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Redazione: Piazza Cavour 17 - 00193 Roma • Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma 2 febbraio 2013 SEX & LOVE Non siamo angeli lasciateci amare MAGAZINE ARTI MARZIALI Se il karate è in sedia a ruote ERASMUS Da Viterbo a Siviglia in viaggio verso l’autonomia
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Redazione: Piazza Cavour 17 - 00193 Roma • Poste Italiane spa – Spedizione <strong>in</strong> abbonamento postale 70% - Roma<br />
2<br />
febbraio 2013<br />
SEX & LOVE<br />
Non siamo angeli<br />
lasciateci amare<br />
MAGAZINE<br />
ARTI MARZIALI<br />
Se il karate<br />
è <strong>in</strong> sedia a ruote<br />
ERASMUS<br />
Da V<strong>it</strong>erbo a Siviglia<br />
<strong>in</strong> viaggio verso<br />
l’autonomia
EDITORIALE<br />
di Mario Carletti<br />
Direttore Centrale Riabil<strong>it</strong>azione e Protesi, Inail<br />
In tempo di crisi<br />
non dis<strong>in</strong>vestiamo<br />
sui nostri giovani<br />
Pensieri di <strong>in</strong>izio anno. Visto tutto ciò che di negativo ci viene prospettato<br />
dal punto di vista economico, sociale e pol<strong>it</strong>ico <strong>in</strong> questo primo scorcio<br />
di 2013, un augurio mi sembra il viatico m<strong>in</strong>imo per sperare nella sopravvivenza.<br />
Negativismo a parte, r<strong>it</strong>uffiamoci nel nostro quotidiano con la<br />
passione e l’entusiasmo che ci contraddist<strong>in</strong>gue e lasciamoci co<strong>in</strong>volgere come<br />
sempre dai tanti temi <strong>in</strong>teressanti che trovano spazio nella nostra <strong>rivista</strong>.<br />
Erasmus. Devo dire che quando ho letto delle difficoltà economiche<br />
legate a questo progetto a livello <strong>in</strong>ternazionale per l’ennesima volta mi sono<br />
cadute le braccia. Ma come: parliamo di Europa, di <strong>in</strong>tegrazione, di scambi<br />
culturali, di antirazzismo e una delle modal<strong>it</strong>à più semplici ed efficaci, cioè far<br />
conoscere ai giovani studenti le altre realtà, non siamo <strong>in</strong> grado di gestirla? Io<br />
sono addir<strong>it</strong>tura conv<strong>in</strong>to che potrebbe essere messa a redd<strong>it</strong>o.<br />
Mi viene <strong>in</strong> mente mio padre, scomparso a marzo dell’anno scorso. Nella<br />
sua v<strong>it</strong>a mi ha chiesto solo una cosa: fare il servizio mil<strong>it</strong>are. Non avevo mai<br />
cap<strong>it</strong>o il perché (ho poi fatto l’ufficiale <strong>in</strong> aeronautica), f<strong>in</strong>o a quando<br />
non mi raccontò che lui, durante il servizio di leva, aveva <strong>in</strong>contrato<br />
un ragazzo che non conosceva l’uso del dentifricio. Ne nacque<br />
un’amicizia che durò nel tempo.<br />
Servizio mil<strong>it</strong>are, qu<strong>in</strong>di, anche come momento di <strong>in</strong>contro<br />
di realtà opposte, opportun<strong>it</strong>à di conoscenze, momento<br />
di condivisione. Erano tempi e periodi diversi, ma se ci<br />
pensiamo bene si rischia di perdere occasioni elementari<br />
di <strong>in</strong>tegrazione. Ricordo la classica g<strong>it</strong>a di classe. Londra,<br />
Madrid, Barcellona, Praga, Parigi: c<strong>it</strong>tà meravigliose sì, ma<br />
probabilmente i ragazzi lombardi non sono mai stati <strong>in</strong> Puglia<br />
e quelli romani non conoscono il Friuli, tanto per fare un<br />
semplice esempio.<br />
Qu<strong>in</strong>di ben venga l’Erasmus per tutti. E quando dico per tutti<br />
<strong>in</strong>tendo veramente tutti: compresi gli studenti disabili che – grazie a questa<br />
esperienza – acquistano competenza e fiducia nella propria capac<strong>it</strong>à di farsi<br />
una v<strong>it</strong>a fuori dalla famiglia. Investiamoci risorse economiche e impegno<br />
sociale: è un progetto relativamente semplice e, se articolato con buon senso,<br />
può dare risultati straord<strong>in</strong>ari dal punto di vista umano. Un progetto che offre<br />
un’eccezionale resa <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di cresc<strong>it</strong>a per le nuove generazioni <strong>in</strong> un campo,<br />
come quello dell’<strong>in</strong>clusione sociale (a 360 gradi), nel quale ogni euro <strong>in</strong>vest<strong>it</strong>o<br />
può fruttare un patrimonio sul terreno della cresc<strong>it</strong>a comune.<br />
3<br />
Storie d’amore e molto altro<br />
C’è un aspetto della v<strong>it</strong>a delle persone<br />
disabili forse ancora più <strong>in</strong>visibile degli<br />
altri, se possibile: il dir<strong>it</strong>to a una v<strong>it</strong>a<br />
affettiva e anche sessuale. Un tema delicato<br />
e fortemente sensibile, che troppo spesso<br />
rischia di f<strong>in</strong>ire nella sfera della rimozione,<br />
se non addir<strong>it</strong>tura della vera e propria<br />
negazione. Un tema menzionato dalla<br />
stessa Convenzione Onu per i dir<strong>it</strong>ti delle<br />
persone con disabil<strong>it</strong>à, che SuperAbile<br />
Magaz<strong>in</strong>e ha voluto affrontare proprio<br />
nel mese di San Valent<strong>in</strong>o, per ridare<br />
<strong>in</strong>teresse a una festa che può<br />
apparire logora e fortemente<br />
commercializzata. Il<br />
numero di febbraio<br />
propone poi un’<strong>in</strong>tervista<br />
ad Annalisa M<strong>in</strong>etti,<br />
cantante e atleta reduce<br />
dal successo di Londra<br />
2012. Ma anche<br />
la storia di Giorgio<br />
Graziotti (nella foto),<br />
studente dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
della Tuscia di r<strong>it</strong>orno<br />
dall’Erasmus <strong>in</strong> Spagna,<br />
le tante trovate di chi gli ausili<br />
ha deciso di costruirseli <strong>in</strong> proprio,<br />
l’esperienza del karate <strong>in</strong> sedia a ruote.<br />
E, come sempre, libri, film, musica con<br />
dj Kame, unico esponente <strong>it</strong>aliano a far<br />
parte del movimento hip hop dei musicisti<br />
disabili, soprattutto afroamericani. Inf<strong>in</strong>e,<br />
tante curios<strong>it</strong>à per una cultura della<br />
disabil<strong>it</strong>à diversa e tutta da scoprire.
NUMERO dUE Febbraio 2013<br />
EDITORIALE<br />
3 In tempo di crisi non<br />
dis<strong>in</strong>vestiamo sui nostri giovani<br />
di Mario Carletti<br />
ACCADE CHE...<br />
5 Tutti <strong>in</strong> pista con “Scio anch’io”<br />
7 “Laboratorio liberatorio” contro<br />
il trauma degli <strong>in</strong>fortuni<br />
L’INCHIESTA<br />
8 Fare l’amore non è peccato<br />
di Antonella Patete<br />
9 L’assistenza sessuale <strong>in</strong> un film<br />
(e <strong>in</strong> una storia vera)<br />
di Antonio Storto<br />
14 Simone ed Eri oggi sposi<br />
di A. P.<br />
INSUPERABILI<br />
16 Canto, corro e scrivo il mio <strong>in</strong>no<br />
alla v<strong>it</strong>a<br />
Intervista ad Annalisa M<strong>in</strong>etti<br />
di Laura Badaracchi<br />
<strong>Superabile</strong> Magaz<strong>in</strong>e<br />
Anno II - numero due, febbraio 2013<br />
Direttore: Mario Carletti<br />
VISTI DA VICINO<br />
18 Ausili fai-da-te<br />
di Michela Trigari<br />
SOTTO LA LENTE<br />
20 Erasmus: sei mesi che<br />
ti cambiano la v<strong>it</strong>a<br />
di Sara Mannocci<br />
PORTFOLIO<br />
22 Memoria e presente<br />
SPORT<br />
26 Campioni sul tatami<br />
di Daniele Iacop<strong>in</strong>i<br />
In redazione: Antonella Patete, Laura<br />
Badaracchi e Diego Marsicano<br />
Direttore responsabile: Stefano Trasatti<br />
Hanno collaborato: Carla Chiaramoni,<br />
Daniele Iacop<strong>in</strong>i, Sara Mannocci, Antonio<br />
Storto, Stefano Trasatti, Michela Trigari di<br />
Redattore Sociale; Franco Bomprezzi, Gian<br />
Piero Ventura Mazzuca; Erica Battaglia,<br />
Rosanna Giovèdi, Daniela Orlandi,<br />
Francesca Tulli e Giovanni Sansone del<br />
Consorzio sociale Co<strong>in</strong><br />
Progetto grafico: Giulio Sansonetti<br />
CULTURA<br />
28 La follia? Spesso è un luogo<br />
comune<br />
di L.B.<br />
29 I maestri ciechi di Tu<strong>in</strong>a<br />
di S.T.<br />
32 A tutto krip hop. Con dj Kame<br />
di M.T.<br />
33 Il c<strong>in</strong>ema tedesco racconta<br />
la divers<strong>it</strong>à<br />
di A.P.<br />
RUBRICHE<br />
34 Inail... per saperne di più<br />
Nuove opportun<strong>it</strong>à<br />
per chi ha defic<strong>it</strong> ud<strong>it</strong>ivi<br />
35 Senza barriere<br />
Riforma condom<strong>in</strong>i<br />
36 Tempo libero<br />
Sport e benessere. Non è mai<br />
“troppo freddo”<br />
37 L’esperto risponde<br />
Scuola, Buoni mensa<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Ist<strong>it</strong>uto Nazionale<br />
per l’Assicurazione contro gli Infortuni<br />
sul Lavoro<br />
Redazione: <strong>Superabile</strong> Magaz<strong>in</strong>e<br />
c/o agenzia di stampa Redattore Sociale<br />
Piazza Cavour 17 - 00193 Roma<br />
E-mail: superabilemagaz<strong>in</strong>e@<strong>in</strong>ail.<strong>it</strong><br />
Stampa: Tipografia Inail<br />
Via Boncompagni 41 - 20139 Milano<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />
numero 45 del 13/2/2012<br />
4<br />
PINZILLACCHERE<br />
38 Il francobollo del mese<br />
Giù le barriere:<br />
con un pezzett<strong>in</strong>o di carta<br />
di Gian Piero Ventura Mazzuca<br />
Con Chris Ambraisse ab<strong>it</strong>i<br />
à la page<br />
39 Se il parco è accessibile<br />
le differenze non contano<br />
40 Il pranzo della domenica<br />
Taverna degli archi<br />
di Carla Chiaramoni<br />
41 Le parole per dirlo<br />
Paziente<br />
di Franco Bomprezzi<br />
DULCIS IN FUNDO<br />
42 Strissie - I pupassi<br />
di Adriana Far<strong>in</strong>a<br />
e Massimiliano Filadoro<br />
Un r<strong>in</strong>graziamento, per averci<br />
gentilmente concesso l’uso delle foto, a<br />
Opera diocesana d’assistenza (pagg. 4,<br />
22-25), Sandro Deiana (pag. 10), Claudio<br />
Rapello (pag. 13), Simone Soria (pagg.<br />
14-15), Edizioni San Paolo (pagg. 16-17),<br />
Nicola Gencarelli (pagg. 18-19), Giorgio<br />
Graziotti (pagg. 20-21), Davide Reggiani<br />
(pag. 26), Fish (pag. 41).<br />
In copert<strong>in</strong>a, una foto di Max Ulivieri e la<br />
moglie Enza scattata da Marika Puicher<br />
(Milestone Media)
ACCADE CHE...<br />
mondo <strong>in</strong>ail<br />
Tutti <strong>in</strong> pista con “Scio anch’io”<br />
S perimentare<br />
il brivido<br />
della discesa sulla neve e,<br />
soprattutto, approf<strong>it</strong>tare di<br />
un’occasione di svago, relax<br />
e socializzazione. È questo<br />
l’obiettivo di “Scio anch’io”, un<br />
progetto di promozione della<br />
pratica sportiva, organizzato e<br />
f<strong>in</strong>anziato dall’Inail Lombardia<br />
per consentire agli <strong>in</strong>fortunati<br />
sul lavoro e ai loro familiari di<br />
r<strong>it</strong>rovare spazi di v<strong>it</strong>a e di social<strong>it</strong>à<br />
dopo il trauma. Giunta<br />
alla settima edizione, l’<strong>in</strong>iziativa<br />
prevede corsi base e avanzati,<br />
nonché un <strong>in</strong>contro conviviale<br />
con pranzo e attiv<strong>it</strong>à ludiche.<br />
Il progetto, che quest’anno si<br />
è svolto a gennaio, ha raccolto<br />
l’adesione di dec<strong>in</strong>e di assist<strong>it</strong>i<br />
Inail e delle loro famiglie, che<br />
hanno potuto godere dell’osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à<br />
dell’Alta Valle Seriana<br />
“passi <strong>in</strong>sieme” è un percorso,<br />
gratu<strong>it</strong>o e <strong>in</strong>tegrato, di<br />
danzaterapia per bamb<strong>in</strong>i<br />
down e non solo da 4 a 14 anni.<br />
Promosso dall’associazione Quipu<br />
con il Coord<strong>in</strong>amento regionale<br />
danza contemporanea del Lazio<br />
(Core), f<strong>in</strong>o al 27 aprile si svolgerà<br />
un sabato e una domenica al<br />
mese, dalle 16.30, a Roma presso<br />
(Bergamo): un terr<strong>it</strong>orio ricco<br />
di alberghi accessibili, piste<br />
da sci facili da raggiungere,<br />
maestri competenti e disponibili.<br />
Il successo dell’<strong>in</strong>iziativa<br />
è stato raggiunto grazie alla<br />
collaborazione con Promoserio,<br />
un’agenzia di promozione turistica<br />
del terr<strong>it</strong>orio, che vede<br />
la partecipazione di soggetti<br />
pubblici e privati.<br />
«L’Inail Lombardia crede nel<br />
valore della pratica sportiva per<br />
il re<strong>in</strong>serimento sociale delle<br />
persone con disabil<strong>it</strong>à – afferma<br />
il direttore regionale<br />
Aniello Sp<strong>in</strong>a – e da anni si<br />
impegna per promuovere lo<br />
sport tra i propri assist<strong>it</strong>i, con<br />
la conv<strong>in</strong>zione che sia una<br />
potente leva per recuperare<br />
fiducia <strong>in</strong> se stessi e permettere<br />
un più rapido r<strong>it</strong>orno alla v<strong>it</strong>a<br />
access C<strong>it</strong>y award 2013:<br />
è Berl<strong>in</strong>o la c<strong>it</strong>tà più<br />
a misura di disabile.<br />
Il riconoscimento va ai<br />
centri con oltre 50mila<br />
ab<strong>it</strong>anti che mettono<br />
<strong>in</strong> pratica <strong>in</strong>iziative<br />
esemplari di accessibil<strong>it</strong>à<br />
negli spazi urbani; 99<br />
le c<strong>it</strong>tà partecipanti. La<br />
popolazione europea<br />
comprende 80 milioni di<br />
persone con un livello di<br />
disabil<strong>it</strong>à da lieve a severa.<br />
il Duncan3.0 (via Anassimandro<br />
15), guidato dalla psicologa e<br />
danza-terapeuta Sara Di Michele.<br />
Attraverso il gioco, il movimento,<br />
il r<strong>it</strong>mo e la sperimentazione di<br />
materiali diversi, il laboratorio ha<br />
l’obiettivo di stimolare la creativ<strong>it</strong>à<br />
corporea e valorizzare le differenze<br />
come risorsa. Per <strong>in</strong>formazioni:<br />
saradimichele@hotmail.com.<br />
5<br />
sociale». E <strong>in</strong>fatti molte sono le<br />
<strong>in</strong>iziative sportive promosse sul<br />
terr<strong>it</strong>orio. Tra queste, ”Disvela”,<br />
«che ha consent<strong>it</strong>o di sperimentare<br />
l’esperienza della vela<br />
sul lago d’Iseo, e “Pilota per<br />
un giorno”, che ha permesso il<br />
battesimo dell’aria su aereo da<br />
diporto sportivo adattato con<br />
comandi speciali». Ma tra le<br />
varie discipl<strong>in</strong>e, forse quella che<br />
susc<strong>it</strong>a più entusiamo è proprio<br />
il progetto<br />
Un l<strong>in</strong>guaggio “facile da leggere”<br />
“P<br />
lo sci. Scrive Maria V<strong>it</strong>toria, figlia<br />
di un assist<strong>it</strong>o Inail: «Grazie<br />
all’<strong>in</strong>iziativa molte persone con<br />
disabil<strong>it</strong>à hanno potuto partecipare<br />
all’esperienza di andare<br />
sulle piste della Presolana e di<br />
provare di nuovo le sensazioni<br />
vissute mentre si scia. È bello<br />
vedere che nessuno si scoraggia<br />
ma, al contrario, vanno tutti<br />
<strong>in</strong> pista e cercano di fare del<br />
proprio meglio». [A.P.]<br />
athways II - Creazione di percorsi d’apprendimento<br />
permanente per adulti con disabil<strong>it</strong>à<br />
<strong>in</strong>tellettiva”: si chiama così il progetto promosso<br />
dall’associazione Inclusion Europe. F<strong>in</strong>anziato dalla<br />
Ue, promuove un l<strong>in</strong>guaggio “facile da leggere” per<br />
chiunque, <strong>in</strong> modo che nessuno sia discrim<strong>in</strong>ato<br />
nell’accesso a formazione e <strong>in</strong>formazione. L’<strong>in</strong>iziativa<br />
è arrivata <strong>in</strong> Italia grazie all’Anffas, che ha <strong>formato</strong><br />
otto persone alla facil<strong>it</strong>azione l<strong>in</strong>guistica, alcune<br />
delle quali con disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>tellettiva e relazionale <strong>in</strong><br />
veste di lettori e controllori. In programma sem<strong>in</strong>ari<br />
<strong>in</strong> varie regioni per diffonderne le regole e l’importanza.<br />
Intanto l’Anffas ha tradotto <strong>in</strong> <strong>it</strong>aliano le l<strong>in</strong>ee<br />
guida Informazioni per tutti.
ACCADE CHE...<br />
laVoro<br />
Legge 104/92: ne beneficiano 530mila lavoratori<br />
I l<br />
Governo ha deciso che la legge sui<br />
permessi per l’assistenza ai parenti<br />
disabili resta così com’è. Secondo il<br />
m<strong>in</strong>istero della Funzione pubblica,<br />
sono 530mila i lavoratori <strong>it</strong>aliani – di<br />
cui 245mila nel settore pubblico, per<br />
un costo totale di oltre 725milioni di<br />
euro – che nel 2010 hanno usufru<strong>it</strong>o<br />
dei benefici ex lege 104/92 grazie<br />
a cui ci si può assentare dal lavoro<br />
manovre salvav<strong>it</strong>a<br />
spiegate anche ai<br />
gen<strong>it</strong>ori non udenti<br />
e non vedenti. Grazie<br />
a Translators4children.<br />
com, un s<strong>it</strong>o che<br />
contiene <strong>in</strong>dicazioni<br />
<strong>in</strong> Lis (L<strong>in</strong>gua<br />
<strong>it</strong>aliana dei segni) e<br />
Is (International sign),<br />
oltre a un audiolibro<br />
<strong>in</strong> 14 l<strong>in</strong>gue europee.<br />
Tra i collaboratori del<br />
portale, <strong>formato</strong> da<br />
traduttori e medici<br />
volontari, anche Dario<br />
Pignataro, <strong>in</strong>terprete Lis<br />
nonché cap<strong>it</strong>ano della<br />
nazionale paralimpica di<br />
basket per sordi.<br />
la riCerCa<br />
f<strong>in</strong>o a tre giorni al mese per assistere<br />
familiari disabili. A utilizzare di più<br />
i permessi sono stati i dipendenti<br />
pubblici: il 7,4% (su 3,3 milioni di<br />
lavoratori), contro l’1,43% di quelli del<br />
settore privato (su quasi 20 milioni<br />
di dipendenti). E <strong>in</strong> s<strong>in</strong>goli comparti,<br />
come la scuola nelle regioni del Sud,<br />
un <strong>in</strong>segnante su due ha goduto di<br />
tali benefici.<br />
Censis: spesa per la disabil<strong>it</strong>à fra le più basse d’Europa<br />
L’<br />
Italia spende per la protezione<br />
sociale molto meno degli<br />
altri Paesi europei: il modello<br />
assistenziale <strong>in</strong>centrato sulla<br />
delega alle famiglie non offre<br />
servizi e strutture sufficienti per<br />
le persone disabili. Lo afferma<br />
la ricerca I bisogni ignorati delle<br />
persone con disabil<strong>it</strong>à, promossa<br />
dalla Fondazione Cesare Serono<br />
Bari<br />
e realizzata dal Censis.<br />
Con 438 euro di spesa<br />
pro-cap<strong>it</strong>e annui ci<br />
collochiamo molto al<br />
di sotto della media Ue<br />
(531 euro); al top il Regno<br />
Un<strong>it</strong>o (con 754 euro), fanal<strong>in</strong>o di<br />
coda la Spagna (395 euro).<br />
Grande sproporzione anche<br />
tra le misure erogate come<br />
Percorso <strong>in</strong>terattivo per ciechi all’Ipercoop<br />
U n<br />
bastone elettronico e un<br />
telefon<strong>in</strong>o per orientare le<br />
grazie alla collaborazione della<br />
sezione prov<strong>in</strong>ciale dell’Unione<br />
persone non vedenti nei centri <strong>it</strong>aliana ciechi e ipovedenti (Uici)<br />
commerciali e dare <strong>in</strong>formazioni e alla tecnologia bluetooth. La<br />
sui negozi e servizi presenti, nov<strong>it</strong>à sta <strong>in</strong> alcuni microchip,<br />
parcheggio e spazi esterni. Il primo impiantati sotto il pavimento,<br />
progetto del genere <strong>in</strong> Italia, che comunicano con bastone<br />
voluto e realizzato da Svicom, è e telefon<strong>in</strong>o, trasmettendo<br />
stato sperimentato all’Ipercoop <strong>in</strong>formazioni su direzione di<br />
“Mongolfiera” di Japigia (Bari) marcia, negozi e altro ancora.<br />
6<br />
prestazioni monetarie<br />
e come beni-servizi. In<br />
quest’ultimo caso il valore<br />
pro-cap<strong>it</strong>e annuo <strong>in</strong> Italia<br />
non raggiunge i 23 euro,<br />
cioè meno di un qu<strong>in</strong>to<br />
della spesa media europea (125<br />
euro): ben lontano dai 251 euro<br />
della Germania e meno della metà<br />
perf<strong>in</strong>o della Spagna (55 euro).<br />
Via libera “all’accesso” alla biblioteca<br />
Vaccheria nardi, nel V municipio di roma.<br />
Grazie al contributo della Sovra<strong>in</strong>tendenza ai<br />
Beni culturali di Roma Cap<strong>it</strong>ale, la struttura<br />
è diventata più fruibile per chi ha disabil<strong>it</strong>à<br />
motorie a segu<strong>it</strong>o di un <strong>in</strong>tervento che<br />
ha abbattuto le barriere arch<strong>it</strong>ettoniche,<br />
pedonalizzando l’area esterna alla sede.<br />
Disponibile un patrimonio documentale<br />
di circa 24mila opere; presenti anche uno<br />
sportello “Incontragiovani”, un punto<br />
<strong>in</strong>formativo su formazione, orientamento al<br />
lavoro, opportun<strong>it</strong>à all’estero e cultura.
