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Manifesto per la prevenzione degli <strong>in</strong>fortuni <strong>in</strong> agricoltura, ideato e prodotto dall’Inail negli anni Sessanta
EDITORIALE<br />
di Mario Carletti<br />
Direttore Centrale Riabil<strong>it</strong>azione e Protesi, Inail<br />
“Quasi amici”, piccolo <strong>in</strong>cantevole film<br />
che parla di disabil<strong>it</strong>à<br />
con leggerezza ed emozione.<br />
Senza cadere nel luogo comune<br />
Ho visto al c<strong>in</strong>ema Quasi amici, film di produzione francese tratto<br />
dal libro Il diavolo custode di Philippe Pozzo di Borgo, a sua volta<br />
ispirato a una storia reale. Due ore spese bene per una pellicola<br />
sicuramente dai costi di produzione modesti, ma con buoni attori e<br />
la straord<strong>in</strong>aria capac<strong>it</strong>à di rendere un tema tutt’altro che facile <strong>in</strong><br />
modo <strong>in</strong>credibilmente naturale. Si esce con il sorriso sulle labbra (pur<br />
trattandosi di una storia toccante), con una forte emozione, il cuore <strong>in</strong><br />
subbuglio e la mente <strong>in</strong> attiv<strong>it</strong>à.<br />
Avevo vissuto una sensazione simile a Livorno qualche mese fa per<br />
i campionati nazionali di scherma, quando <strong>in</strong> compagnia del presidente<br />
del Com<strong>it</strong>ato <strong>it</strong>aliano paralimpico, Luca Pancalli, avevo assist<strong>it</strong>o ad alcune<br />
f<strong>in</strong>ali. Luca era emozionato, anzi non stava nella pelle, nel vedere come sulle<br />
diverse pedane si alternassero senza problemi atleti disabili e non, nel notare<br />
capannelli di atleti dove carrozz<strong>in</strong>e e fisici scultorei si mischiavano, come<br />
avviene nell’amb<strong>it</strong>o sportivo senza barriere, senza pregiudizi.<br />
Ecco, mi piacerebbe che <strong>Superabile</strong> Magaz<strong>in</strong>e potesse rivestire<br />
nel tempo questo ruolo, che è proprio dello sport e che così bene ha saputo<br />
rendere il film di Olivier Nakache ed Eric Toledano. Integrare, unire,<br />
abbattere i conf<strong>in</strong>i è proprio del mondo dello sport dove divers<strong>it</strong>à, difetti,<br />
stravaganze e differenze trovano tutte spazio e alla f<strong>in</strong>e, per dirla con<br />
gli anglosassoni, creano una chimica che porta poi al risultato f<strong>in</strong>ale di<br />
squadra. Così accade anche nella pellicola Quasi amici, dove la difficile<br />
quotidian<strong>it</strong>à di un paraplegico viene stravolta <strong>in</strong> pos<strong>it</strong>ivo dalla stravagante<br />
presenza di un care-giver tutto particolare. Certo, la solid<strong>it</strong>à economica<br />
e il lusso <strong>in</strong> cui vive il protagonista del film non rappresentano la<br />
quotidian<strong>it</strong>à, ma il valore aggiunto della comprensione, dell’amicizia, della<br />
complic<strong>it</strong>à fanno capire quanto sia possibile scambiarsi reciprocamente.<br />
Insomma, due ore di film che valgono molto più di tante parole<br />
scr<strong>it</strong>te e che hanno la capac<strong>it</strong>à di trasmettere agli spettatori valori <strong>in</strong> realtà<br />
semplici, alla portata di molti, ma che troppo spesso non riusciamo a far<br />
emergere <strong>in</strong> famiglia, nei luoghi di lavoro, nel vivere quotidiano <strong>in</strong> genere.<br />
3<br />
