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VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

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sana concorrenza era sempre utile. Invece la creatura di EDEL<br />

nuotava nella santa pace,individualista. Dopo la visita andavamo a<br />

passeggiare, parlando dei nostri futuri bambini. Sai loro dentro di noi<br />

non sono nostri, siamo incaricate per portare la missione a termine. Se<br />

DIO ti manda un bambino va bene, se no va lo stesso tu devi fare altra<br />

cosa, quella che sai fare, diceva EDEL. Anch'io penso così, so non poi<br />

avere figli è una causa precisa, mai sbagliata. Lassù sanno meglio di<br />

noi, quanta gente non vede più dal suo naso, come quando cammina<br />

sotto un' ombrello anche se da tempo ha smesso di piovere, loro non<br />

vedono altri, non sentono niente attorno, sono dentro se stessi, dicevo.<br />

E bene, se là dentro hanno qualcosa di profondevi vasto per non<br />

sentirsi soffocati dai suo mondo interiore stretto e povero, aggiungeva<br />

EDEL. Guarda un mais...,esclamavo io, di fronte a noi c'era un campo<br />

di mais senza fine quante emozioni mi prendevano, volevo piangere.<br />

Caro mais da un campo così noi abbiamo percorso, solo italiano ma<br />

un percorso glorioso. Dove sono adesso quei chicchi di mais che<br />

maturavano nell'autunno italiano ormai lontano, anni luce da qua.<br />

Qualcuno li mangiava nella forma di famosa polenta bergamasca e<br />

mangerà ancora, non c'è' sulla terra ma si nascerà, qualcuno che<br />

veniva mangiato da altri, qualche povero bestione domestico, diceva<br />

EDEL con occhi lucidi. Ma sai che tutto è più caro, dolce, tenero era<br />

rimasto nel campo di mais, le cose migliori rimanevano là. Tutto era lì<br />

inizio, sotto la domanda, insicuro, nello stato embrionale, misterioso.<br />

La cosa più bella è un mistero, quello che sarà ma tu non sai ancora<br />

che nostalgia, dicevo. Che nostalgia... ripeteva come l'eco EDEL, non<br />

ci sarà più, non ci... interrompeva bruscamente. Alzavo gli occhi,<br />

vedevo quattro ragazzi, CARLOS, MARCOS, ANTAL, PASCAL,<br />

sorridevo come matta, era la colpa della gravidanza o le scariche<br />

emotive incontrollabili? Mi mettevo per terra attenta per non<br />

danneggiare i bimbi, nel mezzo del mais, ridevo, ridevo, non riuscivo<br />

più a smettere... Mai nella mia vita ridevo così, guardavo le mani, le<br />

stesse con le dita affusolate d' artista. Mi davo un pizzicotto per<br />

vedere se dormivo. No, non dormivo era tutto vero, ridevo di nuovo...<br />

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