VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web
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CAPITOLO 8<br />
Un paese come il Brasile era magnifico di giorno, ma di notte,<br />
mostrava la sua anima vera l'oceano respirava, si muoveva nel buio.<br />
Per me era il posto ideale, mi piaceva fare il bagno di notte, nuda,<br />
nuotando verso la luna riflessa nella superficie dell'acqua. Di notte gli<br />
occhi della gente si accendevano, anche a quelli che non cercavano<br />
niente, si aspettavano qualcosa. Ma che cosa? Tanti di noi si<br />
vergognano a dirlo, l'amore l'attesa del mistero, del rito magico, un<br />
ritrovamento del tesoro, di se stessi. Si vedeva dai corpi quasi nudi<br />
sotto al sole, uomini e donne in famosi bikini "Fil Dentai", la<br />
confusione, sole cocente ed abbagliante ma la notte calmava lutto e<br />
metteva lutto al suo posto. Le prostitute da strada e quelle di lusso<br />
uscivano per la caccia notturna... sapendo bene cosa volevano. Quanti<br />
segreti, misteri e desideri nascondeva la notte brasiliana, creando<br />
situazioni nuove in continuazione. Eravamo arrivati a Buzios, un<br />
posto antico, popolato solo da pescatori, ricco di scogli ed insenature,<br />
tranquillo e incontaminato. Nel buio non si capiva bene dove si<br />
trovava la casa di GERALDINE, ma si sentiva un oceano che era a<br />
pochi passi da qua. Se capita nella vita di riconoscere tutto come "tuo"<br />
quello che vedi per la prima volta era il nostro caso. Finalmente<br />
arrivavamo a casa di GERALDINE. Guardava noi con gli occhi<br />
strani, trasparenti come un ghiaccio, piangeva di gioia. Poi diceva,<br />
adesso voi siete tutto quello che io potevo sognare!! con EDEL<br />
eravamo sistemate in una casetta per gli ospiti che stava in mezzo al<br />
giardino. Non avevamo tanta fame, prendevamo po' di frutta che si<br />
trovava in grossi cesti all'entrata. Dormivo senza sognare, mi<br />
svegliavo con dei canti di uccelli tropicali, forse anche dei nostri<br />
italiani o russi che emigravano d'inverno pervenire qui. Uscendo fuori<br />
vedevo l'oceano davanti a me con tutta la sua vastità e la spiaggia che<br />
non finiva mai. EDEL, MATVEI E GERALDINE facevano colazione<br />
sulla terrazza. PIETRO liberato dalla gabbia girava per il giardino era<br />
giusto così. La nostra vita sulla riva dell'oceano volgeva tranquilla,<br />
noi eravamo nel punto piacevole della nostra esistenza. Le nostre<br />
gravidanze non si vedevano ancora, attorno a noi c'era tanto da<br />
scoprire, la noia era ben lontana. C'era un mondo da capire attorno e<br />
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