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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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Arrestato a Milano nel 1927, conobbe le prigioni di Ustica, Lampedusa e Pantelleria.<br />

Rimesso in libertà e sùbito arrestato nel 1930, andò a Ponza dove restò<br />

alcuni anni. Tornato a Molinella, con la fede e la coscienza intatte, riprese il lavoro<br />

giovanile di meccanico di biciclette. Per anni visse «esule» nella sua Molinella.<br />

Negli anni della guerra — ormai vecchio, ma sempre animato da un forte<br />

spirito giovanile — fu tra i rianimatori del movimento socialista e, dopo I'8 settembre,<br />

tra i primi organizzatori della <strong>Resistenza</strong>. Si trasferì a Bologna e prese il nome<br />

di battaglia di «Nonno».<br />

Per venti mesi fu uno <strong>dei</strong> principali, se non il principale, dirigente del partito<br />

socialista. Anche se doveva occuparsi di tanti problemi, da quelli politici a quelli<br />

militari e sindacali, il suo pensiero correva sempre alla terra. Di lui restano solo tre<br />

lettere firmate «Nonno» ed alcune che gli si possono attribuire. Da queste risulta che<br />

al centro del suo mondo c'era sempre la «sacra famiglia contadina», ma, soprattutto,<br />

la sua grande umanità e la sua fede.<br />

I fascisti che non erano riusciti a ucciderlo negli anni venti, lo trucidarono il 20<br />

aprile 1945, il giorno prima della Liberazione. A tradirlo fu un uomo che era vissuto<br />

per qualche tempo a Molinella.<br />

(1) Alfredo Calzolari (Falco).<br />

(2) Anselmo Martoni (Lampo).<br />

(3) Commissario politico.<br />

(4) Non sappiamo chi fosse il Milanese.<br />

(5) Bruno Marchesi (Dolfus).<br />

(6) Werther Verri (Barba).<br />

(7) Lodovico Natali (Bafi).<br />

(8) Gianguido Borghese (Ferrero sino ai primi mesi del 1945 e poi Rodi).<br />

I <strong>socialisti</strong><br />

contro la monarchia*<br />

* * *<br />

La Direzione del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria;<br />

preso atto della deliberazione del fuggiasco governo del re il<br />

quale dichiara la guerra alla Germania hitleriana;<br />

udito il messaggio col quale il maresciallo Badoglio fa appello<br />

alla collaborazióne di tutti i partiti per la formazione di un<br />

ministero democratico di unione nazionale;<br />

dichiara<br />

1°) che l'unione nazionale non può farsi attorno alla monarchia<br />

che per vent'anni ha tradito la giurata fede nella costituzione<br />

* Questo è il testo di un volantino contro la monarchia, stampato a Roma<br />

il 15 ottobre 1943, e ristampato e diffuso a Bologna a cura del partito socialista.<br />

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