Auto-aiuto, salute, arte:<br />
ecco il nuovo numero di aprile<br />
Famiglie che hanno trovato nuova energia<br />
grazie all’auto-mutuo aiuto, ambulatori<br />
dove la g<strong>in</strong>ecologia non è un tabù, ragazzi<br />
che imparano ad affrontare le prove del<br />
quotidiano attraverso la musica. Ma anche<br />
consigli utili per chi vuole vis<strong>it</strong>are le c<strong>it</strong>tà<br />
d’arte <strong>it</strong>aliane e<br />
un’<strong>in</strong>tervista alla<br />
baller<strong>in</strong>a Simona<br />
Atzori, reduce dal<br />
successo di Sanremo.<br />
Con un portfolio di<br />
eccezione: gli scatti<br />
del fotoreporter<br />
Giorgio Lotti<br />
presso i Centri<br />
della Fondazione<br />
don Gnocchi a<br />
Inverigo, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Como. Di questo e<br />
di molto altro si parla nel numero di aprile<br />
di <strong>Superabile</strong> Magaz<strong>in</strong>e, che come sempre dà<br />
ampio spazio alla cultura: dagli scatti del<br />
fotografo non vedente sloveno Evgen Bavcar<br />
alle nov<strong>it</strong>à <strong>in</strong> libreria per grandi<br />
e picc<strong>in</strong>i, tanti modi per parlare di disabil<strong>it</strong>à<br />
senza conf<strong>in</strong>arsi nel ghetto degli specialismi.
trice con telefono <strong>in</strong>terno per segnalare<br />
le emergenze e i lett<strong>in</strong>i adeguati per le<br />
vis<strong>it</strong>e. Sono state abbattute tutte le barriere,<br />
non solo quelle arch<strong>it</strong>ettoniche.<br />
«C’è il desiderio di proteggere ancora<br />
di più questo amb<strong>it</strong>o – spiega Fabretti<br />
– per questo abbiamo uno sportello socio-san<strong>it</strong>ario<br />
per il primo accesso e le<br />
g<strong>in</strong>ecologhe sono state formate appos<strong>it</strong>amente<br />
all’Ist<strong>it</strong>uto Vaccari». Secondo<br />
l’assistente sociale «lo stupore delle<br />
utenti per il tempo che viene loro concesso<br />
deriva dall’attenzione che viene<br />
dedicata soprattutto alla prima vis<strong>it</strong>a.<br />
Non tutte hanno la facil<strong>it</strong>à di mettersi a<br />
nudo, non solo fisicamente per la vis<strong>it</strong>a<br />
ma anche psicologicamente per le loro<br />
problematiche».<br />
Il momento più bello è quando si ha<br />
a che fare con una gravidanza. Nell’ambulatorio<br />
del Quadraro ne sono state<br />
segu<strong>it</strong>e due, l’ultima ha riguardato una<br />
disabile psicomotoria, «un caso difficile<br />
anche socialmente». Ora il bimbo ha<br />
Ogni anno circa 70 donne<br />
con disabil<strong>it</strong>à motoria,<br />
provenienti da tutta Roma,<br />
usufruiscono dell’ambulatorio<br />
g<strong>in</strong>ecologico specializzato,<br />
aperto dal 2004 presso<br />
il Consultorio Quadraro.<br />
Nell’analoga struttura<br />
allest<strong>it</strong>a c<strong>in</strong>que anni fa<br />
all’ospedale Sant’Anna<br />
di Tor<strong>in</strong>o (nella foto),<br />
nel 2011 le pazienti<br />
sono state 62.<br />
tre anni. La matern<strong>it</strong>à viene vissuta con<br />
spir<strong>it</strong>o comun<strong>it</strong>ario, il bamb<strong>in</strong>o è un po’<br />
un figlio di tutti.<br />
L’esperienza di tor<strong>in</strong>o. La stessa<br />
cosa accade all’ospedale Sant’Anna<br />
di Tor<strong>in</strong>o, dove l’ambulatorio g<strong>in</strong>ecologico<br />
per donne disabili, attivo una volta<br />
