
era generosa e il vino abbondante,che odorava di moscato. -Cerca di
non bere troppo. Non si sa come qua va' a finire, davo più che un
consiglio un ordine a EDEL. Lei invece era commossa da un racconto
di uno che era da solo sfigato, orfano, in ricerca d'amore. Diceva, sai
anche loro hanno l'anima, sono teneri e bisognosi d'amore. Ma io la
interrompevo quasi bruscamente dicendoci certo anche il leone va'
verso la gattina con slancio amoroso. Però sfonderà la sua vagina.
Loro hanno l'anima ma anche qualcos'altro...duro e sempre pronto da
infilare...sono quasi una ventina di bergamaschi forti, giovani leoni.
Era chiaro dovevamo fuggire. Il buio era già quasi completo. Da una
parte c'era il muro alto con cancello chiuso, dall'altra il campo di
mais. Intuivo già che la nostra fuga doveva essere attraverso il campo.
Il mio piano era che io e EDEL dovevamo andare in bagno a casa,
sapendo che ci avrebbero seguito, ma una cosa sacra, la
permetteranno, prima dell' orgia di svuotare le vesciche, ci assaliranno
subito dopo. In poco tempo avrei dovuto studiare la casa, cercare
un'altra uscita, subito dopo dovrei correre a destra ed EDEL a sinistra,
per disperdere il nemico e vincere il tempo. Per andare in bagno ci
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