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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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Molinella la cui famiglia nel 1926 era stata «sradicata» dai fascisti<br />

e costretta ad emigrare a Torino. Durante la <strong>Resistenza</strong>, fu<br />

nominato segretario della Federazione socialista di Torino e<br />

membro del Comando militare regionale del Piemonte. • Arrestato<br />

assieme agli altri membri del Comando militare fu con loro fucilato<br />

il 5 aprile 1944. Mario Melega era un partigiano caduto durante<br />

l'occupazione di Medicina il 10 settembre e Ugo Morara un<br />

socialista ucciso dai fascisti a Medicina il 17 novembre 1921.<br />

Con il rallentamento prima e l'interruzione poi dell'avanzata<br />

alleata, molte cose successero e altre cambiarono nella «bassa».<br />

Essendo divenuto immediata retrovia del fronte, la cui linea correva<br />

lungo l'argine sinistro del Senio, alla fine di ottobre il molinellese<br />

venne interamente occupato dai tedeschi, i quali si installarono in<br />

tutte le case coloniche. Fecero ritorno anche molti fascisti scappati<br />

in vista dell'arrivo degli alleati. Per rendere la zona più difendibile i<br />

tedeschi allagarono molti terreni.<br />

La brigata Matteotti, venuta a trovarsi nel bel mezzo delle linee<br />

tedesche, fu costretta ad organizzare una nuova rete di basi e di<br />

depositi, non potendo più contare sulle case coloniche, come un<br />

tempo. Inoltre bisognava approntare nuovi rifugi per l'inverno, dal<br />

momento che era chiaro che, sino alla primavera, il fronte non si<br />

sarebbe mosso. I partigiani scavarono rifugi negli argini <strong>dei</strong> fiumi,<br />

sotto i pagliai e Ovunque fosse possibile nascondersi. Grazie alla<br />

collaborazione di alcuni impiegati comunali, molti partigiani<br />

poterono avere <strong>dei</strong> documenti d'identità e reinserirsi così nella vita<br />

legale. La brigata venne così a disporre di due gruppi di partigiani:<br />

quelli «legali», che avevano occultato le armi e che operavano di<br />

giorno come lavoratori e di notte come sabotatori e quelli «illegali»<br />

che vivevano nelle basi con le armi in pugno.<br />

Per dare alla brigata una unità operativa, a metà ottobre il<br />

partito socialista nominò comandante Alfredo Calzolari. Era un<br />

militante socialista di Molinella, che da mesi si era trasferito a<br />

Bologna assieme a Bentivogli. La Federazione socialista e Borghese,<br />

in particolare, avrebbero preferito che Calzolari restasse a Bologna,<br />

ma alla fine si convenne di rimandarlo a Molinella, perché era un<br />

profondo conoscitore degli uomini e della situazione politica di quel<br />

comune e anche perché occorreva un uomo di polso, dal momento<br />

che i <strong>socialisti</strong> ed i comunisti avevano non pochi contrasti. A<br />

Calzolari furono affiancati Arduino Neri come vice comandante e<br />

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