l’eVento<br />
Un’asta e una galleria fotografica<br />
per i disabili dell’Emilia<br />
L a<br />
costola <strong>it</strong>aliana di Royal Photographic Society,<br />
<strong>in</strong> collaborazione con Offic<strong>in</strong>e International, organizza<br />
il 21 febbraio alle ore 18 presso le gallerie<br />
di “Visiva-La c<strong>it</strong>tà dell’immag<strong>in</strong>e’’ un’asta battuta<br />
gratu<strong>it</strong>amente da Sotheby’s per le v<strong>it</strong>time del<br />
sisma emiliano dello scorso anno, con particolare<br />
attenzione alle famiglie con componenti disabili. I<br />
proventi saranno devoluti alla Car<strong>it</strong>as di Modena e<br />
alla Fondazione Francesca Rava-Nph Italia onlus per<br />
completare la ricostruzione del Centro di terapia<br />
<strong>in</strong>tegrata per l’Infanzia “La Lucciola” di Stuffione<br />
di Ravar<strong>in</strong>o. Gli scatti sono di importanti nomi del<br />
mondo della fotografia. Info: asta@rps-<strong>it</strong>aly.org.<br />
Altre 60 foto <strong>in</strong> vend<strong>it</strong>a saranno esposte nella galleria<br />
che resterà aperta f<strong>in</strong>o al 9 marzo. Sotto, Carlo<br />
Gianferro, Gypsy Interiors. Rich Roma Villa, Moldova,<br />
Romania (2008).<br />
Stabili le donne e gli immigrati con disabil<strong>it</strong>à<br />
avviati al lavoro. Nel 2011 sono stati 8.900 i collocamenti<br />
<strong>in</strong> rosa (su 328.382 iscr<strong>it</strong>te), pari al 40,4% degli<br />
avviamenti, e solo 693 gli<br />
stranieri <strong>in</strong>ser<strong>it</strong>i su 11.600<br />
iscr<strong>it</strong>ti. Lo dice la sesta relazione<br />
al Parlamento curata<br />
dall’Isfol per conto del m<strong>in</strong>istero<br />
del Lavoro.<br />
Si tratta del target che<br />
la strategia Europa 2020<br />
vuole tenere d’occhio, <strong>in</strong><br />
quanto a rischio di doppia discrim<strong>in</strong>azione.<br />
mondo <strong>in</strong>ail<br />
“Laboratorio liberatorio” contro<br />
il trauma degli <strong>in</strong>fortuni<br />
M usicoterapia,<br />
c<strong>in</strong>ema<br />
e psico-teatro.<br />
Sono le <strong>in</strong>iziative per<br />
<strong>in</strong>validi, familiari e parenti<br />
di chi ha perso la<br />
v<strong>it</strong>a sul posto di lavoro<br />
previsti da “Laboratorio<br />
liberatorio: <strong>in</strong>terventi di<br />
sostegno alla persona<br />
per l’<strong>in</strong>tegrazione e la<br />
risocializzazione”. Il progetto,<br />
voluto dall’Inail<br />
prov<strong>in</strong>ciale di Asti <strong>in</strong> collaborazione<br />
con Anmil<br />
e Comune, è curato da<br />
Rom<strong>in</strong>a Schipano. E se<br />
la musicoterapia si è<br />
conclusa, il laboratorio<br />
di c<strong>in</strong>ematografia si<br />
terrà f<strong>in</strong>o al mese di<br />
marzo presso la Sala<br />
Pastrone alle ore 20. In<br />
eUropa<br />
A Varsavia la mostra “Invisibile”<br />
E sposizione<br />
particolare, quella allest<strong>it</strong>a nella<br />
cap<strong>it</strong>ale della Polonia, per offrire l’occasione<br />
di sperimentare la v<strong>it</strong>a dei non vedenti. Guide<br />
cieche accompagnano i vis<strong>it</strong>atori lungo il percorso<br />
della mostra “Invisibile”: <strong>in</strong> sei stanze al buio sono<br />
riprodotte scene di v<strong>it</strong>a quotidiana, dalla casa<br />
alla strada. Durante il tour è proib<strong>it</strong>o l’utilizzo<br />
di cellulari e di oggetti che possano illum<strong>in</strong>are,<br />
per concentrarsi esclusivamente sull’importanza<br />
dell’equilibrio, dell’olfatto, dell’ud<strong>it</strong>o, e del tatto.<br />
Aperta oltre un anno fa, “Invisibile” è presente<br />
anche a Praga e Budapest. F<strong>in</strong>ora l’hanno vis<strong>it</strong>ata<br />
oltre 30mila persone.<br />
7<br />
programma le pellicole<br />
Diciotto anni dopo il 13<br />
febbraio e Il discorso<br />
del re il 6 marzo. Lo<br />
psico-teatro, <strong>in</strong>vece, si<br />
svolgerà tutti i venerdì<br />
pomeriggio compresi tra<br />
il 15 marzo e il 12 aprile,<br />
preceduto dallo spettacolo<br />
Mort aux <strong>it</strong>aliens! <strong>in</strong><br />
scena il 24 febbraio alle<br />
16 al Teatro Giraudi. Info:<br />
tel. 335/1725415.<br />
“Handy Cirque. anche<br />
noi circo” è il tema del<br />
corso <strong>in</strong> programma<br />
dal 22 al 24 febbraio. Si<br />
terrà a Castelfiorent<strong>in</strong>o<br />
(Firenze), <strong>in</strong> collaborazione<br />
con il Comune e<br />
l’associazione Kappaerre;<br />
docenti: l’artista<br />
Daniele Giangreco e la<br />
psicologa Tania FIor<strong>in</strong>i.<br />
Obiettivo? Offrire un<br />
percorso <strong>in</strong>tegrato con<br />
esercizi pratici e teoria<br />
che attesta la loro efficacia<br />
all’<strong>in</strong>terno delle<br />
attiv<strong>it</strong>à dell’handycircus.<br />
Previste simulazioni<br />
di giocoleria e alcune<br />
tecniche di clownerie.<br />
Info: tel. 0766/673952,<br />
giocolieried<strong>in</strong>torni@<br />
hotmail.com.
l’<strong>in</strong>chiesta Sex & love<br />
Fare l’amore non è peccato<br />
Anche le persone disabili sognano di <strong>in</strong>contrare l’anima gemella. Ma la<br />
loro strada è costellata di ostacoli, dettati <strong>in</strong> primo luogo dal pregiudizio.<br />
E se molti prima o poi ce la fanno, altri sono condannati a una<br />
verg<strong>in</strong><strong>it</strong>à non scelta. Molti Paesi prevedono la figura di un assistente<br />
sessuale, ma <strong>in</strong> Italia il dibatt<strong>it</strong>o è ancora all’anno zero<br />
Antonella Patete<br />
Dorotea non parla più con i<br />
suoi gen<strong>it</strong>ori dal giorno <strong>in</strong><br />
cui ha scelto come compagno<br />
di v<strong>it</strong>a Luca, divenuto paraplegico<br />
a segu<strong>it</strong>o di un <strong>in</strong>cidente<br />
stradale. Eppure, nonostante l’amarezza<br />
di quella porta <strong>in</strong> faccia,<br />
lei al suo uomo non ha voluto r<strong>in</strong>unciarci,<br />
perché quella particolare<br />
condizione di v<strong>it</strong>a ha scelto<br />
di condividerla <strong>in</strong> pieno. Anche<br />
se può sembrare difficile «credere<br />
che l’amore si può fare <strong>in</strong> mille<br />
altri modi diversi dal sol<strong>it</strong>o modo<br />
conosciuto». Federica, 19 anni, di<br />
Salerno da oltre due anni è felicemente<br />
fidanzata con Gian Piero,<br />
un ragazzo sardo affetto da amiotrofia<br />
muscolare sp<strong>in</strong>ale, malattia<br />
«che lo ha reso disabile, ma non<br />
per questo meno amabile, come<br />
molta gente ancora oggi crede».<br />
Si sono conosciuti tram<strong>it</strong>e Face-<br />
8<br />
book e da quel momento è com<strong>in</strong>ciato<br />
un rapporto a distanza fatto<br />
di messaggi via Internet, sms e<br />
<strong>in</strong>term<strong>in</strong>abili telefonate notturne.<br />
Quando <strong>in</strong>contra Gian Piero il<br />
suo batt<strong>it</strong>o cardiaco accelera, suda<br />
all’impazzata e si sente <strong>in</strong> subbuglio,<br />
come se lo stomaco fosse<br />
<strong>in</strong>vaso da un miliardo di farfalle.<br />
Ma soprattutto Federica sente di<br />
desiderare il suo ragazzo «sia spir<strong>it</strong>ualmente<br />
che sessualmente» e
di avere la forza di affrontare tutti<br />
i sacrifici necessari per coronare<br />
il sogno di una v<strong>it</strong>a <strong>in</strong> comune.<br />
Simone, 34 anni, ab<strong>it</strong>a a Rim<strong>in</strong>i<br />
e convive con una distrofia<br />
muscolare. Nella sua v<strong>it</strong>a ha avuto<br />
solo una breve relazione con una<br />
donna più grande che lo ha aiutato<br />
a scoprire la passione e il piacere.<br />
Ora però è alla ricerca di «una<br />
ragazza solare, dolce, dis<strong>in</strong>ib<strong>it</strong>a e<br />
<strong>in</strong>telligente» con cui condividere<br />
una storia d’amore vera e propria.<br />
In mancanza di meglio, Simone è<br />
però disposto ad accontentarsi anche<br />
di «una donna desiderosa di<br />
<strong>in</strong>trattenere una relazione puramente<br />
passionale». Marilena, che<br />
ha 26 anni e vive <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di<br />
Fros<strong>in</strong>one, sogna «un amore speciale<br />
capace di restarmi accanto<br />
non solo nei momenti più belli,<br />
ma anche <strong>in</strong> quelli più grigi della<br />
v<strong>it</strong>a». Per farsi conoscere meglio la<br />
l’assistenza sessuale <strong>in</strong> un film<br />
(e <strong>in</strong> una storia vera)<br />
guardare il trailer <strong>it</strong>aliano<br />
A sembrerebbe un’altra commedia<br />
romantica, di quelle che ogni<br />
anno sbancano il bottegh<strong>in</strong>o nei<br />
mesi <strong>in</strong>vernali: lui <strong>in</strong>contra lei, si<br />
frequentano, superano le difficoltà<br />
di r<strong>it</strong>o e, f<strong>in</strong>almente, si amano.<br />
Non fosse, però, che qui le cose<br />
stanno un po’ diversamente. C’è,<br />
ad esempio, il fatto che le difficoltà<br />
di r<strong>it</strong>o, <strong>in</strong> questo caso, consistono<br />
nella disabil<strong>it</strong>à grave che affligge il<br />
protagonista maschile, paralizzato<br />
dal collo <strong>in</strong> giù. E che gli <strong>in</strong>contri<br />
tra i due avvengono dietro<br />
compenso, <strong>in</strong> una stanza di motel,<br />
e di romantico, dunque, hanno<br />
ben poco. Sarà chiaro, a questo<br />
punto, che il film The sessions - Gli<br />
appuntamenti (nelle sale da metà<br />
febbraio) non racconta esattamente<br />
una storia d’amore. È, <strong>in</strong>vece, una<br />
riflessione sul punto d’<strong>in</strong>contro tra<br />
due universi che nell’immag<strong>in</strong>ario<br />
comune si preferisce spesso tenere<br />
dist<strong>in</strong>ti: quelli della disabil<strong>it</strong>à e della<br />
sessual<strong>it</strong>à. E non è un caso che a<br />
girarlo sia stato Ben Lew<strong>in</strong>, regista<br />
australiano reso disabile dalla<br />
poliomel<strong>it</strong>e.<br />
Il film narra la vera storia di Mark O’<br />
Brien (superbamente <strong>in</strong>terpretato<br />
da John Hawkes), scr<strong>it</strong>tore e<br />
giornalista costretto dalla polio a<br />
passare le sue giornate dentro un<br />
polmone d’acciaio. Un uomo dolce,<br />
ironico, a suo modo brillante, che<br />
a 38 anni suonati <strong>in</strong>izia a sentirsi<br />
schiacciato dal peso della sua<br />
verg<strong>in</strong><strong>it</strong>à. «Il mio pene mi parla»,<br />
9<br />
confida Mark al suo parroco,<br />
rivelandogli di voler «conoscere una<br />
donna <strong>in</strong> senso biblico».<br />
Non senza difficoltà, l’uomo<br />
decide di rivolgersi a Cheryl Cohen<br />
Greene (<strong>in</strong>terpretata da Helen<br />
Hunt), una terapista sessuale il cui<br />
lavoro consiste, tra le altre cose,<br />
nell’andare a letto con uom<strong>in</strong>i<br />
disabili, guidandoli <strong>in</strong> un percorso<br />
di conoscenza e accettazione dei<br />
propri desideri e del proprio corpo.<br />
Il che, a ben vedere, è proprio il<br />
nocciolo della questione: <strong>in</strong> una<br />
società sempre più estetizzata,<br />
che dai corpi esige la perfezione,<br />
come si esprime la sessual<strong>it</strong>à di una<br />
persona disabile? Se lo domandava,<br />
vent’anni fa, il vero Mark O’ Brien,<br />
<strong>in</strong> un articolo per il Sun Magaz<strong>in</strong>e<br />
<strong>in</strong> cui raccontò i suoi <strong>in</strong>contri con<br />
la Greene: «A 38 anni – scriveva<br />
– ero ancora imbarazzato dalla<br />
mia sessual<strong>it</strong>à: mi sembrava non<br />
avesse scopo, eccetto quello di<br />
mortificarmi. Volevo essere amato,<br />
toccato, desiderato. Ma la paura e<br />
l’odio per me stesso erano troppo<br />
grandi». Un imbarazzo rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
perfettamente dalle scene di sesso<br />
nel film, che hanno il pregio di<br />
essere realistiche, a volte perf<strong>in</strong>o<br />
crude, mantenendo però una<br />
delicatezza di fondo. E di rest<strong>it</strong>uire<br />
la sessual<strong>it</strong>à alla sua dimensione<br />
più autentica: quella del desiderio<br />
che si esprime attraverso un corpo<br />
<strong>in</strong>teso come materia viva, reale e<br />
– soprattutto – imperfetta.<br />
[Antonio Storto]
l’<strong>in</strong>chiesta Sex & love<br />
Carlotta e<br />
andrea si sono<br />
prestati per<br />
un servizio<br />
fotografico<br />
voluto dal Centro<br />
Down onlus<br />
di Cagliari <strong>in</strong><br />
occasione di<br />
un convegno<br />
sull’affettiv<strong>it</strong>à<br />
dei disabili<br />
<strong>in</strong>tellettivi.<br />
Lui coltiva un<br />
sogno d’amore<br />
che spera di<br />
realizzare, lei è<br />
una g<strong>in</strong>nasta e<br />
collabora con<br />
alcuni amici a un<br />
programma su<br />
una tv locale.<br />
ragazza rivela qualche dettaglio di<br />
sé: «Sono affetta da acondroplasia,<br />
una forma di nanismo che mi ha<br />
fatto rimanere picc<strong>in</strong>a <strong>in</strong> altezza,<br />
però mi ha resa comunque autonoma<br />
anche con molti centimetri<br />
<strong>in</strong> meno». E successivamente, <strong>in</strong>terrogata<br />
sulle proprie preferenze,<br />
chiarisce: «Non ho difficoltà a<br />
trovare l’amore, ad essere s<strong>in</strong>cera.<br />
Però tutte le persone che ho avuto<br />
modo di conoscere erano “normali”<br />
e a me, ti sembrerà strano,<br />
la persona normale non mi attrae<br />
neanche un po’».<br />
Storie d’amore agognato,<br />
contrastato, vissuto a dispetto<br />
di tutto e di tutti, che i diretti<br />
<strong>in</strong>teressati hanno scelto di raccontare<br />
su Loveabil<strong>it</strong>y.<strong>it</strong>, un s<strong>it</strong>o Internet<br />
nato a marzo del 2012 dalla<br />
volontà di Maximiliano Ulivieri,<br />
toscano di nasc<strong>it</strong>a e bolognese<br />
d’adozione, da sempre <strong>in</strong> lotta con<br />
una distrofia muscolare che ha<br />
condizionato il corpo senza fiaccare<br />
lo spir<strong>it</strong>o. Storie più comuni<br />
di quanto non si potrebbe immag<strong>in</strong>are<br />
e che, con la forza della loro<br />
normal<strong>it</strong>à, m<strong>in</strong>ano l’ultimo dei tabù:<br />
anche le persone disabili hanno<br />
un sesso e, nella gran parte dei<br />
casi, desiderano sperimentare le<br />
gioie dell’amore. Anche di quello<br />
fisico possibilmente. Un impulso<br />
sanc<strong>it</strong>o anche dalla Convenzione<br />
Onu per i dir<strong>it</strong>ti delle persone con<br />
disabil<strong>it</strong>à, che all’articolo 23 impone<br />
agli Stati firmatari di adottare<br />
misure efficaci per elim<strong>in</strong>are<br />
le discrim<strong>in</strong>azioni <strong>in</strong> tutte le questioni<br />
att<strong>in</strong>enti al matrimonio, la<br />
famiglia, la patern<strong>it</strong>à e le relazioni<br />
personali.<br />
«L’idea di creare Loveabil<strong>it</strong>y mi<br />
è venuta dopo aver raccontato per<br />
anni le mie avventure sessuali e<br />
sentimentali all’<strong>in</strong>terno del mio<br />
blog personale – racconta Maximiliano,<br />
al secolo Max –. E mentre<br />
io condividevo le mie esperienze,<br />
molti mi scrivevano per confidarmi<br />
le proprie storie. Così ho<br />
deciso di realizzare un conten<strong>it</strong>ore<br />
di testimonianze aperto, dove<br />
fosse possibile raccontarsi e confrontarsi».<br />
Ma Loveabil<strong>it</strong>y è molto<br />
più di questo: è una scommessa, e<br />
di quelle difficili. «Voglio far capire<br />
a tutti quanta normal<strong>it</strong>à ci sia<br />
nell’avere un rapporto sentimentale<br />
e sessuale con una persona<br />
disabile – confida Max –. Sotto<br />
questo aspetto esiste una grande<br />
ignoranza, <strong>in</strong>tesa nel senso letterale<br />
del term<strong>in</strong>e: si ignora, cioè,<br />
che vivere con un partner con disabil<strong>it</strong>à<br />
può essere diverso, ma<br />
ugualmente soddisfacente».<br />
Un appagamento che <strong>in</strong>veste<br />
la v<strong>it</strong>a di coppia a 360 gradi, sesso<br />
compreso: «Non è che chi vive con<br />
una persona disabile non abbia<br />
rapporti sessuali, semplicemente<br />
10<br />
ci si organizza <strong>in</strong> un altro modo».<br />
Per questo su Loveabil<strong>it</strong>y si parla<br />
non solo d’amore, ma anche esplic<strong>it</strong>amente<br />
di sessual<strong>it</strong>à. Ammesso<br />
che tra i due amb<strong>it</strong>i sia sempre<br />
possibile tracciare una l<strong>in</strong>ea di demarcazione<br />
<strong>in</strong> senso stretto. Mirtha,<br />
per esempio, ha avuto una<br />
relazione con un cosiddetto devotee,<br />
uno di quegli uom<strong>in</strong>i attratti<br />
sessualmente dalla disabil<strong>it</strong>à e<br />
generalmente considerati perversi<br />
dalle persone disabili e non. Eppure<br />
Mirtha non si è mai sent<strong>it</strong>a<br />
così a suo agio come nei tre mesi<br />
che si sono frequentati: «Per la<br />
prima volta c’era aff<strong>in</strong><strong>it</strong>à dentro<br />
e fuori dal letto. Mi presentava ai<br />
suoi amici senza l’imbarazzo che<br />
di sol<strong>it</strong>o vedevo negli altri ragazzi.<br />
Mi portava ovunque con lui come<br />
una normalissima coppia. I suoi<br />
gesti erano sempre molto attenti<br />
a non farmi male e nell’atto sessuale<br />
mi faceva capire che teneva<br />
molto a me». L’idillio però si è rot
Le foto <strong>in</strong> queste pag<strong>in</strong>e r<strong>it</strong>raggono Max<br />
Ulivieri, anima del s<strong>it</strong>o Loveabil<strong>it</strong>y.<strong>it</strong>,<br />
e sua moglie Enza nella loro casa a Bologna<br />
(©Marika Puicher, Milestone Media)<br />
to quando i gen<strong>it</strong>ori di lui hanno<br />
saputo della disabil<strong>it</strong>à di lei.<br />
Un tema, quello dell’opposizione<br />
delle famiglie, molto<br />
dibattuto su Loveabil<strong>it</strong>y. Ne sa<br />
qualcosa lo stesso Max, che oggi<br />
ha 42 anni e da quattro è sposato<br />
con Enza, bellezza siciliana di dodici<br />
anni più giovane di lui. All’<strong>in</strong>izio<br />
i gen<strong>it</strong>ori di lei non capivano:<br />
erano conv<strong>in</strong>ti che la loro amata<br />
figlia non potesse essere felice con<br />
una persona disabile, e per questo<br />
si sono rifiutati di prendere parte<br />
alla cerimonia nuziale. Poi l’ost<strong>in</strong>azione<br />
dei due <strong>in</strong>namorati ha<br />
avuto la meglio, e i gen<strong>it</strong>ori della<br />
ragazza hanno dovuto farsene una<br />
ragione. Anche perché si sono resi<br />
conto che, malgrado il passare<br />
del tempo, Enza cont<strong>in</strong>uava a es-<br />
sere serena e soddisfatta della sua<br />
scelta.<br />
Fuori dalla famiglia le cose non<br />
sono più semplici e basta fare un<br />
giro <strong>in</strong> centro per sperimentare<br />
sulla propria pelle la forza del<br />
pregiudizio: «Quando ci vedono<br />
<strong>in</strong>sieme, molti pensano che Enza<br />
sia la mia badante» dice Max,<br />
che riconduce l’equivoco al fatto<br />
che questo genere di rapporti viene<br />
ancora considerato eccezionale.<br />
È <strong>in</strong>negabile però che spesso<br />
per le persone disabili non sia facile<br />
trovare un partner, anche solo<br />
per lo spazio di una notte. «In<br />
molti casi questa difficoltà è legata<br />
alla scarsa possibil<strong>it</strong>à di <strong>in</strong>contrare<br />
gli altri – ammette il fondatore<br />
di Loveabil<strong>it</strong>y –. La mia esperienza<br />
è diversa: io ho avuto modo di<br />
conoscere tante persone e alla f<strong>in</strong>e<br />
sono riusc<strong>it</strong>o a trovare quello che<br />
cercavo. Ma ci sono casi estremi<br />
<strong>in</strong> cui trovare l’amore risulta quasi<br />
impossibile. Alcuni a 40 anni<br />
non hanno mai sent<strong>it</strong>o l’odore di<br />
una donna né sperimentato l’abbraccio<br />
di un uomo».<br />
S<strong>it</strong>uazioni estreme forse, ma<br />
per le quali il nostro Paese stenta<br />
a elaborare una risposta. «In<br />
Germania, Svizzera, Danimarca<br />
e Olanda l’assistenza sessuale è<br />
ormai un dato di fatto da 20 anni»,<br />
precisa l’animatore di Loveabil<strong>it</strong>y.<br />
Nel Paese della cancelliera<br />
Merkel, per esempio, le persone<br />
disabili possono soddisfare i loro<br />
bisogni sessuali all’<strong>in</strong>terno di<br />
“cl<strong>in</strong>iche del sesso” dove assistenti<br />
specializzati aiutano quanti hanno<br />
particolari necess<strong>it</strong>à e difficoltà.<br />
Mentre <strong>in</strong> Svizzera vengono<br />
organizzati appos<strong>it</strong>i corsi professionali<br />
per preparare gli addetti<br />
alla sexualassistenz. «Si tratta di<br />
corsi di 600 ore tenuti da psicologi,<br />
medici, sessuologi. Da noi esi-<br />
11<br />
due video per rompere un tabù<br />
Trentasei <strong>in</strong>terviste, 50 ore di registrazione,<br />
oltre 9mila chilometri di strada percorsi dalla<br />
Lombardia alla Sicilia, con tappa <strong>in</strong> Sardegna, per<br />
un obiettivo fuori dal comune: realizzare un lungometraggio<br />
che racconti la v<strong>it</strong>a sessuale e affettiva<br />
di chi ha una disabil<strong>it</strong>à fisica o sensoriale senza<br />
retorica né pietismi. Si <strong>in</strong>t<strong>it</strong>ola Sesso, amore & disabil<strong>it</strong>à<br />
il documentario di Adriano Silanus, Priscilla<br />
Berardi (foto a destra), Raffaele Lellieri, Valeria Alpi<br />
e Jonathan Mastellari, realizzato nel 2012 dall’associazione<br />
Bibilioteca Vivente <strong>in</strong> collaborazione con il<br />
Centro documentazione handicap di Bologna. Storie<br />
raccontate a viso aperto dai diretti protagonisti, che<br />
hanno scelto di condividere la propria esperienza<br />
con franchezza e onestà. Come Antonio, mieloleso<br />
dall’età di 16 anni <strong>in</strong> segu<strong>it</strong>o<br />
a un <strong>in</strong>cidente agonistico,<br />
che si domanda se il suo<br />
corpo possa ancora piacere a<br />
qualcuno. O Letizia, quarantaquattrenne<br />
<strong>in</strong> sedia a ruote<br />
per via di un’ischemia, che<br />
vive una nuova giov<strong>in</strong>ezza<br />
grazie agli <strong>in</strong>contri organizzati<br />
su Internet.<br />
Di amore e disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>tellettiva tratta, <strong>in</strong>vece,<br />
C<strong>in</strong>quanta di questi giorni (foto <strong>in</strong> basso a s<strong>in</strong>istra),<br />
una docufiction del 2009 scr<strong>it</strong>ta e diretta da Matteo<br />
Maffesanti e Davide Pachera. Le vicende si svolgono<br />
tutte nella stessa c<strong>it</strong>tà e nello stesso giorno, data<br />
di compleanno dei tre protagonisti. Attraverso l’<strong>in</strong>treccio<br />
delle storie, il mediometraggio racconta tre<br />
diversi modi di affrontare la questione sessuale. Una<br />
madre sola che, estenuata dalle pressanti richieste<br />
del figlio ormai adulto, decide di pagare una prost<strong>it</strong>uta<br />
per soddisfarlo. Una ragazza con s<strong>in</strong>drome di<br />
Down che si appresta a trascorrere una notte con il<br />
proprio fidanzato, accompagnata <strong>in</strong> questa scelta<br />
dall’<strong>in</strong>coraggiamento di due gen<strong>it</strong>ori attenti e consapevoli<br />
del percorso<br />
di maturazione<br />
della propria figlia.<br />
La festa a sorpresa<br />
per il compleanno<br />
di un giovane con<br />
r<strong>it</strong>ardo mentale,<br />
che vive all’<strong>in</strong>terno<br />
di una famiglia che lo ama profondamente, ma non<br />
riesce a comprenderne i comportamenti legati a una<br />
cresc<strong>it</strong>a, anche sessuale. [A.P.]