al mese dal 2007, è considerato il fiore<br />
all’occhiello della struttura. In quattro<br />
anni ci sono state tre gravidanze, 47 pazienti<br />
nel 2010 e 62 nel 2011. «Le famiglie<br />
con pazienti giovani con disabil<strong>it</strong>à<br />
psichica grave trovano nel nostro spazio<br />
un luogo per affrontare la sessual<strong>it</strong>à<br />
– racconta la dottoressa Enza Viora<br />
–. Con molta soddisfazione umana oltre<br />
che professionale da parte nostra».<br />
Lei è la “mamma” dell’ambulatorio perché<br />
ha messo <strong>in</strong> piedi il servizio, dopo<br />
che un’associazione aveva segnalato l’<strong>in</strong>esistenza<br />
di un luogo dedicato. «I locali<br />
sono nuovi – spiega – con un ascensore<br />
grande <strong>in</strong> cui si può entrare <strong>in</strong> carroz-<br />
17<br />
z<strong>in</strong>a. L’accesso dall’esterno ha la rampa,<br />
abbiamo un lett<strong>in</strong>o g<strong>in</strong>ecologico ad<br />
altezza regolabile e un sollevatore dalla<br />
carrozz<strong>in</strong>a al lett<strong>in</strong>o. Ci sono dei medici<br />
disponibili su base volontaria e riusciamo<br />
a soddisfare tutte le richieste <strong>in</strong><br />
term<strong>in</strong>i di disabil<strong>it</strong>à grave, motoria o<br />
psico<strong>in</strong>tellettiva». Al Sant’Anna arrivano<br />
da tutto il Piemonte perché si tratta<br />
di una struttura unica nel suo genere.<br />
«Ma l’idea di essere unici non ci piace,<br />
vogliamo che i consultori si attrezz<strong>in</strong>o<br />
– sottol<strong>in</strong>ea Viora –. C’è un problema<br />
strutturale di accesso alla cura».<br />
Presto a Tor<strong>in</strong>o aprirà un poliambulatorio<br />
<strong>in</strong> cui potranno fare il pap test<br />
anche le donne disabili, nell’amb<strong>it</strong>o del<br />
programma di prevenzione “Serena”<br />
della Regione Piemonte. «L’anno scorso<br />
abbiamo condotto una ricerca f<strong>in</strong>anziata<br />
dalla Regione sulla partecipazione delle<br />
donne con disabil<strong>it</strong>à motoria allo screen<strong>in</strong>g<br />
oncologico e abbiamo visto che sono<br />
pochissime a effettuarlo», racconta<br />
Giada Morandi, volontaria dell’associazione<br />
Verba. Da qui è nata la proposta<br />
fatta alla Asl To1 di aprire alcuni poliambulatori<br />
<strong>in</strong> un’ex area <strong>in</strong>dustriale, nella<br />
zona sud della c<strong>it</strong>tà.<br />
«Il problema che ci è stato sottoposto<br />
da un’associazione di donne disabili<br />
era la difficoltà non tanto di accesso ai<br />
locali quanto di esecuzione del pap test<br />
per la necess<strong>it</strong>à di attrezzature particolari<br />
come i sollevatori. Abbiamo colto<br />
al volo la richiesta e ci siamo attrezzati,<br />
con la collaborazione dei volontari<br />
dell’associazione e una partecipazione<br />
di Verba all’acquisto delle attrezzature»,<br />
spiega Luisella Cesari, direttore san<strong>it</strong>ario<br />
dell’Asl. «Nel 2009, ultimo anno<br />
di cui ho i dati, 680 donne disabili si sono<br />
rivolte ai nostri ambulatori – cont<strong>in</strong>ua<br />
–. Ma l’offerta aumenterà, perché<br />
hanno potuto accedere al programma di<br />
prevenzione “Serena” soltanto le donne<br />
con disabil<strong>it</strong>à compatibili con la struttura<br />
e le attrezzature: qu<strong>in</strong>di sicuramente<br />
offriremo un servizio molto più ampio».
