Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF
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2) «IL SOCIALISMO E' IL PROBLEMA DI OGGI» Il Socialismo in Italia è il problema di oggi, nel senso più concreto e positivo, nel senso cioè che senza una vasta e profonda riforma della struttura economica, il paese non potrebbe risorgere e soprattutto non potrebbe risorgere l'Italia meridionale. Il socialismo non minaccia che una minoranza di accaparratori della ricchezza, dei mezzi' di produzione, dei mezzi di scambio. Esso non ha niente da togliere a chi vive del proprio lavoro e rispetterà i modesti risparmi dei lavoratori e la proprietà frutto del lavoro e non strumento di oppressione e di sfruttamento. Il socialismo non mortifica la personalità ma la esalta; non schiaccia l'individuo ma spalanca le porte alla sua piena affermazione; non s'oppone all'agricoltore piccolo proprietario ma lo vuole organizzare in vaste cooperative di liberi produttori; non fa il viso delle armi agli impiegati, ai tecnici, agli intellettuali ma ha bisogno di loro, ed apre loro le più vaste prospettive di lavoro e di dignità nel lavoro. Il socialismo non ha che un nemico da abbattere: — il monopolio privato dei mezzi di produzione e di scambio dalla cui congenita anarchia sono sorte le grandi crisi della società moderna e le due guerre imperialistiche del nostro secolo. Il socialismo intende portare e porterà a tutti il benessere, la pace, la libertà. 3) «CHE COSA SIGNIFICA L'ALLEANZA DEI SOCIALISTI COI COMUNISTI» Come vinceremo, con quali forze? Siamo forti, ma avremmo torto di credere che gli altri non siano anch'essi forti. Siamo forti, ma alla condizione di essere uniti. Ecco perché al fraterno invito di Palmiro Togliatti io rispondo in nome del Partito Socialista: il patto di unità d'azione fra Socialisti e Comunisti esce rafforzato dal nostro Consiglio Nazionale. I nostri nemici di classe ne sono costernati e la loro costernazione fa la nostra gioia, una delle rare gioie che ci sono consentite in questi tempi di tristezza. Ma anche fra i nostri vicini di cordata c'è della gente inquieta che ci domanda: «Che cosa significa la vostra alleanza coi comunisti? Che cosa volete? ». 212
Ecco che cosa vogliamo e che cosa non vogliamo. Prima di tutto non vogliamo che, approfittando delle lotte intestine tra comunisti e socialisti, si ripeta nel 1944 quello che è successo nel 1922, che cioè la reazione s'apra un varco attraverso le nostre scissioni. Non vogliamo ricadere nell'errore della Repubblica di Weimar, che è nata morta perché è nata sulla base della guerra civile fra socialisti e comunisti in Germania. Non vogliamo che la reazione trovi alimento alla sua azione nella incertezza della nostra direzione di marcia. E a coloro che, vicini a noi, sono preoccupati dell'alleanza social-comunista noi diciamo che in Italia la sola possibile prospettiva di evitare la guerra civile e l'alternativa del terrore rosso o di un nuovo terrore nero è nel fatto che socialisti e comunisti siano così intimamente uniti da creare una barriera insormontabile per ogni avventura neo-fascista. Io ho avuto l'onore di proporre per la prima volta l'unità di azione nel Congresso Internazionale Socialista del 1932. Allora Mosca eluse il problema e il patto di unità di azione si concluse soltanto due anni più tardi, dopo la sommossa nazionalista di Parigi del febbraio 1934. So quanto sia facile ed arbitrario rifare la storia sulla base di un se; ma il fatto solo che si possa dire che se l'unità d'azione si fosse realizzata due anni prima, forse Hitler non sarebbe andato al potere in Germania e non avremmo avuto cinque anni di guerra devastatrice nel mondo, prova l'importanza capitale dell'alleanza dei socialisti coi comunisti. La funzione storica del PSI* * * * Ci è stato chiesto: Se il fine ultimo o programma massimo di tutti i Socialisti, si chiamino essi Comunisti od in altro modo, è uguale, perché siamo divisi? * Questo documento, quasi certamente scritto da un socialista bolognese, fu stampato durante la Resistenza nella tipografia clandestina del partito, in via Mazzini 23, e diffuso in tutta la regione. Esso rivendica la funzione storica e politica del partito socialista, in un momento in cui, da più parti, si parlava di unificazione tra socialisti e comunisti. 213
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Ecco che cosa vogliamo e che cosa non vogliamo. Prima di tutto<br />
non vogliamo che, approfittando delle lotte intestine tra comunisti e<br />
<strong>socialisti</strong>, si ripeta nel 1944 quello che è successo nel 1922, che cioè<br />
la reazione s'apra un varco attraverso le nostre scissioni. Non<br />
vogliamo ricadere nell'errore della Repubblica di Weimar, che è<br />
nata morta perché è nata <strong>sulla</strong> base della guerra civile fra <strong>socialisti</strong><br />
e comunisti in Germania. Non vogliamo che la reazione trovi<br />
alimento alla sua azione nella incertezza della nostra direzione di<br />
marcia.<br />
E a coloro che, vicini a noi, sono preoccupati dell'alleanza<br />
social-comunista noi diciamo che in Italia la sola possibile<br />
prospettiva di evitare la guerra civile e l'alternativa del terrore rosso<br />
o di un nuovo terrore nero è nel fatto che <strong>socialisti</strong> e comunisti<br />
siano così intimamente uniti da creare una barriera insormontabile<br />
per ogni avventura neo-fascista.<br />
Io ho avuto l'onore di proporre per la prima volta l'unità di<br />
azione nel Congresso Internazionale Socialista del 1932. Allora<br />
Mosca eluse il problema e il patto di unità di azione si concluse<br />
soltanto due anni più tardi, dopo la sommossa nazionalista di<br />
Parigi del febbraio 1934. So quanto sia facile ed arbitrario rifare la<br />
storia <strong>sulla</strong> base di un se; ma il fatto solo che si possa dire che se<br />
l'unità d'azione si fosse realizzata due anni prima, forse Hitler non<br />
sarebbe andato al potere in Germania e non avremmo avuto cinque<br />
anni di guerra devastatrice nel mondo, prova l'importanza capitale<br />
dell'alleanza <strong>dei</strong> <strong>socialisti</strong> coi comunisti.<br />
La funzione storica<br />
del PSI*<br />
* * *<br />
Ci è stato chiesto: Se il fine ultimo o programma massimo di<br />
tutti i Socialisti, si chiamino essi Comunisti od in altro modo, è<br />
uguale, perché siamo divisi?<br />
* Questo documento, quasi certamente scritto da un socialista bolognese, fu<br />
stampato durante la <strong>Resistenza</strong> nella tipografia clandestina del partito, in via<br />
Mazzini 23, e diffuso in tutta la regione. Esso rivendica la funzione storica e politica<br />
del partito socialista, in un momento in cui, da più parti, si parlava di unificazione<br />
tra <strong>socialisti</strong> e comunisti.<br />
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