l’<strong>in</strong>chiesta Sex & love<br />
gabriele V<strong>it</strong>i,<br />
spastico dalla<br />
nasc<strong>it</strong>a <strong>in</strong> segu<strong>it</strong>o<br />
a un’anossia<br />
cerebrale,<br />
nel 2008 ha<br />
pubblicato<br />
il volume<br />
Kamasutra<br />
dei disabili,<br />
corredato da<br />
immag<strong>in</strong>i che<br />
illustrano come<br />
superare ogni<br />
ostacolo di<br />
natura fisica nei<br />
rapporti con<br />
l’altro sesso.<br />
Info: Gabrielev<strong>it</strong>i.<br />
org.<br />
ste un’associazione moralistica tra<br />
assistenza sessuale e prost<strong>it</strong>uzione,<br />
ma sono due cose completamente<br />
diverse perché questo tipo<br />
di corsi formano dei terapisti veri<br />
e propri», prosegue Ulivieri, che<br />
proprio <strong>in</strong> queste settimane è alle<br />
prese con la formazione di un com<strong>it</strong>ato<br />
per l’<strong>in</strong>troduzione della figura<br />
dell’assistente sessuale anche<br />
nel nostro Paese (per <strong>in</strong>formazioni,<br />
Lovegiver.<strong>it</strong>).<br />
Più sfaccettata la posizione<br />
del professor Angelo Lascioli,<br />
docente di Pedagogia speciale<br />
all’Univers<strong>it</strong>à di Verona, da anni<br />
impegnato sul fronte dell’educazione<br />
sessuale per le persone con<br />
disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>tellettiva. «Vanno sicuramente<br />
cercate delle risposte,<br />
che però non devono essere le<br />
stesse da Paese a Paese – spiega –.<br />
Perché le soluzioni non possono<br />
presc<strong>in</strong>dere dalla cultura e dalle<br />
tradizioni di ogni luogo e <strong>in</strong> Italia<br />
sarebbe difficile elaborare una<br />
figura come quella dell’assistente<br />
sessuale». Meglio <strong>in</strong>vece puntare<br />
su concetti come formazione e<br />
presa di coscienza di sé e del proprio<br />
corpo. Soluzioni che, se possono<br />
andare bene per i disabili<br />
<strong>in</strong>tellettivi, appaiono <strong>in</strong>vece un<br />
po’ strette per quanti, pur avendo<br />
una disabil<strong>it</strong>à fisica, sono perfettamente<br />
<strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>tendere e di<br />
volere. «In casi come questi non si<br />
può negare il dir<strong>it</strong>to di scelta – riconosce<br />
il professore –. Ed è ovvio<br />
che questo dir<strong>it</strong>to deve trovare<br />
qualcuno <strong>in</strong> grado di fornire una<br />
risposta alle esigenze della persona<br />
disabile».<br />
No allora ai rimedi fai-da-te<br />
che, tra l’altro, rischiano di rivelarsi<br />
pericolosi. «Non parliamo<br />
di prost<strong>it</strong>uzione, ma di personale<br />
adeguatamente preparato – pro-<br />
segue il docente –. Mi rendo conto<br />
che si tratta di un conf<strong>in</strong>e piuttosto<br />
labile, ma la l<strong>in</strong>ea di demarcazione<br />
risiede proprio nella figura<br />
che svolge questo ruolo: deve possedere<br />
una formazione specifica».<br />
Solo generando opportun<strong>it</strong>à<br />
reali, <strong>in</strong>fatti, si possono mettere<br />
<strong>in</strong> pratica i dir<strong>it</strong>ti all’affettiv<strong>it</strong>à,<br />
alla sessual<strong>it</strong>à, al matrimonio<br />
stabil<strong>it</strong>i dalla Convenzione Onu.<br />
Altrimenti, dice Lascioli, «il riconoscimento<br />
di tali dir<strong>it</strong>ti assume<br />
il sapore di una beffa».<br />
Diversa la s<strong>it</strong>uazione delle persone<br />
con disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>tellettiva: «In<br />
questo caso il dir<strong>it</strong>to all’affettiv<strong>it</strong>à<br />
e alla sessual<strong>it</strong>à non vuol dire assistenza<br />
sessuale, ma formazione».<br />
E anche <strong>in</strong> questo caso il nostro<br />
Paese appare <strong>in</strong> r<strong>it</strong>ardo rispetto<br />
ad altre realtà europee, dove l’educazione<br />
sessuale di chi ha un<br />
defic<strong>it</strong> <strong>in</strong>tellettivo è ormai una re-<br />
12<br />
altà consolidata. «Nel mondo dei<br />
servizi sociali e della scuola il tema<br />
della sessual<strong>it</strong>à non viene affatto<br />
considerato, perché alcuni lo<br />
negano e altri lo r<strong>it</strong>engono un pericolo».<br />
Una rimozione che non<br />
porta nulla di buono e che rende<br />
il problema ancora più scottante,<br />
quando poi esplode di colpo di<br />
fronte a una famiglia impreparata<br />
quanto e più del diretto <strong>in</strong>teressato.<br />
Mentre sarebbe necessario<br />
«creare una cultura che riconosca<br />
la sessual<strong>it</strong>à come una dimensione<br />
fondamentale nella v<strong>it</strong>a di una<br />
persona». Partendo però dal presupposto<br />
che «la disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>tellettiva<br />
mette <strong>in</strong> discussione concetti<br />
che consideriamo scontati come<br />
la capac<strong>it</strong>à di discrim<strong>in</strong>are» e che<br />
una maggiore consapevolezza del<br />
proprio corpo riduce il rischio di<br />
abuso, tra le persone con disabil<strong>it</strong>à<br />
<strong>in</strong>tellettiva quattro volte più
alto rispetto al resto della popolazione.<br />
«L’importante è non porre<br />
paletti – avverte il professore –.<br />
Perché all’<strong>in</strong>terno di questo percorso<br />
ognuno si colloca nel punto<br />
<strong>in</strong> cui sente di stare a proprio<br />
agio». E così ci sarà chi si lim<strong>it</strong>erà<br />
a scoprire di avere un corpo e un<br />
piacere sessuale, chi si lancerà alla<br />
cauta scoperta del corpo dell’altro<br />
e chi si sentirà <strong>in</strong> grado di affrontare<br />
la costruzione di un rapporto<br />
di coppia. «Coppie fragili magari<br />
– conclude – che hanno necess<strong>it</strong>à<br />
di un sostegno e che possono<br />
avere una durata nel tempo lim<strong>it</strong>ata».<br />
Un’esperienza elettrizzante<br />
e delicata, come la v<strong>it</strong>a di una farfalla.<br />
D’altra parte, nell’era dell’amore<br />
liquido, qualsiasi relazione<br />
sentimentale andrebbe supportata<br />
e sostenuta. Per non liquefarsi<br />
nel magma <strong>in</strong>stabile della postmodern<strong>it</strong>à.<br />
Che succede ora ? gli <strong>in</strong>fortunati<br />
chiedono, l’<strong>in</strong>ail risponde<br />
uando ero all’Un<strong>it</strong>à sp<strong>in</strong>ale si<br />
«Qfacevano le toto-scommesse:<br />
erano tutti certi che, tempo sei mesi,<br />
le morose sarebbero scappate via».<br />
Claudio Rapello vive a Castellamonte,<br />
a dieci m<strong>in</strong>uti da Ivrea, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia<br />
di Tor<strong>in</strong>o. In sedia a ruote dal 2010,<br />
Claudio è uno che non si arrende mai:<br />
pilota civile e istruttore di volo è diventato<br />
paraplegico <strong>in</strong> segu<strong>it</strong>o a un<br />
atterraggio di fortuna <strong>in</strong> elicottero il 27<br />
marzo 2010. «Dopo l’<strong>in</strong>cidente ho trascorso<br />
un mese al Presidio ospedaliero<br />
Cto e poi quasi un anno presso l’Un<strong>it</strong>à<br />
sp<strong>in</strong>ale di Tor<strong>in</strong>o – racconta –. Sono<br />
stato sposato due volte e ho una figlia,<br />
mi sono separato prima dell’<strong>in</strong>cidente.<br />
Poi <strong>in</strong> ospedale ho conosciuto una fisioterapirasta,<br />
ci siamo frequentati per<br />
un po’ e ora stiamo <strong>in</strong>sieme».<br />
Il pilota di Castellamonte è uno dei<br />
venti assist<strong>it</strong>i Inail, che a metà dicembre<br />
hanno preso parte a una giornata<br />
su disabil<strong>it</strong>à e sessual<strong>it</strong>à organizzata<br />
dalla sede di Ivrea dell’Ist<strong>it</strong>uto, per<br />
dare una risposta alle sempre più<br />
numerose richieste di <strong>in</strong>formazioni<br />
su come cont<strong>in</strong>uare ad avere una v<strong>it</strong>a<br />
sessuale soddisfacente anche dopo<br />
un <strong>in</strong>fortunio <strong>in</strong>validante. «Abbiamo<br />
contattato degli specialisti della Asl,<br />
13<br />
che hanno tenuto l’<strong>in</strong>contro a t<strong>it</strong>olo<br />
gratu<strong>it</strong>o», spiega Margaret Pasciucco,<br />
assistente sociale presso la sede Inail<br />
di Ivrea, che ha organizzato l’<strong>in</strong>contro<br />
all’<strong>in</strong>terno di “Comunc@Insieme”, un<br />
progetto per r<strong>in</strong>saldare i rapporti tra<br />
gli <strong>in</strong>fortunati e l’Ist<strong>it</strong>uto, attraverso<br />
un s<strong>it</strong>o con un forum dedicato, attivo<br />
a partire dal mese di febbraio. «Sono<br />
<strong>in</strong>tervenuti uno psicoterapeuta sessuologo,<br />
un urologo e un g<strong>in</strong>ecologo,<br />
che hanno spiegato come funziona<br />
il fisico della persona con disabil<strong>it</strong>à e<br />
hanno risposto alle domande dei diretti<br />
<strong>in</strong>teressati – prosegue l’assistente<br />
sociale –. E l’<strong>in</strong>iziativa ha riscosso un<br />
tale successo che la facoltà di Medic<strong>in</strong>a<br />
e chirurgia dell’Univers<strong>it</strong>à di Ivrea ha<br />
chiesto all’Inail di riproporre l’<strong>in</strong>contro<br />
per i propri studenti. Mentre gli esperti<br />
si sono resi disponibili a rispondere alle<br />
domande dei partecipanti al forum e a<br />
condurre <strong>in</strong>contri con gruppi ristretti<br />
formati da c<strong>in</strong>que o sei persone, da tenere<br />
una volta al mese».<br />
Tra le problematiche emerse nel corso<br />
della giornata quella dei partner, che<br />
a volte risultano i più <strong>in</strong> difficoltà<br />
ad accettare il cambiamento. «È più<br />
facile trovare una nuova compagna<br />
che portare avanti una storia già<br />
esistente – conferma Claudio –. Non<br />
tutti sono disposti ad affrontare una<br />
s<strong>it</strong>uazione che non hanno scelto.<br />
Mentre la ver<strong>it</strong>à è che la v<strong>it</strong>a cont<strong>in</strong>ua<br />
<strong>in</strong> maniera appagante, anche dal punto<br />
di vista sessuale. Non è questione di<br />
accontentarsi: si gioca e ci si diverte<br />
ugualmente. Il problema, se c’è, è soprattutto<br />
mentale. Purtroppo viviamo<br />
<strong>in</strong> un mondo pieno di tabù». [A.P.]
l’<strong>in</strong>chiesta Sex & love<br />
Simone ed Eri<br />
oggi sposi<br />
Il 22 aprile 2012 Simone ed Eri sono convolati a<br />
nozze nel duomo di Modena. Dopo un anno di<br />
convivenza hanno deciso di fare il grande passo,<br />
festeggiati da amici e parenti e benedetti da un<br />
parroco che ha prefer<strong>it</strong>o porre l’accento sull’unic<strong>it</strong>à<br />
degli sposi anziché sulla straord<strong>in</strong>arietà del matrimonio<br />
per una persona disabile. «Vedere commuoversi<br />
la mamma e il papà è stata per me una forte<br />
emozione, così come pure il pronunciare e sentire<br />
le fatidiche parole emesse con voce tremolante», ricorda<br />
lo sposo. Simone Soria è nato a Modena 34<br />
anni fa ed è affetto da una grave tetraparesi spastica.<br />
Scrive al computer per mezzo di un caschetto<br />
dotato di un’asta che funge da “d<strong>it</strong>o” e nel 2004<br />
si è laureato <strong>in</strong> <strong>in</strong>gegneria <strong>in</strong>formatica con il massimo<br />
dei voti. Poco dopo ha fondato Aidalabs, una<br />
società per lo sviluppo di ausili <strong>in</strong>formatici per disabili<br />
e anziani che consentono di utilizzare il computer<br />
senza usare le mani. Come “Facemouse”, un<br />
dispos<strong>it</strong>ivo che rileva il movimento della persona e<br />
lo sfrutta per muovere il mouse.<br />
Ed è stato proprio grazie alla sua attiv<strong>it</strong>à che Simone<br />
ha conosciuto sua moglie, Eri Ueno, 23 anni,<br />
14<br />
orig<strong>in</strong>aria di Tokyo. «Ci siamo <strong>in</strong>contrati tre anni fa<br />
nel corso di uno tanti viaggi di lavoro che faccio <strong>in</strong><br />
giro per l’Italia – racconta –. Ero andato a dormire<br />
a Milano <strong>in</strong> una onlus, dove ho trovato questa ragazza<br />
giapponese che mi ha ricevuto e offerto la cena».<br />
Parlando, parlando si sono scambiati l’e-mail.<br />
«Dopo qualche giorno le ho scr<strong>it</strong>to, e con molta sorpresa<br />
lei mi ha risposto. Così abbiamo com<strong>in</strong>ciato a<br />
<strong>in</strong>contrarci tra Milano e Modena. Ma visto che non<br />
era molto comodo, le ho proposto di venire a vivere<br />
nella mia c<strong>it</strong>tà e lei ha accettato».<br />
Qualche tempo dopo i due hanno deciso di<br />
sposarsi, senza grande stupore da parte dei gen<strong>it</strong>ori<br />
di lei. «Convivevamo ormai da un anno, per cui il<br />
momento più cr<strong>it</strong>ico era già passato – spiega Simone<br />
–. Quando Eri ha comunicato che voleva restare<br />
a vivere <strong>in</strong> Italia, la loro reazione è stata un po’ brusca.<br />
Quando poi ha precisato che <strong>in</strong>tendeva vivere<br />
con una persona disabile, non le hanno parlato per<br />
qualche giorno». Le cose sono completamente cambiate<br />
nel 2011, allorché i gen<strong>it</strong>ori di Eri sono andati<br />
a trovare la figlia a Modena. Conoscendo Simone,
<strong>in</strong>fatti, hanno avuto modo di apprezzarne non solo<br />
il lavoro a favore delle persone disabili, «ma soprattutto<br />
il mio umorismo e la mia capac<strong>it</strong>à di essere felice<br />
nonostante l’handicap».<br />
Nel frattempo, la storia d’amore di Eri e Simone<br />
procede, conquistando giorno per giorno quella<br />
consapevolezza reciproca, <strong>in</strong>grediente <strong>in</strong>dispensabile<br />
per ogni matrimonio che duri. «Certamente l<strong>it</strong>ighiamo<br />
meno di prima, ci conosciamo meglio e<br />
con l’aiuto dello Spir<strong>it</strong>o santo cerchiamo di trovare<br />
un punto di <strong>in</strong>contro nelle discussioni». La settimana<br />
trascorre nel tran tran del lavoro e nello svago<br />
troppo breve di un week trascorso fra piccole g<strong>it</strong>e,<br />
c<strong>in</strong>ema e <strong>in</strong>contri con gli amici della parrocchia. In<br />
estate ci sono le ferie. «Ad agosto siamo andati una<br />
settimana da soli a Bassano del Grappa – conclude<br />
l’<strong>in</strong>gegnere modenese –. Ci siamo divert<strong>it</strong>i, ma<br />
per mia moglie è stato un po’ pesante: non avevamo<br />
nessun supporto esterno, come <strong>in</strong>vece abbiamo<br />
a casa. A volte anche la semplice assistenza domiciliare<br />
può diventare un lusso, però per l’autonomia<br />
vera della persona disabile sarebbe importante pensare<br />
a tutto: anche ai momenti di ferie». [A.P.]<br />
<strong>in</strong> coppia con la sclerosi multipla<br />
Coppie che si formano, si spaccano, resistono alle<br />
<strong>in</strong>temperie della v<strong>it</strong>a. Di affettiv<strong>it</strong>à e sessual<strong>it</strong>à si è<br />
parlato anche al quarto Convegno nazionale dei giovani<br />
dell’Associazione <strong>it</strong>aliana sclerosi multipla (Aism), tenutosi<br />
a dicembre a Roma. Un tema delicato e quanto mai<br />
sent<strong>it</strong>o, visto che soltanto nel nostro Paese sono circa<br />
33mila i giovani al di sotto dei 40 anni colp<strong>it</strong>i da questa<br />
malattia del sistema nervoso centrale, che spesso viene<br />
diagnosticata tra i 20 e i 30 anni. «Arrivando <strong>in</strong> giovane<br />
età la sclerosi multipla colpisce persone per cui può<br />
risultare particolarmente impegnativo confrontarsi con<br />
un corpo che cambia – afferma Silvia V<strong>it</strong>iello, psicologa<br />
dell’Aism –. Nel momento della diagnosi ci possono essere<br />
effetti, anche <strong>in</strong>diretti, sull’affettiv<strong>it</strong>à e sessual<strong>it</strong>à. Dovendo<br />
fare i conti con un corpo diverso, bisogna rimettere<br />
tutto <strong>in</strong> discussione». E l’effetto sulla coppia può anche<br />
essere destabilizzante. «Viene a galla la solid<strong>it</strong>à o meno<br />
del rapporto – prosegue –. Magari la coppia si rompe,<br />
ma se mancano le basi potrebbe dividersi anche per un<br />
altro motivo. Oppure può trattarsi di un momento di<br />
smarrimento, che non vuol dire che i due si perderanno<br />
def<strong>in</strong><strong>it</strong>ivamente».<br />
Spesso però la malattia non <strong>in</strong>tacca l’amore. Com’è successo<br />
a Luca e Ilaria, entrambi di Siena. Lui ha 31 anni, lei 29,<br />
stanno <strong>in</strong>sieme da oltre un decennio e non si sono mai<br />
persi. A dispetto di quella diagnosi che ha condizionato la<br />
v<strong>it</strong>a di Ilaria. «Ci siamo conosciuti grazie ad amici comuni –<br />
racconta Luca –. Sono venuto a conoscenza della malattia<br />
poco tempo dopo il nostro <strong>in</strong>contro. E quando l’ho saputo<br />
mi è sì dispiaciuto, ma non ho mai pensato di <strong>in</strong>terrompere<br />
il rapporto». Così la loro v<strong>it</strong>a è andata avanti come quella di<br />
tutte le coppie, r<strong>in</strong>unciando a qualche lunga passeggiata<br />
e prendendo qualche accorgimento <strong>in</strong> più quando si<br />
tratta di andare <strong>in</strong> vacanza. Con un occhio sempre attento<br />
alla logistica, ovviamente. «A volte discutiamo perché io<br />
pretendo da lei maggiore forza, soprattutto quando si<br />
avvic<strong>in</strong>a un controllo medico. Ma rimango ottimista».<br />
Per il resto Luca e Ilaria fanno una v<strong>it</strong>a simile a quella di<br />
tanti coetanei immersi nella precarietà: lei ha un contratto<br />
a tempo <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato come segretaria, lui è nel campo<br />
dell’audiovisivo dove si dà da fare come operatore e<br />
montatore, con <strong>in</strong>carichi a tempo lim<strong>it</strong>ato. Qu<strong>in</strong>di di<br />
andare a vivere <strong>in</strong>sieme per il momento non se ne parla.<br />
«È il nostro grande problema, quasi peggio della sclerosi<br />
multipla – commenta Luca –. Cosa sarebbe cambiato se non<br />
ci fosse stata la malattia? Assolutamente nulla, saremmo<br />
esattamente al punto dove siamo ora». [A .P.]<br />
15
INSUPERABILI Intervista ad Annalisa M<strong>in</strong>etti<br />
Canto, corro<br />
e scrivo il mio<br />
<strong>in</strong>no alla v<strong>it</strong>a<br />
Cantante e ora anche campionessa paralimpica,<br />
la bella Annalisa è soprattutto una donna determ<strong>in</strong>ata<br />
ed estremamente vol<strong>it</strong>iva. Che ha scelto<br />
di raccontarsi <strong>in</strong> un volume autobiografico, dove svela<br />
come trasformare le difficoltà <strong>in</strong> opportun<strong>it</strong>à<br />
Laura Badaracchi<br />
Non solo musica, palchi e piste di<br />
mezzofondo. Annalisa M<strong>in</strong>etti,<br />
nota al grande pubblico soprattutto<br />
come cantante con le sue partecipazioni<br />
al Festival di Sanremo (v<strong>in</strong>to<br />
nel ’98 con il brano Senza te o con te),<br />
dopo la medaglia di bronzo conquistata<br />
alle Paralimpiadi lond<strong>in</strong>esi ha deciso<br />
di raccontare la sua esperienza. Fatta<br />
anche di danza negli anni dell’<strong>in</strong>fanzia,<br />
di musical nella stagione del<br />
successo, di impegno sociale come testimonial<br />
nelle campagne benefiche di<br />
“Cbm Italia” e ora di “Doppia difesa” e<br />
di un’associazione di gen<strong>it</strong>ori che hanno<br />
figli ricoverati <strong>in</strong> oncologia pediatrica.<br />
Un’esistenza <strong>in</strong> cui sono entrati il<br />
mar<strong>it</strong>o Gennaro Espos<strong>it</strong>o – ex calciatore<br />
professionista sposato nel 2002 – e il<br />
figlio Fabio, che ha c<strong>in</strong>que anni.<br />
Insomma, l’ambiziosa e vol<strong>it</strong>iva M<strong>in</strong>etti<br />
– e non tutti forse se lo aspettavano<br />
– sta davvero dando il massimo con<br />
il suo impegno, un<strong>it</strong>o a gr<strong>in</strong>ta e determ<strong>in</strong>azione.<br />
Un vulcano femm<strong>in</strong>ile che<br />
ha abbracciato con passione anche lo<br />
sport: né semplice passatempo né desiderio<br />
aleatorio, ma nuova sfida affrontata<br />
senza timore e con tutta la voglia di<br />
dimostrarsi all’altezza della s<strong>it</strong>uazione.<br />
Cerca di s<strong>in</strong>tetizzare tutto questo,<br />
Annalisa, nel volume Iride. Veloce come<br />
il vento (Edizioni San Paolo, pagg. 144,<br />
euro 10), <strong>in</strong> cui mette a nudo anche il<br />
suo camm<strong>in</strong>o di fede. Composto da un<br />
cap<strong>it</strong>olo per ciascun colore dell’arcobaleno,<br />
il libro illum<strong>in</strong>a questo percorso:<br />
un affidarsi a Dio che permette di superare<br />
gli ostacoli. Anche la ret<strong>in</strong><strong>it</strong>e pigmentosa<br />
e la degenerazione maculare<br />
che, diagnosticate quando era ancora<br />
una bamb<strong>in</strong>a, le provocano la cec<strong>it</strong>à nel<br />
1996, prima di compiere 20 anni.<br />
Cantante di pianobar, f<strong>in</strong>alista a Miss Italia<br />
nel ’97 (al settimo posto), l’anno dopo<br />
trionfatrice del Festival di Sanremo, moglie,<br />
madre e atleta. Quale dei suoi volti<br />
16<br />
è stata la molla pr<strong>in</strong>cipale che l’ha sp<strong>in</strong>ta<br />
a scrivere questo libro?<br />
Sono sempre stata una sportiva<br />
e un’appassionata di sport: da<br />
sp<strong>in</strong>n<strong>in</strong>g&step a idrobike e f<strong>it</strong> box, con<br />
un amore costante per la corsa. Anche<br />
se poi il mio <strong>in</strong>contro con l’atletica<br />
è stato quasi casuale: ci ho provato<br />
nel 2010, ho visto tanta fiducia <strong>in</strong> me<br />
e a settembre dello stesso anno mi sono<br />
conv<strong>in</strong>ta a correre. Dopo aver v<strong>in</strong>to<br />
la medaglia di bronzo nei 1.500 metri<br />
ai Giochi paralimpici di Londra– grazie<br />
anche all’aiuto di Andrea Giocondi,<br />
mezzofondista che prese parte alle<br />
Olimpiadi di Atlanta del 1996 –, ho avvert<strong>it</strong>o<br />
la necess<strong>it</strong>à di raccontare questo<br />
successo. E soprattutto di come sia<br />
possibile trasformare le difficoltà <strong>in</strong><br />
opportun<strong>it</strong>à. Volevo <strong>in</strong> qualche modo<br />
“giustificare” questa ennesima sfida.<br />
Intanto cont<strong>in</strong>uo ad allenarmi ogni<br />
giorno, <strong>in</strong> vista delle prossime gare.<br />
Un auspicio, <strong>in</strong> amb<strong>it</strong>o sportivo?
