Neolitico - ArcheoServer

Carta di distribuzione
dei siti della
facies del
Guadone (seconda
metà del
VI millennio):
1.Guadone 2. La Defensola
3. Ripa Tetta
4. Masseria Candelaro
5. Casalbore 6. La
Starza 7. Lagnano da
Piede 8. Rendina 9.
Oliveto 10. Molfetta
11. Monteverde di
Terlizzi 12. Lama Marangia
13. Scamuso
14. Matera.
(da Cipolloni
Sampò)
Gli scavi di Rendina, nella media valle dell’Ofanto, sono stati
condotti a partire dal 1970 e, grazie alla loro estensione, hanno
messo in luce un villaggio trincerato con diversi livelli di occupazione
riferibili a varie fasi della Ceramica Impressa. Nella fase più antica
(Rendina I – metà del VI millennio circa) il villaggio era delimitato
sul lato orientale da un ampio fossato, che, oltre al vero e proprio
nucleo abitativo, recintava spazi aperti, forse destinati alla coltivazione
o all’allevamento. I dati paleoconomici permettono, del resto,
di evidenziare la pratica di agricoltura e allevamento sin dalle
fasi più antiche, con scarsa incidenza della caccia. Le abitazioni
avevano una pianta rettangolare, a volte absidata; un solo edificio
risulta diviso in due ambienti e presenta al suo interno un focolare
presso il quale è stata rinvenuta una statuina fittile femminile frammentaria.
Sono inoltre presenti pozzetti foderati di intonaco
all’interno o all’esterno delle abitazioni e alcune sepolture rannicchiate
senza corredo ma con tracce di ocra intorno al cranio e alle
spalle. Una di queste sepolture, appartenente a un individuo adulto,
era collocata al centro del villaggio e coperta da una struttura
lignea. Le ceramiche di questa fase comprendono recipienti di
forma semplice e di impasto grossolano, con decorazioni a impressioni,
e scodelle di impasto semifine inornate o con decorazioni plastiche.
Nelle successive fasi di occupazione il fossato viene colmato e le
capanne presentano dimensioni sempre più piccole. La fase Ren-
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