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L’annessione del Circondario di Frosinone al Regno d’Italia Parte Prima Sono ormai trascorsi 134 anni dal 20 settembre 1870 quando le truppe italiane entrarono in Porta pia e Roma con gli ultimi territori dello Stato Pontificio tra i quali il circondario di Frosinone furono annessi Regno d’Italia. L’unità d’Italia fu un’impresa pazza e insensata, nel 1860 mille uomini male armati, conquistarono il Regno delle due Sicilie. Quella azione, animò “la meglio gioventù” del secolo XIX e sciolse quel nodo apparentemente inestricabile dell’unità italiana. Garibaldi e i suoi volontari seppero prendere in pugno risolutivamente l’iniziativa fidando soltanto nel proprio valore e nel proprio spirito di sacrificio. Nella primavera del 1861 fu proclamato il regno d’Italia, al compimento dell’unità nazionale mancavano il Veneto e Roma con il suo territorio tra cui il circondario di Frosinone. In base alla Convenzione di settembre del 1864 il governo italiano si impegnava a «a non attaccare il territorio attuale del Santo Padre ed impedire anche con la forza qualunque attacco esterno contro quel territorio» 1 . I giovani a cui Mazzini aveva scosso l’animo generoso e avevano trovato in Garibaldi l’uomo che sapeva offrire loro la lotta e la vittoria, non sarebbero mai scesi a compromessi con il nemico e mai si sarebbero piegati fino alla conquista della libertà e dell’unità nazionale. A Roma agivano due comitati clandestini 2 che attraverso un’azione rivoluzionaria appoggiata da volontari puntavano a dare all’Italia la sua naturale capitale. Uno dei due comitati (il centro d’insurrezione) si rivolge a Garibaldi affinché assuma la direzione dei moti popolari e della guerra di volontari per la liberazione di Roma. Garibaldi che allora si trovava nella pianura padana, così come risulta da una iscrizione che può leggersi a Verona in piazza Bra, dove da un balcone Garibaldi «salutava il popolo Veronese giurando “ROMA o MORTE “ 8 marzo 1867» 3 , il 22 marzo 1867 accettava l’incarico e disponeva perché a Firenze si formasse il centro per la raccolta di denaro per l’impresa. 4 Il primo aprile il Centro d’insurrezione diffondeva nello Stato pontificio un proclama che invitata all’insurrezione ed emetteva dei buoni a prestito per raccogliere denaro per la vicina lotta. Il 23 ottobre 1867 Garibaldi avanza verso Roma e tra Monterotondo e Mentana si scontra con le truppe franco - pontificie e viene sconfitto. La guerra tra la Prussia e la Francia che si conclude nel 1870 con la sconfitta della Francia e la caduta di Napoleone III°, grande sostenitore del Papa, rese possibile il 20 settembre 1870 la conquista di Roma. Il plebiscito tenuto il 2 ottobre, sanciva solennemente l’annessione di Roma al regno d’Italia. 1 Pag. 768 Storia del Risorgimento volume II di Piero Pieri 2 il Comitato nazionale dei moderati e il Centro d’insurrezione 3 Lapide apposta dai reduci delle battaglie col concorso del comune il 21 ottobre 1888 4 pag. 770 Storia del Risorgimento op. cit. 2
IL CIRCONDARIO DI FROSINONE 5 Allorché la vaporiera, partita da Roma col suo fischio stridente abbandona la stazione ferroviara di Segni, per correre verso Napoli, voi dopo cinque o sei chilometri di viaggio entrate nella fertile, e non fertilizzata vallèa del Sacco, denominata dagli antichi romani la valle del Trero. A destra i Monti Lepini a manca gli Appennini e subappennini vi presentano nove città, trentaquattro paesi e sette contadi, divisi in dodici mandamenti, con una popolazione di centocinquacinquemila abitanti; i quali compongono il circondario di Frosinone (Statistica uff. del 15 dec. 1872). Il qual circondario, provincia dello stato pontificio fino al cadere del 1870, è situato secondo il meridiano di Parigi fra il 10°, 40' e 11°, 15' di longitudine est, e fra 41° 20' e 41°, 55’latitudine nord. Viene circoscritto al nord dall’Abruzzo ulteriore secondo, dagli Appennini e subappennini all’est e sud est dalla Terra di Lavoro; al sud dalle paludi Pontine fin presso Terracina; all’ovest dal circondario di Velletri; ed al nord ovest dal circondario di Roma. Misura poi dall’est all'ovest una lunghezza di chilometri quarantotto ; e da nord al sud di chilometri sessantacinque; ed in complesso una superficie di chilometri quad. 66:58 Dopo lo disastrose vicende del medio-evo, 1'unica strada che sopravvisse alle intemperie delle stagioni, all'incuria ed al vandalismo degli uomini, fu la strada latina: la quale partendo in prossimità della stazione della strada ferrata di Anagni, risaliva, secondoché vien indicato dalla Tavola Peutingeriana fin sotto le falde. della omonima città, fendeva per mezzo Ferentino e scendendo al basso seguiva il tracciato dell'attuale strada Casilina; e lambiva l'antica Frabateria, per far capo, nella Campania, alla distrutta città di Casilino. Per questa disastrosa strada, i nostri avi, ed anche i nostri genitori a cavallo si conducevano in Roma fra mezzo a mille stenti e pericoli ; mentre niuno ignora che anche dopo l'anno santo del 1825 difficilmente qualche pesantissimo calesse da Frosinone poteva in otto giorni giungere in Roma. IL PRIMO TENTATIVO DI ANNESSIONE DEL CIRCONDARIO DI FROSINONE Nel novembre 1867, I volontari garibaldini, guidati dall'on. Giovanni Nicotera 6 , liberarono Bauco 7 , Monte San Giovanni, Ceprano, Ripi, Torrice, Arnara e Frosinone. Le truppe italiane percorrendo la via Casilina, da Ceprano erano arrivate fin a Ferentino. 5 Il Circondario di Frosinone di Achille Giorgi parte prima 1881 6 Giovanni Nicotera, patriota e uomo politico nato a Sambiase (CZ) 1828 e morto a Vico Equense (NA) 1894 partecipò giovanissimo alle cospirazioni antiborboniche 1848 e alla difesa della Repubblica Romana 1849. Nel 1857 prese parte alla spedizione di Sapri. Catturato dai borbonici fu condannato a morte (luglio 1858), ma graziato fu incarcetato nell’isola di Favgnana. Rimesso in libertà nel 1860 dopo la liberazione della Sicilia ad opera di Garibaldi. Eletto deputato di Salerno nel 1861. Prese parte alle campagne garibaldine del 1866 e del 1867. Quando la Sinistra salì al potere (1876) Nicotera fu ministro degli Interni; ricoprì lo stesso incarico nel gabinetto Di Rudinì dal febbraio 1891 al maggio 1892 7 Dal 1905 si chiama Boville Ernica 3
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