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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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Quarto capitolo<br />

<strong>Documenti</strong> politici, appelli e lettere<br />

I <strong>socialisti</strong> <strong>bolognesi</strong> — le cui organizzazioni politiche, sindacali,<br />

cooperative e ricreative erano state distrutte dal fascismo — non si<br />

piegarono alla dittatura. Durante il «ventennio nero» a centinaia<br />

affollarono le carceri ed i luoghi destinati a confino di polizia,<br />

mentre i principali dirigenti erano banditi da Bologna: Francesco<br />

Zanardi era costretto a vivere a Roma o nel mantovano, ma non a<br />

Poggio Rusco dove era nato; Genuzio Bentini a Milano e Argentina<br />

Altobelli a Roma. Giuseppe Massarenti era stato, addirittura,<br />

ricoverato in manicomio. Gli altri vivevano «esuli» nella loro città.<br />

I <strong>socialisti</strong> <strong>bolognesi</strong> erano divisi in due schieramenti politici. Da<br />

un lato vi erano i riformisti che si richiamavano al PSU (Partito<br />

socialista unitario) di Filippo Turati e Claudio Treves, costituito<br />

dopo l'espulsione dal PSI nel 1922. Dall'altro, gli ex massimalisti del<br />

PSI. Appartenevano al primo gruppo Paolo Fabbri, Giuseppe<br />

Bentivogli, Renato Tega, Alfredo Calzolari, Armando Montanari (i<br />

fedeli seguaci di Massarenti), Gianguido Borghese, Giovanni Bernardi,<br />

Fernando e Bruno Baroncini, Emilio Alessandri, Jonio Zuffi,<br />

Enrico Bassi, Giacomo Donati, Giovanni Pilati ed altri. Aderivano al<br />

secondo Roberto Vighi, Leonello Bergamini, Alberto Trebbi, Carmine<br />

Mancinelli, Renato Gaiani, Verenine Grazia, Cleto Benassi,<br />

Ottorino Guidi, Anselmo Ramazzotti, Gaetano Melotti,. Giuseppe<br />

Gottellini, Giovanni Bordoni, Bruno Zamboni, Mario Gubellini,<br />

Mario Pattuelli ed altri.<br />

Nel 1942, in piena guerra mondiale, mentre le armate tedesche<br />

passavano di vittoria in vittoria, i <strong>socialisti</strong> <strong>bolognesi</strong> decisero di<br />

riorganizzarsi. I riformisti costituirono il MUP (Movimento di unità<br />

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