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Documento PDF - UniCA Eprints

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Schema 23. Sintesi di derivati cumarinici sul nucleo del cardolo.<br />

Tale metodica in fase liquida, messa a punto nei nostri laboratori 99 ,<br />

si è dimostrata assai interessante non solo per la semplicità esecutiva<br />

ma anche per l’ efficienza del processo e la resa in prodotto finale.<br />

Tutti questi derivati sono stati ottenuti come prodotti tramite la<br />

classica tecnica di precipitazione/filtrazione tipica della sintesi in<br />

fase liquida. 119,120 Inoltre, per garantire un grado di purezza ottimale,<br />

i composti sono anche stati sottoposti ad una ulteriore<br />

cristallizzazione a freddo da alcool isopropilico; è noto, infatti, che i<br />

PEGs, in virtù della loro struttura ad avvolgimento elicoidale,<br />

mostrano una notevole tendenza a cristallizzare quando trattati con<br />

alcuni solventi alcolici a basse temperature. 121<br />

È stato anche sperimentato l’ uso di uno spaziatore tra il supporto<br />

polimerico ed il cardolo, ma le rese così come la caratterizzazione<br />

del prodotto finale non sono state soddisfacenti e per questo motivo<br />

tale sintesi è stata accantonata.<br />

I cardoli, 5-alchil-2,3-difenoli, analogamente ad alcuni derivati<br />

cumarinici, si sono dimostrati tra i componenti più attivi come<br />

inibitori della tirosinasi, enzima chiave nel processo di<br />

melanogenesi (Schema 24).<br />

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