Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF
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Primo capitolo La Brigata Matteotti di montagna «Toni» La brigata Matteotti di montagna — chiamata così per distinguerla da quelle di pianura e di città — operò nell'alto Appennino e, in modo particolare, nella valle del Reno. Fu costituita ufficialmente nella primavera del 1944, incorporando e riorganizzando alcuni gruppi armati che, da tempo, operavano in modo spontaneo nella zona. Dopo l'8 settembre un gruppo armato si era costituito tra Granaglione e Sambuca Pistoiese, del quale facevano parte Ferdinando Bertini che rappresentava i socialisti nel C.L.N. di Prato, il bolognese Walter Petreni, il medico di Granaglione Gastone Ferrari, Guido Carini, Aldo Ferrari e Sergio Giacometti. Altri gruppi, bene armati, ma non controllati dal C.L.N., operavano tra Porretta e Granaglione. Tra questi i più importanti erano quelli di Alfredo Mattioli (Toscanino) e Urio Nanni. Il primo operava a Granaglione e il secondo a Lizzano. Su segnalazione di Gastone Ferrari e delle figlie di Verenine Grazia — che nel C.L.N. bolognese, prima, ed emiliano poi, rappresentava i socialisti — la Federazione bolognese del PSUP decise di inquadrare militarmente queste formazioni. Fernando Baroncini (Nino), segretario provinciale della Federazione socialista, ebbe l'incarico di recarsi sul posto per decidere il da farsi. Lasciata la segreteria a Paolo Fabbri, Baroncini si recò a Porretta dove si incontrò con Emilio Buini — un vecchio avvocato socialista che dal 1909 al 1914 era statò sindaco di Porretta per il PSI — e con Adler Asmara che dirigevano il lavoro di partito nella zona. Dopo avere predisposto l'organizzazione di vari depositi ed essersi incontrato con esponenti antifascisti locali, Baroncini propose al partito di organizzare la brigata, inquadrando gli 9
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Primo capitolo<br />
La Brigata Matteotti di montagna «Toni»<br />
La brigata Matteotti di montagna — chiamata così per distinguerla<br />
da quelle di pianura e di città — operò nell'alto Appennino<br />
e, in modo particolare, nella valle del Reno. Fu costituita<br />
ufficialmente nella primavera del 1944, incorporando e riorganizzando<br />
alcuni gruppi armati che, da tempo, operavano in modo<br />
spontaneo nella zona.<br />
Dopo l'8 settembre un gruppo armato si era costituito tra<br />
Granaglione e Sambuca Pistoiese, del quale facevano parte Ferdinando<br />
Bertini che rappresentava i <strong>socialisti</strong> nel C.L.N. di Prato, il<br />
bolognese Walter Petreni, il medico di Granaglione Gastone Ferrari,<br />
Guido Carini, Aldo Ferrari e Sergio Giacometti. Altri gruppi,<br />
bene armati, ma non controllati dal C.L.N., operavano tra Porretta<br />
e Granaglione. Tra questi i più importanti erano quelli di Alfredo<br />
Mattioli (Toscanino) e Urio Nanni. Il primo operava a Granaglione<br />
e il secondo a Lizzano.<br />
Su segnalazione di Gastone Ferrari e delle figlie di Verenine<br />
Grazia — che nel C.L.N. bolognese, prima, ed emiliano poi, rappresentava<br />
i <strong>socialisti</strong> — la Federazione bolognese del PSUP decise<br />
di inquadrare militarmente queste formazioni. Fernando Baroncini<br />
(Nino), segretario provinciale della Federazione socialista, ebbe<br />
l'incarico di recarsi sul posto per decidere il da farsi. Lasciata la<br />
segreteria a Paolo Fabbri, Baroncini si recò a Porretta dove si<br />
incontrò con Emilio Buini — un vecchio avvocato socialista che dal<br />
1909 al 1914 era statò sindaco di Porretta per il PSI — e con Adler<br />
Asmara che dirigevano il lavoro di partito nella zona.<br />
Dopo avere predisposto l'organizzazione di vari depositi ed<br />
essersi incontrato con esponenti antifascisti locali, Baroncini<br />
propose al partito di organizzare la brigata, inquadrando gli<br />
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