Mi auguro che <strong>in</strong> futuro le gare degli<br />
atleti paralimpici si svolgano all’<strong>in</strong>terno<br />
del programma di una sola Olimpiade,<br />
perché <strong>in</strong>tegrazione vuol dire star<br />
tutti <strong>in</strong>sieme, mischiare atleti disabili e<br />
normodotati.<br />
Le brucia non essere stata scelta per il<br />
prossimo Festival di Sanremo?<br />
La direzione artistica ha fatto altre<br />
scelte. Nel mese di dicembre, f<strong>in</strong>o al<br />
term<strong>in</strong>e delle feste natalizie, sono stata<br />
impegnata <strong>in</strong> concerti gospel, mentre<br />
nel settembre scorso è usc<strong>it</strong>o il cd<br />
Nuovi giorni <strong>in</strong> cui, tra i brani <strong>in</strong>ed<strong>it</strong>i, Il<br />
Volo racconta l’avventura sportiva. Ricordo<br />
con piacere la collaborazione con<br />
Claudio Baglioni, il mio m<strong>it</strong>o. Sto pensando<br />
di fare una tournée estiva <strong>in</strong> giro<br />
per l’Italia.<br />
Tornando al libro, i cap<strong>it</strong>oli sono <strong>in</strong>centrati<br />
sui colori dell’arcobaleno, che esprimono<br />
emozioni diverse...<br />
La cec<strong>it</strong>à non mi ha fatto r<strong>in</strong>unciare<br />
ai colori: le varie tonal<strong>it</strong>à sono impres-<br />
se <strong>in</strong> me, nella mia memoria. Così quello<br />
che tocco assume dei colori.<br />
La sua famiglia di orig<strong>in</strong>e l’ha spronata a<br />
essere <strong>in</strong>dipendente o la proteggeva?<br />
Mi hanno messo letteralmente <strong>in</strong> pista<br />
e <strong>in</strong> riga, spronandomi a prendere<br />
una strada autonoma. E lo hanno fatto<br />
senza <strong>in</strong>dulgere <strong>in</strong> coccole o buonismi.<br />
Hanno poi assecondato la mia passione<br />
per il canto, accompagnandomi durante<br />
la gavetta, f<strong>in</strong>o al primo produttore.<br />
Come ha conosciuto suo mar<strong>it</strong>o Genny,<br />
che oggi è anche il suo manager?<br />
Ci hanno presentato amici comuni<br />
oltre 12 anni fa e abbiamo <strong>in</strong>iziato a frequentarci.<br />
Lui gestisce anche un’agenzia<br />
che organizza eventi e si dedica al<br />
wedd<strong>in</strong>g planner. Insomma, il “gioco di<br />
squadra” conta assolutamente nella mia<br />
e nella nostra v<strong>it</strong>a.<br />
Nel 2008 è nato suo figlio: le ha fatto scoprire<br />
dei lati <strong>in</strong>ed<strong>it</strong>i del suo carattere?<br />
Soprattutto la pazienza: è molto vivace!<br />
17<br />
Un bronzo che vale<br />
oro. Alle Paralimpiadi<br />
di Londra 2012 Annalisa<br />
M<strong>in</strong>etti ha conquistato la<br />
medaglia di bronzo nei<br />
1.500 metri, categoria T12<br />
per ipovedenti, sulla pista<br />
dell’Olympic Stadium. L’atleta<br />
azzurra – accompagnata dalla<br />
guida Andrea Giocondi – ha<br />
tagliato il traguardo <strong>in</strong> 4’48’’88,<br />
registrando il record del<br />
mondo nelle sua categoria T11<br />
per non vedenti, accorpata<br />
<strong>in</strong> questa special<strong>it</strong>à olimpica<br />
alla T12. Inoltre è riusc<strong>it</strong>a a<br />
migliorare il proprio record<br />
mondiale conquistato a<br />
maggio 2012 sui 1.500 metri<br />
piani. [L.B.].<br />
Secondo lei, c’è ancora pregiudizio nei<br />
confronti delle coppie <strong>in</strong> cui uno dei due<br />
partner ha una disabil<strong>it</strong>à?<br />
Tendenzialmente non lo noto, almeno<br />
per quanto mi riguarda; <strong>in</strong> questo<br />
amb<strong>it</strong>o si stanno facendo dei passi <strong>in</strong><br />
avanti.<br />
La disabil<strong>it</strong>à l’ha ostacolata nel suo lavoro,<br />
nella realizzazione dei suoi sogni?<br />
La cec<strong>it</strong>à non mi ha penalizzata; anche<br />
se esistono ancora dei pregiudizi, si<br />
possono abbattere.<br />
In che modo la sua fede l’ha aiutata ad affrontare<br />
la cec<strong>it</strong>à?<br />
Con la preghiera: da sempre mi rivolgo<br />
a Gesù e alla Verg<strong>in</strong>e Maria, per<br />
la quale ho una fortissima devozione.<br />
Pensa di cont<strong>in</strong>uare a scrivere?<br />
Scrivere dà la possibil<strong>it</strong>à di aprirsi<br />
molto di più rispetto al l<strong>in</strong>guaggio orale;<br />
vorrei raggiungere una maggiore dimestichezza<br />
con la parola scr<strong>it</strong>ta, per<br />
migliorarmi e proseguire anche questo<br />
<strong>in</strong>teressante percorso.
viSti DA vic<strong>in</strong>o Tecnologia povera<br />
A Sant’Aquil<strong>in</strong>a,<br />
<strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i,<br />
nascerà il primo centro<br />
di ausili slow tech.<br />
Sono tanti<br />
i “march<strong>in</strong>gegni”<br />
al servizio della<br />
disabil<strong>it</strong>à creati<br />
o adattati dalla gente<br />
comune un po’ per caso,<br />
un po’ per necess<strong>it</strong>à.<br />
E allora, perché non<br />
condividerli?<br />
Ausili fai-da-te<br />
Michela Trigari<br />
Un r<strong>it</strong>orno al passato che guarda al<br />
futuro, al portamonete e alla voglia<br />
di condivisione. Parliamo<br />
di costruirsi da soli gli ausili, adattarli<br />
alle proprie esigenze o a quelle di un<br />
proprio caro. Ma se il popolo di <strong>in</strong>ventori<br />
di soluzioni casal<strong>in</strong>ghe pensate per<br />
semplificare o semplificarsi l’esistenza<br />
– rappresentato per lo più da gen<strong>it</strong>ori,<br />
<strong>in</strong>segnanti, educatori o dalle stesse<br />
persone disabili – è sempre stato sparso<br />
qua e là, tra un paio d’anni avrà un<br />
luogo di r<strong>it</strong>rovo.<br />
Si tratta della prima ausilioteca slow<br />
tech: un punto di riferimento per i<br />
“march<strong>in</strong>gegni” al servizio della disabil<strong>it</strong>à<br />
creati, personalizzati o adattati<br />
dalla gente comune. Sorgerà a Sant’Aquil<strong>in</strong>a,<br />
<strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i, su un<br />
terreno della fondazione Enaip Zavatta<br />
(un centro di orientamento e formazione<br />
al lavoro). In Italia <strong>in</strong>fatti – a parte il<br />
libro Ausili fai da te di Nicola Gencarelli,<br />
che si occuperà del progetto, e a parte<br />
“L’aia delle idee”, un concorso di ausili<br />
poveri organizzato dall’Un<strong>it</strong>à disabil<strong>it</strong>à<br />
e assistenza residenziale dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
per la sicurezza sociale della Repubblica<br />
di San Mar<strong>in</strong>o – non esistono molti<br />
collettori per chi trova soluzioni <strong>in</strong><br />
autonomia o al massimo con l’aiuto di<br />
parenti, amici e colleghi. In Francia,<br />
<strong>in</strong>vece, l’associazione Handicap International<br />
e Leroy Merl<strong>in</strong> promuovono<br />
già da 15 anni un concorso nazionale<br />
dedicato proprio a queste <strong>in</strong>venzioni,<br />
pubblicando poi una guida con le<br />
20 migliori idee per condividere quelle<br />
astuzie familiari che facil<strong>it</strong>ano la quotidian<strong>it</strong>à<br />
delle persone disabili.<br />
Jader v<strong>it</strong>ali è uno di questi “papà<br />
<strong>in</strong>ventori”, ma <strong>in</strong> chiave nostrana.<br />
Da quando è nata sua figlia ha<br />
<strong>in</strong>iziato a darsi da fare: prima con un<br />
18<br />
seggiol<strong>in</strong>o da tavolo <strong>in</strong> legno con <strong>in</strong>collato<br />
un barattolo di plastica per aiutare<br />
Tatiana a tenere le gambe divaricate,<br />
poi adattando i giocattoli <strong>in</strong> modo che<br />
si potessero utilizzare anche con una<br />
mano sola e, recentemente, realizzando<br />
un supporto <strong>in</strong> plexiglas porta-cellulare.<br />
«Molti gen<strong>it</strong>ori sono <strong>in</strong>consapevoli<br />
di aver creato un vero e proprio ausilio<br />
e quasi nessuno sa cosa fanno le<br />
altre famiglie, gli altri educatori, gli altri<br />
<strong>in</strong>segnanti o le altre persone disabili<br />
– commenta Gencarelli –. L’obiettivo<br />
dell’ausilioteca slow tech è proprio questo:<br />
raccogliere un bac<strong>in</strong>o di esperienze<br />
per la condivisione dal basso delle<br />
nuove e vecchie tecnologie. Il progetto<br />
partirà prima con uno sportello <strong>in</strong>formativo<br />
e un s<strong>it</strong>o web» per poi diventare<br />
pian piano una vera e propria ausilioteca.<br />
Alla base del fai-da-te c’è quasi<br />
sempre «la necess<strong>it</strong>à di reagire alla
Da s<strong>in</strong>istra: un prototipo del<br />
“Paperpad”; il bastone <strong>in</strong> pvc<br />
ideato dalla park<strong>in</strong>soniana Dari<br />
Nella; il conta-v<strong>it</strong>i per un lavoro<br />
seriale. Accanto, la copert<strong>in</strong>a<br />
del volume di Nicola Gencarelli,<br />
ed<strong>it</strong>o da Erickson (2012)<br />
standardizzazione degli oggetti, un<strong>it</strong>a<br />
alla voglia di essere anche autori e non<br />
solo utilizzatori passivi» degli strumenti<br />
d’assistenza.<br />
Anche il concorso “L’aia delle idee”<br />
si muove <strong>in</strong> questa direzione e si prepara<br />
alla sua terza edizione, a cavallo<br />
tra giugno e luglio 2013. «Gli specialisti<br />
si concentrano sempre sugli ausili<br />
<strong>in</strong> commercio, mentre <strong>in</strong>vece esiste<br />
una realtà di applicazioni pratiche auto-costru<strong>it</strong>e<br />
da familiari e operatori che<br />
rappresenta un patrimonio sicuramente<br />
da valorizzare», dice Riccardo Ventur<strong>in</strong>i,<br />
responsabile dell’Un<strong>it</strong>à disabil<strong>it</strong>à e<br />
assistenza residenziale dell’Ist<strong>it</strong>uto per<br />
la sicurezza sociale di San Mar<strong>in</strong>o. Nelle<br />
due precedenti edizioni i partecipanti<br />
sono stati complessivamente 24. Qualcosa<br />
di simile, anni fa, l’aveva fatto anche<br />
Auxilia, una società impegnata nel<br />
settore dei sussidi per la comunicazione<br />
e l’apprendimento: al bando erano<br />
arrivati soprattutto giochi tradotti<br />
<strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio Pcs (Picture communication<br />
symbols). Dietro il progetto dell’ausilioteca<br />
slow tech e il concorso di ausili<br />
poveri c’è lo zamp<strong>in</strong>o di Andrea Canevaro,<br />
uno dei massimi esperti di Pedagogia<br />
speciale <strong>in</strong> Italia.<br />
Ma la nuova frontiera del bricolage<br />
è la manifattura dig<strong>it</strong>ale. Cioè<br />
i sussidi <strong>in</strong>formatici auto-costru<strong>it</strong>i. Anche<br />
<strong>in</strong> questo caso essere <strong>in</strong> rete è fondamentale.<br />
Come Make Ausili, un blog<br />
curato da un logopedista, Daniele D’Arrigo,<br />
e da una neuropsicomotricista,<br />
19<br />
La Jacuzzi: l’<strong>in</strong>venzione<br />
di un padre per un figlio<br />
C om’è<br />
nato l’idromassaggio? Un po’<br />
per caso e un po’ per necess<strong>it</strong>à. Siamo<br />
negli Stati Un<strong>it</strong>i degli anni C<strong>in</strong>quanta e<br />
Kenneth, il figlio più piccolo di Candido<br />
Jacuzzi, manifesta una grave forma di<br />
artr<strong>it</strong>e reumatoide e vive su una sedia a<br />
ruote. I medici consigliano delle sedute<br />
di idroterapia <strong>in</strong> centri specializzati<br />
per contrastare i dolori e le difficoltà<br />
motorie. Ma, grazie alla sua ottima<br />
conoscenza dell’idraulica (la famiglia<br />
Jacuzzi aveva già un’azienda <strong>in</strong> quel<br />
settore), il padre Candido modifica una<br />
pompa a immersione, di quelle utilizzate<br />
nell’agricoltura, trasformandola <strong>in</strong> un<br />
dispos<strong>it</strong>ivo di idroterapia portatile da<br />
applicare alla vasca di casa. Kenneth ha<br />
riassunto la sua saga familiare, tra il Friuli<br />
Venezia Giulia e gli Usa, <strong>in</strong> un libro di<br />
500 pag<strong>in</strong>e scr<strong>it</strong>to con Diane Holloway<br />
e pubblicato per il momento solo negli<br />
States. S’<strong>in</strong>t<strong>it</strong>ola Jacuzzi, a father’s <strong>in</strong>vention<br />
to ease a son’s pa<strong>in</strong> (L’<strong>in</strong>venzione di un padre<br />
per alleviare il dolore di un figlio). [M.T.]<br />
Costanza Milanesi. In collaborazione<br />
con il FabLab di Firenze (Laboratorio<br />
di fabbricazione comun<strong>it</strong>aria), Makeausili.blogspot.<strong>it</strong><br />
nasce con l’<strong>in</strong>tento<br />
di «condividere <strong>in</strong>venzioni e progetti –<br />
spiega D’Arrigo – basandosi sull’open<br />
source, sul creative commons e sulla<br />
piattaforma Ardu<strong>in</strong>o», distribu<strong>it</strong>a <strong>in</strong><br />
versione pre-assemblata e acquistabile<br />
su Internet o nei negozi specializzati a<br />
prezzi che vanno dai 15 ai 70 euro<br />
Il cavallo di battaglia per le persone<br />
con grave disabil<strong>it</strong>à motoria è “Paperpad”:<br />
un dispos<strong>it</strong>ivo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da<br />
una tastiera a video semplificata e da<br />
un sistema di sensori touch (con i quali<br />
muoversi all’<strong>in</strong>terno di essa); per realizzare<br />
i sensori si possono usare conduttori<br />
di elettric<strong>it</strong>à come «la plastil<strong>in</strong>a, la<br />
carta d’allum<strong>in</strong>io o i pedali per strumenti<br />
musicali, spendendo <strong>in</strong> tutto solo<br />
30 euro. Molto meno dei pulsantoni<br />
a pressione».
Sotto LA LEntE Sì, viaggiare<br />
L’esperienza di Giorgio<br />
Graziotti, studente<br />
di 22 anni, da V<strong>it</strong>erbo<br />
a Siviglia. Tra la gente,<br />
senza barriere. Paure,<br />
emozioni e fiducia <strong>in</strong> sé<br />
racchiusi <strong>in</strong> un diario<br />
che l’Univers<strong>it</strong>à della<br />
Tuscia <strong>in</strong>tende pubblicare<br />
Erasmus: sei mesi<br />
Sara Mannocci<br />
Tutto, o quasi, si può superare mostrandosi<br />
per quello che si è, senza<br />
lim<strong>it</strong>i. Lo pensa con profonda<br />
conv<strong>in</strong>zione e consapevolezza Giorgio<br />
Graziotti, nato con tetraparesi spastica,<br />
fresco di laurea triennale con il massimo<br />
dei voti e la lode <strong>in</strong> Scienze della comunicazione<br />
all’Univers<strong>it</strong>à della Tuscia<br />
di V<strong>it</strong>erbo. Un lavoro da giornalista come<br />
sogno nel cassetto. L’energia tipica<br />
di un ventiduenne e una dose non comune<br />
di caparbietà gli hanno permesso<br />
quella che lui stesso def<strong>in</strong>isce «un’esperienza<br />
che ha cambiato il mio mondo»:<br />
sei mesi <strong>in</strong> autonomia, a Siviglia, grazie<br />
al progetto Erasmus, che negli anni ha<br />
consent<strong>it</strong>o a migliaia di ragazzi di studiare<br />
<strong>in</strong> Europa. Un programma oggi<br />
m<strong>in</strong>acciato da un consistente defic<strong>it</strong> di<br />
risorse. Sei mesi che Giorgio ha scand<strong>it</strong>o<br />
<strong>in</strong> un diario, che l’Univers<strong>it</strong>à della Tuscia<br />
ha <strong>in</strong>tenzione di pubblicare. A testimonianza<br />
di una storia di v<strong>it</strong>a che altri<br />
dovrebbero poter sperimentare, «momento<br />
formativo e di cresc<strong>it</strong>a personale,<br />
strumento per costruire una vera consapevolezza,<br />
di sé ed europea», sottol<strong>in</strong>ea<br />
il professor Saverio Senni, docente<br />
di Economia agraria, delegato del rettore<br />
per la disabil<strong>it</strong>à dal 2006.<br />
«Mi sono candidato all’Erasmus senza<br />
troppi problemi, pensando che non<br />
mi avrebbero considerato», confessa<br />
Giorgio, una v<strong>it</strong>a univers<strong>it</strong>aria trascorsa<br />
con non poche difficoltà, usufruendo<br />
20<br />
dei servizi a disposizione degli studenti<br />
disabili. Invece la sua domanda viene<br />
accolta, scatenando dubbi e perpless<strong>it</strong>à.<br />
«È stata dura decidere di sostenere<br />
davvero una prova come questa – racconta<br />
– perché nel mio quotidiano ho<br />
bisogno di una persona vic<strong>in</strong>o per ogni<br />
cosa, anche le azioni <strong>in</strong> apparenza più<br />
semplici diventano difficili. Solo grazie<br />
a mia madre sono riusc<strong>it</strong>o a non tirarmi<br />
<strong>in</strong>dietro. Mi ha detto: “Devi metterti<br />
<strong>in</strong> gioco, fallo per la tua v<strong>it</strong>a”. Oggi dico<br />
a chi vive una realtà come la mia di non<br />
smettere di aver fiducia».<br />
A lezione di autonomia. E la v<strong>it</strong>a<br />
di Giorgio, dal 1 marzo al 6 settembre<br />
scorso, <strong>in</strong>contra da vic<strong>in</strong>o la c<strong>it</strong>tà di<br />
Siviglia: i luoghi, la gente, una casa che<br />
non è la sua, la dimensione univers<strong>it</strong>aria<br />
con corsi ed esami da sostenere <strong>in</strong><br />
l<strong>in</strong>gua spagnola. I primi giorni da solo<br />
rappresentano uno scoglio superato<br />
con grande forza d’animo e il supporto<br />
di un accompagnatore messo a disposizione<br />
dal programma Erasmus.<br />
Per Margher<strong>it</strong>a Della Rocca, madre<br />
di Giorgio, è stata una grande responsabil<strong>it</strong>à<br />
stimolare il figlio verso un’esperienza<br />
che avrebbe potuto rivelarsi<br />
anche negativa. «Ora la soddisfazione è<br />
enorme nel vedere quello che questi mesi<br />
hanno significato per lui, il messaggio<br />
di fiducia che ha ricevuto – confida<br />
Margher<strong>it</strong>a –. Qui a V<strong>it</strong>erbo il percorso<br />
di autonomia è molto più complesso,
che ti cambiano la v<strong>it</strong>a<br />
Da s<strong>in</strong>istra: Giorgio a Siviglia <strong>in</strong>sieme ad Alessio; al<br />
centro, <strong>in</strong> un parco della c<strong>it</strong>tà; a destra, mentre si<br />
cimenta nella p<strong>it</strong>tura<br />
tra difficoltà materiali e mezzi pubblici<br />
con barriere, procediamo con molto<br />
sforzo. A Siviglia Giorgio è riusc<strong>it</strong>o per<br />
la prima volta a fare la spesa al supermercato».<br />
Più che un accompagnatore,<br />
Alessio diventa un compagno di viaggio<br />
che aiuta Giorgio nella scoperta di<br />
una realtà «sbalord<strong>it</strong>iva: mi sono sent<strong>it</strong>o<br />
f<strong>in</strong> da sub<strong>it</strong>o solo un ragazzo, prima<br />
che una persona disabile – ci tiene<br />
a precisare –. Quella sensazione di non<br />
essere valutato sub<strong>it</strong>o per la mia divers<strong>it</strong>à<br />
è stata immediata, diretta; <strong>in</strong> Italia<br />
l’ho conosciuta solo dopo un periodo di<br />
frequentazione con altri. Una differenza<br />
culturale: l’approccio <strong>in</strong>iziale è completamente<br />
nuovo».<br />
La c<strong>it</strong>tà di Siviglia si svela senza barriere:<br />
i bar hanno bagni attrezzati, «<strong>in</strong><br />
alcuni casi – cont<strong>in</strong>ua con enfasi Giorgio<br />
– i commessi dei negozi si sono perf<strong>in</strong>o<br />
scusati per lavori di adeguamento<br />
non ancora effettuati. All’univers<strong>it</strong>à, alcuni<br />
colleghi si sono offerti spontane-<br />
amente di aiutarmi e un professore mi<br />
ha chiesto se sarebbe stato meglio per<br />
me cambiare aula per la lezione. Nella<br />
mia esperienza di sol<strong>it</strong>o queste esigenze<br />
venivano veicolate solo attraverso il docente<br />
delegato del rettore per gli studenti<br />
con disabil<strong>it</strong>à».<br />
Disabile? no, solo laureato. Eppure<br />
qualcosa si muove se all’Univers<strong>it</strong>à<br />
della Tuscia, come negli altri atenei<br />
<strong>it</strong>aliani, gli sforzi per consentire di studiare<br />
nel modo migliore non mancano.<br />
«Osserviamo un <strong>in</strong>cremento degli studenti<br />
con certificazione di <strong>in</strong>valid<strong>it</strong>à e,<br />
tra questi, di quelli che richiedono servizi<br />
– afferma Senni –. È un segnale pos<strong>it</strong>ivo,<br />
cresce la voglia di accettare nuove<br />
sfide. Usufruiscono dei servizi soprattutto<br />
studenti con disabil<strong>it</strong>à motorie,<br />
ma anche persone con disturbi specifici<br />
dell’apprendimento o problemi che rientrano<br />
nello spettro autistico».<br />
Un piccolo ateneo, quello della Tuscia,<br />
che riflette una tendenza generale<br />
all’<strong>in</strong>cremento se è vero, come sottol<strong>in</strong>ea<br />
il m<strong>in</strong>istero dell’Istruzione, che le<br />
persone disabili iscr<strong>it</strong>te nelle univers<strong>it</strong>à<br />
<strong>it</strong>aliane sono passate da 4.816 nell’anno<br />
2000/2001 a 14.171 nel 2010/2011. «Ma<br />
la sfida più grande – puntualizza Senni<br />
– è aumentare la “laureabil<strong>it</strong>à”: far sì<br />
che la persona si presenti sul mondo del<br />
lavoro come competente <strong>in</strong> quanto laureata,<br />
e non come disabile che rientra <strong>in</strong><br />
una quota da collocare».<br />
21<br />
appunti di viaggio dal diario<br />
di giorgio<br />
1 marzo 2012. F<strong>in</strong>almente Erasmus,<br />
non lo puedo creer! Stamani<br />
tutto ok, persone fantastiche e<br />
disponibilissime. Adesso, ore 20, ho<br />
proprio voglia di tornare a casa...<br />
12 marzo 2012. Oggi sveglia presto<br />
e prima doccia con l’aiuto del mio<br />
accompagnatore! Con conseguente<br />
imprevista caduta, però tutto<br />
è andato a f<strong>in</strong>ire bene... Primo<br />
approccio con l’antropologia, durante<br />
la lezione ho conosciuto due ragazzi<br />
che si sono offerti SPONTANEAMENTE<br />
di aiutarmi con gli appunti. In Italia<br />
non è mai successo!<br />
17 giugno 2012. Attraverso l’arte<br />
del dip<strong>in</strong>gere riesco a esprimere<br />
sensazioni all’<strong>in</strong>terno dei miei<br />
pensieri. Spero che questa mia<br />
passione possa cont<strong>in</strong>uare anche<br />
dopo la f<strong>in</strong>e di questa bellissima<br />
esperienza. Ora vi spiegherò perché<br />
ho deciso di scrivere e di mettermi a<br />
nudo: per fare <strong>in</strong> modo che le persone<br />
del mio mondo mi conoscano <strong>in</strong><br />
maniera diversa, più profonda, e per<br />
ricordare questo periodo bellissimo<br />
della mia v<strong>it</strong>a!
