S. Marziano e S. Innocenzo - Tortona Paleocristiana tra storia e ...
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Premessa<br />
MARZIANO E INNOCENZO<br />
<strong>Tortona</strong> paleocristiana <strong>tra</strong> Storia e Tradizione<br />
L'idea di un progetto espositivo dedicato alle origini del Cristianesimo a <strong>Tortona</strong> è nata<br />
dalla proposta dell’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani) di aderire alle celebrazioni<br />
costantiniane del 2013. Quest’anno è, infatti, l’anniversario dell’Editto della Tolleranza emanato da<br />
Costantino nel 313 e a Milano è già stata inaugurata una mos<strong>tra</strong> di rilievo internazionale,<br />
organizzata dal Museo Diocesano nella sede di Palazzo Reale.<br />
Da qui la formalizzazione di questo progetto promosso dalla Diocesi di <strong>Tortona</strong>, in qualità<br />
di ente capofila, congiuntamente al Comune di <strong>Tortona</strong>; su di esso sono intervenute le necessarie<br />
collaborazioni scientifiche delle Soprintendenze (Archeologica e dei Beni Storico-Artistici) e di<br />
studiosi del mondo accademico, si è concretizzato l'indispensabile sostegno organizzativo e<br />
finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di <strong>Tortona</strong> e l’affiancamento tecnico-organizzativo<br />
degli altri partner locali (Famiglia Orionina, Società Storica Pro Iulia Dertona), nonché di altri enti e<br />
istituzioni, sia pubbliche che private.<br />
L’esperienza maturata at<strong>tra</strong>verso le varie esposizione organizzate negli anni passati, sia da<br />
parte dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, che da parte degli Istituti Civici Culturali (a partire<br />
dal 2001, con Scripta Manent all’Abbazia di Rivalta), ha creato la consapevolezza dell’importanza,<br />
non solo culturale, ma anche aggregativa, di questi eventi, che associano, all'obiettivo scientifico<br />
dell’indagine archeologica e della ricerca archivistica, una specifica finalità divulgativa e un<br />
evidente impegno educativo verso le giovani generazioni delle scuole locali, senza <strong>tra</strong>scurare altre,<br />
non meno importanti ancorché indirette, ricadute sul piano sociale ed economico-occupazionale<br />
per il territorio.<br />
L’adesione al progetto AMEI “Anno 2013 Musei in rete” ha consentito di usufruire della<br />
promozione e comunicazione dell’iniziativa tortonese, nonché della distribuzione dei materiali di<br />
promozione, a tutti i musei aderenti sul territorio nazionale.<br />
Progetto scientifico<br />
Dal momento che i locali del Museo Diocesano di <strong>Tortona</strong> sono attualmente in fase di<br />
restauro e dunque non sono utilizzabili, la mos<strong>tra</strong> viene allestita nelle sale di Palazzo Guidobono,<br />
di proprietà comunale, in collaborazione con il Servizio Cultura e l’Ufficio Manifestazioni del<br />
Comune, ente con il quale la Diocesi collabora da anni, anche in virtù di un Protocollo d’Intesa per<br />
la valorizzazione dei beni culturali cittadini.<br />
Primo passo per la realizzazione della mos<strong>tra</strong> sarà l'indagine storica sulla cultura tortonese<br />
<strong>tra</strong> il II e il VI secolo. Secondo la <strong>tra</strong>dizione, la comparsa del messaggio cristiano nel territorio<br />
tortonese risale a San <strong>Marziano</strong>, il proto vescovo martirizzato nel 120/1 d.C.<br />
Pur in assenza di dati storici relativi all’opera di <strong>Marziano</strong>, si conservano ancora importanti<br />
testimonianze artistiche legate al suo culto, quali due grandi dipinti su tela raffiguranti il Martirio<br />
del Santo (uno conservato in cattedrale, l’altro nel palazzo vescovile) e il busto- reliquiario in<br />
argento datato 1622, nel Tesoro della Cattedrale.<br />
E’ dal IV secolo che la Chiesa tortonese viene documentata storicamente e poiché nelle<br />
collezioni civiche sono presenti numerose epigrafi che testimoniano l’evangelizzazione di questa<br />
ampia zona, si ritiene utile all’inquadramento storico l’esposizione di alcune lapidi – la più antica è<br />
quella cosiddetta “di Crescentia” del 434 – di lucerne paleocristiane e monete imperiali.<br />
Per ricostruire la figura del Vescovo <strong>Innocenzo</strong>, al quale si deve storicamente la<br />
strutturazione di una comunità cristiana tortonese, si esporranno i 6 quadri raffiguranti le Storie di<br />
Sant’<strong>Innocenzo</strong>, datati 1621 e attribuiti al pittore alessandrino Giuseppe Vermiglio e alla sua bottega<br />
e il settecentesco busto-reliquiario in argento (tutto conservato nella sacrestia capitolare della<br />
Cattedrale).