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Neolitico - ArcheoServer

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ase ai dati paleoconomici, che indicavano uno sfruttamento intensivo<br />

di molluschi e di risorse acquatiche e l’apparente assenza di<br />

attività agricole, e in virtù della data di 6200 BC ottenuta applicando<br />

il metodo del radiocarbonio a una conchiglia. La ripresa degli<br />

scavi negli anni Ottanta ha in parte modificato il quadro delle conoscenze:<br />

la scoperta di un fossato di recinzione e di semi di cereali,<br />

unitamente a nuove datazioni radiocarboniche, rendono infatti il sito<br />

di Coppa Nevigata del tutto analogo ai villaggi pienamente agricoli<br />

del Tavoliere.<br />

Villaggi trincerati del Tavoliere<br />

(da Bagolini)<br />

106<br />

Gli intensi lavori agricoli<br />

condotti in quest’area della<br />

penisola hanno purtroppo intaccato<br />

i depositi archeologici,<br />

decapitandone il piano<br />

di calpestio: gli abitati sono<br />

dunque noti soprattutto per<br />

le loro strutture negative<br />

(cioè sottoescavate), particolarmente<br />

visibili nelle foto<br />

aeree degli anni Quaranta<br />

raccolte da Bradford. Si tratta<br />

di villaggi circondati da<br />

fossati e caratterizzati da<br />

strutture interne a loro volta<br />

delimitate da fossati a forma<br />

di “C” (compounds), che saranno<br />

impiantati o utilizzati<br />

anche in fasi successive del<br />

<strong>Neolitico</strong> 154 .<br />

Gli scavi più recenti stanno<br />

producendo nuovi dati che<br />

integrano le scarse informazioni<br />

sinora disponibili sulle<br />

singole strutture abitative: nel<br />

sito di Balsignano (Murgia), per esempio, si sono messe in luce due<br />

capanne a pianta rettangolare, impostate su un vespaio costituito<br />

154 Il più celebre dei villaggi trincerati, quello di Passo di Corvo, individuato mediante<br />

foto aeree, sorge in prossimità di due abitati minori più antichi, Campo dei<br />

Fiori e Podere Fredella e fu occupato ininterrottamente per un periodo che va<br />

dalle fase di Masseria La Quercia a quella della ceramica tricromica stile Scaloria.<br />

Il fossato perimetrale principale delimita un’area di 130 ettari mentre l’area cinta<br />

da fossati concentrici, vero e proprio nucleo dell’abitato, ha un’estensione di 40<br />

ettari. Situazioni analoghe si riscontrano in altri villaggi del Tavoliere ed è probabile<br />

che buona parte dello spazio delimitato dal fossato principale fosse adibita alla<br />

coltivazione. Le strutture interne di questi villaggi sono costituite da pozzetti e<br />

da piccoli fossati a C, che forse circondavano le singole unità abitative, purtroppo<br />

poco conosciute. A Passo di Corvo, peraltro, è stata messa in luce una capanna<br />

di forma absidata.

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