portfolio Memoria e presente<br />
La memoria è la radice da cui partire per<br />
gettare le basi di ogni nuovo camm<strong>in</strong>o e,<br />
allo stesso tempo, testimoniare quanta strada<br />
è stata fatta. Come il percorso <strong>in</strong>trapreso <strong>in</strong><br />
40 anni di attiv<strong>it</strong>à dall’Opera diocesana<br />
assistenza (Oda) di Firenze, ente cattolico poi<br />
diventato fondazione, al fianco delle persone<br />
disabili attraverso i centri di Villa San<br />
Luigi, a Castello, e Diacceto. «Vere e proprie<br />
comun<strong>it</strong>à di v<strong>it</strong>a dalla funzione sociale»,<br />
come le def<strong>in</strong>isce il presidente dell’Oda<br />
22<br />
don Vasco Giuliani, che documentano un<br />
lavoro fatto di accoglienza, quotidian<strong>it</strong>à,<br />
<strong>in</strong>clusione e riabil<strong>it</strong>azione terapeutica, ma<br />
anche di momenti gioiosi, g<strong>it</strong>e fuori porta,<br />
laboratori teatrali e di p<strong>it</strong>tura, sport e tempo<br />
libero. «Segno concreto dell’attenzione della<br />
diocesi nei confronti delle persone più deboli,<br />
portatrici di fragil<strong>it</strong>à fisiche e psichiche,<br />
come sono gli osp<strong>it</strong>i delle nostre strutture»,<br />
commenta il religioso, accompagnati verso<br />
la maggiore autonomia possibile.
Sotto, un momento dedicato all’arte. Lo<br />
scorso novembre, <strong>in</strong> occasione del 500°<br />
anniversario dalla morte di Amerigo<br />
Vespucci, le opere dei p<strong>it</strong>tori disabili<br />
dell’Oda sono state esposte alla California<br />
State Univers<strong>it</strong>y di Firenze <strong>in</strong>sieme a quelle<br />
degli allievi della scuola americana e degli<br />
artisti dell’associazione “Colore del Levante<br />
fiorent<strong>in</strong>o”. Per quella mostra, direttamente<br />
dagli Usa, è arrivata un’opera realizzata da<br />
Kev<strong>in</strong> Hosse<strong>in</strong>i, un ragazzo autistico che a<br />
soli 17 anni si è già guadagnato un nome<br />
dip<strong>in</strong>gendo.<br />
23
portfolio Memoria e presente<br />
Sopra, al centro, alcuni ragazzi del centro<br />
Oda di Villa San Luigi di Castello durante<br />
un allenamento sull’Arno. Gli atleti sono<br />
reduci da “Remy Christmas”, una sfida al<br />
“remoergometro”, l’attrezzo che simula la<br />
voga, che poco prima di Natale li ha visti<br />
gareggiare proprio sotto la loggia degli<br />
Uffizi di Firenze <strong>in</strong>sieme a diversi team<br />
delle Special Olympics.<br />
E il “canottaggio a secco” è proprio la loro<br />
special<strong>it</strong>à: i ragazzi dell’Oda, <strong>in</strong>fatti, sono<br />
stati medaglia d’oro agli ultimi Special<br />
games. “Remy Christmas” è stata dedicata<br />
a Luca Mongatti, un osp<strong>it</strong>e di Villa San<br />
Luigi scomparso di recente.<br />
24
25<br />
Gli scatti portano le firme di due fotografi,<br />
Chiara Benelli e Silvano Silvia. Ai loro<br />
lavori si uniscono alcune immag<strong>in</strong>i<br />
tratte dall’archivio dell’Opera diocesana<br />
assistenza. Le foto fanno parte di “Riabil<strong>it</strong>à,<br />
40 anni di camm<strong>in</strong>o dell’Oda”,<br />
una mostra che lo scorso ottobre è stata<br />
osp<strong>it</strong>ata dalla Galleria delle Carrozze di<br />
Palazzo Medici a Firenze <strong>in</strong>sieme a “Volti”,<br />
rassegna di r<strong>it</strong>ratti delle persone disabili<br />
segu<strong>it</strong>e dalla fondazione. L’esposizione<br />
punta a diventare <strong>it</strong><strong>in</strong>erante.
SPORT Arti marziali<br />
Campioni<br />
sul tatami<br />
26<br />
Chi l’ha detto che<br />
il karate non possa essere<br />
praticato da persone<br />
disabili? L’associazione<br />
KarateMantova ha <strong>in</strong>vest<strong>it</strong>o<br />
<strong>in</strong> questo progetto. Sognando<br />
che diventi discipl<strong>in</strong>a<br />
paralimpica<br />
Daniele Iacop<strong>in</strong>i<br />
Potenza, equilibrio, respiro, atteggiamento<br />
mentale, stile. Tutto<br />
questo è il karate, discipl<strong>in</strong>a sportiva<br />
che, al tempo stesso, assurge a filosofia<br />
di v<strong>it</strong>a. Come e più delle altre arti<br />
marziali. Di più: il karate, <strong>in</strong> barba alle<br />
più arretrate credenze popolari, è pratica<br />
difensiva, non offensiva. Ma ha <strong>in</strong> sé<br />
lo spir<strong>it</strong>o del grande sport, della passione<br />
che rapisce e aiuta ad “aggredire” la<br />
v<strong>it</strong>a. Soprattutto quando si presenta carica<br />
di sconvolgenti <strong>in</strong>sidie. Ne sa qualcosa<br />
Alice Cavrioli, 17 anni, su sedia a<br />
ruote dopo essere stata <strong>in</strong>vest<strong>it</strong>a da un<br />
pirata della strada.<br />
Un <strong>in</strong>cidente che le ha fatto perdere<br />
l’uso delle gambe, non certo la gr<strong>in</strong>ta e<br />
la pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à. Giusto il tempo di prendere<br />
coscienza della sua nuova s<strong>it</strong>uazione,<br />
<strong>in</strong>fatti, ed ecco che il tatami diventa<br />
un nuovo palcoscenico, il giard<strong>in</strong>o su<br />
cui ripiantare i semi di una nuova esistenza.<br />
«Già nel periodo di riabil<strong>it</strong>azione<br />
ospedaliera Alice ha manifestato la<br />
volontà di cont<strong>in</strong>uare a praticare karate<br />
con la nostra società a qualsiasi condizione»,<br />
racconta il maestro Davide<br />
Reggiani, direttore tecnico dell’associazione<br />
sportiva KarateMantova e responsabile<br />
del progetto di <strong>in</strong>tegrazione<br />
delle persone disabili nel karate, oltre<br />
che membro della commissione tecnica<br />
nazionale del Centro sportivo <strong>it</strong>aliano<br />
per questa discipl<strong>in</strong>a. «Abbiamo sub<strong>it</strong>o<br />
accolto l’idea e <strong>in</strong>iziato a documentar-
ci per poter esaudire questo suo desiderio<br />
e capire se esistessero già esperienze<br />
simili – prosegue il maestro –. Grandi<br />
spunti sono arrivati dal Belgio, dove<br />
viene praticato il karate <strong>in</strong> sedia a ruote<br />
anche con la partecipazione a gare <strong>in</strong>ternazionali.<br />
In questo modo siamo riusc<strong>it</strong>i<br />
a dare il via a questo progetto, tra<br />
i primi a livello nazionale».<br />
Un progetto ambizioso, <strong>in</strong>somma,<br />
ma dalle fondamenta assai solide. Soprattutto<br />
perché la pratica di questa<br />
arte marziale aiuta a sviluppare l’autostima<br />
e la piena accettazione della propria<br />
persona. «Il karate non è soltanto<br />
un mezzo per far stare bene il nostro<br />
corpo, ma un mezzo per la mente e lo<br />
sviluppo dell’autocontrollo e del coord<strong>in</strong>amento<br />
motorio». Alla base del karate,<br />
<strong>in</strong>fatti, ci sono sette regole che<br />
caratterizzano il bushi-do, letteralmente<br />
la “via del guerriero”: senso dell’onore,<br />
della giustizia, coraggio, lealtà,<br />
compassione, cortesia, s<strong>in</strong>cer<strong>it</strong>à. Regole<br />
per lavorare su se stessi, che si affiancano<br />
ai pr<strong>in</strong>cipi del dojo kun, i quali<br />
descrivono il karate, tra le altre cose,<br />
come la via per acquisire l’autocontrollo,<br />
il mezzo per rafforzare la costanza<br />
dello spir<strong>it</strong>o e quello per migliorare il<br />
carattere.<br />
Ma come possono praticare il<br />
karate persone con lim<strong>it</strong>azioni fisiche<br />
come la perd<strong>it</strong>a dell’uso delle<br />
gambe o il controllo muscolare? «Le<br />
arti marziali si basano su dei pr<strong>in</strong>cipi<br />
logici – risponde Reggiani –. Una volta<br />
compresi i pr<strong>in</strong>cipi di un’arte marziale<br />
particolare, come il karate, il judo o<br />
l’aikido, allora si può <strong>in</strong>segnare questa<br />
arte agli altri, <strong>in</strong>dipendentemente che<br />
abbiano o meno una disabil<strong>it</strong>à. Qu<strong>in</strong>di,<br />
<strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea di pr<strong>in</strong>cipio, <strong>in</strong>segnare alle<br />
persone con disabil<strong>it</strong>à non è diverso da<br />
qualsiasi altro <strong>in</strong>segnamento. Occor-<br />
Nella pag<strong>in</strong>a accanto, Alice Cavrioli<br />
re solamente essere un po’ più creativi».<br />
Così, se un allievo non è <strong>in</strong> grado di<br />
tirare un calcio, è possibile trovare una<br />
tecnica sost<strong>it</strong>utiva che abbia più o meno<br />
lo stesso effetto: per esempio, un calcio<br />
frontale può essere sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un<br />
pugno dir<strong>it</strong>to, un calcio circolare da un<br />
pugno rotante, un calcio di schiena da<br />
un colpo di gom<strong>it</strong>o e così via.<br />
«Nell’<strong>in</strong>segnamento alle persone disabili<br />
l’unico lim<strong>it</strong>e reale deriva dall’ignoranza<br />
– conclude Reggiani –. Ma<br />
una volta accettata la sfida, chiunque<br />
può rendersi conto che le arti marziali<br />
sono praticamente per tutti. Ci vuole<br />
solo la voglia di imparare e un <strong>in</strong>segnante<br />
volenteroso. Le persone disabili<br />
imparano che le loro <strong>in</strong>sicurezze hanno<br />
più a che fare con l’essere un pr<strong>in</strong>cipiante<br />
che con l’essere disabile, così<br />
come accade per i cosiddetti normodotati».<br />
E ora il sogno è quello di far<br />
entrare il karate tra le discipl<strong>in</strong>e paralimpiche,<br />
nella speranza di vedere gli<br />
atleti disabili competere fra tre anni a<br />
Rio 2016.<br />
Intanto Alice cont<strong>in</strong>ua ad allenarsi,<br />
perfezionando la precisione e l’eleganza<br />
del kata, un gesto tecnico pensato per i<br />
combattimenti figurati, controllando la<br />
forza <strong>in</strong> modo che nessuno si faccia male.<br />
Una costanza e una determ<strong>in</strong>azione<br />
che le è valsa ottimi risultati a numerosi<br />
campionati nazionali e <strong>in</strong>ternazionali e<br />
una medaglia d’oro a squadre ai Regionali<br />
di Valeggio sul M<strong>in</strong>cio (Verona),<br />
dove si è dist<strong>in</strong>ta nel kata dimostrativo<br />
<strong>in</strong>sieme a tre ragazze normodotate.<br />
Non solo: «Ha v<strong>in</strong>to lo scorso anno a<br />
San Bonifacio, nel veronese, la categoria<br />
del kata <strong>in</strong>dividuale <strong>in</strong>sieme ai normodotati<br />
nei Campionati <strong>it</strong>aliani del Csi<br />
– ricorda orgoglioso il maestro –. Un<br />
risultato stupefacente, perché Alice è<br />
poi giunta quarta ai Mondiali svoltisi a<br />
dicembre a San Mar<strong>in</strong>o, sempre con i<br />
normodotati». Ed è questo il colpo più<br />
duro – un sanbon – assestato alle avvers<strong>it</strong>à<br />
della v<strong>it</strong>a.<br />
27<br />
a roma corsi per bamb<strong>in</strong>i ciechi e<br />
ipovedenti. Ogni martedì pomeriggio,<br />
presso l’Ist<strong>it</strong>uto Sant’Alessio, si svolge<br />
un corso di karate per bamb<strong>in</strong>i ciechi e<br />
ipovedenti. Un’<strong>in</strong>iziativa divenuta realtà<br />
grazie alla sensibil<strong>it</strong>à del presidente della<br />
sezione romana dell’Uic (Unione <strong>it</strong>aliana<br />
ciechi), Giuliano Fr<strong>it</strong>telli, e di Roberto<br />
Remoli, dell’Asd (Associazione sportiva<br />
dilettantistica) Roma 2000 onlus, <strong>in</strong><br />
collaborazione con KarateMantova asd.<br />
Un modo per sem<strong>in</strong>are speranza, per<br />
dare corpo al futuro attraverso giochi ed<br />
esercizi ludici che richiamano posizioni<br />
della discipl<strong>in</strong>a sportiva. In attesa di<br />
aprire anche un corso per ragazzi-adulti<br />
ipovedenti e non vedenti.<br />
La psicologa Serena De Felice coadiuva<br />
il corso nel rapporto gen<strong>it</strong>ori-figli:<br />
«Vogliamo far capire alle famiglie che<br />
questa pratica sportiva non è pericolosa.<br />
Il contatto e le tecniche sono controllati<br />
e alla base di ogni allenamento c’è una<br />
grande preparazione fisica e mentale».<br />
Inoltre nel karate si lavora sulle gambe:<br />
un modo per mettere radici, «per porsi<br />
<strong>in</strong> modo solido rispetto a una realtà<br />
che non vedi – aggiunge –. L’obiettivo è<br />
promuovere e favorire un sano sviluppo<br />
psicofisico dei ragazzi, <strong>in</strong>centivando<br />
la v<strong>it</strong>a di gruppo come momento di<br />
cresc<strong>it</strong>a e autonomia e, allo stesso tempo,<br />
sviluppare competenze che miglior<strong>in</strong>o<br />
le relazioni, stimolando la conoscenza<br />
di sé e del proprio corpo nello spazio».<br />
Dopo l’esperienza romana, sono <strong>in</strong> corso<br />
trattative per aprire corsi analoghi a<br />
Napoli e Bologna. [D.I.]
RADIOLIBRIRAGA ZIMOSTRECINEMAFESTIVALFICTIONFUMETTITELEVISIONEPERSONAGGILIBRITEA<br />
EDITORIA <br />
La follia? Spesso<br />
è un luogo<br />
comune<br />
Roberto Alajmo lo afferma<br />
«con ragionevole certezza: i<br />
matti non sono più quelli di<br />
una volta. Gli ultimi c<strong>in</strong>quant’anni,<br />
<strong>in</strong> maniera quasi <strong>in</strong>avvert<strong>it</strong>a,<br />
hanno segnato una trasformazione<br />
della percezione della follia da<br />
parte della società. Dallo scandalo<br />
post-Basaglia, si è passati all’omologazione».<br />
Luoghi comuni<br />
che il volume Repertorio dei pazzi<br />
d’Italia (pagg. 142, euro 14), da<br />
lui curato ed ed<strong>it</strong>o da il Saggia-<br />
<strong>in</strong> libreria la collana ed<strong>it</strong>oriale 180.<br />
Pubblicata dalla casa ed<strong>it</strong>rice altoates<strong>in</strong>a<br />
Alphabeta Verlag – curata da Peppe<br />
Dell’Acqua, Nico P<strong>it</strong>relli e Pier Aldo Rovatti<br />
– ripercorre la rete delle buone pratiche<br />
attraverso le storie di persone e imprese<br />
sociali sviluppatesi <strong>in</strong>torno alla salute<br />
mentale. I saggi abbracciano quattro aree<br />
tematiche: Narrazioni, Riproposte, Attual<strong>it</strong>à,<br />
tore, cerca di aggirare con la voce<br />
di dieci autori. «Lo sguardo<br />
pubblico sui matti, lo sguardo dei<br />
sedicenti normali, è schizofrenicamente<br />
spart<strong>it</strong>o fra pietismo e<br />
sarcasmo – sottol<strong>in</strong>ea lo scr<strong>it</strong>tore<br />
–. Difficile riuscire a mantenersi<br />
sul cr<strong>in</strong>ale sottilissimo che<br />
separa la commozione a buon<br />
mercato dalla trivial<strong>it</strong>à di una<br />
barzelletta sui matti. Proprio qui<br />
si misura la competenza di ciascun<br />
autore: nella capac<strong>it</strong>à di resistere<br />
su questo cr<strong>in</strong>ale».<br />
Sono numerosi i libri usc<strong>it</strong>i nei<br />
mesi scorsi che grav<strong>it</strong>ano attorno<br />
al disagio psichico, personale<br />
o narrato. Come la biografia<br />
corale di Franco Basaglia, scr<strong>it</strong>ta<br />
dal giornalista Oreste Pivetta<br />
(Il dottore dei matti. Franco Basaglia<br />
e i suoi anni. Una storia di<br />
lotte e conquiste, pagg. 288, euro<br />
17) e pubblicata da Bald<strong>in</strong>i Castoldi<br />
Dalai: a un trentennio dalla<br />
morte del medico, ripercorre il<br />
suo lavoro e la legge che ha portato<br />
alla chiusura dei manicomi, tra<br />
consensi e cr<strong>it</strong>iche. Una radicale<br />
riforma ispirata al riconoscimento<br />
dei dir<strong>it</strong>ti del malato mentale<br />
e al rispetto della dign<strong>it</strong>à di ogni<br />
persona. Invece l’ed<strong>it</strong>ore Guanda<br />
propone È tutta una follia (pagg.<br />
252, euro 16,50), nove racconti di<br />
altrettanti autori curati da Marco<br />
28<br />
Vichi, nel tentativo di sviscerare<br />
nevrosi e ossessioni usando un registro<br />
che va dall’ironico al grottesco<br />
f<strong>in</strong>o al tragico. La raccolta è<br />
accompagnata da una lettera dello<br />
scr<strong>it</strong>tore e psichiatra Mario Tob<strong>in</strong>o<br />
(1910-1991), che ha dedicato<br />
la propria esistenza alla cura e alla<br />
comprensione della follia.<br />
Graffiante il Diario di uno schizofrenico<br />
di Ivan Montanaro (Tullio<br />
Pironti, pagg. 128, euro 8), che<br />
ripercorre i giorni vissuti da un<br />
giovane <strong>in</strong> un reparto psichiatrico<br />
tra farmaci e corde di contenimento,<br />
ricordi e mal<strong>in</strong>conie:<br />
«Oggi ho preso troppe pillole mi<br />
sa, o forse no. La testa mi gira e<br />
vivo cartoni animati. Ho bisogno<br />
di bere. Vado <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a e chiedo<br />
all’<strong>in</strong>fermiere un po’ d’acqua. La<br />
tracanno. Forse avrei bisogno di<br />
aria. Com<strong>in</strong>cia anche a fare freddo<br />
<strong>in</strong> questo ottobre assurdo. Mi<br />
sento solo e io ho il terrore della<br />
sol<strong>it</strong>ud<strong>in</strong>e». Umoristico, al contrario,<br />
il libro d’esordio di Gianni<br />
Celati ried<strong>it</strong>o da Quodlibet dopo<br />
oltre 40 anni (a cura di Nunzia<br />
Palmieri, pagg. 216, euro 15):<br />
Comiche prende spunto da alcune<br />
cronache manicomiali che lo<br />
scr<strong>it</strong>tore aveva studiato a lungo,<br />
assumendo narrativamente la voce<br />
e la demenza di un anziano <strong>in</strong>segnante.<br />
[L.B.]<br />
Traduzioni. Tra le nov<strong>it</strong>à, Una via d’usc<strong>it</strong>a<br />
dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario.<br />
L’esperienza di Belo Horizonte di Virgílio de<br />
Mattos, e Guarire si può. Persone e disturbo<br />
mentale di Izabel Mar<strong>in</strong> e Silva Bon: una<br />
rassegna dei servizi che consentono ai<br />
pazienti psichiatrici di negoziare la propria<br />
cura, crearsi opportun<strong>it</strong>à, ricostruire il<br />
potere contrattuale, essere ascoltati. [L.B.]