tURISMO<br />
il ponte dei Sospiri. Per poter apprezzare<br />
appieno le meraviglie di Venezia, sono<br />
a disposizione anche appos<strong>it</strong>e guide a<br />
uso e consumo dei turisti. Attualmente<br />
ne sono state realizzate 12, alcune delle<br />
quali sulla centralissima area Marciana,<br />
Rialto, Murano, Burano e Torcello, ma<br />
anche Santa Marta, i Frari, Santo Stefano.<br />
Il fasc<strong>in</strong>o di Firenze. Quasi tutti i<br />
pr<strong>in</strong>cipali monumenti sono accessibili;<br />
il problema, semmai, è arrivarci. L’antico<br />
lastricato della c<strong>it</strong>tà non favorisce i<br />
movimenti delle carrozz<strong>in</strong>e, che spesso<br />
s’<strong>in</strong>toppano nelle numerose buche della<br />
pavimentazione, sconnessa <strong>in</strong> tantissimi<br />
punti del centro storico. Dettagli<br />
<strong>in</strong>significanti e quasi <strong>in</strong>visibili per molti<br />
turisti, ma arg<strong>in</strong>i <strong>in</strong>sormontabili per<br />
le persone con disabil<strong>it</strong>à, costrette a improbabili<br />
zig zag tra le spaccature delle<br />
pietre.<br />
Altro problema di non poco conto,<br />
sempre <strong>in</strong> riferimento all’area del centro<br />
storico, i marciapiedi molto stretti che<br />
non permettono agevoli manovre a chi<br />
ha un handicap. Inoltre, le associazioni<br />
dei disabili segnalano l’<strong>in</strong>adeguatezza<br />
della stragrande maggioranza degli alberghi,<br />
che non sono dotati di strumenti<br />
per agevolare il soggiorno dei clienti con<br />
handicap. «Un turista disabile che vuole<br />
pernottare a Firenze avrà tantissime<br />
difficoltà – spiega Manuela Cappell<strong>in</strong>i,<br />
presidente dell’Associazione toscana paraplegici<br />
–. Anche gli hotel più lussuosi,<br />
nella maggior parte dei casi, sono sprovvisti<br />
di camere per chi è <strong>in</strong> carrozz<strong>in</strong>a».<br />
Per quanta riguarda i s<strong>in</strong>goli monumenti,<br />
la c<strong>it</strong>tà è generalmente attrezzata,<br />
anche se permangono alcuni disagi.<br />
La basilica del Duomo, Santa Maria del<br />
Fiore, è accessibile. Impossibile però arrampicarsi<br />
f<strong>in</strong>o alla cima del cupolone,<br />
così come è impossibile arrivare <strong>in</strong> vetta<br />
al campanile di Giotto. In entrambi<br />
i casi, le difficoltà di accessibil<strong>it</strong>à sono<br />
dovute soprattutto ai risicati spazi nel-<br />
Le belle c<strong>it</strong>tà d’Italia<br />
A Firenze, la stazione di Santa Maria Novella<br />
è totalmente accessibile, anche se la scala<br />
mobile che la collega all’area commerciale<br />
sottostante è perennemente fuori uso.<br />
Le persone disabili utilizzano l’ascensore,<br />
ma devono attraversare una zona molto<br />
degradata. Grandi difficoltà, <strong>in</strong>vece,<br />
nelle stazioni m<strong>in</strong>ori. Accessibile l’aeroporto.<br />
Nella foto, concessa da Uici di Firenze, una<br />
mappa tattile della c<strong>it</strong>tà. Nella pag<strong>in</strong>a accanto,<br />
Piazza Sant’Oronzo di Lecce.<br />
lo scheletro delle strutture, che consentono<br />
a malapena il passaggio di chi sale<br />
a piedi. Totalmente a misura di disabile<br />
il Battistero, così come gli Uffizi, dove<br />
recentemente è stata <strong>in</strong>augurata la “Nasc<strong>it</strong>a<br />
di Venere” del Botticelli tridimensionale<br />
per i non vedenti.<br />
Palazzo Vecchio è accessibile, ma<br />
non completamente. Bene le chiese di<br />
