Neolitico - ArcheoServer

Le date radiometriche disponibili per questa fase (che prende
nome dall’omonimo sito trincerato del Tavoliere Foggiano, già individuato
dal Bradford mediante foto aeree) non sono molto numerose.
A Foggia-Villa Comunale risalgono a questo periodo i livelli basali
del riempimento del fossato, datati 4800±220 bc 165. Le due date
ottenute per Scaramella di San Vito (5050±100 e 4590±65 bc) sembrerebbero
indicare una lunga durata di questa fase.
Lo stile di Masseria La Quercia è localizzato soprattutto nel Tavoliere,
con sporadiche attestazione in contesti diversi della valle
dell’Ofanto, delle Murge Barese e Materana. Gli abitati sono spesso
di ampie dimensioni, cinti da uno o più fossati concentrici e caratterizzati
da strutture a C. In alcuni siti è stato possibile riconoscere anche
la forma di alcune capanne (subcircolari o rettangolari).
165 I primi ritrovamenti nell’area della Villa Comunale di Foggia risalgono agli
anni Settanta quando, a seguito di lavori pubblici, furono portate alla luce alcune
sepolture neolitiche. Gli scavi sistematici condotti successivamente su un’area di
20 x 10 m hanno invece messo in evidenza un tratto di fossato a sezione trapezoidale,
con una larghezza massima di 2,5 m e una profondità di 2,1 m, nel cui riempimento
si sono riconosciuti due livelli (strati I e II). Sono inoltre presenti buche di
palo e strutture a fossa, una delle quali interpretata dagli Autori come silos. Le ceramiche
sono in parte riconducibili allo stile di Masseria la Quercia, mentre predominano
quelle a bande rosse della cultura di Passo di Corvo. TUNZI SISTO 1993 e
1994.
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Carta di distribuzione
dei siti della
facies di Masseria
La Quercia (seconda
metà del VI
millennio):
1. Santa Tecchia 2.
Campo dei Fiori 3. Foggia,
Villa Comunale 4.
Masseria Candelaro 5.
Monte Aquilone 6. Passo
di Corvo 7. Scaramella
di San Vito 8.
Masseria La Quercia.
(da Cipolloni
Sampò)