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Documento PDF - UniCA Eprints

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In questo contesto si inseriscono alla perfezione le dibenzo (d,f) (1,3)<br />

dioxepine e le 12H-dibenzo (d,g) (1,3) dioxocine, una classe di<br />

composti eterociclici, la cui attività biologica risulta in relazione con<br />

la presenza di un gruppo diossimetilenico, sebbene modificato,<br />

correlato all’ unità bifenilica. 127<br />

Recenti studi dimostrano come la presenza di un gruppo<br />

diossimetilenico coniugato ad uno o più anelli aromatici, come<br />

appunto negli 1,3-benzodiossoli, nelle dioxepine e nelle dioxocine,<br />

risulta un fattore determinante per l’ attività biologica di tali<br />

molecole. 128<br />

Alcuni derivati dioxocinici, come l’<br />

acido 2,10-dicloro-12H-dibenzo<br />

(d,g) (1,3) dioxocin-6-carbossilico ed<br />

i suoi esteri, si sono dimostrati<br />

potenti antilipidemici (Figura 26).<br />

Figura 26. Derivato dioxocinico.<br />

In particolare, alcuni ricercatori hanno dimostrato che il suddetto<br />

acido, analogamente al suo estere metilico, il treloxinato, risulta<br />

essere otto volte più potente nel ridurre il colesterolo ematico e ben<br />

trenta volte più potente nel ridurre il tasso di trigliceridi nel sangue<br />

rispetto al clorofibrato che, notoriamente, è uno dei farmaci più<br />

potenti attualmente in circolazione. 129<br />

La scoperta di questi derivati risale al 1957 per opera di due<br />

scienziati giapponesi che li isolarono per la prima volta come<br />

pigmenti rossi da un fungo chiamato Cercospora Kikuchii<br />

Matsumoto et Tomoyam. 130<br />

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