Santa Croce e di Santa Maria Novella<br />
(anche se alcuni grad<strong>in</strong>i complicano<br />
l’arrivo dall’<strong>in</strong>gresso all’altare). Gene-<br />
30<br />
ralmente accessibile anche Palazzo P<strong>it</strong>ti,<br />
eccezion fatta per alcune parti del Museo<br />
degli Argenti. La Galleria dell’Accademia,<br />
al cui <strong>in</strong>terno si trova il David di<br />
Michelangelo, è fruibile anche dai turisti<br />
con disabl<strong>it</strong>à. Unico problema, il grad<strong>in</strong>o<br />
all’<strong>in</strong>gresso.<br />
Non accessibili, <strong>in</strong>vece, le Cappelle<br />
Medicee. È <strong>in</strong> fase di realizzazione l’ascensore,<br />
ma i lavori non sono ancora<br />
term<strong>in</strong>ati. Notevoli difficoltà si riscontrano<br />
anche alla biblioteca Laurenziana<br />
e alla chiesa di Orsanmichele, <strong>in</strong> entrambi<br />
i casi a causa dei grad<strong>in</strong>i che complicano<br />
l’accesso.<br />
Lecce, “Atene delle Puglie”. C<strong>it</strong>tà<br />
d’arte, è riconosciuta come una vera<br />
e propria gemma culturale del sud Italia,<br />
non a caso def<strong>in</strong><strong>it</strong>a la “Firenze del sud” e<br />
“Atene delle Puglie”. Patria del barocco e<br />
madre della cartapesta e della tipica pietra<br />
locale, la cosiddetta pietra leccese, è<br />
ricchissima di cattedrali, chiese, <strong>in</strong>aspet
CULtURA<br />
Siobhan Dowd<br />
Il mistero del<br />
London Eye<br />
Uovonero edizioni 2011<br />
pag<strong>in</strong>e 249, euro 14,00<br />
La ver<strong>it</strong>à?<br />
Dipende<br />
da che parte<br />
guardi le cose<br />
Ted Spark non sente un gran<br />
bisogno di diventare “normale”,<br />
però ha cap<strong>it</strong>o che esiste<br />
una cosa che – agli occhi della<br />
gente – lo avvic<strong>in</strong>a a quella condizione:<br />
dire bugie. Così, dopo<br />
12 anni vissuti senza mai mentire,<br />
si trova a dirne tre <strong>in</strong> due soli<br />
giorni. Non lo fa per cercare la<br />
normal<strong>it</strong>à, bensì per salvare l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />
parallela condotta <strong>in</strong>sieme<br />
a sua sorella Kat per trovare il<br />
cug<strong>in</strong>o Salim, letteralmente svan<strong>it</strong>o<br />
nel nulla facendo un giro sulla<br />
gigantesca ruota panoramica<br />
di Londra. Un giallo che, proprio<br />
grazie a Ted, si risolve dopo una<br />
narrazione avv<strong>in</strong>cente e degna<br />
della fantasia di Agatha Christie.<br />
È un vero gioiello Il mistero<br />
del London Eye, di Siobhan Dowd<br />
(Uovonero edizioni), la storia di<br />
un ragazzo <strong>in</strong>glese «nel cui cervello<br />
gira un sistema operativo<br />
diverso da quello delle altre persone».<br />
Ted, voce narrante, è affetto<br />
da s<strong>in</strong>drome di Asperger, una<br />
forma di autismo che, come sottol<strong>in</strong>ea<br />
Simonetta Agnello Hornby<br />
nella prefazione, non viene mai<br />
nom<strong>in</strong>ata «come è giusto che sia.<br />
Perché siamo tutti nello spectrum<br />
autistico – chi più chi meno». La<br />
famiglia di Ted appartiene alla<br />
middle class lond<strong>in</strong>ese, la sua v<strong>it</strong>a<br />
è tranquilla e ord<strong>in</strong>ata. Lui vorrebbe<br />
diventare un metereologo<br />
e <strong>in</strong>quadra con preci-<br />
sione tutte le s<strong>it</strong>uazioni quotidiane<br />
nelle caratteristiche del tempo;<br />
una delle sue passioni sono le previsioni<br />
