VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web
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distrugge, inganna, sottomette e stupra l'altro ma fingendo che tutto va<br />
bene, e che sia una bella famiglia. Che piacere raro e unico mentre<br />
dormi, sentire la creatura cara vicino a te, toccare la mano, e stringerla<br />
questo è un segno che siamo ancora insieme finche possiamo, tanto<br />
non si sa per quanto possa durare, perciò approfittiamone in questo<br />
momento! Il nostro caro MATVEI non ci concedeva una cosa così<br />
non lo seminava dentro di noi i suoi frutti, futuri eredi, ma non ci<br />
disturbava, e ci lasciava vivere a modo nostro, ed a soddisfare le<br />
nostre esigenze. Era un uomo molto saggio e progredito, ci amavamo<br />
tutti e la nostra unione andava avanti. Nessun problema anche quando<br />
tornavamo dal ginecologo un giorno dopo, andava bene a tutti anche a<br />
noi. Se uno ha sete ed ha un pozzo nel cortile è presto prosciugato,<br />
mica si può morire disidratate, cerchiamo altro, ve ne sono tanti.<br />
EDEL nella villa finiva di decorare le nostre stanze con passione e<br />
devozione ricopriva i muri con disegni vivaci. Mi stupiva come<br />
inventava l'armonia dei colori così perfetto ne prendeva la fantasia<br />
senza limiti. Anche il mio lavoro era bello, finivo tre libri delle favole<br />
ber bambini ed avevo nella mente già nuovi soggetti, personaggi<br />
fantastici e bizzarri. Inventavo anche le canzoni per le mie favole e le<br />
interpretavo, il nostro pavone, PIETRO, faceva allegria per tutti,<br />
stringeva amicizia forte con un gabbiano, MATVEI pensava che era<br />
una femmina, quel gabbiano che tempo fa' bussava alla finestra<br />
all'alba e chiedeva una colazione. MATVEI nutriva l'uccello fino a<br />
sazietà tale che faticava poi a volare, così lo addomesticava.<br />
Riconosceva pavone - PIETRO ed andava molto d'accordo con lui, il<br />
pavone aspettava il gabbiano finche non finiva le sue faccende<br />
importanti. Noi chiamavamo lui ABIONA, significava "nata durante<br />
un viaggio"come noi. La colazione non si sapeva dove la faceva però<br />
il pranzo e la cena era con noi. Ridevamo guardando queste bestiacce<br />
strane come mangiavano dalla tinozza, dritti, fieri, vanitosi come per<br />
ricevimento principesco. Rimaneva un mistero dove dormiva<br />
ABIONA, ma PIETRO felice, la accettava come era senza porsi tante<br />
domande inutili.<br />
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