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VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

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considerazione. Immaginavo sempre due lumache accoppiarsi, lui era<br />

già una lumaca e faceva diventare tale anche me, non riuscivo a<br />

dimenticare queste immagini. ARIEL e VINCENT entravano in me<br />

durante un sonno profondo o in stato di semicoscienza con l'aiuto<br />

mistico di MATVEI e poi niente... Da tanto tempo mi consideravo<br />

una vergine, non so se mi poteva ricrescere anche l'imene, sembrava<br />

di no... Le mani di CARLOS erano già troppo dentro di me,<br />

provocavano delle sensazioni al mio corpo, da svenimento, portavano<br />

all'estremità, dell'orgasmo che ritardava facendomi impazzire. Non<br />

avevo per niente vergogna della vagina bagnata, la colpa era loro, non<br />

mia. Ero come una chitarra, loro la toccavano, ed io suonavo. Cosa mi<br />

rimaneva? PASCAL con un oggetto appuntito e gelato toccava i miei<br />

capezzoli, ma avevano detto che non usavano nessun apparecchio.<br />

Ogni tocco era come un fulmine nell'inguine, volevo smettere per<br />

paura di abortire. ARIEL e VINCENT dormivano dentro di me beati,<br />

non volevano scomodarmi e mettermi in imbarazzo. Aprivo gli occhi<br />

e chiedevo cosa faceva EDEL e dove era, guardando giù dalla<br />

poltrona, attraverso il pavimento di cristallo vedevo tutto. Quello che<br />

vedevo mi lasciava senza fiato. Eccola EDEL, santa-vergine... ma<br />

forse era stata la bravura dei fratelli a convincerla? Era sdraiata sul<br />

tappeto rosso e penetrata dai due fratelli, uno davanti di lei, l'altro<br />

dietro, sembravano tutti come tre giganteschi vermi, felici,<br />

indivisibili, innamorati. Che puttana mentre mi perdo nei preliminari,<br />

nei discorsi con la mia coscienza, discutendo di permesso e di<br />

proibito.. lei già in azione doppia. Non so cosa dovevo dire ai miei<br />

"visitatori" dopo quello che ho visto, ma la penetrazione in me<br />

diventava profonda e completa. Avevo sugli occhi la fascia azzurra,<br />

leggera che mi impediva di distinguere i quattro fratelli. Questo gioco<br />

mi piaceva anche se loro quattro erano quelli, però io riuscivo a capire<br />

con chi ero. Adesso dentro di me doveva esserci CARLOS non<br />

conoscevo la lunghezza del suo membro, gigantesco, largo o grosso<br />

però non mi faceva male, ma semplicemente occupava tutto il posto<br />

dentro di me. Perfino ARIEL e VINCENT si spostavano su un lato<br />

per non correre pericolo, non si poteva mai sapere... CARLOS era<br />

primario della clinica, non poteva essere diverso, non illudente al<br />

primo impatto. Senza altro aveva la punta del pene grossa, vellutata,<br />

fiorente, morbida ma decisa. Uno così generava bambini bellissimi e<br />

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