per i naviganti (che ascolta<br />
di notte alla radio), ha una straord<strong>in</strong>aria<br />
capac<strong>it</strong>à mnemonica, è ripet<strong>it</strong>ivo,<br />
non si toglie mai la divisa<br />
della scuola, non ama essere toccato,<br />
emette uno strano grugn<strong>it</strong>o<br />
quando è <strong>in</strong> imbarazzo o non<br />
sa rispondere. E poi non ride mai,<br />
se non per far piacere al suo<br />
<strong>in</strong>terlocutore; non<br />
capisce il<br />
l<strong>in</strong>guaggio<br />
astratto;<br />
non sa leggere il l<strong>in</strong>guaggio<br />
del corpo.<br />
Un giorno Salim sale <strong>in</strong><br />
una capsula del London Eye. Lui<br />
e Kat lo aspettano <strong>in</strong>vano alla f<strong>in</strong>e<br />
del giro di 30 m<strong>in</strong>uti. Una sparizione<br />
angosciante, un buco nero da cui si uscirà<br />
solo grazie alla logica e alla freddezza di<br />
Ted, che <strong>in</strong>strada la polizia e che <strong>in</strong>sieme alla<br />
sorella, scartando via via diverse “teorie”, farà<br />
trovare la strada da seguire. Faticando molto,<br />
ovviamente, a farsi ascoltare e prendere sul<br />
serio dai “normali”, che lo amano ma non si<br />
aspettano da lui niente che li possa aiutare o<br />
addir<strong>it</strong>tura arricchire. C’è una frase che il<br />
ragazzo si ripete cont<strong>in</strong>uamente durante<br />
l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e: «Dipende da che parte guardi<br />
le cose». Il London Eye gira <strong>in</strong> senso<br />
antiorario se visto dall’<strong>in</strong>gresso,<br />
ma <strong>in</strong> senso orario dall’altra parte<br />
del Tamigi. Sembra questo<br />
il messaggio chiave che<br />
l’autrice vuole offrire<br />
ai lettori (il libro<br />
è una ra-<br />
33<br />
r<strong>it</strong>à adatta a tutti): dipende da che<br />
parte guardi la normal<strong>it</strong>à, e da<br />
quanto ti fai <strong>in</strong>fluenzare da elementi<br />
non essenziali.<br />
Siobhan Dowd ha collaborato<br />
per vent’anni con il Pen Club International,<br />
che si batte contro la<br />
censura di scr<strong>it</strong>tori m<strong>in</strong>acciati e<br />
<strong>in</strong>carcerati nel mondo. Prima della<br />
morte avvenuta nel 2007, a soli<br />
47 anni, ha scr<strong>it</strong>to quattro romanzi<br />
che l’accostano ai più grandi<br />
scr<strong>it</strong>tori irlandesi contemporanei.<br />
I dir<strong>it</strong>ti delle sue opere vanno<br />
alla Siobhan Dowd Trust, fondazione<br />
per migliorare le possibil<strong>it</strong>à<br />
di accesso alla lettura<br />
di ragazzi socialmente<br />
disagiati.<br />
[Stefano Trasatti]
hi-tech<br />
Deka, braccio robotico<br />
per soldati fer<strong>it</strong>i e non solo<br />
P er<br />
i soldati fer<strong>it</strong>i <strong>in</strong> Medio Oriente, è stato<br />
<strong>in</strong>ventato un braccio robotico sost<strong>it</strong>utivo. Si<br />
chiama Deka ed è un progetto della Darpa (l’Agenzia<br />
di ricerca del dipartimento della Difesa<br />
degli Stati Un<strong>it</strong>i). Il sistema sta riscuotendo molto<br />
successo, perché presenta un alto grado di apprendimento<br />
sensoriale. Per questo potrebbe<br />
trovare applicazione anche tra i civili, <strong>in</strong> particolare<br />
come supporto per le persone con disabil<strong>it</strong>à.<br />
I-Art: una guida all’<strong>in</strong>segna<br />
dell’eduta<strong>in</strong>ment<br />
U n<br />
progetto sperimentale per rispondere<br />
