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27.05.2013 Views

Le sepolture di questo periodo seguono lo stesso rituale evidenziato nelle fasi precedenti (inumazione rattratta sul fianco sinistro e assenza di corredo) e sono collocate all’interno dei villaggi (es. a Passo di Corvo) o di grotte frequentate a scopo di culto (es. Grotta Funeraria presso Matera). A pratiche rituali rimanda anche la porzione superiore di una figurina fittile femminile da Passo di Corvo. La ceramica di Passo di Corvo è impropriamente definita bicro- 119 Il villaggio trincerato di Passo di Corvo (da Tinè) Le strutture a “C” di Passo di Corvo in fase di scavo (da Tinè)

mica 168 e viene distinta dalla ceramica tricromica della fase successiva. Con questa espressione vengono raggruppate facies in parte differenti, accomunate da decorazioni di colore rosso con margini neri organizzate secondo stili diversi: Scaloria Bassa: (dal nome di una grotta della Puglia settentrionale) con bande marginate da frange nere ottenute in negativo (analoghe a quelle della ceramica del sito abruzzese di Catignano) Capri: con bande rosse e caratteristici motivi a “fiamma” marginati di nero, fasci di linee brune e file di punti. Si tratta di uno stile molto caratteristico e diffuso soprattutto in contesti funerari. Ceramiche di questo tipo compaiono anche in Sicilia, in una fase evoluta della ceramica impressa tipo Stentinello. Scaloria Alta: con motivi a bande rosse marginate organizzate in meandri, spirali, semilune, motivi a fiamma etc. Queste ceramiche, che per la loro raffinatezza costituivano senza dubbio un bene di prestigio 169 prodotto da artigiani specializzati, hanno una distribuzione soprattutto costiera e sembrerebbero indicare la presenza di scambi commerciali. A conferma di questa ipotesi si può citare anche l’incremento nella circolazione di ossidiana che in alcune grotte (es. Grotta delle Felci a Capri) risulta preponderante. Vaso dipinto nello stile della Scaloria Bassa, dalla grotta eponima (da Tinè) Questo periodo vede un generale spopolamento dei grandi villaggi trincerati del Materano e un incremento nella complessità delle pratiche rituali: si intensifica la frequentazione di grotte, anche a scopo funerario. Come si è detto, nella Grotta delle Felci (Capri) si osserva la deposizione di vasi dipinti all’interno delle sepolture e si sono recuperati ciottoli dipinti in ocra con raffigurazioni antropomorfe. Nella grotta Pavolella di Cassano Ionio (Cosenza) si sono trovati resti di almeno 168 In realtà il colore utilizzato è uno solo e l’impressione di una bicromia è conferita soltanto dal contrasto delle figure dipinte rispetto allo sfondo rossiccio della ceramica. 169 Si veda, a tale proposito, la caratterizzazione prevalentemente funeraria dei contesti che hanno restituito ceramiche tricromiche dello stile “Capri”. 120

Le sepolture di questo periodo seguono lo stesso rituale evidenziato<br />

nelle fasi precedenti (inumazione rattratta sul fianco sinistro e<br />

assenza di corredo) e sono collocate all’interno dei villaggi (es. a<br />

Passo di Corvo) o di grotte frequentate a scopo di culto (es. Grotta<br />

Funeraria presso Matera). A pratiche rituali rimanda anche la porzione<br />

superiore di una figurina fittile femminile da Passo di Corvo.<br />

La ceramica di Passo di Corvo è impropriamente definita bicro-<br />

119<br />

Il villaggio trincerato<br />

di Passo di<br />

Corvo<br />

(da Tinè)<br />

Le strutture a “C”<br />

di Passo di Corvo<br />

in fase di scavo<br />

(da Tinè)

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