Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF
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Risulta invece a questa Fed. che il rappresentante di tale P., dato per sostituito, non solo continua a intervenire alle sedute del Com., ma che nell'ultima riunione, prima che s'iniziasse la seduta, in presenza del rappresentante del P. Com., ebbe ad apostrofare il rappresentante del P.S. colla seguente frase: «A liberazione avvenuta, noi proporremo che al P. Soc. venga assegnato un distintivo speciale per il modo col quale tale P. ha saputo evitare la reazione fascista...». È evidente che la Fed. Soc. non può trascurare l'insinuazione che ha tutto il carattere di un insulto volgare, lanciato dal rappresentante del P.d'A. al P. Soc. e che se dal proprio rappresentante in seno al C.diL. non è stato immediatamente rilevato, ciò deve essere considerato soltanto per la preoccupazione sortagli che qualsiasi immediata reazione avrebbe potuto ripercuotersi sulla compattezza — in quest'ora più che mai necessaria — del C.diL. Pur tuttavia, egli non poteva non renderne edotta la propria Fed. Ora, mentre questa Fed. dichiara di non avere, nel modo più assoluto, preconcetto qualsiasi contro il P. d'Azione al quale riconosce l'apporto di combattività e di sacrifici nel quadro della lotta comune, non può subire, per la difesa e per il riconoscimento di tutti i suoi Caduti in venticinque anni di lotta antifascista, da parte di un rappresentante dello stesso P. insinuazione qualsiasi, così che si vede costretta chiedere che il C.R. di L.N. decida la sua sostituzione, sostituzione, del resto, già sancita in precedente seduta del Com. per ragioni cospirative. Con fraterni saluti. * Questa lettera, in data 31 dicembre 1944, è stata inviata dalla segreteria della Federazione Socialista d'U.P. per l'Emilia e Romagna al Comitato regionale di Liberazione Nazionale dell'Emilia e Romagna. È un documento importante perché riguarda il contrasto esistente tra il Partito Socialista ed il Partito d'Azione di Bologna. (1) «Aquila nera» era un ufficiale della «brigata nera» che si era infiltrato nell'organizzazione del Partito d'Azione: si chiamava Ivo Zampelelli. Assieme a lui una seconda spia, Paolo Kessler, si era infiltrata nel Partito d'Azione. Il 4 settembre 1944 l'intero gruppo dirigente del Partito d'Azione fu arrestato: otto militanti furono fucilati dopo un sommario processo e sei inviati a morire in campo di concentramento. Per questa vicenda cfr.: N. S. Onofri, Due spie nel Partito d'Azione, in Garibaldini e partigiani, Almanacco bolognese, Bologna 1960; N. S. Onofri, L'insegna- 226
mento di Marx, in Massenzio Masia nel ricordo degli amici della Resistenza, Milano 1961. (2) Si riferisce al combattimento avvenuto, il 20 ottobre 1944, all'università tra un grappo di partigiani del Partito d'Azione e i fascisti. Sei partigiani restarono uccisi. (3) Il rappresentante del Partito d'Azione in seno al CLN era l'avv. Romolo Trauzzi, poi sostituito da Enrico Giussani (Ovidio). Scritti stampati nei foglietti clandestini sparsi in Molinella nello spazio di un mese circa, da me e Pierino, dal 2 novembre 1943 in poi * * * 1) Il fascismo repubblicano continuerà l'ignominia e la tirannia di prima, neghiamogli il nostro appoggio. 2) Iscriversi al partito repubblicano fascista significa legarsi ad un destino che non è nostro. 