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Alcune riflessioni epistemologiche sul delitto di Cogne - Diritto ...

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Sergio Novani<br />

vole per un giu<strong>di</strong>ce crederle. Esse includono quin<strong>di</strong> quelle<br />

proposizioni <strong>di</strong> cui egli ha una prova ragionevolmente<br />

adeguata. Ma come deci<strong>di</strong>amo se, in una circostanza particolare,<br />

si possa <strong>di</strong>re <strong>di</strong> possedere una prova ragionevolmente<br />

adeguata al caso? La Cassazione ci dà questa risposta:<br />

i) «Circa il modo <strong>di</strong> intendere il precetto secondo cui “il giu<strong>di</strong>ce<br />

pronuncia la sentenza <strong>di</strong> condanna se l’imputato ri<strong>sul</strong>ta<br />

colpevole al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni ragionevole dubbio”, formalizzato<br />

nel comma l dell’art. 533 c.p.p., come sostituito dall’art. 5 1. n.<br />

46/2006, è opportuno richiamare il con<strong>di</strong>visibile assunto della<br />

sentenza <strong>di</strong> primo grado secondo il quale il citato dettato<br />

normativo impone <strong>di</strong> pronunciare condanna quando il dato<br />

probatorio acquisito lascia fuori solo eventualità remote, pur<br />

astrattamente formulabili e prospettabili come possibili “in<br />

rerum natura” ma la cui concreta realizzazione nella fattispecie<br />

concreta non trova il benché minimo riscontro nelle emergenze<br />

processuali, ponendosi al <strong>di</strong> fuori dell’or<strong>di</strong>ne naturale<br />

delle cose e della normale razionalità umana».<br />

ii) «Il concetto, ancor prima della mo<strong>di</strong>fica dell’art. 533 cit.,<br />

era già stato chiaramente espresso da Cassazione, 2.3.1992<br />

in Rivista penale, 1992, n. 955, secondo cui “la prova<br />

in<strong>di</strong>ziaria [...] è quella che consente...la ricostruzione del<br />

fatto in termini <strong>di</strong> certezza tali da escludere la prospettabilità<br />

<strong>di</strong> ogni altra ragionevole soluzione, ma non anche <strong>di</strong><br />

escludere la più astratta e remota delle possibilità che, in<br />

contrasto con ogni e qualsivoglia verosimiglianza ed in conseguenza<br />

<strong>di</strong> un ipotetico, inusitato combinarsi <strong>di</strong> imprevisti e<br />

impreve<strong>di</strong>bili fattori, la realtà delle cose sia stata <strong>di</strong>versa da<br />

quella ricostruita in base agli in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong>sponibili».<br />

Alla domanda “quando G (che sta per Giu<strong>di</strong>ce) ha una<br />

conoscenza ADLORD (al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni ragionevole dubbio)<br />

della colpevolezza <strong>di</strong> I (che sta per Imputato)?” i Giu<strong>di</strong>ci<br />

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