VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

CAPITOLO 2
In una limpida mattina di lunedì, EDEL era arrivata da me con gli
occhi splendenti dalla gioia e felicità. Ma la "mia casa" era in
disagio... sopratutto per mio marito. Una cagna nobile con futuro
promettente per suoi cuccioli era già attesa a Roma dal cane
altrettanto nobile per le "nozze", ma si scopriva che era già incinta,
ma di chi? Io stavo zitta ma mi veniva in mente, che un giorno nel
nostro cortile vedevo un bel cane bianco, magnifico bastardino che mi
sorrideva come complice e poi spariva subito.... fortunatamente.
Onestamente, se fossi stata quella cagna avrei fatto lo stesso avrei
scelto l'amore, che e' il futuro assicurato e nobile dei miei figli.
Magari dopo farei credere al marito, "puro sangue" che i figli del
bastardo sono suoi. I1 trucco preferito delle donne con fantasia, ma
povera cagna non poteva farlo. Per fortuna non poteva seguire questa
tragedia canina, sapere che cosa succederà. Poiché io ed EDEL
avevamo da fare. Trascinavo lei che traboccava di gioia,come la botte
piena nella mia stanza. Si! Eravamo invitate questo sabato, "al
ricevimento conferenza stampa" della nostra attività entusiasta
ispirata, quasi artistica. Ci abbracciavamo felici! Ecco! La vita
continua....Ma chi aveva detto che finiva?!! Nostro piano era curato
fino agli ultimi particolari. Il motivo della nostra assenza dalla casa
coniugale al sabato- un giorno solitamente dedicato alla famiglia, che
noia!!! Era la partenza per Milano dove come stesse arrivando la
parente di EDEL, se poi non tornavamo per dormire. potevamo dire
che passavamo la notte con parente in albergo per far vedere la città
un giorno dopo. Chi lo sa forse ci convinceranno dormire là, dove
andiamo? Poiché nessuno di noi e' assicurato contro il successo,
contro incontro importante della sua vita. E se li trovi, qualcosa o
qualcuno mica devi andare via?!Decidevamo di partire in bici vestite
normalmente,ma con il cambio nello zaino per la festa. Ci fermavamo
all'inizio di Dal mine, nel campo di mais, lasciavamo le bici e i vestiti.
L'appuntamento era vicino al cimitero. Quel piccolo cimitero che si
vedeva passando spesso in bici. Lo guardavo con strana nostalgia e
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