TRODANZAFOTOGRAFIAVIDEOMUSICARADIOLIBRIRAGAZZIMOSTRECINEMAFESTIVALFICTIONFU<br />
LIBRI <br />
Alla scoperta<br />
della C<strong>in</strong>a<br />
con i maestri<br />
ciechi di Tu<strong>in</strong>a<br />
Bi Feiyu<br />
I maestri di Tu<strong>in</strong>a<br />
Sellerio 2012<br />
pag<strong>in</strong>e 408,<br />
euro 16,00<br />
« La pazienza è la colonna<br />
portante della v<strong>it</strong>a dei ciechi,<br />
l’unica cosa che può<br />
supplire alla mancanza della vista»,<br />
«i ciechi devono saper aspettare,<br />
mai essere precip<strong>it</strong>osi». Per<br />
un lettore medio occidentale e<br />
“normodotato”, I maestri di Tu<strong>in</strong>a<br />
di Bi Feiyu è un modo piacevole<br />
di entrare <strong>in</strong> due mondi poco<br />
meno che sconosciuti.<br />
Il primo mondo è la C<strong>in</strong>a, di<br />
cui il quarantanovenne e pluripremiato<br />
scr<strong>it</strong>tore di Nanch<strong>in</strong>o<br />
offre uno spaccato di contemporanea<br />
quotidian<strong>it</strong>à: quella di<br />
un’epoca <strong>in</strong> cui tutti, e anche velocemente,<br />
sentono di poter “far<br />
soldi”, <strong>in</strong>seguire sogni, fare progetti;<br />
e dove tutto questo giustifica<br />
sacrifici durissimi. Ma il vero<br />
mondo <strong>in</strong> cui Feiyu ci fa entrare è<br />
quello dei ciechi.<br />
Nella scenografia quasi teatrale<br />
del Centro di Tu<strong>in</strong>a Sha Zongqi<br />
vive per almeno dieci ore al giorno<br />
una dec<strong>in</strong>a di maestri non vedenti<br />
che praticano il massaggio<br />
tradizionale c<strong>in</strong>ese. Di loro l’autore<br />
ci fa conoscere quasi tutto: le<br />
orig<strong>in</strong>i, l’<strong>in</strong>tim<strong>it</strong>à, gli amori corrisposti<br />
e frustrati, gli stati d’animo<br />
più contradd<strong>it</strong>tori. Le loro<br />
v<strong>it</strong>e non sono eroiche ma semplici,<br />
rout<strong>in</strong>arie, normali, si potrebbe<br />
dire. Una normal<strong>it</strong>à con cui<br />
l’autore sembra pers<strong>in</strong>o voler giocare,<br />
usando cont<strong>in</strong>uamente frasi<br />
come «sognare a occhi aperti», «lo<br />
guardò fisso», «spalancò gli occhi».<br />
Artifici lessicali che aiutano<br />
il lettore a immergersi <strong>in</strong> una realtà<br />
che normale naturalmente non<br />
è, e soprattutto a capire le caratteristiche<br />
di una comun<strong>it</strong>à che sa<br />
darsi regole ferree e che «non riceve<br />
molti favori, ma impara presto<br />
a r<strong>in</strong>graziare». E che quando en-<br />
29<br />
tra <strong>in</strong> contatto con chi vede «vive<br />
sempre <strong>in</strong> una condizione di <strong>in</strong>ferior<strong>it</strong>à,<br />
dovendo sempre contare<br />
sulle valutazioni altrui».<br />
Prendendoci per mano – esattamente<br />
come i “maestri” <strong>in</strong> fila<br />
<strong>in</strong>diana dietro a una persona vedente<br />
quando la sera tornano al<br />
loro dorm<strong>it</strong>orio –, Feiyu ci mostra<br />
le impressionanti capac<strong>it</strong>à<br />
sviluppate dai ciechi per orientarsi<br />
negli spazi, capire i sentimenti<br />
attraverso i silenzi e le sfumature<br />
delle voci, «leggere» gli odori; e<br />
naturalmente nell’arte del Tu<strong>in</strong>a,<br />
discipl<strong>in</strong>a <strong>in</strong> cui sono spesso più<br />
bravi dei vedenti.<br />
L’equilibrio però si spezza<br />
quando entrano <strong>in</strong> scena cose che<br />
non si possono toccare né ascoltare.<br />
Uno dei due padroni sente dire<br />
dai clienti che una delle massaggiatrici<br />
è bellissima. Non era mai<br />
avvenuto che l’aspetto esteriore<br />
entrasse nei discorsi del Centro,<br />
lui ne resta sconvolto e <strong>in</strong>ev<strong>it</strong>abilmente<br />
si <strong>in</strong>namora della ragazza.<br />
La serie vorticosa di eventi<br />
che ne scaturisce è annunciata da<br />
una pag<strong>in</strong>a magistrale. «Cosa sarà<br />
mai la bellezza, che cos’è?», si<br />
chiede l’uomo. Cosa significa che<br />
la bellezza è sublime, è grazia e<br />
armonia? E che cos’è una maestos<strong>it</strong>à<br />
solenne, cosa è magnifico,<br />
grandioso, radioso, cos’è la raff<strong>in</strong>atezza...<br />
Proprio lui, che ha una<br />
memoria eccezionale e conosce<br />
un numero <strong>in</strong>credibile di poesie e<br />
modi di dire, capisce così che tutti<br />
quei versi e proverbi non li aveva<br />
mai compresi realmente, semmai<br />
«con il passare degli anni aveva<br />
imparato a usarli. Come succede<br />
del resto per tutte le cose, perché<br />
<strong>in</strong> fondo i ciechi più che comprenderlo<br />
lo usano, il mondo».<br />
[S.T.]
FUMETTITELEVISIONEPERSONAGGILIBRITEATRODANZAFOTOGRAFIAVIDEOMUSICARADIOLIBRIRAG<br />
l’alzheimer raccontato ai più<br />
piccoli. Che succede quando<br />
il nonno di Ignazio dimentica<br />
improvvisamente la strada di<br />
casa? Quando lascia le storie a<br />
metà o qualche volta non riesce<br />
a fare le cose più semplici? Prima<br />
era sempre stato un compagno<br />
di giochi, un accompagnatore<br />
scuola-casa-pisc<strong>in</strong>a. Da giovane<br />
era giornalista sportivo, ora <strong>in</strong> certi<br />
giorni dimentica di <strong>in</strong>dossare la<br />
“maglia della memoria”. Il morbo di<br />
Alzheimer non fa paura al nipot<strong>in</strong>o:<br />
anche se il nonno è cambiato<br />
ed è tornato un po’ bamb<strong>in</strong>o,<br />
<strong>in</strong>sieme scoprono l<strong>in</strong>guaggi e<br />
giochi nuovi. Il racconto delicato<br />
di Gabriella Genisi, La maglia del<br />
nonno (Biancoenero, pagg. 32, euro<br />
8), illustrato da Eleonora Marton,<br />
è ispirato a una storia vera e<br />
consigliato ai bamb<strong>in</strong>i dai sette anni<br />
<strong>in</strong> poi. I dir<strong>it</strong>ti d’autore vengono<br />
devoluti all’Associazione Alzheimer<br />
di Bari. Come gli altri t<strong>it</strong>oli della<br />
casa ed<strong>it</strong>rice, il libro è impag<strong>in</strong>ato<br />
con i cr<strong>it</strong>eri dell’alta leggibil<strong>it</strong>à:<br />
accorgimenti tipografici che<br />
facil<strong>it</strong>ano la lettura da parte di tutti,<br />
anche di chi è dislessico. [L.B.]<br />
LIBRI <br />
La forza<br />
dell’amicizia<br />
(anche virtuale)<br />
« Devi essere la persona più<br />
coraggiosa del mondo<br />
per uscire di casa ogni<br />
giorno ed essere te stesso, quando<br />
a nessuno piace quello che sei». È<br />
questa la v<strong>it</strong>a complicata di Max,<br />
un bamb<strong>in</strong>o di nove anni, autistico.<br />
Tutti lo vorrebbero normale<br />
ma nessuno lo tratta come tale:<br />
né i compagni, né i gen<strong>it</strong>ori, né la<br />
maestra. Ci accompagna nel suo<br />
mondo con molto garbo Matthew<br />
Dicks con L’amico immag<strong>in</strong>ario<br />
(Giunti), il suo terzo romanzo ma<br />
il primo tradotto <strong>in</strong> Italia: 380 pag<strong>in</strong>e<br />
che si divorano. La trama avv<strong>in</strong>cente<br />
e la suspense <strong>in</strong>chiodano<br />
il lettore, ma la forza del libro è la<br />
scelta della voce narrante, immag<strong>in</strong>ifica<br />
e tenera: quello di Budo,<br />
l’amico immag<strong>in</strong>ario che Max ha<br />
creato affidandogli una serie di<br />
competenze speciali, come passare<br />
attraverso porte e f<strong>in</strong>estre,<br />
essere molto curioso e alto più o<br />
meno come lui.<br />
Budo è l’unico vero amico di<br />
Max e vive con lui da ben c<strong>in</strong>que<br />
anni, una v<strong>it</strong>a molto lunga per<br />
un compagno virtuale. Le qual<strong>it</strong>à<br />
che il bamb<strong>in</strong>o gli ha donato<br />
si riveleranno molto utili quando<br />
Max dovrà affrontare la prova<br />
più difficile: un rapimento che<br />
scombussolerà la sua v<strong>it</strong>a ord<strong>in</strong>ata<br />
e lo porterà lontano da ogni cosa<br />
che conosce. Intrecciate alla<br />
storia pr<strong>in</strong>cipale ce ne sono molte<br />
altre, tutte mosse dallo stesso avvolgente<br />
e disarmante sentimento:<br />
l’amore. La battaglia personale<br />
di Max per superare le proprie<br />
30<br />
Matthew Dicks<br />
L’amico<br />
immag<strong>in</strong>ario<br />
Giunti 2012<br />
pag<strong>in</strong>e 384<br />
euro 12,00<br />
Sergio Rilletti,<br />
Elio Marracci<br />
(a cura di)<br />
Capac<strong>it</strong>à nascoste<br />
No Reply 2012<br />
pag<strong>in</strong>e 250,<br />
euro 12,00<br />
difficoltà; quella altrettanto paurosa<br />
di Budo che teme di scomparire<br />
per sempre se Max non avrà<br />
più bisogno di lui; le storie tristi<br />
di bamb<strong>in</strong>i malati <strong>in</strong> ospedale<br />
e quella ancor più terribile della<br />
maestra di sostegno. Sullo sfondo<br />
la disabil<strong>it</strong>à, raccontata con garbo,<br />
senza <strong>in</strong>dugiare troppo sulle<br />
reali difficoltà ma comunque mostrandole.<br />
[C.C.]<br />
LIBRI <br />
Eroi disabili? No,<br />
diversamente abili<br />
espressione “diversamente<br />
abile” è ormai quasi band<strong>it</strong>a,<br />
almeno negli ambienti<br />
di chi la disabil<strong>it</strong>à la conosce<br />
da vic<strong>in</strong>o o la sperimenta sulla<br />
propria pelle. Non però nel volume<br />
Capac<strong>it</strong>à nascoste, sottot<strong>it</strong>olo<br />
La prima antologia diversamente<br />
thriller, storie ad “alta tensione”<br />
raccolte e curate da Sergio Rilletti<br />
ed Elio Marracci per le edizioni<br />
No Reply.<br />
Perché proprio “diversamente<br />
abili” sono def<strong>in</strong><strong>it</strong>i i protagonisti<br />
dei 25 racconti che compongono<br />
l’antologia spaziando tra i diversi<br />
generi del thriller: dal «mistery<br />
all’urban legend, dal fantastico<br />
all’umoristico, dall’action al realistico-sentimentale,<br />
dallo spionistico<br />
al bellico», per dirla con il<br />
curatore Rilletti.<br />
Il fatto è che gli eroi di queste<br />
storie metropol<strong>it</strong>ane <strong>in</strong> salsa<br />
thriller sono tutti “diversamente<br />
abili” nel senso letterale del term<strong>in</strong>e.<br />
Ovvero, se costretti dagli<br />
eventi, possono affrontare<br />
s<strong>it</strong>uazioni e compiere azioni assolutamente<br />
fuori dall’ord<strong>in</strong>ario.<br />
Dimostrando di possedere,<br />
appunto, delle “capac<strong>it</strong>à nasco-<br />
L’
AZZIMOSTRECINEMAFESTIVALFICTIONFUME TITELEVISIONEPERSONAGGILIBRITEATRODANZAFO<br />
ste” agli altri e, spesso, anche a se<br />
stessi.<br />
Insomma, anche se il plot dei<br />
s<strong>in</strong>goli racconti non si rivela sempre<br />
conv<strong>in</strong>cente, l’antologia mer<strong>it</strong>a<br />
comunque una lettura. Perché<br />
è proprio l’operazione ed<strong>it</strong>oriale<br />
che ne cost<strong>it</strong>uisce la base a renderla<br />
<strong>in</strong>teressante non solo per<br />
gli appassionati del genere. Infatti<br />
uno dei due curatori, Sergio<br />
Rilletti, è anche lui autore “diversamente<br />
abile” e padre di Mister<br />
Noir, il «primo eroe disabile<br />
<strong>it</strong>aliano», protagonista di thriller<br />
umoristici. Il suo racconto autobiografico<br />
Solo! ha fatto il giro<br />
del web e attualmente l’autore è<br />
impegnato nella realizzazione di<br />
un adattamento c<strong>in</strong>ematografico.<br />
Riletti ha anche un blog dove<br />
si def<strong>in</strong>isce scr<strong>it</strong>tore tuttofare<br />
e una pag<strong>in</strong>a Facebook dedicata<br />
a Mister Noir. [A.P.]<br />
RAgAZZI <br />
Riccioli d’oro <strong>in</strong><br />
versione per tutti<br />
Una bella sorpresa <strong>in</strong> libreria.<br />
Dopo Cappuccetto Rosso,<br />
Giacom<strong>in</strong>o e il fagiolo magico<br />
e I tre porcell<strong>in</strong>i, arriva Riccioli<br />
d’oro e i tre orsi <strong>in</strong> versione adattata<br />
per tutti quei bamb<strong>in</strong>i che hanno<br />
voglia di leggere ma che, per<br />
qualche ragione, faticano a farlo.<br />
Una pubblicazione di cui bisogna<br />
r<strong>in</strong>graziare le edizioni Uovonero,<br />
casa ed<strong>it</strong>rice che ha fatto della<br />
lettura per tutti la propria ragione<br />
di v<strong>it</strong>a. Riccioli d’oro e i tre orsi<br />
fa parte, <strong>in</strong>fatti, della collana “Pesci<br />
parlanti”, classici e <strong>in</strong>ed<strong>it</strong>i per<br />
l’<strong>in</strong>fanzia realizzati con l’utilizzo<br />
di tecniche di comunicazione<br />
aumentativa e alternativa (Caa) e<br />
di simboli Pcs (Picture communi-<br />
Enza Crivelli (testi),<br />
Peppo Bianchessi<br />
(illustrazioni)<br />
Riccioli d’oro<br />
e i tre orsi<br />
Uovonero 2012<br />
pag<strong>in</strong>e 32,<br />
euro 18,00<br />
cation symbols): disegni e grafici<br />
che, grazie alla loro immediatezza,<br />
facil<strong>it</strong>ano la comprensione di<br />
un’ampia gamma di concetti anche<br />
da parte di chi ha una capac<strong>it</strong>à<br />
comunicativa ridotta.<br />
Il volume, però, è molto di più<br />
di un sussidio didattico: la grazia<br />
delle immag<strong>in</strong>i un<strong>it</strong>a al <strong>formato</strong><br />
particolarmente robusto e facile<br />
da sfogliare rendono il libro adatto<br />
anche ai bamb<strong>in</strong>i più piccoli. E<br />
resistente agli urti di tanta ed<strong>it</strong>oria<br />
e letteratura per l’<strong>in</strong>fanzia che<br />
preferisce puntare su una comunicazione<br />
non facil<strong>it</strong>ata, ma “facile”<br />
e palesemente commerciale.<br />
Il testo è stato adattato da Enza<br />
Crivelli, fondatrice di Uovonero e<br />
responsabile per l’autismo del polo<br />
di neuropsichiatria “Il tubero”<br />
dell’Anffas di Crema. Le immag<strong>in</strong>i<br />
sono di Peppo Bianchessi, autore<br />
e illustratore. Il risultato: un<br />
volume che arriva dr<strong>it</strong>to al nocciolo<br />
della storia, esaltandone il<br />
mistero e la magia. [A.P.]<br />
31<br />
libri tattili per l’<strong>in</strong>fanzia. A<br />
gennaio la cooperativa Zajedno ha<br />
avviato la produzione del suo terzo<br />
libro tattile, v<strong>in</strong>c<strong>it</strong>ore del premio<br />
europeo Typhlo & Tactus 2011. Con i<br />
primi due «abbiamo fatto il nostro<br />
<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> centro e nord Europa.<br />
Le ord<strong>in</strong>azioni sono moltissime,<br />
soprattutto dalla Francia, mentre<br />
le biblioteche <strong>it</strong>aliane stanno<br />
com<strong>in</strong>ciando adesso, specie<br />
nell’area di Bergamo e Reggio<br />
Emilia», racconta la presidente<br />
Crist<strong>in</strong>a Rosselli Del Turco.<br />
Realizzati a mano con materiali di<br />
riuso, i volumi <strong>in</strong> stoffa sono pensati<br />
per bamb<strong>in</strong>i ciechi, ipovedenti e<br />
non. Le storie vengono raccontate<br />
attraverso illustrazioni e suoni che<br />
i piccoli riconoscono con il tatto e<br />
l’ud<strong>it</strong>o, mentre i testi sono scr<strong>it</strong>ti <strong>in</strong><br />
caratteri braille. Fornendo così «una<br />
ricchezza di stimolazioni sensoriali<br />
<strong>in</strong> controtendenza con la crescente<br />
popolar<strong>it</strong>à e freddezza del libro<br />
elettronico». Per <strong>in</strong>formazioni,<br />
Zajedno.<strong>it</strong>. [L.B.]
FOTOGRAFIAVIDEOMUSICARADIOLIBRIRAGAZZIMOSTRECINEMAFESTIVALFICTIONFUMETTITELEV<br />
MUSICA <br />
A tutto krip hop.<br />
Con dj Kame<br />
è la sua pas-<br />
“Scratchare”<br />
sione. Ma è anche l’unico<br />
esponente <strong>it</strong>aliano a<br />
far parte della Krip hop nation, il<br />
movimento hip hop dei musicisti<br />
disabili – soprattutto afroamericani<br />
– che rivendicano i propri dir<strong>it</strong>ti<br />
attraverso la musica. E dove<br />
krip sta per cripple (storpio, zoppo,<br />
<strong>in</strong>capace). È dj Kame, all’anagrafe<br />
Gabriele Campus, classe<br />
1985, cagliar<strong>it</strong>ano doc e disk jockey<br />
di professione. A contattarlo<br />
direttamente dagli Stati Un<strong>it</strong>i<br />
è stato niente di meno che Leroy<br />
Frankl<strong>in</strong> Moore junior <strong>in</strong> persona,<br />
colui che ha dato v<strong>it</strong>a alla “nazione”<br />
krip hop.<br />
Scr<strong>it</strong>tore e poeta disabile appassionato<br />
di hip hop, attivista<br />
della comun<strong>it</strong>à femm<strong>in</strong>ista nonché<br />
una delle voci di denuncia dei<br />
maltrattamenti della polizia americana<br />
nei confronti delle persone<br />
disabili, Moore è stato fautore<br />
di un progetto per educare l’<strong>in</strong>dustria<br />
musicale, i media e l’op<strong>in</strong>ione<br />
pubblica al mondo degli<br />
artisti hip hop disabili e cont<strong>in</strong>ua<br />
tutt’ora su questa strada. Così un<br />
pezzo del nostro dj Kame è f<strong>in</strong>i-<br />
la sord<strong>it</strong>à protagonista della musica <strong>in</strong>ternazionale.<br />
In ben due video di altrettante canzoni: My Valent<strong>in</strong>e,<br />
di Paul McCartney, elegantemente <strong>in</strong>terpretato nella<br />
l<strong>in</strong>gua dei segni dalle due star del c<strong>in</strong>ema Johnny Depp<br />
e Natalie Portman e contenuto <strong>in</strong> Kisses on the bottom.<br />
L’altro brano è Hall of fame, della rock band irlandese<br />
The Script, sulle cui note balla la giovane protagonista<br />
non udente del brano che fa parte<br />
del loro ultimo album #3. Un testo<br />
che parla d’amore, per l’ex Beatles,<br />
e un <strong>in</strong>no alla forza di volontà per il<br />
gruppo orig<strong>in</strong>ario di Dubl<strong>in</strong>o. Due<br />
scelte <strong>in</strong>ed<strong>it</strong>e che rappresentano<br />
to a far parte del mix-tape <strong>in</strong>ternazionale<br />
Krip-Hop vol. 2 <strong>in</strong>sieme<br />
a quelli dei “colleghi” statun<strong>it</strong>ensi,<br />
francesi e svedesi. «Se negli<br />
Usa il movimento ha preso piede<br />
e <strong>in</strong> Europa sta susc<strong>it</strong>ando qualche<br />
attenzione, <strong>in</strong> Italia non solo<br />
è sconosciuto ma praticamente<br />
non esiste. Infatti io sono l’unico<br />
esponente del mio Paese a farne<br />
parte», commenta Campus.<br />
«Già l’hip hop è un genere<br />
musicale abbastanza particolare,<br />
molto underground e fatto di<br />
parecchi artisti <strong>in</strong>dipendenti; figuriamoci<br />
il krip hop, portato<br />
avanti da un solo dj che per di più<br />
ab<strong>it</strong>a <strong>in</strong> Sardegna – cont<strong>in</strong>ua –.<br />
Comunque, nel mio piccolo, ci<br />
provo, anche se l’<strong>in</strong>teressamento<br />
di qualche radio nazionale o di<br />
em<strong>it</strong>tenti come Mtv aiuterebbe la<br />
Krip hop nation ad avere visibil<strong>it</strong>à<br />
anche da noi».<br />
Gabriele Campus lavora come<br />
dj <strong>in</strong>dipendente <strong>in</strong> alcuni locali<br />
di Cagliari, collabora con<br />
alcuni artisti hip hop sardi, ha<br />
“scratchato” anche a Barcellona<br />
e <strong>in</strong> cantiere ha un’esibizione<br />
con Leroy Frankl<strong>in</strong> Moore <strong>in</strong> California.<br />
«Fare il disk jockey per<br />
professione non è facile, perché<br />
ci si deve prima <strong>in</strong>serire nell’ambiente<br />
e poi farsi conoscere», racconta.<br />
Ma dj Kame ha <strong>in</strong>contrato<br />
32<br />
qualche difficoltà anche con gli<br />
strumenti del mestiere. Essendo<br />
<strong>in</strong> sedia a ruote, «spesso è cap<strong>it</strong>ato<br />
di avere qualche problema con<br />
l’altezza del banco della consolle,<br />
con i grad<strong>in</strong>i che ci sono per salire<br />
sul palco o con il poco spazio<br />
disponibile». Tutti ostacoli superabili<br />
«accordandosi con un po’<br />
di anticipo» e dicendo come stanno<br />
le cose.<br />
Per ascoltare dj Kame o seguirlo<br />
su Facebook, Myspace.com/<br />
djkameakahiphoppa, Mixcloud.<br />
com/DjKame. [M.T.]<br />
una m<strong>in</strong>i-rivoluzione<br />
<strong>in</strong> campo discografico<br />
e che stanno dando<br />
alla comun<strong>it</strong>à sorda<br />
mondiale la possibil<strong>it</strong>à<br />
di farsi conoscere.<br />
Anche se per My<br />
Valent<strong>in</strong>e non sono mancate le cr<strong>it</strong>iche, dettate<br />
dall’utilizzo di due stelle hollywoodiane al<br />
posto di due persone non udenti e da qualche<br />
piccola <strong>in</strong>congruenza – tra la l<strong>in</strong>gua dei<br />
segni statun<strong>it</strong>ense e quella <strong>in</strong>glese – nella<br />
traduzione del testo. [M.T.]
