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Documenti dei socialisti bolognesi sulla Resistenza PDF

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atteggiamento rilevò subito scarsa disciplina e incomprensione delle<br />

particolari condizioni nelle quali ci trovavamo (e che tuttora ci<br />

troviamo), condizioni che esigono tutt'altro comportamento. Furono<br />

redarguiti, ammoniti, ma nulla valse. I dirigenti che ce li avevano<br />

inviati... per qualche giorno, non si fecero più vivi per quanto noi li<br />

sollecitassimo attraverso scritti a riprendersi i loro elementi, i quali<br />

nel frattempo, presi contatti con i G.A.P. della zona, chiesero ed<br />

ottennero di far parte del distaccamento.<br />

La sera del 15/2/45 questi tre neo gappisti in veste di<br />

protagonisti, assieme ad un altro G.A.P. e ad un S.A.P. quest'ultimi<br />

in qualità di aspettatori, attaccarono in una stalla due soldati<br />

austriaci, disertori i quali da molti mesi si aggiravano nella nostra<br />

zona nascondendosi alla vista <strong>dei</strong> tedeschi, e dal loro comportamento<br />

e dalla indagini da noi svolte era evidente che non si trattava<br />

di provocatori. Da notarsi che i tre G.A.P. e specialmente<br />

l'Umberto erano stati messi a conoscenza di questi particolari. Pur<br />

tuttavia e malgrado l'assoluto divieto datogli dal vice Comandante<br />

di distaccamento di intraprendere simile azione, vollero arbitrariamente<br />

eseguirla e purtroppo anche male. Entrati nella stalla<br />

simulando cordialità verso detti austriaci offrendogli da bere,<br />

estrassero le pistole e fecero fuoco su di loro ferendoli entrambi al<br />

viso. Però con lo spostamento d'aria provocato dalle armi si spense<br />

il lume che uno di loro reggeva con la sinistra. Rimasti al buio non<br />

poterono più sparare e di questo ne approfittarono gli austriaci, <strong>dei</strong><br />

quali uno riuscì a fuggire dalla porta posteriore della stalla e l'altro<br />

afferrata la carabina mise in condizione almeno uno <strong>dei</strong> G.A.P. di<br />

alzare le mani, poi si professò comunista dicendo che non si<br />

aspettava certa da loro un'accoglienza del genere.<br />

Questo è quanto hanno riferito gli spettatori, l'Umberto nega gli<br />

ultimi particolari della drammatica vicenda, ma nel fatto che i<br />

G.A.P. portarono il ferito: uno di coloro che prima volevano<br />

sopprimere, in una casa dove risiedeva il vice Comandante del 4°<br />

Btg. S.A.P., con l'incarico di curarlo e di chiamare il medico, vi si<br />

rileva una genorosità che non è la manifestazione della gratitudine<br />

e la giusta ricompensa verso chi prima era stato altrettanto<br />

generoso. Detto ferito dopo essere stato un po' alla meglio medicato<br />

se ne andò assicurando di non creare guai a nessuno; ed infatti a<br />

tutt'oggi di lui non si sono avute notizie. L'altro invece, anche egli<br />

ferito dopo essere fuggito dalla stalla trovò un rifugio in casa di un<br />

contadino che avvertì i tedeschi, i quali nel giorno successivo si<br />

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