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grossa somma di denaro. Mio padre era irlandese ma io non lascerò mai la mia patria, il Brasile. Improvvisamente si svegliava PIETRO, meno male che era vivo, gridava con la voce rauca, fortissima, gloriosa, spaventando l'autista che frenava bruscamente. Per fortuna non ci scontravamo con una Mercedes bianca dietro di noi, poi ridevamo tutti. Finalmente arrivavamo al nostro albergo "Rio Othon Palace". P1ETRO ci poneva un po' di problemi, pavoni non erano ammessi in albergo però con i soldi potevamo fare miracoli, soldi ti aprono tante porte da qualsiasi parte dei mondo. Una gentile cameriera portava la gabbia con PIETRO a casa sua, la lasciava là nel cortile, tanto già la sera dovevamo partire per la penisola di Buzios, a nord detta città carioca, sulla Costa del Sole, là ci aspettava la nostra GERALDINE, il nostro hotel era praticamente sulla spiaggia di Copacabana, con piscina sulla terrazza,ed una vista bellissima sulla spiaggia e sull'oceano. Mi piaceva tanto la piscina sul tetto alto. Avevamo la suite sul piano più alto, con due stanze e bagno con vasca grandissima, dove era rimasta EDEL per un'ora. Poi ci mettevamo tutti nel tetto grande... MATVEI in mezzo a noi, i sogni si realizzavano... Sembravamo tre bambini innocenti che passeggiavano per bosco e dalla stanchezza si mettevano per dormire sotto un albero abbracciati. Dormivamo e basta, un viaggio transoceanico non era un scherzo. Ci svegliavamo nel tardo pomeriggio ed io con EDEL facevamo il bagno in piscina contente degli sguardi degli uomini. Certo due ragazze bellissime da sole a Rio de Janeiro, pensavano loro...., però veniva MATVEI e ci diceva che le avventure non servono, dovevamo andare a visitare Ipanema.... Andavamo volentieri che il tempo era poco e non riuscivamo a visitare tutto, volevamo ritornare un giorno di là e continuare la visita. Guardavamo te spiagge, un Leblon granitico Pan di Zucchero, all'entrata della baia Guanabara e un Corcovado sul cui pendio si sviluppava una meravigliosa foresta tropicale di Tijuca, dove in vetta imponente spiccava l'importante statua del CRISTO REDENTOR. Volevo visitare le colline di favelas, baraccopoli, la città dei poveri, dei disperati, dove succedeva di tutto. Spesso i poveri avevano la carica sessuale impressionante, non avevano la paura di perdere perchè non avevano niente. Pasteggiavamo mano per mano con MATVEI, forse avevamo un' aria intima che la gente si girava a guardarci? Questa 34
città accettava le cose più strane e più naturali al mondo, era il posto per noi, EDEL cominciava a dire, che in Brasile la catena di motel era molto vasta e sviluppata, ed era per tutti i gusti e prezzi. Tante stanze erano dotate di letto rotondo con specchi sopra e vibratori....Ero entusiasta e chiedevo subito un letto che vibra, o un vibratore vero, per uso personale, MATVEI diceva che non sapeva, però se continuavamo cosi, lo avremmo scoperto presto. Tornavamo in albergo per la cena, poi prendevamo PIETRO che ci salutava con un grido festoso e partivamo con un taxi per Buzios.
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MATVEI, GERALDINE e EDEL. Ero sempr
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