ISIONEPERSONAGGILIBRITEATRODANZAFOTOGRAFIAVIDEOMUSICARADIOLIBRIRAGAZZIMOSTRE<br />
FILM <br />
Il c<strong>in</strong>ema tedesco<br />
racconta<br />
la divers<strong>it</strong>à<br />
Commedie, documentari, road-movie<br />
e c<strong>in</strong>ema d’autore.<br />
Sono tanti i film sulla disabil<strong>it</strong>à<br />
che il c<strong>in</strong>ema tedesco ha prodotto<br />
negli ultimi dieci anni. Pellicole<br />
mai approdate sugli schermi<br />
<strong>it</strong>aliani e che il Goethe Inst<strong>it</strong>ut<br />
offre la possibil<strong>it</strong>à di vedere all’<strong>in</strong>terno<br />
della rassegna “Diverso da<br />
chi? – C<strong>in</strong>ema e disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong> dodici<br />
film”, <strong>in</strong> corso a Roma f<strong>in</strong>o al<br />
9 maggio. Organizzata <strong>in</strong> collaborazione<br />
con la cooperativa sociale<br />
Arca di Noè<br />
e l’Associazione<br />
disabili visivi<br />
onlus, l’<strong>in</strong>iziativarappresenta<br />
un’irripetibile<br />
occasione per gli<br />
appassionati del<br />
grande schermo,<br />
e non solo.<br />
Tra i film già<br />
proiettati Renn,<br />
wenn Du kannst<br />
(Corri se puoi) di<br />
Dietrich Brüggemann, una commedia<br />
sull’amicizia tra due ragazzi,<br />
uno paraplegico e l’altro <strong>in</strong><br />
servizio civile, che si troveranno<br />
<strong>in</strong> concorrenza per conquistare il<br />
cuore di una giovane violoncellista.<br />
Ancora una commedia con<br />
Erbsen auf Halb 6 (2003) del regista<br />
Lars Büchel, che porta sul-<br />
In alto, una scena del film Jense<strong>it</strong>s der Stille.<br />
A destra, Renn, wenn Du kannst<br />
lo schermo l’amore tra Jacob, un<br />
regista che ha perso la vista <strong>in</strong> un<br />
<strong>in</strong>cidente, e Lily, l’<strong>in</strong>segnante non<br />
vedente che lo aiuterà a r<strong>it</strong>rovare<br />
la voglia di vivere. Campione<br />
di <strong>in</strong>cassi <strong>in</strong> patria e firmato nel<br />
2000 da Hans-Christian Schmid,<br />
uno dei maggiori esponenti del<br />
c<strong>in</strong>ema tedesco, Crazy racconta<br />
la scoperta dell’amore da parte<br />
del giovane Benni, <strong>in</strong>valido a<br />
una gamba e costretto a trascorrere<br />
l’estate <strong>in</strong> una scuola privata<br />
per ev<strong>it</strong>are la bocciatura.<br />
In programma nelle prossime<br />
settimane, <strong>in</strong>vece, Jense<strong>it</strong>s der<br />
Stille (Al di là del silenzio), esordio<br />
nel 1996 della regista Carol<strong>in</strong>e<br />
L<strong>in</strong>k e candidato all’Oscar<br />
come miglior film straniero. Protagonista<br />
della pellicola è la giovane<br />
Lara, due gen<strong>it</strong>ori sordi e un<br />
grande sogno: diventare una musicista.<br />
V<strong>in</strong>cent Will Meer (V<strong>in</strong>cent<br />
vuole raggiungere il mare)<br />
è un road-movie girato da Ralf<br />
Huettner tra il 2009 e il 2010.<br />
V<strong>in</strong>cent ha la s<strong>in</strong>drome di Tourette,<br />
Marie è anoressica e Alex<br />
ossessivo-compulsivo: osp<strong>it</strong>i di<br />
una cl<strong>in</strong>ica, dove sono approdati<br />
loro malgrado, fuggono alla volta<br />
dell’Italia <strong>in</strong> un rocambolesco<br />
viaggio alla ricerca del mare.<br />
Altra pellicola on the road è<br />
Verrückt Nach Paris (Pazzi per Pa-<br />
33<br />
rigi), girato nel 2001 da Pago Balke<br />
ed Eike Besuden. Tre persone<br />
con disabil<strong>it</strong>à, che vivono <strong>in</strong> una<br />
casa di cura di Brema, partono,<br />
all’<strong>in</strong>saputa di tutti per Colonia,<br />
proseguendo poi il loro eccentrico<br />
viaggio f<strong>in</strong>o a Parigi. I protagonisti,<br />
tutti realmente disabili, provengono<br />
dal laboratorio teatrale<br />
d’avanguardia Blaumeier Atelier,<br />
fondato a Brema da Balke.<br />
Della storia d’amore tra Philip<br />
e L<strong>in</strong>a, una ragazza cieca,<br />
parla poi il film di Almut Getto<br />
Ganz nah bei Dir, <strong>in</strong> <strong>it</strong>aliano<br />
Vic<strong>in</strong>issimo a te (2007), mentre<br />
ancora non vedenti sono le due<br />
protagoniste di Die Bl<strong>in</strong>dgänger<br />
(Bl<strong>in</strong>dflyers), film firmato da<br />
Bernd Sahl<strong>in</strong>g nel 2004: Marie e<br />
Inga vengono scartate da un’audizione<br />
per via del loro handicap,<br />
ma riusciranno comunque<br />
a sfondare nel mondo della musica.<br />
Ultimo film <strong>in</strong> programma il<br />
documentario NoBody’s Perfect,<br />
v<strong>in</strong>c<strong>it</strong>ore nel 2008 del German<br />
Film Award: il regista Niko von<br />
Glasow si mette <strong>in</strong> gioco <strong>in</strong> prima<br />
persona per fare luce sulla v<strong>it</strong>a<br />
delle v<strong>it</strong>time del Contergan, un<br />
farmaco che alla f<strong>in</strong>e degli anni<br />
C<strong>in</strong>quanta causò la nasc<strong>it</strong>a di<br />
bamb<strong>in</strong>i con una malformazione<br />
agli arti. [A.P.]
I disegni di questa sezione del Magaz<strong>in</strong>e sono di Saul Ste<strong>in</strong>berg<br />
RUBRICHE<br />
Rosanna Giovèdi<br />
Nuove opportun<strong>it</strong>à<br />
per chi ha defic<strong>it</strong> ud<strong>it</strong>ivi<br />
Il nuovo Regolamento protesico amplia la prescrizione<br />
di dispos<strong>it</strong>ivi acustici per gli assicurati. Ma non è tutto,<br />
perché lo scorso novembre l’Ist<strong>it</strong>uto ha firmato anche<br />
un accordo con le associazioni degli audioprotesisti.<br />
Lo scopo? Migliorare la qual<strong>it</strong>à dell’offerta<br />
L<br />
ud<strong>it</strong>o è un sistema estremamen-<br />
’ te complesso che permette il<br />
contatto con il mondo esterno e,<br />
pertanto, una sua riduzione può compromettere<br />
seriamente la qual<strong>it</strong>à della<br />
v<strong>it</strong>a di una persona. Il problema della<br />
perd<strong>it</strong>a dell’ud<strong>it</strong>o è un fenomeno che<br />
<strong>in</strong>teressa non solo il nostro Paese: <strong>in</strong>fatti<br />
si stima che nella civiltà occidentale<br />
una persona su sei ha problematiche<br />
dell’ud<strong>it</strong>o e il numero di persone<br />
che necess<strong>it</strong>a di ausili acustici è <strong>in</strong> aumento<br />
<strong>in</strong> tutto il mondo, considerato<br />
che alcuni tipi di lavoro sono caratterizzati<br />
dall’esposizione a livelli sonori<br />
molto elevati (addetti nelle<br />
<strong>in</strong>dustrie, <strong>in</strong>segnanti, musicisti,<br />
ecc.).<br />
Attraverso un’analisi<br />
statistica dei dati,<br />
l’Inail ha rilevato che<br />
dall’anno 2006 all’anno<br />
2011 le denunce per il riconoscimento<br />
di “ipoacusia<br />
da rumore” come malattia<br />
professionale – anche se <strong>in</strong><br />
forte calo – rappresentano<br />
il secondo tipo di malattia<br />
denunciata a livello nazio-<br />
Inail... per saperne di più<br />
nale. Di tutto ciò l’Ist<strong>it</strong>uto ha tenuto<br />
conto nell’apportare modifiche al<br />
“Regolamento per l’erogazione agli<br />
<strong>in</strong>validi del lavoro di dispos<strong>it</strong>ivi tecnici<br />
e di <strong>in</strong>terventi di sostegno per il<br />
re<strong>in</strong>serimento nella v<strong>it</strong>a di relazione”,<br />
r<strong>it</strong>enendo opportuno ampliare la prescrizione<br />
dei dispos<strong>it</strong>ivi tecnici elettroacustici<br />
agli assicurati cui sono<br />
state riconosciute dall’Inail menomazioni<br />
dell’apparato ud<strong>it</strong>ivo per <strong>in</strong>fortunio<br />
o malattia professionale e/o<br />
menomazioni auricolari, attraverso le<br />
modal<strong>it</strong>à stabil<strong>it</strong>e dall’art. 26 del predetto<br />
Regolamento.<br />
34<br />
Infatti l’Ist<strong>it</strong>uto può prescrivere,<br />
secondo le modal<strong>it</strong>à stabil<strong>it</strong>e dalle vigenti<br />
disposizioni: un apparecchio<br />
elettroacustico monolaterale o bilaterale,<br />
analogico o dig<strong>it</strong>ale, del tipo r<strong>it</strong>enuto<br />
più idoneo al defic<strong>it</strong> ud<strong>it</strong>ivo,<br />
se esso determ<strong>in</strong>a un miglioramento<br />
della funzione ud<strong>it</strong>iva; generatori<br />
di rumore a scopo di adattamento, <strong>in</strong><br />
presenza di acufeni, riconosciuti come<br />
postumo <strong>in</strong>validante, qualora se<br />
ne ravvisi la necess<strong>it</strong>à; protesi personalizzate,<br />
parziali (ove si r<strong>it</strong>engano<br />
necessarie) o totali, rispettivamente<br />
realizzate <strong>in</strong> silicone o con altri materiali<br />
e metodi tecnicamente adeguati,<br />
nel caso di asportazione totale o parziale<br />
di uno o di entrambi i padiglioni<br />
auricolari.<br />
A questo riguardo, l’Inail ha sottoscr<strong>it</strong>to<br />
<strong>in</strong> data 30 novembre 2012 un<br />
importante accordo con le associazioni<br />
di categoria degli audioprotesisti:<br />
Ana (Associazione nazionale audioprotesisti)<br />
e Anap (Associazione nazionale<br />
audioprotesisti professionali).<br />
Attraverso l’<strong>in</strong>tesa sono<br />
state def<strong>in</strong><strong>it</strong>e le l<strong>in</strong>ee guida<br />
per l’erogazione dei<br />
dispos<strong>it</strong>ivi tecnici elettroacustici<br />
e <strong>in</strong>dividuate le<br />
tariffe massime di riferimento<br />
per ogni fascia di<br />
dispos<strong>it</strong>ivo. Tale accordo<br />
ha la f<strong>in</strong>al<strong>it</strong>à di omogeneizzare<br />
e calmierare i costi<br />
dei dispos<strong>it</strong>ivi medici<br />
elettroacustici, semplificare<br />
l’<strong>it</strong>er di concessione e<br />
migliorare il livello qual<strong>it</strong>ativo<br />
del prodotto offerto.
RUBRICHE<br />
RUBRicHE<br />
Senza barriere<br />
Daniela Orlandi<br />
Riforma condom<strong>in</strong>i. Abbattere<br />
le barriere ora è più facile<br />
Il provvedimento semplifica la rimozione degli ostacoli<br />
alla mobil<strong>it</strong>à anche <strong>in</strong> assenza di persone disabili<br />
o con patologie. Così l’accessibil<strong>it</strong>à diventa bene comune<br />
Semplificazione nelle procedure,<br />
maggiori responsabil<strong>it</strong>à a carico<br />
degli amm<strong>in</strong>istratori, facil<strong>it</strong>azioni<br />
nell’abbattimento delle barriere arch<strong>it</strong>ettoniche:<br />
sono queste le pr<strong>in</strong>cipali<br />
nov<strong>it</strong>à della Riforma del condom<strong>in</strong>io,<br />
oggi legge dello Stato. La nuova discipl<strong>in</strong>a,<br />
dopo l’ok della Camera, ha<br />
<strong>in</strong>fatti avuto il 20 novembre scorso<br />
anche l’approvazione del Senato. In sede<br />
deliberante, <strong>in</strong>fatti, la commissione<br />
Giustizia ha dato il suo assenso a<br />
un provvedimento che entra <strong>in</strong> vigore<br />
a sei mesi dalla pubblicazione del testo<br />
<strong>in</strong> Gazzetta Ufficiale. La riforma,<br />
<strong>in</strong> una sua lettura più ampia, <strong>in</strong>teressa<br />
non solo le attiv<strong>it</strong>à all’<strong>in</strong>terno del condom<strong>in</strong>io,<br />
ma anche la scelta dell’amm<strong>in</strong>istratore<br />
e la gestione degli spazi<br />
comuni.<br />
<strong>in</strong> tema di barriere arch<strong>it</strong>ettoniche,<br />
<strong>in</strong> particolare, diventa più semplice<br />
realizzare opere volte al loro<br />
abbattimento: non è <strong>in</strong>fatti più necessaria<br />
la presenza o meno tra condom<strong>in</strong>i<br />
di persone con disabil<strong>it</strong>à o patologie<br />
<strong>in</strong>validanti. Lo stesso quorum richiesto<br />
per l’approvazione da parte dell’assemblea<br />
condom<strong>in</strong>iale delle opere si<br />
abbassa e cala da 2/3 alla metà. Nel caso<br />
poi di condom<strong>in</strong>i ove risiedano persone<br />
disabili o con patologie specifiche<br />
restano ferme le procedure agevolate<br />
già <strong>in</strong>trodotte dalla legge 9 gennaio<br />
1989, n. 13, “Disposizioni per favorire<br />
il superamento e l’elim<strong>in</strong>azione delle<br />
barriere arch<strong>it</strong>ettoniche negli edifici<br />
privati”. Queste prevedono che le<br />
modifiche alle parti comuni di un edificio<br />
residenziale, per il superamento<br />
delle barriere arch<strong>it</strong>ettoniche, possono<br />
essere adottate dall’assemblea condom<strong>in</strong>iale<br />
con una maggioranza di 1/3<br />
dei condom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> seconda convocazione.<br />
Nel nuovo testo di Riforma, <strong>in</strong>fatti,<br />
non è riportato alcun articolo che<br />
35<br />
abroghi quanto disposto dalla legge<br />
13/89 <strong>in</strong> mer<strong>it</strong>o alle maggioranze condom<strong>in</strong>iali.<br />
«La portata <strong>in</strong>novativa di questo<br />
provvedimento – spiega l’arch<strong>it</strong>etto<br />
Fabrizio Vescovo, componente della<br />
Commissione che ha redatto la legge<br />
13/89 – sta nell’aver facil<strong>it</strong>ato le opere<br />
per il superamento delle barriere arch<strong>it</strong>ettoniche<br />
a presc<strong>in</strong>dere dalla presenza<br />
di persone con disabil<strong>it</strong>à o con<br />
patologie, comprendendo che l’accessibil<strong>it</strong>à<br />
è un bene di tutti e per tutti».<br />
Analogo il nostro pensiero: i benefici<br />
apportati dalla Riforma sono dati<br />
dall’abbassamento della soglia richiesta<br />
per deliberare su opere e <strong>in</strong>terventi<br />
al f<strong>in</strong>e di elim<strong>in</strong>are le barriere arch<strong>it</strong>ettoniche,<br />
nei casi <strong>in</strong> cui non possano<br />
essere applicate le soglie agevolate<br />
previste dalla legge 13/89. La Riforma<br />
sottol<strong>in</strong>ea come sia ormai diffusa la<br />
consapevolezza secondo cui l’accessibil<strong>it</strong>à<br />
è un valore aggiunto per gli edifici,<br />
ma anche un beneficio per tutti.<br />
L’esigenza di superare le barriere<br />
arch<strong>it</strong>ettoniche è un tema che oggi<br />
<strong>in</strong>teressa anche chi non vive una<br />
s<strong>it</strong>uazione di disabil<strong>it</strong>à. Con l’<strong>in</strong>vecchiamento<br />
della popolazione e la<br />
conseguente dim<strong>in</strong>uzione di capac<strong>it</strong>à<br />
motorie o sensoriali è <strong>in</strong> aumento<br />
la richiesta di spazi più rispondenti<br />
a cr<strong>it</strong>eri di progettazione accessibile<br />
e <strong>in</strong>clusiva. Lo stesso si può dire per<br />
chi vuole apportare un’<strong>in</strong>novazione f<strong>in</strong>alizzata<br />
a migliorare la fruibil<strong>it</strong>à e il<br />
comfort <strong>in</strong> condom<strong>in</strong>io, avendo come<br />
prospettiva gli standard progettuali<br />
della legge 13/89 e del decreto m<strong>in</strong>isteriale<br />
236/89, legati all’idea dell’universal<br />
design. Spesso la l<strong>it</strong>igios<strong>it</strong>à che<br />
caratterizza i condom<strong>in</strong>i rallenta l’abbattimento<br />
delle barriere arch<strong>it</strong>ettoniche.<br />
Oggi, la Riforma supera questo<br />
problema e semplifica il percorso nel<br />
nome del bene comune.
RUBRICHE<br />
Francesca Tulli<br />
Tempo libero<br />
Sport e benessere.<br />
Non è mai “troppo freddo”<br />
Si espande l’offerta di proposte e servizi per una vacanza<br />
all’<strong>in</strong>segna del movimento e del relax. D’estate come<br />
d’<strong>in</strong>verno tante le possibil<strong>it</strong>à per i viaggiatori meno pigri.<br />
Che vogliono sperimentarsi <strong>in</strong> attiv<strong>it</strong>à di mare e di monti<br />
Sport e tempo libero: sono sempre<br />
più numerose le persone con<br />
disabil<strong>it</strong>à che scelgono nel corso<br />
dell’anno di r<strong>it</strong>agliarsi qualche giorno<br />
di vacanza all’<strong>in</strong>segna del moto e<br />
del benessere. Anche d’<strong>in</strong>verno. Una<br />
panoramica dei servizi offerti a livello<br />
nazionale non è sufficiente a descrivere<br />
un settore che, complice anche un<br />
r<strong>in</strong>novato atteggiamento culturale da<br />
parte degli operatori, si espande di<br />
anno <strong>in</strong> anno. Numerose anche le associazioni<br />
che, a livello locale, offrono<br />
servizi di accompagnamento allo<br />
sport e pacchetti vacanza all’<strong>in</strong>segna<br />
del moto e della cura di sé.<br />
numerosi i buoni esempi. L’associazione<br />
SportAbili, nelle sue sedi<br />
di Alba <strong>in</strong> Piemonte e Predazzo <strong>in</strong><br />
Trent<strong>in</strong>o Alto Adige, offre l’opportun<strong>it</strong>à<br />
di avvic<strong>in</strong>arsi agli sport di montagna<br />
sia nella stagione <strong>in</strong>vernale che<br />
<strong>in</strong> quella estiva. Sci alp<strong>in</strong>o, sci di fondo,<br />
equ<strong>it</strong>azione ed escursionismo <strong>in</strong><br />
<strong>in</strong>verno; nuoto, arrampicata e tennis<br />
<strong>in</strong> estate. La persona disabile viene segu<strong>it</strong>a<br />
da istruttori qualificati, affiancati<br />
da volontari. Il tutto ovviamente<br />
tenendo conto delle diverse tipologie<br />
di disabil<strong>it</strong>à. Mentre strutture ricettive<br />
convenzionate permettono a chi<br />
contatta SportAbili di avere soluzioni<br />
consone allo stato di disabil<strong>it</strong>à anche<br />
per il soggiorno. Per saperne di più,<br />
Sportabili.com.<br />
Menzionabile tra i buoni esempi<br />
anche Freewh<strong>it</strong>e Sport Disabled (ulteriori<br />
<strong>in</strong>formazioni su Freewh<strong>it</strong>e.<strong>it</strong>),<br />
associazione che organizza settimane<br />
multi-sport per vivere una vacanza <strong>in</strong><br />
montagna sia nella stagione estiva che<br />
<strong>in</strong>vernale. Per chi vuole muoversi <strong>in</strong><br />
gruppo, Freewh<strong>it</strong>e offre programmi<br />
su misura, adeguati alle diverse esigenze<br />
delle persone con disabil<strong>it</strong>à motorie,<br />
sensoriali e <strong>in</strong>tellettive. Fra gli<br />
sport praticabili ci sono lo sci, il golf,<br />
l’handbike, la mounta<strong>in</strong> bike, il tiro<br />
con l’arco, la pesca sportiva e il quad.<br />
36<br />
Se <strong>in</strong>vece la passione è solo ed<br />
esclusivamente lo sci, l’associazione<br />
“Scie di passione” (Sciedipassione.com)<br />
mette a disposizione maestri<br />
di sci specializzati nell’<strong>in</strong>segnamento<br />
a persone con disabil<strong>it</strong>à. Infatti<br />
un appos<strong>it</strong>o com<strong>it</strong>ato scientifico studia<br />
e mette <strong>in</strong> campo ogni anno attiv<strong>it</strong>à<br />
consone a un’utenza ampliata.<br />
La struttura che osp<strong>it</strong>a l’associazione<br />
è s<strong>it</strong>uata all’<strong>in</strong>terno del comprensorio<br />
sciistico Carosello Ski, a Passo<br />
Coe (Folgaria, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Trento)<br />
e mette a disposizione parcheggi<br />
riservati ai t<strong>it</strong>olari del contrassegno,<br />
spogliatoio con servizi fruibili da persone<br />
disabili, noleggio di ausili per lo<br />
sci (monosci, dual sci, stabilizzatori<br />
stand<strong>in</strong>g, amplificatori e sistemi Bluetooth<br />
per non vedenti), campo scuola<br />
riservato all’avviamento, ambienti<br />
per ristorazione.<br />
Gli appassionati del mare e della<br />
barca a vela, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, possono valutare<br />
le proposte di “Vela <strong>in</strong>sieme” (per<br />
maggiori dettagli, Vela<strong>in</strong>sieme.<strong>it</strong>), associazione<br />
che ha fatto della navigazione<br />
uno strumento d’<strong>in</strong>tegrazione<br />
attraverso la formazione di equipaggi<br />
composti da persone con e senza disabil<strong>it</strong>à.<br />
Le crociere e le usc<strong>it</strong>e <strong>in</strong> mare si<br />
svolgono a bordo di tre imbarcazioni<br />
classiche di 12 e 14 metri, <strong>in</strong> grado di<br />
osp<strong>it</strong>are f<strong>in</strong>o a otto persone. L’associazione<br />
ha sede a Grosseto e collabora<br />
attivamente con la Regione Toscana.<br />
Per concludere, uno sguardo oltreconf<strong>in</strong>e<br />
alle offerte della Hsa International,<br />
associazione che promuove<br />
e realizza attiv<strong>it</strong>à subacquee rivolte<br />
a persone con disabil<strong>it</strong>à. Le local<strong>it</strong>à<br />
vengono selezionate e valutate <strong>in</strong> base<br />
a cr<strong>it</strong>eri di accessibil<strong>it</strong>à stabil<strong>it</strong>i nel<br />
Resort evaluation program; <strong>in</strong>oltre durante<br />
tutte le escursioni è presente un<br />
istruttore con brevetto Hsa. La sede si<br />
trova a Milano, il s<strong>it</strong>o è Hsa<strong>it</strong>alia.<strong>it</strong>.
