Neolitico - ArcheoServer
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Allo stesso orizzonte culturale si possono riferire la grotticella artificiale<br />
di Cala Scizzo e l’ipogeo di Cala Colombo, sull’Adriatico.<br />
Secondo l’interpretazione tradizionale, questo genere di sepoltura<br />
sarebbe stato introdotto nel Mediterraneo centrale solo all’inizio<br />
dell’età dei metalli, da popolazioni del Vicino Oriente. I dati che<br />
emergono per il <strong>Neolitico</strong> italiano sembrano invece avvalorare<br />
l’ipotesi di Ruth Whitehouse, secondo cui le deposizioni in grotte artificiali<br />
avrebbero avuto in quest’area un’origine autonoma. In effetti,<br />
da quanto sopra esposto, emerge come l’utilizzo o la creazione di<br />
strutture ipogee sia stato in Italia piuttosto precoce e si possa far risalire<br />
alla facies di Serra d’Alto, con le inumazioni nel silos a grotticella<br />
di Trasano e, soprattutto, con le grandi tombe di Cala Colombo<br />
e dell’Ipogeo Manfredi. Tuttavia, mentre per questa fase si tratta<br />
di sepolture ancora in qualche modo “eccezionali”, che vanno ad<br />
accostarsi a rituali più tradizionali, nella fase di Diana-Bellavista si registra<br />
un incremento nell’uso di strutture ipogee, che si inserisce in<br />
una tendenza che culminerà nell’età del Rame.<br />
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