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altre,solo che ti vedevo tornare dalla spiaggia con quella vestaglia sexy e trasparente che indossavi all'orgia non compiuta nel paese,con costume da bagno.. .Allora succedeva veramente tutto questo?Poi andavamo a fare la visita ginecologica a Manguinhos in una clinica che era aperta di giorno e di notte. Fantasticavo come sarebbe bello andare là a mezzanotte? Quante emozioni potevano arricchire me te, ed il ginecologo stesso.. .Ma la nostra visita era di mattina, purtroppo. Tornando passavamo vicine ad un campo di mais che rievocava in noi emozioni fortissime, nostalgia del nostro glorioso passato proprio come la storia che aveva inizio in quel campo ormai lontana,i ricordi dolci,cari, magnifici.. .che non si ripeteranno mai più.. .Eravamo due brave ragazze, le future mamme,le moglie innamorate nella riflessione sul passato.. .Ma loro ci aspettavano...i quattro fratelli dai sogni, ANTAL, PASCAL, CARLOS e MARCOS, belli come funghi porcini sulla radura, robusti, giovani, freschi, pronti per la raccolta. Ridevo come una matta... il resto spero che lo ricordi ancora cara EDEL... 64
CAPITOLO 13 Le pecorelle smarrite, il sole era già alto nel cielo forse era già mezzogiorno, EDEL rideva dicendomene la storia che raccontavo era bella, che avevo molta fantasia, e che non mi riferivo certo a noi. E questo che cosa è?, le chiedevo indicando un tessuto bianco vicino a lei, appeso sul tronco di mais. La vestaglietta... forse è la mia... rispondeva. Ma dove l'hai presa, chiedevo. Nella grotta che è come una stanzina, rivestita di tappeti, sotto lo studio piramidale, sulla montagna. C'era la vestaglia da sogno,trasparente e sexy. Spero che tu ricordi cosa facevi nella grotta?, chiedevo sarcastica. Certo che lo ricordo, parlavo con un giovanotto molto simpatico e carino, mi rispondeva lucida ed innocente, mentre la luna piena della notte la illuminava. E' basta? Solo questo? SI!, aggiungeva EDEL. Va bene... Andiamo a casa è l'ora di pranzo, dicevo vedendo che non c'era niente da fare, il tempo metterà tutto a posto... i nostri vestiti erano piegati accuratamente vicino a noi, prendendoli ci rivestivamo e andavamo a casa nostra. Di là trovavamo MATVEI e GERALDINE che non ci facevano nessuna domanda, non si mostravano ne perplessi ne meravigliati al fatto del nostro ritorno con un giorno di ritardo. Sembrava che eravamo sprofondate in un buco cronologico dove il tempo scorre molto più in fretta, fuori, che dentro dove è molto rallentato. Guardavamo MATVEI con una certa preoccupazione e dubbio, cercando di capire se sapeva o no di noi. Di sera eravamo seduti fuori in terrazzaci sole tramontava, il mare sbatteva le sue onde contro la sabbia finissima. MATVEI diceva che un tradimento fisico non è mai un tradimento vero, ma una illusione, il corpo non ci appartiene ma l'anima che è la cosa più importante si, voi siete mie da secoli e per secoli figli... ARIEL, VINCENT e LILITH sono miei e nessuno me li toglierà mai. Poi chiedeva a EDEL, come avesse pensato un nome cosi magnifico e significativo? Io e EDEL rimanevamo con la bocca aperta, forse lui sa... sa tutto... ma gli va bene cosi... Le scintille d'allegria giocavano dentro negli occhi di MATVEI, lui continuava, LILITH! Non si potrebbe immaginare meglio.. .Era la prima compagna di ADAMO che poi lasciava lui furiosa perchè rifiutava di essere considerata come una sua proprietà, 65
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CAPITOLO 1 "Adesso mia cara amica,
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semplici, esseri umani o hanno qual
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CAPITOLO 2 In una limpida mattina d
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agazzo robusto e simpatico. VASCO.
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adesso. Il nemico poteva sentire. N
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