VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

CAPITOLO 14
Isola deserta. Ormai il mio corpo e quello di EDEL prendevano
troppa rotondità, penso forse che il mio lo fosse un po' di più, la
differenza si vedeva quando eravamo nude ma chi poteva vederci, in
spiaggia non andavamo più, stavamo solo nel nostro giardino vicino
alla piscina. MATVEI diventava con noi molto premuroso, facevamo
spesso le passeggiate insieme, noi tre suscitavamo la viva curiosità dei
passanti due ragazzine sane, belle, incinte e tra noi lui, snello, solare,
sorridente, la situazione così lasciava molto spazio all'immaginazione..
.Un giorno prendevamo un motoscafo per fare un giro in mare
aperto, giravamo tutta la mattina tra alcune isolette, volevamo
raggiungerne una ancora più distante per poi tornare a casa, ma
quando ci avvicinavamo pronti per sbarcare il motore del motoscafo
non si fermava, ripartiva a tutta velocità verso il mare aperto, non
rispondeva più ai comandi. Io ed EDEL eravamo agitate ma MATVEI
con strana tranquillità ci calmava. Ma sapete ragazze che LILITH,
quella vera, originale può trovarsi adesso sotto di noi? LILITH nella
legenda si liberava dal ADAMO e DIO la mandava sul fondo marino
dove riceveva un impegno.. .LILITH come una ribellione, una
protesta, imprevedibile, andava contro tutti, spietata, curiosa, non
aveva paura di niente, appariva quando voleva, chiamarla era inutile,
cacciarla impossibile. E' un grande onore per te EDEL portarla in
grembo però non è una presa facile, ci siamo tutti noi per aiutarti,
diceva MATVEI, ridendo. Sembrava che il motoscafo con grande
velocità nel pieno dell'oceano sapeva dove portarci e MATVEI
prevedeva cosa sarebbe successo... L'unico modo per superare ogni
imprevisto era dormire e noi lo facevamo. Quando mi svegliavo
trovavo un silenziosi sentiva solo il canto degli uccelli e le onde che
sbattevano ritmicamente contro il motoscafo. MATVEI osservava noi
e ridendo diceva, siamo in un isola deserta ragazze! Sapete che tanta
gente sognerebbe di trovarsi qui, fuggire dal mondo, godetevi questa
fortuna, non si ripeterà mai più noi qua soli in sei. Sbarcavamo, chissà
se già un piede umano e passato di qua, chiedeva EDEL affascinata e
stregata dal paesaggio. La sabbia era tenera, bianca quasi setacciata,
subito dopo iniziavano prati verde smeraldo con erba corta e morbida
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