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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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Anselmo Martoni come commissario politico. Tutti i comandanti di<br />

battaglione furono confermati.<br />

Il 29 marzo, Calzolari, su invito del partito, si dimise da<br />

comandante della brigata per potersi dedicare più attivamente al<br />

lavoro di partito. Martoni lo aveva preceduto, dimettendosi il 5<br />

marzo, sempre per lo stesso motivo. Il loro spostamento — come si<br />

può vedere nelle lettere di Bentivogli pubblicate nel quarto capitolo<br />

e nei documenti del Comando delle brigate Matteotti pubblicati nel<br />

quinto — si era reso necessario per dare un nuovo indirizzo al<br />

partito socialista in un comune importante come quello di<br />

Molinella. Qui — come è detto nel sesto capitolo — i rapporti con i<br />

comunisti erano tesi e non certo per colpa <strong>dei</strong> <strong>socialisti</strong>.<br />

Dopo le dimissioni di Calzolari, il comando della brigata fu<br />

affidato a Marchesi mentre Rolando Casalini (Aldo) divenne<br />

commissario politico. Verri mantenne il comando del battaglione<br />

«Alberani» con Martoni come commissario politico; Calzolari<br />

assunse il comando del battaglione «Bevilacqua» e Spartaco quello<br />

del «Melega», nel quale fu poi assorbito il «Morara». Negli ultimi<br />

giorni della guerra alla brigata sarà dato il nome di « Otello<br />

Bonvicini», il comandante della brigata Matteotti di città fucilato<br />

dai fascisti.<br />

Alla vigilia della Liberazione cadde anche Calzolari. Si scontrò<br />

con una pattuglia di tedeschi in località Morgone il 16 aprile e fu<br />

lasciato morente. Se fosse stato subito soccorso forse si sarebbe<br />

salvato. Fu trovato il giorno dopo e subito trasportato all'ospedale<br />

di Molinella dove cessò di vivere poco dopo il ricovero. Due giorni<br />

dopo Molinella veniva liberata dai partigiani della sua brigata.<br />

Con la morte di Calzolari, la <strong>Resistenza</strong> perdette un combattente<br />

valoroso e coraggioso ed il partito socialista un dirigente<br />

politico di grande valore.<br />

Nato nel 1902, Calzolari era entrato giovanissimo nei Falchi<br />

rossi — l'organizzazione giovanile del PSI prima del fascismo — e<br />

partecipò a tutte le battaglie socialiste contro il fascismo. Nel 1940<br />

fu arrestato e condannato a due anni di confino per la sua attività<br />

polìtica. Quando iniziò la <strong>Resistenza</strong> — assunse il nome di<br />

battaglia di Falco — fu uno <strong>dei</strong> primi a prendere le armi contro gli<br />

invasori nazisti ed i traditori fascisti. Era un dirigente politico<br />

intelligente e dotato e, al tempo stesso, un uomo d'azione<br />

coraggiosissimo. Cresciuto alla scuola di Massarenti, Bentivogli e<br />

Fabbri, Calzolari era un grande dirigente popolare e, meglio di<br />

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