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VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

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ciare a creare il "nostro nido famigliare" da qualche parte sugli alberi,<br />

in motoscafo o cercare una qua, noi come un pasto per bestie feroci,<br />

gridava MATVEI indicando un punto scuro dell'oceano che si<br />

ingrandiva, e da dove arrivava un rumore potente dell'elicottero che<br />

atterrava sul prato verde con i quattro fratelli: CARLOS, MARCOS,<br />

ANTAL e PASCAL. EDEL ed io eravamo un po' spaventate e<br />

perplesse… i fratelli uno per uno abbracciavano affettuosamente<br />

MATVEI. Ma vuoi vi conoscete già, chiedeva EDEL a voce bassa<br />

incredula. Nessuno le rispondeva,poi i fratelli salutavano anche noi. A<br />

quel punto eravamo tutti felici senza preoccupazioni... va bene per<br />

loro va bene anche per noi!! Tutti sani e salvi. Io ed EDEL<br />

scoprivamo "l'amore femminile"... senza testimoni, forse uno, ma non<br />

dava nessun fastidio come sempre. Partivamo in dieci sull'elicottero<br />

lasciavamo la nostra isola deserta senza nome che ci aveva accolto<br />

così teneramente. Pensavo, dove andavamo, non per caso nella loro<br />

clinica sulla cima? Non volevo per niente giochi erotici con cinque<br />

uomini. MATVEI mi sembrava più padre che marito poi "la gioia sul<br />

monte", un affare privato fra me e EDEL. Nella mia testa echeggiavano<br />

le parole di MARCOS "II gruppo dei fratelli non agiscono mai<br />

contro la volontà di una femmina... ma tu puoi sempre contare su di<br />

noi, qualsiasi cosa fai..." Non capivo di cosa parlavano MATVEI e i<br />

fratelli però spesso ridevano, ma non era importante per me, guardavo<br />

con EDEL un numero immenso di luci laggiù, facendo un giro<br />

panoramico sopra Rio de Janeiro, quanti ricordi.. .Prima eravamo<br />

stranieri, ma adesso siamo del posto ormai è la nostra terra.<br />

Tornavamo a casa di GERALDIN , i fratelli nonostante il nostro<br />

invito per cena ripartivano subito. Era chiaro, loro erano in missione.<br />

In giro potevano trovare tante donne che hanno bisogno di loro,<br />

sentivo un pizzico di gelosia però non so se questo valeva anche per<br />

EDEL. La cena era calda e già servita sulla terrazza illuminata, ma<br />

come poteva prevedere il nostro arrivo GERALDIN? Era chiaro che<br />

eravamo capitate in una famiglia di stregoni, ma se provi una volta a<br />

convivere con la gente così, poi non puoi farne più a meno, cercherai<br />

sempre le cose misteriose, la dove non ci sono, nel volto vuoto e<br />

piatto vorrai sempre scoprire la profondità, il doppio senso, lo strano<br />

gioco, i mondi lontani. La gente come loro ti da sempre una carica,<br />

come un pieno di "benzina" che ti aiuterà a superare un deserto umano<br />

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