Neolitico - ArcheoServer
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mica 168 e viene distinta dalla ceramica tricromica della fase successiva.<br />
Con questa espressione vengono raggruppate facies in parte differenti,<br />
accomunate da decorazioni di colore rosso con margini neri<br />
organizzate secondo stili diversi:<br />
Scaloria Bassa: (dal nome di una grotta della Puglia settentrionale)<br />
con bande marginate da frange nere ottenute in negativo (analoghe<br />
a quelle della ceramica del sito abruzzese di Catignano)<br />
Capri: con bande rosse e caratteristici motivi a “fiamma” marginati<br />
di nero, fasci di linee brune e file di punti. Si tratta di uno stile<br />
molto caratteristico e diffuso soprattutto in contesti funerari. Ceramiche<br />
di questo tipo compaiono anche in Sicilia, in una fase evoluta<br />
della ceramica impressa tipo Stentinello.<br />
Scaloria Alta: con motivi a bande rosse marginate organizzate in<br />
meandri, spirali, semilune, motivi a fiamma etc.<br />
Queste ceramiche, che per la loro<br />
raffinatezza costituivano senza<br />
dubbio un bene di prestigio 169 prodotto<br />
da artigiani specializzati, hanno<br />
una distribuzione soprattutto costiera<br />
e sembrerebbero indicare la<br />
presenza di scambi commerciali. A<br />
conferma di questa ipotesi si può citare<br />
anche l’incremento nella circolazione<br />
di ossidiana che in alcune<br />
grotte (es. Grotta delle Felci a Capri)<br />
risulta preponderante.<br />
Vaso dipinto nello stile della Scaloria<br />
Bassa, dalla grotta eponima<br />
(da Tinè)<br />
Questo periodo vede un generale spopolamento dei grandi villaggi<br />
trincerati del Materano e un incremento nella complessità delle<br />
pratiche rituali: si intensifica la frequentazione di grotte, anche a<br />
scopo funerario.<br />
Come si è detto, nella Grotta delle Felci (Capri) si osserva la deposizione<br />
di vasi dipinti all’interno delle sepolture e si sono recuperati<br />
ciottoli dipinti in ocra con raffigurazioni antropomorfe. Nella grotta<br />
Pavolella di Cassano Ionio (Cosenza) si sono trovati resti di almeno<br />
168 In realtà il colore utilizzato è uno solo e l’impressione di una bicromia è conferita<br />
soltanto dal contrasto delle figure dipinte rispetto allo sfondo rossiccio della<br />
ceramica.<br />
169 Si veda, a tale proposito, la caratterizzazione prevalentemente funeraria<br />
dei contesti che hanno restituito ceramiche tricromiche dello stile “Capri”.<br />
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