alla crescente richiesta delle ist<strong>it</strong>uzioni<br />
di offrire servizi ad alto valore aggiunto di<br />
eduta<strong>in</strong>ment (educare <strong>in</strong>trattenendo), per<br />
soddisfare un pubblico sempre più maturo ed<br />
esigente, compreso quello di persone disabili.<br />
Classico esempio di come uno strumento<br />
accessibile sia per tutti, “I-Art” è un’applicazione<br />
studiata e realizzata a supporto di non<br />
vedenti, ipovedenti, anziani e normodotati.<br />
Si tratta di un «sistema di vis<strong>it</strong>a guidata non<br />
assist<strong>it</strong>a museale», ideato per il Museo di Roma<br />
<strong>in</strong> Trastevere e f<strong>in</strong>anziato dalla Regione Lazio.<br />
“I-Art” fornisce la descrizione delle opere esposte,<br />
orientando durante la vis<strong>it</strong>a <strong>in</strong> riferimento<br />
alla propria posizione. Un’<strong>in</strong>tegrazione di strumenti<br />
ad alto contenuto tecnologico: grazie a<br />
un dispos<strong>it</strong>ivo mobile Pda, collegato alla rete<br />
Wi-fi, chi usa la guida può avvic<strong>in</strong>arsi all’opera<br />
e riceverne la descrizione sia <strong>in</strong> voce attraverso<br />
una s<strong>in</strong>tesi vocale evoluta (Tts, Text to speech),<br />
sia a video, fruibile come fosse un s<strong>it</strong>o web.<br />
fashion no lim<strong>it</strong>s<br />
Ungheria: Katal<strong>in</strong>, prima Miss <strong>in</strong> sedia a ruote<br />
Si è aggiudicata il t<strong>it</strong>olo nel<br />
primo concorso del genere <strong>in</strong><br />
Europa, ideato per premiare le<br />
ragazze più affasc<strong>in</strong>anti <strong>in</strong> sedia<br />
a ruote. È successo <strong>in</strong> Ungheria: a<br />
conquistare lo scettro e la corona<br />
di prima Miss Colours d’Ungheria,<br />
Katal<strong>in</strong> Eszter Varga. Commessa<br />
ventiseienne, ha v<strong>in</strong>to il t<strong>it</strong>olo durante<br />
la manifestazione svoltasi<br />
a Budapest alla f<strong>in</strong>e di febbraio.<br />
Gli organizzatori assicurano<br />
che l’evento avrà cadenza<br />
annuale. Anche se il vecchio<br />
cont<strong>in</strong>ente arriva <strong>in</strong> notevole<br />
r<strong>it</strong>ardo rispetto agli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />
dove il primo Ms. Wheelchair<br />
America si è tenuto nel 1973.<br />
Dopo essere stata scelta dalla<br />
giuria fra otto f<strong>in</strong>aliste – ma ben<br />
50 erano le partecipanti a sfilare<br />
sul palco con le musiche di Maroon<br />
5 e Rihanna, <strong>in</strong>dossando gli<br />
ab<strong>it</strong>i della stilista ungherese Katti<br />
Zoob –, la ragazza ha dichiarato<br />
che cercherà di promuovere un<br />
miglioramento dell’accessibil<strong>it</strong>à<br />
urbana per le persone disabili.<br />
«È difficile avere accesso a<br />
molti edifici, i bagni per disabili<br />
sono disegnati male e ci sono<br />
In alto, Katal<strong>in</strong> Eszter Varga.<br />
In basso, le prime tre classificate<br />
41<br />
pochi hotel che offrono servizi<br />
per le persone <strong>in</strong> sedia a<br />
rotelle. Ho tante speranze che<br />
tutto questo possa cambiare»,<br />
ha dichiarato la v<strong>in</strong>c<strong>it</strong>rice.<br />
Un pragmatismo lontano<br />
da ogni frivolezza, quasi per<br />
confermare che il riconoscimento,<br />
con la conseguente<br />
visibil<strong>it</strong>à, possono funzionare<br />
da volano nella rivendicazione<br />
di sacrosanti dir<strong>it</strong>ti.
dulcis <strong>in</strong> fundo<br />
42