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Neolitico - ArcheoServer

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ceramiche impresse arcaiche sono segnalate anche in siti nel territorio<br />

orientale, sia all’aperto che sotto riparo.<br />

Il vasellame di questa facies è costituito da recipienti di impasto<br />

grossolano con decorazione impressa coprente a unghiate, a strie<br />

o a pizzicato e da recipienti di impasto semi-depurato con decorazione<br />

cardiale, talora organizzata in motivi a bande o a triangoli.<br />

Non sono ancora presenti in questa fase le ceramiche dipinte, che<br />

appariranno invece in quella successiva. L’industria litica è laminare<br />

e presenta ancora alcuni elementi geometrici di tradizione mesolitica.<br />

Questa arcaicità è riscontrabile anche sul piano economico,<br />

dove l’agricoltura sembra essere adottata solo a integrazione di<br />

forme di sussistenza ancora mesolitiche, che comprendono la caccia,<br />

la pesca e la raccolta di molluschi. L’unica datazione radiocarbonica<br />

attualmente disponibile, effettuata su un campione dalla<br />

Grotta dell’Uzzo, è quella di 8130±80 BP.<br />

La facies di Stentinello è meglio documentata, anche grazie alla<br />

grande esuberanza e alla raffinatezza decorativa delle sue ceramiche,<br />

che, essendo molto appariscenti, hanno spesso condizionato<br />

le attività di raccolta di superficie.<br />

La cultura prende nome dall’omonimo villaggio scavato alla fine<br />

dell’Ottocento da Paolo Orsi nei pressi di Siracusa e fu identificata<br />

anche in ricerche successive dello stesso Orsi, sempre nel Siracusano,<br />

nei siti di Matrensa e di Megara Hyblaea. Allo stato attuale delle<br />

conoscenze lo stile di Stentinello, benché particolarmente radicato<br />

nel territorio tra Siracusa, l’Etna e Messina, risulta diffuso in tutta la Sicilia<br />

e compare anche nelle Eolie, al Castellaro Vecchio di Lipari.<br />

L’interesse per tale isola sembra collegato soprattutto allo sfruttamento<br />

dell’ossidiana che fa ora la sua comparsa nelle industrie litiche.<br />

Dal punto di vista delle strategie insediative e delle scelte economiche<br />

si possono osservare alcune significative differenze tra<br />

l’area orientale e quella occidentale: mentre nella prima il popolamento<br />

è organizzato soprattutto in grandi villaggi all’aperto a economia<br />

pienamente agricola, spesso impiantati su terrazzi e cinti<br />

da fossati, nella seconda restano molto frequenti le occupazioni in<br />

grotta e la pratica di un’economia mista.<br />

Le ceramiche stentinelliane si possono ripartire in classi diverse,<br />

una costituita soprattutto da recipienti di forma aperta realizzati<br />

con un impasto grossolano e con superfici scabre e una con vasi di<br />

forma chiusa realizzati in impasto più fine, a superfici lisciate.<br />

L’aspetto più caratteristico è costituito dalle ricche decorazioni impresse,<br />

incise o excise, costituite da tratti, linee parallele, zig-zag,<br />

triangoli, punti etc., organizzati in bande o in forme geometriche<br />

ordinate e talora messi in risalto da un riempimento con pasta di colore<br />

diverso. Queste ceramiche sono talvolta associate a rari frammenti<br />

dipinti a bande rosse e, negli strati superiori delle serie stratigrafiche<br />

di riferimento, a rare ceramiche dipinte tricromiche o meandro-spiraliche<br />

importate dall’area apulo-materana (stili di Capri e<br />

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