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VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

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dopo la pioggia. Dietro il recinto della fattoria vedevo un' uccello<br />

strano, grosso con una coda,una terza di PIETRO ma non così bella.<br />

Gridavo a EDEL - chi è? - Lei mi rispondeva - un maschio, tacchino.<br />

- Poi vedevo che il tacchino era circondato dalle femmine, sedute<br />

tranquille ed arruffate. Certo uno per tutte, ma sempre il maschio, ma<br />

noi chi siamo? Due belle per chi? Dov’è il nostro maschio? Quelle<br />

arruffate c'è l'hanno e noi ,no! Il mio buon umore si spegneva di<br />

colpo, .non so cosa pensava EDEL, ma anche lei non era<br />

particolarmente felice questa sera. Andava a dormire da sola nella<br />

stanza piccola a destra dal nostro salotto. La stanza era nominata da<br />

noi la "cella della riflessione" e una di noi poteva stare dentro se<br />

aveva bisogno di stare da sola, ma durante il giorno non di notte. Era<br />

una stanza con letto, un tavolo e tre sedie rustiche di legno scuro e<br />

nobile, con un unica finestra che si affacciava sul giardino-bosco.<br />

Capisco che possiamo avere i nostri umori, siamo tutti diversi. Per<br />

capirlo basta vedere dentro negli occhiali da vista di un'altro. Così lui<br />

può vedere un mondo che per noi è deforme, lo non ero pronta per la<br />

"separazione" di EDEL, ma dentro di me ero contenta che MATVEI<br />

non ci toccava. Come sarebbe la mia reazione al fatto? Non sono<br />

gelosa di un uomo ma di una donna si, per EDEL forse. Questa notte<br />

lei dormiva da sola e io non riuscivo a chiudere occhio, dai pensieri<br />

tormentosi e pesanti. La mattina dopo era bellissima, piena di sole e di<br />

canti d'uccelli, ma io ero lugubre come una nuvola in tempesta<br />

tropicale, invece EDEL appariva dalla sua stanza sorridente, felice e<br />

come fosse assente. Le parlavo, ma lei non mi sentiva, si muoveva per<br />

la casa leggera e vestita con una lunga camicia di MATVEI e cantava,<br />

comportamento per lei insolito. Chiedevo immediatamente la<br />

spiegazione, ero fuori di me, con invidia per la sua allegria, saltata<br />

fuori non si sa da dove. Non avevo mai provato invidia per nessuno,<br />

prima. Avevo tutto ciò che mi serviva, ed anche di più, se avevo<br />

bisogno. EDEL con la voce misteriosa mi invitava per la sera in<br />

piscina, per parlare. Così dovevo soffrire fino alla sera. Quando sono<br />

arrivata EDEL era già li, stava stesa sulla schiena, con occhi chiusi e<br />

sorriso beato. Mi chiedeva, senti tu dormivi stanotte? Era venuto da<br />

me nonno. Ma che dici rispondevo, quale nonno, gridavo perdendo la<br />

pazienza. Nessuna anima viva passa da te, che nonno parli! Ma il<br />

nonno MATVEI, diceva con calma. Mi sentivo gelare nel cuore, non<br />

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