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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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da un sasso all'altro, caddi slogandomi la caviglia destra. Alla men<br />

peggio riuscii comunque a raggiungere la mia abitazione dove erano<br />

alloggiate due squadre della S.S. e, miracolosamente, senza essere<br />

fermato od interpellato entrai in casa donde uscii di lì a poco ed in<br />

altra casa vicina fui nascosto e curato. Tale inconveniente mi<br />

costrinse all'immobilità per circa 15 giorni. Servendomi come<br />

staffetta di mia sorella Raffaella avvertii il Cap.no Toni di come le<br />

cose stavano e avvisai pure Walther affidandogli il comando del<br />

mio battaglione". Da relazione dettagliata di Walther risulta quanto<br />

fu fatto in mia forzata assenza.<br />

Circa il 10 ottobre ripresi la mia attività in seno al Batg.ne e<br />

cooperando con Walther Petreni si continuò il servizio informazioni<br />

per gli alleati a mezzo delle nostre pattuglie esploranti. Le novità<br />

venivano comunicate al Ten. Gianni Carli del C.C.B. A Castel di<br />

Casio continuavano gli scontri fra pattuglie nostre al comando di<br />

Adelmo Ferrari e del Commissario Bertini Nando, che si spinse coi<br />

primi uomini su quelle zone, restando sempre al suo posto e<br />

funzionando anche da Com.te militare in assenza del Ferrari. In<br />

uno di questi scontri cadde il partigiano Bichecchi (vedasi relazione<br />

già presentata (12) ). Nei giorni successivi avendo le truppe alleate<br />

occupate le zone e le posizioni da noi tenute, ritirammo i nostri<br />

uomini. Alcuni furono inviati assieme a molte armi ad altri<br />

Batg.ni della Brigata che agivano <strong>sulla</strong> nostra sinistra, la maggioranza<br />

preferì regolarmente congedarsi. Nella zona di Sambuca<br />

Pistoiese si insidiò il Comitato di Liberazione Nazionale che prese<br />

il controllo politico ed amministrativo del paese. Lo stesso avvenne<br />

per il Comune di Castel di Casio, il che fu esclusivamente opera<br />

del bravo compagno Bertini che fece sì che in pochi giorni ridiede<br />

all'attività civile del comune il suo andamento normale.<br />

• Questa relazione di Sergio Giacometti — come quella di Petreni che<br />

seguirà — la pubblichiamo perché offre un quadro molto articolato dell'attività<br />

militare della formazione di Sambuca Pistoiese, che era il reparto della Matteotti di<br />

montagna che operava sul versante della Toscana. Come abbiamo scritto in premessa,<br />

tutti i matteottini scrissero un rapporto personale. Non li possiamo pubblicare<br />

tutti per non appesantire questo lavoro.<br />

(1) Nella relazione manca il nome del maggiore.<br />

(2) Alfredo Mattioli (Toscanino).<br />

(3) Si tratta di un errore. Non era il capitano Pietro (Pietro Pandiani), ma il<br />

tenente Muratori, che tenne il comando della Matteotti per pochi giorni.<br />

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