Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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icevuto lo status di militare, con tutte le conseguenze per il congedo, la pensione ecc. Il Diario è stato scritto dal partigiano Remo Bacchelli e pubblicato a pag. 106 di Epopea partigiana, l'importante raccolta di testimonianze sulla Resistenza emiliano-romagnola, curata da Antonio Meluschi. Tra la versione apparsa su Epopea partigiana e quella inviata al Ministero, che qui riportiamo perché è quella ufficiale, le differenze sono minime e solo di forma, per cui non saranno indicate. Indichiamo invece le differenze che esistono nelle due versioni successive del Diario, anche se si tratta di differenze non sostanziali. La seconda versione, integrata e curata da Giuliano Vincenti, apparve nel 1955 sui numeri 47 e 48 e nel 1963 sui numeri 3, 4, 5 e 6 de La Squilla, il settimanale della Federazione bolognese del PSI. La terza nel 1964 quando uscì il volume: Brigata «Giacomo Matteotti» di Montagna, Diario delle principali operazioni di guerra, 1944-1945, curato da un gruppo di «matteottini» e pubblicato dal Comitato per il ventesimo della Resistenza di Bologna, con un ampio corredo di carte topografiche. (1) Il Diario apparso su La Squilla iniziava così: «La brigata si costituisce nel maggio 1944 sull'Appennino Tosco-Emiliano. Nucleo base un gruppo di bolognesi e romagnoli ai quali si aggregano presto alcuni volontari locali. Base clandestina di rifornimento: Capugnano di Porretta. Successivamente vengono organizzate altre due basi clandestine: Lizzano in Belvedere e Lustrola (Granaglione). Nella terza edizione del Diario, l'inizio era questo: «Nella primavera del 1944, patrioti della zona dell'alto Reno, nell'appennino bolognese, constatato il formarsi spontaneo di gruppi armati, si collegano con il C.L.N. di Bologna nella persona di Paolo Fabbri, per il coordinamento dell'attività partigiana nell'appennino bolognese. Dal centro clandestino di via de' Poeti in Bologna, vengono inviati giovani alle formazioni, impartite direttive, assicurati i finanziamenti e i rifornimenti». (2) Nella seconda edizione questo periodo viene così descritto: «Primo periodo di attività (maggio-giugno). Colpi di mano ai distaccamenti SS a Borgo Capanne, Granaglione, Molino del Pallone. Vengono ricuperati 10 moschetti italiani con munizioni, 2 pistole, 8 fucili mod. 91 con munizioni, 2 Mauser con munizioni». Nella terza, l'inizio è così: «Maggio-Giugno 1944. Periodo di preparazione. Accantonamento del reparto: Monte Cavallo. Colpi di mano ai distaccamenti SS di Granaglione, Molino del Pallone e cattura di armi. Altre armi vengono procacciate dalle basi clandestine di rifornimento». (3) Alla data del 27 giugno, sia nella seconda che nella terza edizione, c'è questo periodo: «In uno scontro con pattuglie SS, presso Lizzano (via Pianaccio), cade il partigiano Agostini Ivo». (4) Nella seconda edizione vi è questo periodo: «2 luglio 1944. Colpo di mano al CC.RR. di Lizzano: vengono ricuperati 6 moschetti e 4 rivoltelle. 4 luglio 1944. Altro attacco ad un distaccamento di SS a Molino del Pallone. Bottino: pistole e materiale da casermaggio. I partigiani Gubellini Attilio e Vivarelli Ettore vengono catturati dalle SS. Il primo impiccato a Lizzano, l'altro fucilato a Biagioni (Granaglione)». Nella terza edizione la dizione è questa: «Il partigiano Gubellini Ettore, catturato, viene impiccato a Lizzano. Il 2 luglio 1944, in un colpo di mano ad un distaccamento SS a Molino del Pallone, vengono asportati alcuni moschetti, rivoltelle, oltre materiale di casermaggio. Il partigiano Vivarelli Attilio, catturato, viene fucilato a Biagioni (Granaglione)». (5) Era il capitano Antonio Giuriolo (Toni). Egli, in realtà, il comando l'assunse il 16 luglio. (6) Nella seconda edizione seguiva la frase «Forti perdite tedesche» e nella terza: «Rilevanti perdite tedesche». 22

