Neolitico - ArcheoServer

Per quanto concerne la cultura materiale, nello stile di Prato Don
Michele accanto alla caratteristica ceramica di impasto grossolano,
decorata a impressioni di vario tipo (unghiate, pizzicature, conchiglia)
sono talora presenti forme inornate in ceramica d’impasto
o in ceramica fine ben depurata, a superfici lisce o brunite.
Gli scavi in siti pluristratificati (come Rendina o Trasano) mostrano
come, nella sua fase più antica, la decorazione impressa tenda a
essere organizzata in sintassi semplici che coprono tutta la superficie
del vaso mentre successivamente si organizzeranno in schemi più
articolati (stile del Guadone).
Lo stile del Guadone (che prende nome dal villaggio omonimo,
presso San Severo, scavato da S. Tiné durante gli anni Sessanta) è
stratigraficamente associato a livelli che si sovrappongono a quelli
a Ceramica Impressa arcaica e che precedono la comparsa della
ceramica dipinta. Le datazioni al 14 C ottenute per il sito di Rendina
sono 5160±140 e 4490±150 bc. La ceramica di questo periodo presenta
forme decorate con motivi complessi e organizzati sintatticamente
sulla superficie del vaso (es. motivi a zig-zag, triangoli, losanghe,
figure antropomorfe stilizzate etc.) e sono documentate
anche nuove tecniche come il tremolo e il micro-rocker.
Il rituale funerario prevede l’inumazione del cadavere in posizione
rattratta sul fianco sinistro. Le sepolture erano costituite da fosse
ovali prive di corredo, scavate nell’area dell’abitato. È attestato
l’uso dell’ocra. Sono riconducibili alla sfera rituale anche le figurine
muliebri in terracotta, solitamente frammentate.
Ceramiche di stile Guadone da
Lama Marangia
(da Geniola)
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Figurina fittile femminile da Rendina
(da Cipolloni Sampò)