l’ESPERTO RISPONDE<br />
a cura del Consorzio sociale Co<strong>in</strong><br />
La scuola ha trasmesso al Comune la<br />
richiesta di acquisto di una sedia Pal,<br />
richiesta a sua volta <strong>in</strong>oltrata da un<br />
gen<strong>it</strong>ore di un alunno ipovedente e<br />
con disabil<strong>it</strong>à sensoriale, frequentante<br />
la materna. Compete al Comune<br />
o alla Prov<strong>in</strong>cia l’acquisto di tale<br />
ausilio? Ci sono fondi m<strong>in</strong>isteriali ai<br />
quali la scuola può accedere per tali<br />
attrezzature? È possibile prevedere<br />
un aff<strong>it</strong>to per la durata dell’anno<br />
scolastico?<br />
L’azienda dove lavoro (albergo) ha una<br />
mensa per i lavoratori dipendenti.<br />
Qualcuno mi ha detto che noi disabili<br />
abbiamo dir<strong>it</strong>to ai buoni mensa<br />
gratis.<br />
Scuola<br />
Rec<strong>it</strong>a la legge 104 del 1992 all’articolo 13,<br />
comma 1, lettera b: «L’<strong>in</strong>tegrazione scolastica<br />
della persona handicappata nelle sezioni<br />
e nelle classi comuni delle scuole di<br />
ogni ord<strong>in</strong>e e grado e nelle univers<strong>it</strong>à si realizza,<br />
fermo restando quanto previsto dalle<br />
leggi 11 maggio 1976, n. 360, e 4 agosto 1977,<br />
n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso:<br />
la dotazione alle scuole e alle univers<strong>it</strong>à<br />
di attrezzature tecniche e di<br />
sussidi didattici nonché di ogni altra<br />
forma di ausilio tecnico, ferma<br />
restando la dotazione <strong>in</strong>dividuale<br />
di ausili e presidi funzionali all’effettivo<br />
esercizio del dir<strong>it</strong>to allo studio,<br />
anche mediante convenzioni<br />
con centri specializzati, aventi funzione<br />
di consulenza pedagogica, di<br />
produzione e adattamento di specifico<br />
materiale didattico».<br />
Per l’acquisto di tali ausili si att<strong>in</strong>ge<br />
ai fondi che vengono <strong>in</strong>viati<br />
dal m<strong>in</strong>istero dell’Istruzione ai<br />
Provved<strong>it</strong>orati utilizzando il cap<strong>it</strong>olo<br />
di bilancio del m<strong>in</strong>istero<br />
numero 1149 e sulla base delle <strong>in</strong>dicazioni<br />
f<strong>in</strong>anziarie forn<strong>it</strong>e con l’ord<strong>in</strong>anza<br />
m<strong>in</strong>isteriale 766 del 1996 e successive conferme.<br />
L’acquisto di tali ausili può rientrare<br />
anche <strong>in</strong> un progetto di sperimentazione,<br />
secondo quanto stabil<strong>it</strong>o dall’articolo 43 del<br />
decreto m<strong>in</strong>isteriale 331 del 1998. La forn<strong>it</strong>ura<br />
di sussidi didattici e attrezzature, com-<br />
Buoni mensa<br />
La discipl<strong>in</strong>a dell’ist<strong>it</strong>uto “mensa” viene<br />
oggi suddivisa <strong>in</strong> due macro categorie:<br />
le mense <strong>in</strong>terne ed esterne; i tickets (buoni<br />
pasto). Tale materia trova il suo fondamento<br />
nella contrattazione collettiva e, <strong>in</strong> particolar<br />
modo, nella contrattazione di secondo<br />
livello (terr<strong>it</strong>oriale), anche se poi viene implementata<br />
o chiarificata da pareri, circolari,<br />
risoluzioni di Inps, Inail e Agenzia delle<br />
Entrate. Pertanto si tratta di una discipl<strong>in</strong>a<br />
di natura pattizia, rientrante nell’alveo<br />
più vasto di quei servizi e beni messi a di-<br />
37<br />
presi i mezzi <strong>in</strong>formatici e i programmi di<br />
software didattico, compete sia all’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
scolastica che alle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />
locali.<br />
La legge 23 dell’11 gennaio 1996 ha così<br />
ripart<strong>it</strong>o le competenze: i Comuni provvedono<br />
alla forn<strong>it</strong>ura e alla manutenzione<br />
ord<strong>in</strong>aria e straord<strong>in</strong>aria degli edifici da<br />
dest<strong>in</strong>are a sede di scuole materne, elementari<br />
e medie; le Prov<strong>in</strong>ce<br />
provvedono alla forn<strong>it</strong>ura degli<br />
edifici per le scuole superiori<br />
e alla loro manutenzione<br />
ord<strong>in</strong>aria e straord<strong>in</strong>aria. Comuni<br />
e Prov<strong>in</strong>ce dovranno<br />
provvedere <strong>in</strong>oltre all’arredamento<br />
che può anche riguardare<br />
banchi particolari o<br />
particolari sedie per persone<br />
con handicap motorio e<br />
computer con particolari programmi<br />
per alunni con handicap<br />
<strong>in</strong>tellettivo e altro.<br />
La forn<strong>it</strong>ura di ausili per<br />
alunni disabili è di competenza<br />
congiunta Asl ed ente<br />
locale. A tal f<strong>in</strong>e, le Asl, gli enti locali e le<br />
ist<strong>it</strong>uzioni scolastiche stipulano accordi di<br />
programma ai sensi dell’articolo 27 della<br />
legge 142/90 che regola l’ord<strong>in</strong>amento delle<br />
autonomie locali, prevedendo anche il comodato<br />
d’uso tra scuole, quando i sussidi<br />
non sono sufficienti o non più utilizzati.<br />
sposizione dei dipendenti quali controprestazione<br />
del datore di lavoro e necessari<br />
al soddisfacimento dell’<strong>in</strong>teresse di natura<br />
aziendale per il corretto conseguimento<br />
della prestazione lavorativa.<br />
Rispetto al suo specifico caso (mensa <strong>in</strong>terna),<br />
non conosciamo alcuna normativa<br />
nazionale che preveda il dir<strong>it</strong>to delle persone<br />
disabili alla gratu<strong>it</strong>à dei buoni mensa,<br />
anche se bisogna riferirsi pure al testo<br />
del proprio Contratto collettivo nazionale<br />
del lavoro.
p<strong>in</strong>zillacchere<br />
iL FRAncoBoLLo DEL MESE<br />
di Gian Piero ventura Mazzuca<br />
Giù le barriere: con un pezzett<strong>in</strong>o di carta<br />
D avvero<br />
<strong>in</strong>credibili le potenzial<strong>it</strong>à di un<br />
piccolo, talvolta m<strong>in</strong>uscolo, pezzetto<br />
di carta. A volte ci sono argomenti di<br />
util<strong>it</strong>à sociale che i media snobbano; ecco<br />
allora la filatelia giungere <strong>in</strong> soccorso con<br />
la sua capillare diffusione, utile anche a<br />
ricordare persone o eventi importanti.<br />
Come la Giornata <strong>in</strong>ternazionale dei dir<strong>it</strong>ti<br />
delle persone con disabil<strong>it</strong>à, ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a<br />
dall’Onu nel 1981 per promuovere la loro<br />
piena <strong>in</strong>clusione. Lo scorso 3 dicembre è<br />
stata celebrata sul tema “Rimuovere le<br />
barriere per creare una società <strong>in</strong>clusiva<br />
e accessibile per tutti”, specialmente<br />
fashion for all<br />
Con Chris Ambraisse ab<strong>it</strong>i à la page<br />
A rriva<br />
A&K classic, il brand creato<br />
dal francese Chris Ambraisse, che<br />
ha deciso di mettere il suo talento<br />
a disposizione delle persone con<br />
disabil<strong>it</strong>à creando un’<strong>in</strong>tera collezione<br />
appos<strong>it</strong>amente per loro. Secondo lo<br />
stilista, <strong>in</strong>sign<strong>it</strong>o del Premio 2010 “Ethical<br />
Fashion Show”, tutti hanno dir<strong>it</strong>to a<br />
<strong>in</strong>dossare ab<strong>it</strong>i belli e alla moda. Un’idea,<br />
quella di Ambraisse, che si traduce<br />
<strong>in</strong> scelte <strong>in</strong>telligenti e, soprattutto, <strong>in</strong><br />
grado di mettere <strong>in</strong>sieme piacere e<br />
funzional<strong>it</strong>à: come pantaloni che si<br />
trasformano <strong>in</strong> salopette, una mantell<strong>in</strong>a<br />
facile da <strong>in</strong>filare per le persone che si<br />
muovono <strong>in</strong> sedia a ruote, bottoni a<br />
calam<strong>it</strong>a per facil<strong>it</strong>are la chiusura dei<br />
pols<strong>in</strong>i. Il prossimo obiettivo? Trovare<br />
maggiori <strong>in</strong>vestimenti. «Lavoriamo<br />
attraverso laboratori che si occupano di<br />
<strong>in</strong>serimento sociale – afferma lo stilista –.<br />
Fanno un lavoro straord<strong>in</strong>ario, ma non<br />
riescono ad aumentare la produzione. È<br />
nostra <strong>in</strong>tenzione sviluppare il marchio<br />
nel corso di quest’anno; purtroppo però<br />
gli <strong>in</strong>vest<strong>it</strong>ori lat<strong>it</strong>ano. Eppure soltanto<br />
<strong>in</strong> Francia la disabil<strong>it</strong>à <strong>in</strong>teressa due<br />
milioni di persone, figuriamoci a livello<br />
<strong>in</strong>ternazionale». [A.P.]<br />
<strong>in</strong> anni di crisi e taglio dei costi. Poste<br />
Italiane ha emesso un valore di 60<br />
centesimi <strong>in</strong>t<strong>it</strong>olato “Abbattimento delle<br />
barriere arch<strong>it</strong>ettoniche”, disegnato da<br />
Luca Vangelli; l’artista ha immag<strong>in</strong>ato una<br />
38<br />
sedia a ruote dotata di benna che abbatte<br />
una rampa di scale, «a rappresentare<br />
il pr<strong>in</strong>cipio della libera fruibil<strong>it</strong>à degli<br />
spazi nei confronti di coloro che soffrono<br />
di una ridotta capac<strong>it</strong>à motoria». Il<br />
segretario generale delle Nazioni Un<strong>it</strong>e,<br />
Ban Ki-Moon, ha detto che va colmato<br />
il divario tra buone <strong>in</strong>tenzioni e azioni<br />
attese da tempo, mentre Benedetto<br />
XVI ha affermato: «Ogni persona, pur<br />
con i suoi lim<strong>it</strong>i fisici e psichici, anche<br />
gravi, è sempre un valore <strong>in</strong>estimabile».<br />
Ricordiamolo sempre.<br />
nuove imprese<br />
Ana, un carattere<br />
tipografico e non solo<br />
S i<br />
chiama Ana Vives, ma ora il suo nome<br />
non <strong>in</strong>dica più solo una ventisettenne<br />
catalana con s<strong>in</strong>drome di Down. Bensì,<br />
un carattere tipografico, chiamato<br />
appunto Ana, che sta facendo il giro del<br />
mondo. Figlia d’arte, con un padre che ha<br />
lavorato molti anni come imprend<strong>it</strong>ore<br />
sociale nel campo della soia e un fratello<br />
che la sostiene e <strong>in</strong>veste su di lei, Ana<br />
è affasc<strong>in</strong>ata dalle lettere e dal modo<br />
di disegnarle. Così ha trascorso molto<br />
tempo a limare il carattere che oggi si è<br />
tras<strong>formato</strong> <strong>in</strong> un alfabeto dig<strong>it</strong>ale adatto<br />
a ogni tipo di word processor. Perché la<br />
ragazza, lungi dal vivere la sua disabil<strong>it</strong>à<br />
come un lim<strong>it</strong>e, spera che possa rievocare<br />
valori come solidarietà, uguaglianza e<br />
lavoro di squadra. [A.P.]
giochi senza frontiere<br />
Se il parco è accessibile<br />
le differenze non contano<br />
Un parco giochi accessibile<br />
anche ai bamb<strong>in</strong>i con<br />
disabil<strong>it</strong>à potrebbe presto<br />
nascere a Formello, un piccolo<br />
comune alle soglie di Roma.<br />
L’idea è venuta a due cooperative<br />
sociali: S<strong>in</strong>ergie e Il Sorbo,<br />
entrambe impegnate sul<br />
terr<strong>it</strong>orio a fianco dei bamb<strong>in</strong>i<br />
disabili e delle loro famiglie.<br />
Per dare v<strong>it</strong>a al progetto è<br />
stata avviata una raccolta<br />
fondi che si pone l’obiettivo di<br />
dotare il parco c<strong>it</strong>tad<strong>in</strong>o di una<br />
giostra girevole su cui possano<br />
salire anche i bamb<strong>in</strong>i su sedia<br />
a ruote. Costo dell’operazione:<br />
20mila euro, che i promotori<br />
dell’<strong>in</strong>iziativa stanno raccogliendo<br />
anche grazie a una<br />
campagna attivata sul web<br />
(Giocabile.org).<br />
Per spiegare meglio la forza<br />
del loro progetto i promotori<br />
dell’<strong>in</strong>iziativa hanno fatto ricorso<br />
anche a uno strumento<br />
di grande impatto comunicativo,<br />
come il fumetto realizzato<br />
da Lorenzo Bartoli e Andrea<br />
Domestici. Il senso è semplice:<br />
<strong>in</strong> un mondo senza barriere<br />
la disabil<strong>it</strong>à passa <strong>in</strong> secondo<br />
piano. E un bamb<strong>in</strong>o<br />
disabile<br />
può frequentare<br />
i propri coetanei,<br />
condividendo<br />
con loro giochi e<br />
<strong>in</strong>teressi. Come<br />
se fosse la cosa<br />
più normale del<br />
mondo. [A.P.]<br />
39
p<strong>in</strong>zillacchere<br />
iL PRAnZo DELLA DoMEnicA<br />
di carla chiaramoni<br />
Taverna<br />
degli archi<br />
Via del Comune<br />
Vecchio, 26<br />
60030 Belvedere<br />
Ostrense (An)<br />
0731.62986 - 338.9965021<br />
(prenotazione obbligatoria)<br />
mail: lataverna_degliarchi@<br />
virgilio.<strong>it</strong>, Tavernadegliarchi.<strong>it</strong><br />
In cuc<strong>in</strong>a Antonio Ciotola<br />
e Ines Ribich<strong>in</strong>i<br />
Chiusura lunedì<br />
Coperti 60 (20 all’aperto)<br />
Locale accessibile<br />
Prezzo 35 euro (v<strong>in</strong>i esclusi)<br />
food<br />
Il naso al posto degli occhi<br />
che non vedono più, <strong>in</strong>sieme<br />
a una grande esperienza e<br />
ab<strong>it</strong>ud<strong>in</strong>e a usare gli attrezzi<br />
di cuc<strong>in</strong>a, che cost<strong>it</strong>uiscono<br />
una potente memoria visiva.<br />
Così Antonio Ciotola, chef e<br />
t<strong>it</strong>olare di questo accogliente<br />
ristorante, può cont<strong>in</strong>uare<br />
a lavorare nella sua cuc<strong>in</strong>a<br />
con successo, malgrado<br />
l’<strong>in</strong>cidente che lo ha reso cieco.<br />
Qualche anno fa, nella notte<br />
di Capodanno, l’esplosione di<br />
una scatola di fuochi d’artificio<br />
gli ha tolto la vista, ma non la<br />
voglia di cont<strong>in</strong>uare a cuc<strong>in</strong>are.<br />
E dopo sei mesi da quella sera<br />
è r<strong>it</strong>ornato ai fornelli e alla<br />
conduzione del suo locale,<br />
<strong>in</strong>sieme alla moglie Manola.<br />
Tatto e olfatto lo aiutano a<br />
A tavola per combattere l’Alzheimer<br />
L a<br />
miglior ricetta contro l’Alzheimer? Un<br />
libro di memorie gastronomiche raccolte<br />
tra gli osp<strong>it</strong>i (non sono solo donne) del<br />
centro Tre Fontane di Roma. È tra queste<br />
mura che è nato Q.B. - Ricordi di gusto: un<br />
volume che non parla solo di <strong>in</strong>gredienti e<br />
tempi di cottura ma che, attraverso ricordi<br />
e storie personali, ricostruisce pezzi di v<strong>it</strong>a.<br />
«Occupandoci del laboratorio manuale<br />
avevamo già notato la straord<strong>in</strong>aria capac<strong>it</strong>à<br />
dei nostri osp<strong>it</strong>i di riscoprire gesti antichi – scrivono le curatrici<br />
Maria Grazia De Nardo e Laura Pece –. Così ci è venuto naturale<br />
pensare di recuperare i loro ricordi più cari partendo proprio da<br />
ciò <strong>in</strong> cui erano più frequentemente occupati, ovvero cuc<strong>in</strong>are.<br />
La particolar<strong>it</strong>à del libro si spiega nel t<strong>it</strong>olo, perché ogni ricetta<br />
ci è stata spiegata esattamente come viene esegu<strong>it</strong>a a casa...<br />
cioè calcolando le quant<strong>it</strong>à a occhio».<br />
Il volume si può usare come un ricettario vero e proprio,<br />
riportando <strong>in</strong> tavola gusti ormai dimenticati e sapori di terre<br />
lontane: come la pizza di Pasqua di Fiammetta e i rigatoni<br />
alla pajata dei Mell<strong>in</strong>i, o la put<strong>it</strong>za di Anika e il kumiak di<br />
Oksana. L’<strong>in</strong>iziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione<br />
dell’ed<strong>it</strong>ore Piero Graus (<strong>in</strong>fo@graused<strong>it</strong>ore.<strong>it</strong>). [A.P.]<br />
40<br />
confezionare piatti sapidi,<br />
dai contrasti accattivanti e<br />
dal gusto pieno, molto ben<br />
presentati, con un’attenzione<br />
cromatica che stupisce. Ciotola<br />
è orig<strong>in</strong>ario di Pozzuoli ma<br />
trapiantato da diversi anni<br />
nella prov<strong>in</strong>cia anconetana,<br />
una “contam<strong>in</strong>azione” che si<br />
r<strong>it</strong>rova nel menù (su richiesta<br />
piatti per celiaci e vegetariani).<br />
Di alta qual<strong>it</strong>à le materie<br />
prime: olio, mozzarella di<br />
bufala e formaggi locali,<br />
come il pecor<strong>in</strong>o di fossa, i<br />
pomodori San Marzano o le<br />
olive di Gaeta, il tartufo di<br />
Acqualagna. Ricca la proposta<br />
di pasta fresca, ripiena e non:<br />
ottimi i tortelloni di bufala<br />
cacio e pepe e i tagliol<strong>in</strong>i di<br />
Campofilone con ragù di<br />
agnello e timo. In alternativa<br />
la pasta secca dei mul<strong>in</strong>i<br />
di Gragnano, magari con<br />
<strong>in</strong> campo<br />
Cheerleader con protesi<br />
P atricia<br />
un sugo tutto marchigiano<br />
come il “ragù de lo batte”. Il<br />
locale è anche famoso per le<br />
carni, prevalentemente del<br />
terr<strong>it</strong>orio, trattate con v<strong>in</strong>i e<br />
prodotti locali, come nel caso<br />
della scottona marchigiana<br />
lavorata come uno stracotto<br />
con Lacrima di Morro d’Alba<br />
(siamo al centro del terr<strong>it</strong>orio<br />
di produzione di questo v<strong>in</strong>o)<br />
e olive “str<strong>in</strong>ate”.<br />
Pane fatto <strong>in</strong> casa come<br />
i dolci: ovviamente il babà,<br />
ma anche un’attenzione<br />
particolare al cioccolato<br />
da abb<strong>in</strong>are ai distillati.<br />
L’<strong>in</strong>grediente più prezioso? La<br />
forza e la solar<strong>it</strong>à di Antonio,<br />
che regaleranno un’esperienza<br />
di gusto e grande uman<strong>it</strong>à.<br />
Beard è nata con un defic<strong>it</strong> femorale a causa di una<br />
malattia ered<strong>it</strong>aria, che le ha lasciato la gamba s<strong>in</strong>istra più<br />
corta dell’altra, costr<strong>in</strong>gendo i medici ad amputarla prima che<br />
compisse un anno. Diciottenne, è una delle c<strong>in</strong>que cheerleader<br />
della squadra di football presso<br />
l’Univers<strong>it</strong>à dell’Arkansas, negli Stati<br />
Un<strong>it</strong>i. E balla <strong>in</strong> campo, esibendosi<br />
con le colleghe e compiendo<br />
acrobazie con la sua protesi zebrata.<br />
«Avevo sempre sognato di farlo, ma<br />
non avrei mai pensato di poterci<br />
riuscire». Senza favor<strong>it</strong>ismi da parte<br />
di compagni di squadra o allenatori,<br />
che l’hanno soprannom<strong>in</strong>ata<br />
“Patience” (pazienza). Lei attribuisce<br />
i mer<strong>it</strong>i del suo carattere alla<br />
fiducia ricevuta dai gen<strong>it</strong>ori: «Mi<br />
hanno sp<strong>in</strong>to a fare il meglio che<br />
posso, senza scuse». Studentessa<br />
<strong>in</strong> comunicazione, Patience<br />
spera di diventare una speaker<br />
motivazionale, ispirando gli altri con la sua storia. «Ognuno di<br />
noi attraversa degli ostacoli. Le persone che stanno bene con<br />
se stesse sono quelle che realizzano i loro sogni». [L.B.]
LE PARoLE PER DiRLo<br />
di Franco Bomprezzi<br />
Ci avete fatto caso? No?<br />
Paziente Allora siete distratti. Da<br />
qualche mese la parola<br />
“paziente” è ricomparsa alla grande, usata<br />
quasi come s<strong>in</strong>onimo di “disabile”. Lo si<br />
trova, questo scherzetto, <strong>in</strong> molti documenti<br />
pol<strong>it</strong>ici, anche di grande importanza, tanto<br />
da diventare l’agenda del Paese che verrà.<br />
Paziente è una parola complessa, da<br />
maneggiare con cura. È un term<strong>in</strong>e cl<strong>in</strong>ico,<br />
san<strong>it</strong>ario, assistenziale. Siamo tutti pazienti,<br />
quando ci ricoveriamo <strong>in</strong> ospedale o<br />
andiamo a farci vis<strong>it</strong>are da uno specialista.<br />
Paziente, participio presente del verbo<br />
patire. Insomma, una persona paziente è<br />
una persona che soffre. E adesso qualche<br />
antenn<strong>in</strong>a dovrebbe rizzarsi. Quante volte<br />
abbiamo sent<strong>it</strong>o associare la disabil<strong>it</strong>à alla<br />
sofferenza? Innumerevoli. Ma paziente è<br />
anche colui che dimostra pazienza, cioè che<br />
sopporta stoicamente il dolore, o l’attesa,<br />
o l’<strong>in</strong>certezza, o tutto quanto <strong>in</strong>sieme. E<br />
allora, da questo punto di vista, le persone<br />
con disabil<strong>it</strong>à sono sicuramente “pazienti”.<br />
Anche troppo. E con loro anche i familiari,<br />
che <strong>in</strong> realtà cum patono, ossia “soffrono<br />
<strong>in</strong>sieme” (da qui il term<strong>in</strong>e “compassione”).<br />
E allora con un piccolo sforzo stiamo<br />
per entrare nel meraviglioso mondo<br />
del “solidarismo compassionevole”,<br />
def<strong>in</strong>izione di derivazione americana, che<br />
si basa su poche semplici regole: poco<br />
Stato, molto volontariato, più una buona<br />
dose di assicurazioni <strong>in</strong>tegrative. E tanta<br />
partecipazione alla spesa per tutto ciò che<br />
non è strettamente essenziale.<br />
In realtà le scelte tecnico-pol<strong>it</strong>iche sono<br />
quasi sempre segnalate dalle parole<br />
emergenti. E questo r<strong>it</strong>orno di fiamma della<br />
parola “paziente” andrà segu<strong>it</strong>o con molta<br />
attenzione. Non dimentichiamoci che gli<br />
unici servizi essenziali, per legge, sono<br />
quelli legati alla salute, dunque alla san<strong>it</strong>à.<br />
Il sociale è un optional. Med<strong>it</strong>ate, gente,<br />
med<strong>it</strong>ate.<br />
cerca l’<strong>in</strong>truso<br />
In concorso i tanti volti della discrim<strong>in</strong>azione<br />
Si <strong>in</strong>t<strong>it</strong>ola “Cerca l’<strong>in</strong>truso: siamo parte<br />
di un tutto” lo scatto v<strong>in</strong>c<strong>it</strong>ore del<br />
concorso “Sapete come mi trattano?”,<br />
organizzato per il secondo anno<br />
consecutivo dalla Federazione <strong>it</strong>aliana<br />
per il superamento dell’handicap (Fish).<br />
Il messaggio? Quando una persona<br />
con disabil<strong>it</strong>à viene accolta e accettata,<br />
diviene parte del gruppo alla stregua<br />
di chiunque altro. All’<strong>in</strong>iziativa, la<br />
cui premiazione si è svolta lo scorso<br />
dicembre, hanno partecipato quasi<br />
500 opere divise <strong>in</strong> quattro categorie:<br />
vignette, sceneggiature, fotografie e<br />
41<br />
cortometraggi per raccontare un tema<br />
– quello della discrim<strong>in</strong>azione delle<br />
persone disabili – di rado affrontato dai<br />
media.<br />
L’evento è stato realizzato grazie al<br />
contributo della Fondazione Roma<br />
Terzo settore e con il patroc<strong>in</strong>io di<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Roma, Unar, m<strong>in</strong>isteri<br />
dell’Istruzione e della Cooperazione<br />
<strong>in</strong>ternazionale e l’<strong>in</strong>tegrazione<br />
(Dipartimento della gioventù) e<br />
Presidenza del Consiglio dei m<strong>in</strong>istri<br />
(Dipartimento per le pari opportun<strong>it</strong>à).<br />
[A.P.]
dulcis <strong>in</strong> fundo<br />
42
Manifesti campagne Inail 2004-2007