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Documento PDF - UniCA Eprints

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Quest’ ultimo aspetto ci ha portato a pensare che nel meccanismo di<br />

reazione potesse essere coinvolto un intermedio più stabile, per<br />

effetto di risonanza, rispetto a quanto riscontrabile con gli alchini<br />

alifatici.<br />

Questa nostra supposizione ha trovato conferma grazie allo studio<br />

della cinetica di reazione mediante esperimenti di GC-MS.<br />

In particolare, è stato osservato che quando veniva usato il<br />

fenilacetilene, la reazione portava alla formazione di un derivato α-<br />

cloro stirenico, la cui presenza andava via via scomparendo a favore<br />

del derivato dioxepinico finale.<br />

Abbiamo, quindi, isolato tale derivato per comprendere l’ esatto<br />

ruolo da esso svolto nel meccanismo della reazione.<br />

In tal modo, grazie all’ analisi 1 H NMR, è stato possibile evidenziare<br />

che si trattava dell’ α-clorostirene e non dell’ isomero β. La stessa<br />

serie di esperimenti è stata condotta co altri alchini come il 2-metossi<br />

fenilacetilene ed il 1-etinil-5-metossi naftalene. Anche in questi casi,<br />

è stato individuato, isolato ed analizzato l’ intermedio α-clorurato<br />

(Figura 27)<br />

Figura 27. Formazione di α-cloro derivati.<br />

Il passo successivo è consistito nel far reagire l’ intermedio clorurato<br />

isolato, con il bifenolo, sia in presenza che in assenza di catalizzatore<br />

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