3) LA REGGENZA DEL PARTITO REPUBBLICANO FASCI- STA: Forlani-Sarti-Cervellati. Trio grottesco veramente degno * Questo documento, piuttosto insolito, testimonia di uno dei tanti mezzi di propaganda che venivano usati contro il fascismo. Nel novembre del 1943, Giuliano Vincenti e Pierino Galiani — due giovani socialisti di Molinella, non ancora diciottenni — pur senza essere collegati ad alcun movimento di Resistenza, decisero di stampare degli slogan contro il fascismo e di diffonderli nella cittadina dove abitavano. Erano stampati con caratteri di gomma. Quando entrambi — assieme ad altri giovani — decisero di salire in montagna per raggiungere la brigata Matteotti, Vincenti scrisse e nascose questa paginetta, più per sé, a «memoria futura» si potrebbe dire, che non per l'archivio storico del partito. In montagna i due giovani amici si divisero, come è detto nel Diario della Matteotti di montagna, quando si parla del frazionamento della brigata in due gruppi. Galiani restò con Giuriolo e con lui cadde il 12 dicembre nel combattimento di Monte Belvedere. Vincenti tornò al piano e si aggregò alla brigata Matteotti di pianura. Dopo la guerra Vincenti ritrovò la paginetta che aveva scritto tanti mesi prima e la consegnò all'archivio della Federazione socialista. 227
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Risulta invece a questa Fed. che il rappresentante di tale P.,<br />
dato per sostituito, non solo continua a intervenire alle sedute del<br />
Com., ma che nell'ultima riunione, prima che s'iniziasse la seduta,<br />
in presenza del rappresentante del P. Com., ebbe ad apostrofare il<br />
rappresentante del P.S. colla seguente frase: «A liberazione<br />
avvenuta, noi proporremo che al P. Soc. venga assegnato un<br />
distintivo speciale per il modo col quale tale P. ha saputo evitare la<br />
reazione fascista...».<br />
È evidente che la Fed. Soc. non può trascurare l'insinuazione<br />
che ha tutto il carattere di un insulto volgare, lanciato dal<br />
rappresentante del P.d'A. al P. Soc. e che se dal proprio<br />
rappresentante in seno al C.diL. non è stato immediatamente<br />
rilevato, ciò deve essere considerato soltanto per la preoccupazione<br />
sortagli che qualsiasi immediata reazione avrebbe potuto ripercuotersi<br />
<strong>sulla</strong> compattezza — in quest'ora più che mai necessaria —<br />
del C.diL. Pur tuttavia, egli non poteva non renderne edotta la<br />
propria Fed.<br />
Ora, mentre questa Fed. dichiara di non avere, nel modo più<br />
assoluto, preconcetto qualsiasi contro il P. d'Azione al quale<br />
riconosce l'apporto di combattività e di sacrifici nel quadro della<br />
lotta comune, non può subire, per la difesa e per il riconoscimento<br />
di tutti i suoi Caduti in venticinque anni di lotta antifascista, da<br />
parte di un rappresentante dello stesso P. insinuazione qualsiasi,<br />
così che si vede costretta chiedere che il C.R. di L.N. decida la sua<br />
sostituzione, sostituzione, del resto, già sancita in precedente seduta<br />
del Com. per ragioni cospirative.<br />
Con fraterni saluti.<br />
* Questa lettera, in data 31 dicembre 1944, è stata inviata dalla segreteria della<br />
Federazione Socialista d'U.P. per l'Emilia e Romagna al Comitato regionale di Liberazione<br />
Nazionale dell'Emilia e Romagna. È un documento importante perché<br />
riguarda il contrasto esistente tra il Partito Socialista ed il Partito d'Azione di<br />
Bologna.<br />
(1) «Aquila nera» era un ufficiale della «brigata nera» che si era infiltrato nell'organizzazione<br />
del Partito d'Azione: si chiamava Ivo Zampelelli. Assieme a lui una<br />
seconda spia, Paolo Kessler, si era infiltrata nel Partito d'Azione. Il 4 settembre 1944<br />
l'intero gruppo dirigente del Partito d'Azione fu arrestato: otto militanti furono<br />
fucilati dopo un sommario processo e sei inviati a morire in campo di concentramento.<br />
Per questa vicenda cfr.: N. S. Onofri, Due spie nel Partito d'Azione, in Garibaldini<br />
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