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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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ma per noi valeva la pena di tentare. Così ci separammo dagli altri<br />

ed arrivammo dopo due giorni nei pressi della Zocca.<br />

Qui apprendemmo la notizia dello sbarco alleato nella Francia<br />

meridionale. L'evento non mancò di influire sensibilmente anche<br />

<strong>sulla</strong> guerra partigiana, perché ci accorgemmo quasi subito che i<br />

tedeschi allentavano alquanto la stretta su di noi. Prima però di<br />

avventurarmi sulle ultime pendici dell'Appennino e scendere in<br />

pianura, io credetti opportuno perdere qualche giorno, per andare<br />

in cerca del Commissario ed avere da lui qualche schiarimento <strong>sulla</strong><br />

situazione ed eventualmente qualche disposizione del Comandante<br />

Militare Unico di Bologna. Poiché tuttavia i ragazzi desideravano<br />

partire al più presto, ci mettemmo d'accordo che io terminato<br />

quello che mi ero proposto di fare, li avrei raggiunti senza indugio<br />

al luogo di destinazione. Così io tornai indietro solo; mi recai a<br />

Trignano dove seppi che gli altri nostri uomini non erano molto<br />

lontani, che il Commissario era partito per Bologna, ma che dal<br />

comando di Bologna era venuto l'ordine di rintracciarmi e di farmi<br />

restare nella zona. Obbedii e rinunciai, benché molto a malincuore<br />

a lasciare quei cari compagni; <strong>dei</strong> quali poi seppi che, arrivati a<br />

destinazione dopo varie peripezie e pericoli, s'erano dati con grande<br />

attività e successo a eliminare fascisti e a colpire obiettivi militari.<br />

A Cappelbuso, sul monte della Riva, dove trovai l'altro gruppo di<br />

ragazzi passai alcuni giorni a sistemare e riordinare la formazione e<br />

a raccogliere gli elementi dispersi. Verso i primi di settembre, per<br />

quanto il nostro armamento fosse sempre assai inadeguato, cominciammo<br />

ad agire alternando ai colpi di mano in casa degli<br />

accaparratori di Vidiciatico, le imboscate notturne alle macchine<br />

tedesche che passavano <strong>sulla</strong> strada Silla-Lizzano e tentando nei<br />

limiti del possibile di molestare le pattuglie nemiche che stavano<br />

allora minando i ponti e le strade. In una di queste imboscate si<br />

venne poi a sapere di aver ucciso un colonnello e un maggiore<br />

tedeschi e di aver inoltre ferito un altro ufficiale e un soldato.<br />

Sia perché là le nostre basi di Lustrala e Capugnano erano più<br />

vicine, sia perché desideravamo controllare da presso un'altra<br />

nostra formazione, sia perché era proprio in quei luoghi che<br />

avevamo sempre avuto l'intenzione di operare, verso il 20 settembre<br />

ci portammo sul Monte Cavallo. Qui dovetti quasi subito affrontare la<br />

questione Urio.<br />

Da quando s'era allontanato al lago Scaffaiolo, Urio era<br />

scomparso dalla circolazione per circa un mese perché, a quanto<br />

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