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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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Ora sorgeva il problema di come tagliare la strada ai tedeschi.<br />

In fila indiana occupammo Castelluccio, con i partigiani russi nei<br />

primi posti dietro il capitano Toni. I tedeschi fuggirono a Lizzano<br />

in Belvedere da dove tentarono un bombardamento che fortunatamente<br />

non causò feriti.<br />

La sera stessa, con alla testa la valorosa staffetta Vittorio Betti,<br />

Baroncini e Toni marciammo alla presa di Lizzano. Naturalmente<br />

i partigiani russi erano sempre rielle primissime posizioni. Ci disponemmo<br />

a ferro di cavallo ed il compagno Betti entrò in paese.<br />

Trovò una brutta sorpresa: i tedeschi si erano rifugiati nelle case e<br />

si facevano scudo <strong>dei</strong> civili. Per questo il capitano Toni decise di<br />

ripiegare per non mettere a repentaglio la loro vita. Al nostro<br />

ritorno a Castelluccio trovammo ad attenderci la brigata Garibaldi,<br />

alla quale ci unimmo.<br />

(Inviato da Toni per prendere contatto con le truppe americane,<br />

al ritorno, con una pattuglia americana, Montanari si incontra<br />

con le avanguardie della Matteotti a Ponte della Venturina).<br />

Nei pressi del Ponte della Venturina incontrai il capitano Toni<br />

e il compagno Baroncini. Presentai loro gli americani e io proseguii<br />

con la pattuglia. Seppi allora che i partigiani avevano attaccato<br />

i tedeschi a Porretta e che dopo lo scontro a fuoco questi<br />

erano fuggiti oltre il Siila. In seguito seppi che furono proprio i<br />

partigiani russi, con alla testa Michele, a fare per primi il loro<br />

ingresso a Porretta. Nello scontro Michele era rimasto ferito e<br />

l'autista che guidava la macchina morto (4) . Michele è stato salvato<br />

grazie alla bravura di un professore di cui non ricordo il nome.<br />

Noi italiani abbiamo avuto la fortuna di trovare <strong>dei</strong> compagni<br />

russi che disinteressatamente hanno messo a repentaglio la loro<br />

vita per aiutarci a combattere per la nostra libertà. Noi riusciremo<br />

mai ad esprimere con parole tutta la riconoscenza che proviamo<br />

verso questi eroi.<br />

* Un numeroso distaccamento sovietico, al comando di Nicolai Trifonov,<br />

combatté nelle file della brigata Matteotti di montagna. Alcuni erano evasi dai<br />

campi di concentramento tedeschi, altri avevano disertato dopo essere stati arruolati<br />

forzatamente nell'esercito nazista. Nel Diario si parla dell'operato di questo<br />

reparto, ma in forma sintetica. Manca, in ogni caso, una pubblicazione sull'apporto<br />

<strong>dei</strong> partigiani sovietici alla <strong>Resistenza</strong> bolognese. Il partigiano Secondo Montanari,<br />

che militò nella Matteotti di montagna, il 18 aprile 1972 inviò una lettera all'amico<br />

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