Alcune riflessioni epistemologiche sul delitto di Cogne - Diritto ...
Alcune riflessioni epistemologiche sul delitto di Cogne - Diritto ...
Alcune riflessioni epistemologiche sul delitto di Cogne - Diritto ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Sergio Novani<br />
lui <strong>di</strong>stinguibile o <strong>di</strong>scriminabile da tutte le alternative<br />
rilevanti in cui p può essere falsificata.<br />
Possiamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che G per conoscere, per poter<br />
epistemicamente conoscere, deve, pertanto, essere in grado<br />
<strong>di</strong> eliminare tutte le alternative rilevanti.<br />
La <strong>di</strong>fferenza tra un’alternativa rilevante e un’alternativa<br />
irrilevante risiede allora non in ciò che ci accade <strong>di</strong><br />
considerare come una possibilità reale (ragionevolmente<br />
o no), ma nel tipo <strong>di</strong> possibilità che esistono “concretamente”<br />
ovvero non sono “remote” e pur astrattamente<br />
formulabili come possibili “in rerum natura” non hanno il<br />
benché minimo riscontro nelle emergenze processuali.<br />
Insomma, per la SC costituiscono “ipotesi irrilevanti”<br />
quelle astratte, quelle remote, quelle ausiliarie, quelle ad<br />
hoc e quelle in “rerum natura” che sono prive <strong>di</strong><br />
riscontro.<br />
Cerchiamo <strong>di</strong> dare a ciascuno <strong>di</strong> questi termini una definizione.<br />
An<strong>di</strong>amo per or<strong>di</strong>ne. Che cosa si intende per ipotesi<br />
astratta? Da un passo della motivazione della sentenza<br />
<strong>di</strong> Cassazione n. 26403/2002 15 , è forse possibile ricavare<br />
una definizione abbastanza calzante. Il passo è il seguente:<br />
«È chiaro che non si contesta la possibilità <strong>di</strong> formulare<br />
ipotesi alternative più o meno verosimili, perché queste,<br />
anche in astratto, possono sempre farsi in relazione a un<br />
in<strong>di</strong>zio proprio per l’equivocità intrinseca <strong>di</strong> questo<br />
elemento <strong>di</strong> prova e che in ogni caso non è compito <strong>di</strong><br />
questa corte sindacare se non quando la lettura alternativa<br />
e concorrente che ne è stata data si presenti come il<br />
ri<strong>sul</strong>tato <strong>di</strong> una valutazione manifestamente illogica ».<br />
15 Corte <strong>di</strong> Cassazione, Sezione I penale, Sentenza 11 luglio 2002,<br />
n. 26403.<br />
755