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scortavano in due. Lo chiedevo prima di dare una occhiata alla casa. Capivo già dove era la seconda uscita. Ci facevano vedere la camera da letto, ma si erano ispirati in quel posto al punto da saltarci addosso, subito. Ci volevano prendere anche cosi con le vesciche piene, senza urinare, non erano nemmeno dei veri signori. Uno con le braccia cordialmente allargate, con passo insicuro si portava verso EDEL - MA-A-RI-NA! corri nel mais! - gridavo in russo il suo nome vero. La voce non sembrava mia. Era acuta, stridula, fortissima, sentivo l'eco nella stanza vuota. Nella profondità della casa cascava giù qualcosa di metallico, pesante, con rumore scivolava giù per le scale. Mai la mia voce provocava questo fragore. In un'altra situazione riderei, ma non adesso. EDEL fuggiva come una lepre. Uno mi correva dietro un'altro mi sbarrava la strada. Allora abbassavo la testa come un bue, la puntavo nella pancia dell’aggressore. Si vedeva che il colpo era pesante perchè lui cadeva sul pavimento. Fuggivo dalla porta secondaria da me scoperta. Saltavo nel buio sconosciuto,ma sentendo i tronchi flessibili del mais correvo convinta. ma presto capivo che cosi sarei stata scoperta. Gli uomini con le torce accese di fuoco vivo erano dappertutto, come nel medioevo. Pensavo, stronzi cercano noi con le torce, come dei negri fuggiti dalle piantagioni brasiliane, se prenderanno noi adesso sarà una strage per terra, stupro di gruppo, illuminato dal fuoco. Loro sono inferociti. Non avranno pietà per noi. Mi buttavo a terra, immaginavo il tronco di mais, ripetevo che sono mais,mais! Mentalmente davo ordine anche a EDEL, giù per terra! Sei mais! Sei mais! Non so quale miracolo mi succedeva che loro passavano vicino, quasi pestando la mia testa, ma non si accorgevano della mia presenza. Piano,piano le voci si allontanavano, il buio mi stringeva da tutte le parti. Ero salva ! Mi stendevo sulla schiena, felice guardavo il cielo stellato. Mi colpiva un legame profondo con l'universo, mai sentita prima. L'affinità con ogni essere vivente sulla terra e la gioia di vivere, di scoprire cosa succede dopo! Sentivo la mia anima eterna che non iniziava e non finiva, ma era sempre e sarà sempre. Questa rivelazione era cosi enorme che non stava più in me. A due passi da me,sentivo un ululato simile a quello che dovevo fare io. Era EDEL, anche lei subiva la trasformazione cosi? Un giorno quando saremo in una situazione pacifica faremo ancora il nostro ululato in due! Una volta scoperto lo abbiamo per sempre. Ma non 10
adesso. Il nemico poteva sentire. Nel silenzio eravamo abbracciate. Proseguivamo a carponi come due animali. Dicevo a EDEL - se vuoi, puoi alzarti e cominciare a camminare, tanto loro sono lontano, no, no, va bene così rispondeva lei. Così silenziose, concentrate come due segugi camminavamo verso la fine del campo, che finiva improvvi- samente, con un muro altissimo come se cadesse all'indietro oppure, era solo immaginazione. La luna piena splendeva, all'altezza umana vedevo un piccolo fuoco, sembrava che uno stava fumando...Eravamo paralizzate dalla paura. Sfuggite da una cosa brutta, era destino che dovevamo affrontare un'altro pericolo? Percepivo che lo sconosciuto era un animale furbo e pericoloso, valeva più di una ventina di berga- maschi inferociti. 11
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icca. Non si può tenere questi tes
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