Neolitico - ArcheoServer

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ari, è caratterizzato da recipienti di foggia elaborata ed elegante, piuttosto standardizzata, realizzati in ceramica figulina. Le decorazioni sono plastiche (con applicazioni e protomi zoomorfe) o dipinte con motivi meandro-spiralici. Come per la ceramica tricromica tipo Capri, la caratterizzazione funeraria e l’alta qualità di questi prodotti fanno pensare a beni di prestigio. Anche la diffusione al di fuori dell’areale tipico (individuabile nella costa Salentina e nella Murgia Materana, ove spesso le ceramiche Serra d’Alto si rinvengono in contesti funerari che rioccupano antiche sedi della Ceramica Impressa) sembra avvalorare questa ipotesi e conferma l’esistenza di intensi scambi commerciali. Oltre che in Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, isole Eolie, Sicilia e Malta, ceramiche tipo Serra d’Alto sono state occasionalmente rinvenute in Lazio, Toscana e nell’Italia settentrionale: molto significativa, a questo proposito, l’olletta che faceva parte del corredo di una tomba della necropoli della Vela di Trento, della cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Lo stile di Serra d’Alto (da Cipolloni Sampò) 123
L’economia della cultura di Serra d’Alto, oltre che da traffici a lunga distanza, è caratterizzata dall’agricoltura e dalla comparsa di pratiche pastorali: alcuni manufatti fittili (es. colini) sembrano suggerire una lavorazione del latte e le occupazioni in grotta (non più solo a scopo funerario o cultuale) sono talora interpretate come indizi della pratica della transumanza, che prevedeva soggiorni in tappe diverse. I rituali funerari appaiono ora maggiormente formalizzati: sono presenti vere e proprie necropoli (Serra d’Alto, Pulo di Molfetta 170 ), grotte adattate all’uso funerario (es. Cala Colombo 171 e Cala Sciz- 170 Il Pulo di Molfetta è una grande dolina di origine carsica formatasi nel Calcare di Bari. I primi ritrovamenti risalgono addirittura al XVIII secolo, epoca nella quale fu impiantata nell’area una miniera per l’estrazione del salnitro, ma ricerche sistematiche si sono avute solo nel corso del Novecento, con il ritrovamento di un importante insediamento del <strong>Neolitico</strong> antico. L’occupazione sembra aver avuto inizio nel VI millennio, come documentano vari recipienti ceramici decorati a impressioni, ed essersi protratta nel V e nel IV millennio: sono infatti attestate ceramiche dipinte bicromiche (stile Passo di Corvo), tricromiche (stile Scaloria), nello stile di Serra d’Alto e, infine, di tipo Diana. Mentre non si dispone di dati precisi riguardo la planimetria dell’insediamento nelle varie fasi, si hanno informazioni maggiori riguardo una vera e propria necropoli, costituita da 56 tombe a inumazione rattratta entro fosse foderate con massi di calcare con corredi riconducibili alla fase di Serra d’Alto. RADINA 1983. 171 A Cala Colombo è stata rinvenuta una piccola necropoli allestita nella calcarenite. Uno degli ipogei, di forma allungata, conteneva i resti di almeno 24 in- 124 Carta di distribuzione delle ceramiche tipo Serra d’Alto (V millennio) (da Cipolloni Sampò)
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