VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web
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dentro di noi. La vicinanza della natura, l'amore di MATVEI e<br />
GERALDINE, forse le gravidanze svegliavano in noi la voglia di<br />
creare, di esprimersi nell'arte. EDEL dipingeva sui muri delle nostre<br />
stanze, preparale per noi ed bambini che dovevano nascere. Chiedevo<br />
ad EDEL di non disegnare le farfalle. Perchè no? Tutto che abbiamo<br />
era arrivato grazie alle farfalle, rispondeva lei. E’ vero...La mia arte<br />
era scrivere, cominciavo dalle favole per bambini. Questa terra creava<br />
un vortice di volti nuovi nella mia testa. La principessa del fondo<br />
oceanico, un drago governatore delle montagne, lo spirito della grotta<br />
nera, un cane con due teste... A proposito di cani MATVEI diceva che<br />
qua in Brasile capiva la lingua dei cani e cosa dicevano.... Ma dici<br />
allora cosa dicono i cani? domandavamo, io potevo essere felice in<br />
questo mondo, ma loro..., quello che mi dicono..., parlava con<br />
tristezza, impossibile che fingeva e noi non chiedevamo più niente.<br />
Non poco lontano dalla spiaggia "Tartaruga", chiamata così per le sue<br />
rocce sommerse nel mare a forma di tartaruga, scoprivamo un posto<br />
magico. Un piccolo fiume che saltava fuori dal bosco folto, quasi<br />
impenetrabile e scorreva tra sabbia bianchissima correndo verso il<br />
mare. Un blu incoronato di bianco mi ricordavo già la Siberia. Di là<br />
prendevo d'estate il sole o tentavo di prenderlo nel nostro orto. Non si<br />
capiva se doveva piovere o uscire un bel sole, infastidivano le<br />
zanzare, le mosche che mordevano sempre di più, ma io non mi<br />
muovevo stavo stesa per terra osservavo il cielo aspettando chi<br />
vincerà sole o pioggia? Sul cielo si formava un paesaggio bellissimo,<br />
irreale, la striscia del cielo blu rimaneva schiacciata dalle nubi<br />
d'argento, sembrava un fiume che scorreva in mezzo a dune di sabbia<br />
morbida come cuscini, chiamavo tutto "fiume del cielo". Ed in quel<br />
momento stando sulla terra fredda sognavo di trasferirmi in un paese<br />
dove non c'era una minaccia di pioggia, e di mosche pungenti. Ora in<br />
Brasile scoprivo quel "fiume del cielo" un sogno, finalmente ero qua.<br />
Nello stesso giorno che io ed EDEL scoprivamo il "fiume del cielo",<br />
sognavo in modo strano che camminavo sulla spiaggia di Rio de<br />
Janeiro-Leblon, tutta grintosa e pronta per nuovi incontri, con solo<br />
addosso un perizoma, con le tette che balzavano quasi fossero di<br />
gomma, ritmicamente ad ogni mio passo, mi stendevo sulla sabbia<br />
con pancia giù, sentivo che qualcuno si avvicinava oscurandomi il<br />
sole, alzavo la testa, e vedevo quattro maschi atletici, abbronzati,<br />
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