(7) Questa relazione sullo scontro di Orsigna manca nelle edizioni successive. (8) Nelle edizioni successive è espresso lo stesso concetto con diverse parole. (9) Nella seconda edizione si legge: «Lago Scaffaiolo. Nuovo attacco tedesco. Perdite numeriche: 5 uomini; pochi feriti partigiani e di nuovo sganciamento». Nella terza: «Nuovo attacco tedesco. Sganciamento partigiano». (10) Seconda edizione: «A Rocchetta: la fame ritarda la organizzazione». Terza edizione: «Fame e disagi ritardano la riorganizzazione. I tedeschi inviano nuovi contingenti nella zona. Ai partigiani vengono a mancare i collegamenti con le basi di rifornimento». (11) Seconda edizione: «Monte Fiorino (ove si combatte una delle più grandi e gloriose battaglie partigiane). La brigata è affiancata alla «Garibaldi» di Modena. Fortissimo attacco tedesco e sbandamento quasi totale delle forze partigiane. Gravi perdite». Nella terza si parla di «rastrellamento» e si aggiunge: «Gravi perdite in viveri e muli». (12) Nelle edizioni successive si aggiunge che le nuove posizioni sono alle falde del Monte Cimone. (13) Nelle edizioni successive questo concetto viene espresso con diverse parole. Nella terza si afferma che mentre un gruppo andò a Zocca, l'altro «si sbanda completamente nella valle dell'alto Reno». Nella seconda edizione, a proposito del gruppo che non andò a Zocca, si legge: «Questo gruppo poi, di cui fanno parte Nans Marabini (Tom), il romagnolo catturato dai tedeschi al Morgone di Molinella e torturato a morte dalle brigate nere di Ferrara, Amilcare Biagi (Tempesta), Anselmo Martoni (Lampo), Giuliano Vincenti (Saetta), Guido Montanari (Gildo), Nevio Evangelisti, Arduino Neri (Fulmine), «il Topo», Ferrin ed altri in complesso una dozzina d'uomini, punta in un primo tempo in Romagna, nei pressi di Massalombarda, ove compie numerosi atti di sabotaggio, fa saltare infatti nei pressi del paese un discreto contingente dì materiale bellico, poi su Molinella ove, incorporato nella 5a. Bonvicini, compie altre numerose azioni tra cui la cattura di un maggiore tedesco, di un interprete e del loro autista con conseguente recupero di una automobile e di svariato materiale topografico. Pure altre azioni fanno parte del «curriculum» di questa frazione della Brigata Matteotti tra cui attentati nel centro del paese». (14) Nella seconda e terza edizione, segue questa annotazione: «Lo sbarco alleato nella Francia meridionale coincide con l'allentamento della stretta tedesca sulle forze partigiane». (15) Nella terza edizione si afferma che le due formazioni avevano «circa 50 uomini cadauna». (16) Nelle edizioni successive stessi concetti con altre parole. (17) Questo brano, relativo alla fucilazione di tre spie, non figura nelle edizioni successive. Il rapporto, comunque, è originale e figura anche nei bollettini del CUMER. (18) Nella terza edizione vi è questa aggiunta: «Una squadra di militari russi, guidata da Nicolai A. Trifonov, (prigionieri dì guerra a Charcow e inviati al lavoro in Italia), evade e raggiunge l'accantonamento di Monte Cavallo, aggregandosi ai partigiani». (19) Nella terza edizione, che spiega lo stesso concetto con diverse parole (le forze anglo-americane sono ribattezzate, com'era in realtà, in V Annata americana) si aggiunge che la Linea verde seguiva questo tracciato: Abetone, Libro Aperto, C. Tauffi, Spigolino, Monti della Riva, Monte Belvedere. (20) Nella seconda e terza edizione si legge: «... scompiglio fra le SS che sono 23

icevuto lo status di militare, con tutte le conseguenze per il congedo, la pensione<br />

ecc. Il Diario è stato scritto dal partigiano Remo Bacchelli e pubblicato a pag. 106<br />

di Epopea partigiana, l'importante raccolta di testimonianze <strong>sulla</strong> <strong>Resistenza</strong> emiliano-romagnola,<br />

curata da Antonio Meluschi. Tra la versione apparsa su Epopea<br />

partigiana e quella inviata al Ministero, che qui riportiamo perché è quella<br />

ufficiale, le differenze sono minime e solo di forma, per cui non saranno indicate.<br />

