27.05.2013 Views

VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

VORREMMO PRANZARE - olga petrova official web

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CAPITOLO 4<br />

Nato a Mosca, già da piccolo il bambino aveva poteri strani. Parlava<br />

con alberi, ed animali, i genitori lo consideravano come un bambino<br />

insensibile, perchè la morte non lo rattristava. MATVEI non<br />

raccontava a nessuno che la vita non finiva qui neanche il suo sogno<br />

tormento, che lui MARK-ANTONIO, italiano viveva nella villa sopra<br />

l’abisso, ma moriva precipitandoci là, correva dietro la farfalla, teneva<br />

in pugno, ma lei si liberava quando lui moriva e volava via. Il dolore<br />

della madre AGNESE non gli dava più pace. Come fosse che le onde<br />

scure e soffocate del suo grido disperato lo raggiungessero ovunque.<br />

Quando da adulto studiava a scuola, nella facoltà superiore di scienze<br />

paranormali, raccontava il suo sogno a ISABEL, l'italiana che<br />

insegnava da loro. Il tema di ricerca di ISABEL era "II recupero<br />

psichico e mentale delle persone tormentate dalle vite precedenti". Era<br />

interessata molto del caso di MATVEI, anche lui voleva liberarsi dal<br />

suo incubo. Decidono di partire insieme per l'Italia. ISABEL aveva<br />

l'anima facilmente "infiammabile" portata al mistero credeva che<br />

MATVEI come cane-segugio, arrivando in Italia, prendesse le orme<br />

del sogno, invece niente. Ne subito, ne fra un mese, ne un anno...Nella<br />

noia d'attesa, nella ricerca d'emozioni nuove, si sono sposati. La vita<br />

matrimoniale non ispirava mai MATVEI, l'orgasmo con ISABEL era<br />

debole. Tutti e due erano sprofondati nella tristezza più assoluta.<br />

Quando ogni speranza era persa MATVEI ricordava...Usciva fuori,<br />

camminava essendo concesso all’istinto, indisturbato entrava nella<br />

casa della sua infanzia precedente, si infilava perfino nel letto della<br />

stanza sua...La mattina del risveglio era un incubo per lui. Il posto<br />

conosciuto vagamente, le voci dei due anziani al primo piano della<br />

casa, l'odore del caffè...Fuggiva come un ladro,senza che nessuno si<br />

era accorto. Poiché conosceva bene la scala secondaria, l'uscita<br />

d'emergenza. Ma tornava un attimo dopo come si deve, attraverso il<br />

cortile, chiedeva se poteva affittare la stanza da loro. Era accettato<br />

come uno di famiglia, bevevano un caffè. Poi entrando in confidenza<br />

con la vecchietta, AGNESE, raccontava a lei, cose che solo in due<br />

15

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!