Neolitico - ArcheoServer

Come si è detto, le più antiche testimonianze di insediamenti neolitici
sono quelle dell’area sudorientale della penisola, caratterizzate
dalla cultura della Ceramica Impressa.
Nel suo momento iniziale questa cultura ha un’estensione geografica
che comprende principalmente il Tavoliere, la valle del fiume
Ofanto, la costa della Puglia centrale, le Murge baresi e il Materano,
con attestazioni anche nell’area salentina e intorno al Golfo
di Taranto. Una facies a ceramiche impresse arcaiche affine a quella
del Tavoliere è riscontrabile anche in Calabria e Sicilia, regioni
che, per la loro peculiarità verranno trattate più avanti.
L’ambiente risulta piuttosto diversificato, con ecosistemi che vanno
dalle lagune costiere, determinatesi per innalzamento del livello
del mare e favorite dalla presenza di cordoni dunari, agli altipiani
calcarei delle Murge, attraversati da un reticolo di solchi erosivi (lame)
e digradanti verso il mare.
I dati paleoambientali, ricavati soprattutto dall’esame dei macroresti
vegetali o dall’analisi dei resti antracologici e, in minor misura,
da analisi palinologiche, evidenziano una certa estensione del
querceto misto e di specie termofile mediterranee, che indicano un
aumento della piovosità invernale e dell’umidità (favorevole alla
coltivazione dei cereali), con periodi di aridità prolungata nei mesi
estivi. Il paesaggio doveva dunque essere aperto e poco forestato,
ricco di specie selvatiche (cervidi e bovidi) e particolarmente favorevole
alle pratiche agricole.
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Carta di distribuzione
dei siti a
Ceramica Impressa
dell’Italia
meridionale
(prima metà del
VI millennio):
1. Isole Tremiti (Prato
Don Michele) 2.
Coppa Nevigata 3.
Masseria Candelaro
4. Pulo di Molfetta 5.
Monteverde di Terlizzi
6. Scamuso 7. Torre a
Mare 8. Polignano a
Mare, Grotta del
Guardiano 9. Torre
Canne 10. Rendina
11. Trasano 12. Torre
Sabea 13. Latronico
14. Praia a Mare,
Grotta della Madonna
15. Favella di Sibari
16. Capo Alfiere
17. Curinga
(da Cipolloni
Sampò)