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Documento PDF - UniCA Eprints

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Da allora l’utilizzo della sintesi in fase solida si è rivolto non solo ai<br />

peptidi ma anche ad altre molecole di interesse farmaceutico che<br />

difficilmente potevano essere prodotte con i classici metodi sintetici.<br />

Sebbene ci siano stati notevoli progressi, purtroppo tali successi<br />

furono accompagnati da alcuni problemi che incominciarono a<br />

limitarne l’utilizzo.<br />

Ancora oggi la sintesi in fase solida, nonostante possegga indubbi<br />

vantaggi, continua ad esibire inconvenienti e limiti legati alla natura<br />

eterogenea delle condizioni di reazione, ad una cinetica non lineare,<br />

ad una diversa distribuzione ed accessibilità della reazione chimica<br />

ed a problemi di solvatazione.<br />

Tutto ciò ha indirizzato l’attenzioni alla ricerca di metodologie che<br />

garantissero condizioni omogenee di reazione. Le resine insolubili<br />

hanno incominciato ad essere, in parte, rimpiazzate dai supporti<br />

polimerici solubili che consentivano le familiari condizioni di<br />

reazione della classica sintesi in soluzione, ma con annessi i vantaggi<br />

legati alle proprietà macromolecolari del supporto.<br />

Questa nuova metodologia, chiamata sintesi in fase liquida, 3 evita le<br />

problematiche della sintesi in fase solida e ne preserva gli aspetti<br />

positivi.<br />

Il termine sintesi in fase liquida, o meglio sintesi su supporto<br />

solubile, è stato coniato per evidenziare le differenze esistenti con<br />

quella in fase solida e per evidenziare le peculiarità sintetiche dei<br />

supporti polimerici solubili.<br />

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