Indichiamo invece le differenze che esistono nelle due versioni successive del<br />

Diario, anche se si tratta di differenze non sostanziali. La seconda versione,<br />

integrata e curata da Giuliano Vincenti, apparve nel 1955 sui numeri 47 e 48 e nel<br />

1963 sui numeri 3, 4, 5 e 6 de La Squilla, il settimanale della Federazione<br />

bolognese del PSI. La terza nel 1964 quando uscì il volume: Brigata «Giacomo<br />

Matteotti» di Montagna, Diario delle principali operazioni di guerra, 1944-1945,<br />

curato da un gruppo di «matteottini» e pubblicato dal Comitato per il ventesimo<br />

della <strong>Resistenza</strong> di Bologna, con un ampio corredo di carte topografiche.<br />

(1) Il Diario apparso su La Squilla iniziava così: «La brigata si costituisce nel<br />

maggio 1944 sull'Appennino Tosco-Emiliano. Nucleo base un gruppo di <strong>bolognesi</strong> e<br />

romagnoli ai quali si aggregano presto alcuni volontari locali. Base clandestina di<br />

rifornimento: Capugnano di Porretta. Successivamente vengono organizzate altre<br />

due basi clandestine: Lizzano in Belvedere e Lustrola (Granaglione).<br />

Nella terza edizione del Diario, l'inizio era questo: «Nella primavera del 1944,<br />

patrioti della zona dell'alto Reno, nell'appennino bolognese, constatato il formarsi<br />

spontaneo di gruppi armati, si collegano con il C.L.N. di Bologna nella persona di<br />

Paolo Fabbri, per il coordinamento dell'attività partigiana nell'appennino bolognese.<br />

Dal centro clandestino di via de' Poeti in Bologna, vengono inviati giovani<br />

alle formazioni, impartite direttive, assicurati i finanziamenti e i rifornimenti».<br />

(2) Nella seconda edizione questo periodo viene così descritto: «Primo periodo<br />

di attività (maggio-giugno). Colpi di mano ai distaccamenti SS a Borgo Capanne,<br />

Granaglione, Molino del Pallone. Vengono ricuperati 10 moschetti italiani con<br />

munizioni, 2 pistole, 8 fucili mod. 91 con munizioni, 2 Mauser con munizioni».<br />

Nella terza, l'inizio è così: «Maggio-Giugno 1944. Periodo di preparazione.<br />

Accantonamento del reparto: Monte Cavallo. Colpi di mano ai distaccamenti SS di<br />

Granaglione, Molino del Pallone e cattura di armi. Altre armi vengono procacciate<br />

dalle basi clandestine di rifornimento».<br />

(3) Alla data del 27 giugno, sia nella seconda che nella terza edizione, c'è<br />

questo periodo: «In uno scontro con pattuglie SS, presso Lizzano (via Pianaccio),<br />

cade il partigiano Agostini Ivo».<br />

(4) Nella seconda edizione vi è questo periodo: «2 luglio 1944. Colpo di mano<br />

al CC.RR. di Lizzano: vengono ricuperati 6 moschetti e 4 rivoltelle. 4 luglio 1944.<br />

Altro attacco ad un distaccamento di SS a Molino del Pallone. Bottino: pistole e<br />

materiale da casermaggio. I partigiani Gubellini Attilio e Vivarelli Ettore vengono<br />

catturati dalle SS. Il primo impiccato a Lizzano, l'altro fucilato a Biagioni<br />

(Granaglione)». Nella terza edizione la dizione è questa: «Il partigiano Gubellini<br />

Ettore, catturato, viene impiccato a Lizzano. Il 2 luglio 1944, in un colpo di mano<br />

ad un distaccamento SS a Molino del Pallone, vengono asportati alcuni moschetti,<br />

rivoltelle, oltre materiale di casermaggio. Il partigiano Vivarelli Attilio,<br />

catturato, viene fucilato a Biagioni (Granaglione)».<br />

(5) Era il capitano Antonio Giuriolo (Toni). Egli, in realtà, il comando l'assunse<br />

il 16 luglio.<br />

(6) Nella seconda edizione seguiva la frase «Forti perdite tedesche» e nella<br />

terza: «Rilevanti perdite tedesche».<br />

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